Impero Sith (Veri Sith)

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Vecchia Repubblica.
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Impero Sith
Informazioni politiche
Tipo di governo

Magocrazia

Capo di Stato
Organi esecutivi

Consiglio Oscuro

Organi legislativi

Consiglio Oscuro

Informazioni sociali
Capitale

Dromund Kaas

Religioni

Culto Sith

Informazioni storiche
Formato da

Primo Impero Sith

Fondato nel

4.970 BBY

Epoche

Era della Vecchia Repubblica

Questo Impero Sith fu la forma che assunse l'Impero di Naga Sadow guidato dall'Imperatore Sith dopo la sconfitta nella Grande Guerra Iperspaziale. Espansosi e accresciutosi nei secoli, l'Impero Sith emerse per combattere la Grande Guerra Galattica contro la Repubblica, divenendo così la potenza egemone della Galassia.

Proprio per essere i discendenti della popolazione originaria di Korriban, i fondatori di questo Impero erano indicati da Kreia come Veri Sith.

Storia

L'Imperatore Sith.

In fuga

"Non posso fallire così! La conquista è il destino dell'Impero Sith!"
Naga Sadow[fonte]

La Grande Guerra Iperspaziale, concepita dal Signore Oscuro dei Sith Naga Sadow come la vittoria definitiva sull'unica potenza — la Vecchia Repubblica — capace di pararsi sulla sua strada, terminò invece con la caduta dell'Impero Sith. Sadow fuggì su Yavin 4 per proseguire la stirpe oscura dei Sith, mentre le restanti forze imperiali venivano distrutte da un feroce contrattacco repubblicano. Ben presto Korriban e Ziost furono mondati dei loro abitanti originari.

Sfuggendo alla sconfitta, alcuni Sith si unirono all'ultimo Signore dei Sith sopravvissuto e cominciarono ad errare per lo spazio, alla ricerca di una nuova dimora dove ridare vita all'Impero. Infine si stabilirono su Dromund Kaas, un tempo parte dell'Impero Sith, dove costruirono una nuova città ed un'immensa cittadella. Il Signore dei Sith si proclamò Imperatore Sith e cominciò a rinforzare le sue forze prevedendo il momento in cui avrebbe potuto vendicarsi.

La cittadella dei Sith.

Ricostruzione dell'Impero

Una volta costruita la città, l'Imperatore si occupò di dare vita ad un apparato militare senza rivali, con un esercito e una flotta degni di questo nome, e, soprattutto, di addestrare nuove legioni di guerrieri Sith devoti al lato oscuro ed alla sua persona. Inoltre, avido di potere, l'Imperatore usò i propri poteri per prolungare la propria vita, perdurando così nei secoli e regnando ininterrottamente sull'Impero per più di mille anni.

Oltre agli originali Sith Rossi, l'Imperatore si circondò di ufficiali e guerrieri di altre specie, trasferendo loro gran parte dell'autorità militare e arrivando persino a scegliere nuovi Signori dei Sith fra le fila di questi novizi.

Mentre sentiva che il suo momento stava per giungere, l'Imperatore orchestrò svariati conflitti galattici per indebolire i propri futuri nemici. In particolare i Sith spinsero – sia diplomaticamente che militarmente – i Mandaloriani di Mandalore il Definitivo ad invadere la Repubblica, scatenando le terribili Guerre Mandaloriane, quindi, dopo il loro fallimento, l'Imperatore in persona fu responsabile della caduta nel lato oscuro di Revan e Malak, i quali successivamente iniziarono la Guerra Civile Jedi. Terminata la guerra, Revan redento tentò di ritrovare e sgominare l'Impero, ma fallì.

Per di più, l'Impero inviò svariati agenti all'interno della Repubblica, che si comportavano da leali cittadini mentre in realtà raccoglievano alacremente informazioni. Consapevoli che il piano dell'Imperatore era di lunga durata, questi agenti diedero vita ad intere dinastie di spie imperiali.

L'invasione

"Credevate che nessuna forza avrebbe potuto sfidarvi. E ora... siamo ritornati."
Darth Malgus durante l'invasione del Tempio Jedi[fonte]

Circa tre secoli dopo la Guerra Civile Jedi, l'Imperatore ritenne che il tempo era giunto e l'Impero condusse un attacco a sorpresa contro la Repubblica, scatenando la Grande Guerra Galattica. I Signori dei Sith guidarono le proprie armate contro i Jedi e le forze della Repubblica, sempre più stremate ed indebolite. L'Impero ottenne fin da subito strabilianti vittorie e riuscì a dare vita ad alcuni governi fantoccio.

Un'epica battaglia nel Tempio Jedi.

La guerra portò presto alla caduta dell'Orlo Esterno nelle mani dell'Impero e apparve che la Repubblica fosse spacciata, ma la Seconda Battaglia di Bothawui portò il conflitto ad un punto di stallo. Ciò permise però all'Impero di consolidarsi nei territori acquisiti, addestrando nuove legioni di Sith e restaurando l'Accademia di Korriban.

I Sith si rivolsero ad altri per cercare di lanciare un'offensiva che colpisse duramente la Repubblica. Gli agenti Sith si misero in contatto con un giovane gladiatore mandaloriano di Geonosis e gli permisero di divenire campione dell'arena e di reclamare un titolo a lungo dimenticato, quello di Mandalore. In tal modo, colui che divenne noto come Mandalore il Minore poté riunificare i Mandaloriani sotto l'Impero.

Infine, circa trent'anni dopo l'inizio del conflitto, i Sith attaccarono Coruscant e piegarono la capitale della Repubblica. Il governo galattico fu costretto a firmare il Trattato di Coruscant, che concesse all'Impero un'enorme "fetta" di Galassia e una supremazia politica incontrastata.

Dominio galattico

Poco dopo la firma del Trattato di Coruscant, l'Imperatore scomparve misteriosamente e lasciò il controllo dell'Impero ai dodici membri del Consiglio Oscuro. Al contempo la Repubblica e l'Impero, benché ufficialmente in pace, ingaggiarono una guerra fredda per il controllo galattico, prevedendo una nuova e definitiva guerra.

Governo

L'Impero Sith mantenne in parte il sistema governativo precedente alla Grande Guerra Iperspaziale. L'Imperatore aveva potere assoluto ed era venerato come una sorta di divinità, ed i Signori dei Sith erano al di sopra di ogni altra autorità. Ad affiancare l'Imperatore e ad occuparsi delle questioni governative quotidiane, nonché della direzione dei Sith minori, v'era il Consiglio Oscuro, composto da dodici Signori dei Sith.

Al di sotto del Consiglio vi era una burocrazia governativa impegnata ad assicurare la compattezza dell'Impero. Era prevista anche la carica di Ministro della Guerra.

Forze armate

Le forze armate si suddividevano in Esercito e Marina. Una delle più alte cariche militari, se non la più alta in assoluto, era quella di Gran Moff.

Presente in

Fonti