Heavy Assault Vehicle/wheeled A6 Juggernaut

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Ribellione.
Juggernaut a6 1.jpg
Heavy Assault Vehicle/wheeled A6 Juggernaut
Note di fabbricazione
Produttore

Kuat Drive Yards

Tipo

Veicolo su ruote

Prezzo

Non disponibile per la vendita (valore circa 350.000 crediti)

Note tecniche
Lunghezza

49.4 mt.

Larghezza

19.6 mt.

Altezza

30.4 mt.

Velocità massima

160 km/h

Scudi

Nessuno

Armi
  • 1 torretta con cannone laser pesante
  • 1 cannone laser rapido automatico
  • 2 cannoni laser medi antiuomo
  • 2 cannoni blaster binati
  • 2 lanciarazzi/granate
    • Raggio: 30 km.
Equipaggio
  • 12 piloti
  • 8 artiglieri
Passeggeri

Da 50 a 300 soldati, a seconda della configuazione interna

Capacità di carico

30 tonnellate

Autonomia
  • 20 giorni di provviste
  • Carburante per 30.000 km.
Utilizzo
Ruoli

Blindato, trasporto truppe

Anno di introduzione

19 BBY

Epoche
Affiliazione

L’Heavy Assault Vehicle/wheeled A6 Juggernaut, detto turbo carro armato, fu uno dei più imponenti veicoli militari repubblicani delle Guerre dei Cloni. Era un gigante a 10 ruote - grande quanto quattro camminatori AT-AT - dotato di un arsenale devastante e coperto da una spessa blindatura.

Caratteristiche

Soprannominato affettuosamente il “lastrone rotolante” per via del suo scafo ingombrante e massiccio, l’HAV/w A6 era meglio conosciuto con il nome Juggernaut. Fu uno dei primi mezzi del Grand'Esercito della Repubblica ad essere fabbricato direttamente dalla Kuat Drive Yards e non più dalla sua affiliata Rothana Heavy Engineering.

Con il suo design squadrato e apparentemente semplicistico, l’A6 Juggernaut personificava le brutali tattiche dei clone trooper. Le sue dimensioni ne rendevano possibile il trasporto solo su astronavi spaziose come gli Star Destroyer di classe Venator e, per lo schieramento a terra, non esisteva uno shuttle abbastanza potente o capiente da trasbordarlo. Il turbo carro armato, cioé, poteva essere sbarcato solo quando l’incrociatore che lo ospitava decideva di atterrare.Ma, su terreno regolare, poteva raggiungere una velocita di 160 km/h.

Le torrette laser e i molteplici lanciamissili del turbo carro armato gli permettevano di fare fuoco in tutte le direzioni. L’A6 Juggernaut aveva due cabine di guida, una nella parte anteriore e una in quella posteriore, ciascuna dotata del suo equipaggio fisso; le due squadre lavoravano in coppia, permettendo al veicolo di muoversi avanti o indietro senza la necessità di girarsi.

Schemi del Juggernaut A6.
Il sistema di propulsione a ruote poteva sembrare una scelta anacronistica ma aveva comunque dei vantaggi. Innanzitutto, il contatto diretto con il terreno proteggeva l’A6 Juggernaut dagli attacchi elettromagnetici e dalle scariche degli scudi. Ogni ruota consisteva di tre dischi rotanti separati che permettevano al Juggernaut di attraversare indenne la maggior parte dei terreni inospitali. Le sue gigantesche sospensioni gli conferivano una notevole stabilità su qualunque superficie ma la mancanza di trazione o di un’unità di guida indipendente poteva lasciare l’A6 Juggernaut bloccato se non aveva abbastanza slancio per superare i terreni mobili o instabili.

Sebbene avesse un raggio di svolta abbastanza ridotto, l’A6 Juggernaut era terribilmente lento a girarsi, motivo per il quale furono progettati i due abitacoli. Il suo difetto principale stava nella complicatezza dei sistemi di controllo: dato che entrambe le cabine potevano gestire il sistema di sterzo, i piloti ai due lati del turbo carro armato dovevano essere estremamente coordinati per evitare di disporre le ruote in posizioni contradditorie.

Gli A6 Juggernaut di prima generazione richiedevano un equipaggio di 12 uomini, esclusi gli artiglieri, anche se l’automazione adattata nei modelli successivi ridusse il numero dell’equipaggio fino a 2, uno per ogni abitacolo. L’interno cavernoso poteva ospitare da 50 a 300 clone trooper, a seconda della configurazione della cabina o della missione del veicolo. Dal retro del Juggernaut si estendeva una torretta retrattile dotata di antenne e sensori, nella quale sedevano un osservatore e un operatore addetto agli scanner. Questa postazione aveva un campo visivo di 360 gradi e perciò dava la possibilità di inviare informazioni vitali ai comandanti del carro. Sfortunatamente, la torretta era estremamente visibile ed era il bersaglio preferito delle forze nemiche.

Storia

Il modello A6 della serie Heavy Assault Vehicles conobbe il suo apice sotto la Repubblica Galattica, durante le Guerre dei Cloni. La Kuat Drive Yards ne guidò il programma di sviluppo praticamente senza supervisione da parte del governo, e sfruttò la sua rete di distribuzione commerciale per consegnarlo ai pianeti alleati. Questa scelta logistica si rivelò pessima, tanto che diversi A6 Juggernaut furono intercettati dalla Confederazione dei Sistemi Indipendenti e da organizzazioni criminali.

I turbo carri armati furono determinanti per la vittoria nella Battaglia di Kashyyyk, quando si scontrarono con i droidi carro armato NR-N99 dei Separatisti.

Con la conclusione delle Guerre dei Cloni e l’ascesa dell’Impero Galattico, l’Esercito si dotò di veicoli d’assalto più eleganti e versatili, e l’uso dell’A6 Juggernaut fu ristretto alle campagne nell’Orlo Esterno. Con l’esplodere della Guerra Civile Galattica, alcuni di essi caddero nelle mani dell’Alleanza Ribelle.

Curiosamente, sembra che il predecessore dell’A6, il modello HAV/w A5, sia rimasto largamente in uso presso l’Impero Galattico, anche in battaglie chiave come la Battaglia di Hoth. Ciò può forse essere giustificato dalle sue ridotte dimensioni e dalla maggior versatilità, fattori che lo rendevano adattissimo a scontri in contesti urbani.

I camminatori AT-AT avrebbero incorporato alcuni elementi strutturali dell’A6 Juggernaut.

Presente in

Juggernaut A6 su Nuovo Plympto.

Fonti

Vedere anche