Ajunta Pall
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| Ajunta Pall | |
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| Informazioni biografiche | |
| Pianeta d'origine |
Sconosciuto |
| Nascita |
Sconosciuta |
| Morte |
Sconosciuta. Il suo spirito fu redento da Revan nel 3956 BBY |
| Descrizione fisica | |
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| Arma prediletta | |
| Informazioni storiche e politiche | |
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| Affiliazione | |
Ajunta Pall fu il leader dei Jedi Oscuri esiliati dalla Repubblica in seguito all'Oscurità Centenaria.
Una volta giunto su Korriban, diventò il primo Signore Oscuro dei Sith. Il suo spirito fu redento dal Cavaliere Jedi Revan durante la Guerra Civile Jedi.
Biografia
- "Io sono colui che stringe il cuore nella paura, che ascolta la notte e rende silenziosa la luce. Così era scritto sulla mia spada, tanto...tanto tempo fa."
- ―Ajunta Pall[fonte]
Ajunta Pall fu uno dei leader fondatori del vecchio Impero Sith che combattè contro l'Ordine Jedi in un conflitto conosciuto come l'Oscurità Centenaria.
Quando i Jedi Oscuri furono sconfitti e cacciati dalla Repubblica, Pall fu fra i primissimi a fuggire su Korriban a capo degli Esiliati e, insieme ai suoi seguaci, sconfisse facilmente i nativi Sith, schiavizzandone la popolazione.
I Sith gli diedero il titolo di 'Jen'ari, la cui traduzione risponde a quella di Signore Oscuro dei Sith.
Fu anche un esperto alchimista. Grazie alle loro arti, i più potenti Signori dei Sith del passato erano riusciti a creare mostruosità come i Massassi, ed anche durante la Guerra Civile Galattica diedero prova della loro spietata abilità con le crisalidi, alterazioni dei rancor. Ma solo Ajunta Pall riuscì ad infondere il proprio potere nella propria spada.
Post mortem
Dopo la sua morte, lo spirito di Ajunta continuò a vagare nella sua tomba.
Durante la Guerra Civile Jedi, Revan entrò nel sacrario di Pall per recuperare la spada del Signore Oscuro, fatto che gli avrebbe fatto guadagnare prestigio all'Accademia Sith, in modo da poter accedere alla Mappa Stellare che custodiva parte delle coordinate per raggiungere la Star Forge.
Ajunta Pall apparve a Revan e gli spiegò le terribili azioni dei Sith compiute durante l'Oscurità Centenaria: gli stessi Sith si erano combattuti tra loro in una feroce lotta per il potere, sterminandosi l'un l'altro. Revan estrasse la spada di Ajunta e riportò il Sith alla luce. Così, dopo tremila anni, Ajunta Pall riposò in pace e divenne tutt’uno con la Forza.
Alcuni storici suppongono che sia stata proprio la spada di Pall a causarne la morte, in modo inspiegabile. Il Signore dei Sith fu sepolto nella Valle dei Signori Oscuri di Korriban dove, tremila anni dopo, la sua tomba fu riportata alla luce dagli archeologi Sith di Darth Revan e Darth Malak. Nemmeno Revan riuscì ad ogni modo a scoprire la fonte del potere di Pall. Durante la loro conversazione, il Signore Oscuro si riferì probabilmente alla Star Forge, anche se non si ha alcuna conoscenza di una connessione tra la Star Forge e gli antichi Sith. Dall'altra parte, è probabile che Ajunta potesse far riferimento ai cosiddetti Veri Sith, una minaccia lontana e sconosciuta che diventò l'obiettivo finale delle ricerche di Revan.
Dietro le quinte
La tomba di Ajunta Pall costituisce una delle quest di Korriban nel videogioco Star Wars: Knights of the Old Republic. Il protagonista può decidere se aiutarlo a diventare tutt'uno con la Forza, oppure combatterlo e distruggere il suo spirito. Nel gioco, lo spirito di Pall appare come un generico Jedi Oscuro che abbia attivato uno scudo d'energia, a simulare così la sua evanescenza. La statua di Ajunta Pall che si nota nella tomba è identica ad un'altra riportata nella distrutta Enclave Jedi di Dantooine in Knights of the Old Republic II. Inizialmente, si pensò di destinare la tomba di Korriban ad un altro Sith, Freedon Nadd, il cui sacrario fu poi pensato per Dxun. L'errore venne poi corretto, ma, in un'opzione di conversazione con Lashowe, è ancora presente il riferimento a Nadd, anzichè ad Ajunta, che fu inserito solo successivamente nello scenario.
Presente in
- Star Wars: Knights of the Old Republic (Appare come spirito della Forza)
- Star Wars: Knights of the Old Republic II: The Sith Lords (solo citazione)
Fonti
