Clonazione

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I laboratori di Kamino.
"I cloni pensano in modo creativo. Scoprirete che sono infinitamente superiori ai droidi."
Lama Su[fonte]

La clonazione era la tecnologia atta a riprodurre un organismo originale, conosciuto come matrice, in copie biologicamente identiche od opportunamente modificate. Nella Galassia ne fu fatto ampio uso, specialmente durante le Guerre dei Cloni, così conosciute appunto poiché la Repubblica Galattica impiegò un esercito composto quasi esclusivamente da cloni.

Tecnologia

Il processo di creazione di un clone era assai complesso. La prima fase consisteva nell'estrarre un campione delle cellule del soggetto utilizzato come matrice, dopodiché il suo codice genetico veniva duplicato e impiantato in una cellula che veniva fatta crescere, sviluppandosi nell'esatto duplicato della matrice. La crescita della cellula aveva luogo all'interno di incubatrici collegate a meccanismi che trasmettevano alla cellula nutrienti e catalizzatori organici, al fine di impedire qualsiasi interferenza esterna nella gestazione.

L'immissione di tali catalizzatori permetteva altresì di alterare gli attributi fisici e mentali del clone, nonché di accelerare il processo di crescita. Questa tecnica comportava numerosi problemi, primo fra tutti il fatto che molti cloni da crescita accelerata erano mentalmente instabili.

Esistevano specifiche differenze fra un clone prodotto singolarmente ed un altro frutto di clonazione di massa. In quest'ultimo caso, infatti, i cloni tendevano a perdere la personalità della matrice, sviluppando identità proprie, mentre i cloni individuali erano molto più simili al donatore, se non identici.

La clonazione accelerata

"Parlavate di sviluppo accelerato."
"Oh, sì, è indispensabile, altrimenti un clone maturo ci metterebbe una vita a crescere. Ora lo facciamo in metà del tempo."
Obi-Wan Kenobi e Lama Su[fonte]
Unità a clonazione accelerata su Kamino.

I Kaminoani usavano tecniche di accelerazione della crescita per dimezzare i tempi di sviluppo. Senza questo metodo, sarebbe stata necessaria una vita intera per ottenere un clone maturo. I loro cloni adulti divenivano pronti per il combattimento in una decina d’anni. Lungo tutto l’arco della crescita, essi venivano addestrati fisicamente e mentalmente nelle arti di guerra per poter adempiere ai loro compiti di soldati del Grande Esercito della Repubblica. Al contrario dei droidi da battaglia delle gilde commerciali, i cloni potevano pensare creativo, e operare molto più indipendentemente.

Uno dei metodi di clonazione più rapidi si basava sull’uso di cilindri di clonazione Spaarti. Queste vasche alte 4 metri contenevano un clone in via di sviluppo sospeso in un fluido gelatinoso protettivo che accelerava la crescita e contribuiva a preservare il codice genetico della matrice. Ciascun cilindro Spaarti conteneva un sistema computerizzato collegato direttamente alla corteccia cerebrale del clone, “pompando” informazioni nella mente che stava sviluppandosi. Il metodo Spaarti aveva una sola controindicazione che ne limitava l’uso. I cloni prodotti in questo modo causavano un’interferenza nella Forza, probabilmente in risultanza del fatto che identici “schemi” risuonavano nella Forza. Questa interferenza portava nella maggior parte dei casi ad una spaventosa anomalia chiamata “pazzia clone”, che poteva essere bloccata solamente rallentando il processo. Le procedure raccomandate consiglianvano infatti circa un anno di crescita per ottenere un clone maturo e mentalmente stabile.

Il Grand'Ammiraglio Thrawn, genio tattico imperiale, fu capace di aggirare questo ostacolo grazie al brillante utilizzo degli ysalamiri, creature in grado di respingere la Forza. Facendo crescere i cloni in zone in cui essa non era presente, Thrawn non doveva più preoccuparsi delle conseguenze del clone madness, ed era in grado di produrre cloni mentalmente stabili in 15/20 giorni. Questa mancanza di contatto con la Forza, però, poteva alterare le menti di questi cloni a crescita rapida, alterazione che poteva portare alla pazzia. Thrawn comunque ritenne che la percentuale di rischio non era sufficiente per interrompere il processo.

Sebbene i metodi kaminoani non fossero così rapidi, assicuravano molta più affidabilità. Il tempo che veniva impiegato permetteva agli scienziati kaminoani di sviluppare con cura la psiche dei loro cloni, creando quindi eserciti di innegabile lealtà. I clonatori kaminoani ottenevano una media di 7 cloni anormali ogni 200 prodotti, mantenendo standard insuperabili.

Gli invasori extragalattici Yuuzhan Vong, i quali preferivano la tecnologia organica, erano estremamenti abili nella clonazione, avendo sviluppato anche delle vere e proprie armi viventi come i letali voxyn.

Utilizzi e tecniche

Cilindri Spaarti in un laboratorio imperiale.

Naturalmente, una tecnologia tanto complessa e discutibile come la clonazione produceva non pochi problemi etici e morali e non tutti erano disposti ad utilizzarla. Vi erano tuttavia interi popoli specializzati in questa tecnica. Sebbene infatti le tecniche di clonazione dei kaminoani fossero considerate le migliori della Galassia, ovviamente da quelli che erano al corrente della loro esistenza, non erano l’unica cultura a essere specializzata nella manipolazione genetica.

Il pianeta Khomm, un luogo piuttosto insignificante situato nel Nucleo, aveva istituito la clonazione di fatto come il metodo principale di riproduzione. I Khommiti erano così felici di aver raggiunto lo zenit della loro cultura e società che decisero di “congelarne” l’evoluzione iniziando a produrre cloni per le future generazioni.

Come i Kaminoani, anche i Lurriani di Lur svilupparono tecniche di manipolazione genetica anche al di la di quelle che erano le esigenze del momento, motivo per il quale le loro ricerche venivano costantemente monitorate in seguito alle atrocità causate dalla Guerra dei Cloni. Dopo la fine della guerra, le varie tecniche ebbero un ulteriore sviluppo, arrivando a ottenere tempistiche per la produzione di un clone maturo in circa un anno.

Storia

Epoca della Repubblica

"Devo riconoscere che senza i cloni non avremmo mai ottenuto la vittoria."
Obi-Wan Kenobi[fonte]

La clonazione era presente nella Galassia da una data immemorabile e incerta, ma fu appannaggio di poche specie almeno fino alle Guerre dei Cloni. Sui pianeti Arkania, Columus, Kamino, Khomm, Ithor e Lur circolavano le conoscenze più avanzate (in particolare su Khomm, dove la clonazione era usata a fini riproduttivi), successivamente estese dai Kaminoani anche a Polis Massa e utilizzate dai Kallidahin a fini medici. Anche i Verpini del campo di asteroidi di Roche facevano ampio uso della clonazione per riprodurre la casta operaia.

Cloni soldato su Christophsis.

Poco dopo la Crisi di Naboo, il Maestro Jedi Sifo-Dyas, raggirato dal Conte Dooku, commissionò ai Kaminoani la creazione di un esercito di cloni della Repubblica. Come matrice venne scelto il cacciatore di taglie Jango Fett. I Kaminoani lavorarono alacremente con la loro tecnica della crescita accelerata e, dieci anni dopo, migliaia e migliaia di unità erano già pronte all'uso. Il loro primo impiego fu nella Battaglia di Geonosis, che vide l'inizio delle Guerre dei Cloni.

La morte di Fett e il propagarsi delle Guerre dei Cloni portarono i Kaminoani ad utilizzare altre matrici per i cloni; il Cancelliere Supremo Palpatine decise anche di costruire un laboratorio di clonazione su Centax-2, luna di Coruscant, dove veniva impiegata la tecnologia dei cilindri Spaarti per produrre cloni in un anno, che venivano poi passati a Kamino per l'addestramento. Questa tecnica si rivelò però controproducente, in quanto i cloni usciti dai cilindri erano notevolmente inferiori in capacità rispetto a quelli prodotti su Kamino.

La tempestiva creazione dell'esercito clone e il suo efficiente impiego, dimostrarono che era possibile creare un esercito potente quasi dal nulla. Ciò spinse il Senato Galattico, verso la fine del conflitto, a varare il Decreto E49D139.41, con cui venivano chiuse tutte le strutture di clonazione non approvate dalla Repubblica e venivano proibite la vendita di cloni e l'assunzione di personale a fini di clonazione.

Anche i Separatisti tentarono di creare un proprio esercito di cloni, l'Esercito Ombra Murgukai, da contrapporre ai cloni della Repubblica. Tale esercito non fu mai impiegato, in quanto sia esso sia i laboratori di clonazione furono distrutti durante l'Assedio di Saleucami.

Epoca imperiale

"Riesco a sentire i suoi pensieri. Ho i suoi sogni."
"Sì. Coloro che hanno fallito prima di te non riuscivano a sfuggirgli. È stata la loro rovina."
―L'Apprendista Oscuro e Darth Vader[fonte]

L'Impero Galattico impose uno stretto controllo sulla clonazione, appropriandosi, anche forzatamente, di tutte le tecnologie esistenti. Inoltre, per quanto l'Esercito Imperiale e la Marina Imperiale fossero ora composti da personale inalterato, i Corpi d'Assalto Imperiali restavano a grande prevalenza di cloni. Ciò rimase tale fino alla Rivolta di Kamino, quando alcuni scienziati kaminoani tentarono di produrre un'armata di cloni da contrapporre all'Impero; in seguito, l'Imperatore Palpatine decise di arruolare personale inalterato anche nei Corpi d'Assalto, per quanto intere compagnie, come la 501esima Legione, restarono composte da cloni.

L'Impero tentò anche di sviluppare il procedimento di clonazione rapida in un laboratorio segreto al di sotto di alcune rovine Jedi sul pianeta Dantooine. I laboratori di clonazione stessi erano stati costruiti dai Jedi. Lo scopo della struttura era di produrre cloni in meno di due settimane, tempistica ben al di sotto dell’anno richiesto per le procedure standard. Darth Vader stesso supervisionò il progetto, il quale partì utilizzando materiale genetico prelevato da membri dell’Alleanza caduti. Vader fu capace di clonare diverse razze su Dantooine. La tecnica però tendeva ad essere imperfetta, in quanto i cloni ottenuti possedevano solo memorie di base, e non mantenevano la fantasia o la conoscenza tecnica della matrice. Vader risolse il problema raccogliendo "campioni mentali" dai vari soggetti, e trasferendo i dati ottenuti nelle menti dei cloni. Quando la tecnica della sonda mentale si dimostrò efficace, Vader cercò di compiere ancora un passo in avanti. Sperava infatti di clonare i Dantari, gli abitanti di Dantooine, e creare un esercito di guerrieri cloni che non si facessero alcuno scrupolo nell’uccidere qualunque cosa fosse sulla loro strada. Dopo che il laboratorio fu scoperto da Tash e Zak Arranda e dal loro zio Mammon Hoole, Vader venne a sapere che c’era un clone di se stesso a guidare i laboratori. Il clone aveva anche una certa conoscenza e maestria nell’utilizzo del lato oscuro della Forza, ma non a tal punto da sopravvivere ai poteri del vero Vader. Più tardi venne rivelato che il vero Vader non fosse a conoscenza dei laboratori fino a che non li trovò, poco dopo la Battaglia di Yavin, durante una delle sue ricerche per scovare la base segreta dell’Alleanza. Il clone era infatti stato creato da un minuscolo campione di sangue perso da Vader tempo prima.

Darth Vader contempla i cloni di Galen Marek.

I Signori Oscuri dei Sith, Palpatine e Darth Vader, fecero ampio uso di cloni a vantaggio personale. Vader creò un clone del suo apprendista segreto, Galen Marek, dopo che questi lo ebbe tradito passando alla Ribellione, mentre Palpatine creò un'intera collezione di cloni di sé stesso sul pianeta Byss, progettando di reincarnarvisi in caso di morte.

Dopo la Battaglia di Endor, Palpatine effettivamente riuscì a fare ritorno, trasferendo il proprio spirito nei suoi cloni. Ciò gli permise di scatenare una nuova offensiva contro la Nuova Repubblica, almeno finché il suo ultimo clone non fu sabotato da Carnor Jax e infine distrutto da Han Solo.

Utilizzi successivi

L'uso più massiccio di cloni compiuto dopo le Guerre dei Cloni avvenne ad opera del Grand'Ammiraglio Thrawn. Questi, volendo dotarsi di un esercito forte da contrapporre alla Nuova Repubblica, si impossessò delle tecnologie di clonazione imperiali su Wayland: utilizzando matrici da leggende imperiali come il Generale Maximilian Veers e il Barone Soontir Fel, impiegò i cilindri Spaarti per accelerare la clonazione. Il suo alleato Jedi Oscuro, Joruus C'baoth (un clone egli stesso) arrivò addirittura a clonare Luke Skywalker in quello che avrebbe denominato Luuke Skywalker. Al contempo, Thrawn collocò un clone di sé stesso e altri cloni sperimentali nel suo Impero della Mano, che non vennero scoperti e distrutti prima di molto tempo dopo la sua stessa morte.

Col tempo, la distruzione delle strutture di clonazione durante la Guerra Civile Galattica e la defezione di importanti scienziati kaminoani a grandi imprese commerciali portarono ad un lento declino dell'uso di questa tecnologia. L'ultimo uso significativo di cloni fu fatto dagli Yuuzhan Vong, i quali riprodussero in massa i loro voxyn per dare la caccia ai Jedi.

Presente in

Fonti