La Forza/Legends

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"La vita essa crea ed accresce, la sua energia ci circonda e ci lega, illuminati noi siamo! Non questa materia grezza!"
Yoda[fonte]

La Forza è un’energia metafisica che permea l’universo e che circonda ogni essere, un’entità che tutto collega e unisce, che sta alla base degli ordini monastici dei Jedi e dei Sith.

Definizione di Forza

La spinta, una manifestazione fisica della Forza.
Descritta dal Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi come “campo d’energia creato da tutti gli esseri viventi”, la Forza era un'entità ritenuta da molti senziente e capace di pensiero intelligente, quasi fosse una specie di divinità; altri la consideravano semplicemente un tramite per manipolare oggetti e forze del mondo reale.

Il potenziale nella Forza di un individuo era misurato nelle creature senzienti tramite un conteggio dei midi-chlorian. Anche se sia i Jedi che i Sith attingevano alla Forza per ottenere i loro poteri, vi erano molti gruppi differenti di fruitori della Forza, così come altrettante visioni della stessa e del suo utilizzo.

La Forza è divisa in quattro aspetti: il lato chiaro, il lato oscuro, la Forza Unificante, e la Forza Vivente. I primi due aspetti riguardano la morale della Forza nelle sue varie manifestazioni. Il lato chiaro è quello allineato con il bene, la compassione, e la guarigione, mentre il lato oscuro è l’elemento allineato con paura, odio, aggressività, e malevolenza. Gli ultimi due aspetti invece sono definiti da due importanti filosofie Jedi. La Forza Unificante essenzialmente abbraccia spazio e tempo nella loro interezza. La Forza Vivente ha a che fare con l’energia sprigionata dagli esseri viventi. Per alcuni Jedi “La Forza è viva, e la vita è la Forza”. Anche se la Forza è categorizzata in questo modo, non ci sono abilità o poteri particolari che siano utilizzabili solamente da un seguace di una particolare ideologia: la Forza esiste parzialmente nelle forme di vita che la utilizzano, e trae energia dalle loro emozioni.

Il Maestro Yoda, uno dei più dotati utilizzatori della Forza.
Alcuni, in particolare i Sith, credevano che il lato oscuro della Forza fosse più potente di quello chiaro, anche se in realtà esso è semplicemente più seducente agli occhi di chi lo usa (o che desidera di usarlo). Altri pensavano che la Forza fosse un’entità capace di pensiero intelligente, quasi una sorta di divinità. Anakin Skywalker, che si ritiene fosse stato concepito dalla Forza stessa, diede maggiore credito a questa teoria sulla Forza vista come entità senziente.

Anche se si credeva che la Forza fluisse in tutte le cose viventi, poteva essere manipolata solamente da una minoranza di esseri noti con il nome di “sensibili alla Forza”. Questa sensibilità era attribuita ad un elevato numero di micro-organismi interni chiamati midi-chlorian, che si trovavano nel sangue di un sensibile alla Forza: più alto era il conteggio, maggiore era il potenziale. I sensibili alla Forza erano in grado di fare uso della Forza per compiere azioni di grande abilità e agilià, così come controllare e modellare il mondo intorno a loro. Alcune volte questa dote era descritta come una “aura” di Forza, ed è abbastanza probabile che le due cose fossero collegate.

L’equilibrio nella Forza fu ripristinato nel 4 ABY dal Prescelto, Anakin Skywalker, ma in seguito fu destabilizzato dal nuovo Sith Darth Caedus, ovvero Jacen Solo.

Aspetti della Forza

Il lato chiaro della Forza

"Uno Jedi usa la Forza per saggezza e difesa; mai per attaccare."
Yoda[fonte]
Una classe di Padawan.
Il lato chiaro fu la prima delle filosofie della Forza a manifestarsi nella galassia. Analogamente al lato oscuro, si sviluppò nelle Guerre della Forza di Tython, sotto forma dell’Ashla. Con la vittoria sui seguaci del lato oscuro, i devoti dell’Ashla si unirono nell’Ordine Jedi e giurarono fedeltà alla neonata Repubblica Galattica, promettendo di combattere per portare pace e giustizia nella galassia.

Il lato chiaro prevedeva una vita esemplare, basata sulla bontà e la benevolenza. I suoi poteri offensivi erano da usare solo in difesa; l’aggressione doveva essere sconosciuta ai Jedi. Per ottenere l’armonia spirituale essenziale per praticare questa filosofia della Forza, i Jedi dovevano liberarsi delle emozioni e pensare altruisticamente, anteponendo il bene della galassia e degli altri esseri al proprio. Dovevano essere di mente aperta, disinteressata, e affrontare in questo modo tutti i problemi che gli si presentavano. Questo, tuttavia, non negava il fatto che dovessero addestrarsi nel combattimento, anche se pure il semplice duello con le spade laser doveva essere finalizzato alla difesa o al riportare la pace violata.

L’Ordine Jedi fu più volte tacciato di dogmatismo perché, come si evince dalla ferrea condotta morale che dovevano seguire i Jedi, il lato oscuro appariva sempre come un’alternativa più facile e seducente. Il negare lo studio delle arti oscure serviva a impedire ai Jedi di addentrarsi troppo in profondità in questi saperi proibiti e restarne irrimediabilmente corrotti. Altresì, a differenza dei Sith, i Jedi pensavano che essenzialmente il lato chiaro fosse la Forza in sé, ciò che la teneva in equilibrio; il lato oscuro, a questo punto, altro non era che una deviazione “corrotta” della Forza, che ne consentiva l’uso per fini malvagi. L’uso della Forza per la guarigione e la difesa era visto dai Jedi come l’utilizzo giusto della Forza; quello per l’attacco e l’uccisione come un utilizzo sbagliato e malvagio.

Attraverso il tempo, l’Ordine Jedi inserì apertamente nel proprio Codice la negazione di ogni rapporto amoroso, specialmente dopo la Grande Guerra dei Sith. La passione venne quindi proibita; il Jedi doveva sì provare amore verso tutte le forme di vita, e quindi essere pronto a sacrificarsi per esse, ma gli era proibito l’attaccamento. Le relazioni amorose, che nel passato si erano rivelate cause di disguidi all’interno dell’Ordine stesso, erano già esplicitamente negate ai tempi della Guerra Civile Jedi; fu poi Anakin Skywalker a contravvenire a questa norma, venendo “corrotto” dall’amore stesso e divenendo Signore Oscuro dei Sith. I dogmi contro la relazione amorosa verranno aboliti dal Nuovo Ordine Jedi; esempio più lampante proprio il fatto che il Gran Maestro Luke Skywalker si sposò con la sua apprendista Mara Jade.

Ai tempi delle Guerre dei Cloni, la maggior parte dell’Ordine Jedi si basava sulla Forza Unificante, che sostanzialmente era volta all’agire nel presente secondo la percezione del futuro. A questa filosofia era opposta quella della Forza Vivente, che invece poneva attenzione al presente. Yoda era il rappresentante più prestigioso della prima filosofia, Qui-Gon Jinn della seconda.

Il lato oscuro della Forza

"Il lato oscuro della Forza è la via per acquistare molte capacità da alcuni ritenute ingiustamente non naturali."
Palpatine[fonte]
Darth Sidious, Darth Vader e Jerec: tre dei più grandi utilizzatori del lato oscuro.
Il lato oscuro della Forza, a sua volta sviluppatosi nelle Guerre della Forza di Tython come Bogan, era una filosofia della Forza più trasgressiva e discutibile del lato chiaro. Se quest’ultimo infatti proponeva una condotta di vita molto ferrea ma esemplare, il lato oscuro ne era totalmente l’antitesi, professando la totale libertà per il Force-user di utilizzare tutti i poteri della Forza, anche quelli più reconditi e maligni, per ottenere il proprio obiettivo. All’altruismo dei Jedi anteponeva la ricerca personale di conoscenza e potere; alla benevolenza verso gli altri anteponeva la competizione e la dominazione assolutista sugli oppositori; alla pace tanto ricercata dai Jedi anteponeva una guerra perenne dedita a schiacciare qualsiasi nemico dei Sith in tutto l’universo.

Per i Sith, le passioni erano tutto: era solo attingendo dalle passioni, secondo loro, che si poteva utilizzare la Forza sotto tutti i suoi aspetti. L’odio, la rabbia e l’ira incentivavano i poteri offensivi, atti alla distruzione totale del nemico (o del semplice oppositore). Questo esercizio continuato di tecniche maligne deturpavano il Sith nell’aspetto e, in certi casi, nella salute; tuttavia, i più consideravano queste “deformazioni” come un semplice prezzo da pagare per un potere decisamente più grande e illimitato. Contrariamente ai Jedi, che concepivano il lato oscuro come una marcia corruzione della Forza, i Sith ammettevano l’esistenza del lato chiaro, sostenendo una lotta perpetua all’interno della Forza fra i suoi due lati. La vittoria della luce o dell’oscurità avrebbe determinato il dominio dei Jedi o dei Sith.

Mentre i Jedi attingevano dalla Forza per trarne i propri poteri, i Sith ne cercavano il dominio per poterla volgere a proprio favore. Probabilmente era ricerca del dominio della Forza, un dominio che andrebbe contro ogni presunzione mortale, a determinare la deturpazione dell’aspetto dei Signori dei Sith, i quali, “colpendo” la Forza per indebolirla e poterla dominare, contemporaneamente colpivano anche sé stessi. Probabilmente, il Signore dei Sith che arrivo più vicino al dominio totale della Forza fu Darth Plagueis, il quale imparò a creare la vita dal nulla.

Le organizzazioni del lato oscuro ebbero varie sembianze: dapprima esso dominò il primo Impero Sith; successivamente si annidò nella Fratellanza Sith di Exar Kun, alla quale fece seguito il secondo Impero Sith. Dopo la caduta di quest’ultimo e il crollo del cosiddetto Triumvirato Sith, per diverso tempo non si sentì più parlare di questa minaccia oscura, finché non si vennero a creare il Nuovo Impero Sith e la Confraternita dell’Oscurità; dopo la disastrosa Battaglia di Ruusan, Darth Bane fondò l’Ordine dei Signori dei Sith (basato sulla Regola dei Due), che sopravvisse annidato nella Repubblica finché Darth Sidious non lo portò al potere, fondando l’Impero Galattico. Con il crollo dell’Impero, l’Ordine stesso si spaccò, venendo ricostituito una quarantina di anni dopo da Lady Lumiya. Parallelo a quello di Lumiya (e che pure le sopravvisse) fu il Nuovo Ordine Sith di Darth Krayt, organizzato secondo la Regola dell’Uno.

La Forza Unificante

"Il lato oscuro getta la sua ombra su tutto, impossibile da vedere il futuro è ."
―Yoda[fonte]
I seguaci del Potentium.
Benché simile alla visione del Potentium, la visione della Forza Unificante da parte dei Jedi aveva delle differenze fondamentali. Il suo più grande rappresentante ai tempi delle Guerre dei Cloni (e forse di sempre), Yoda, sosteneva che, per svolgere bene il lavoro di oggi e prepararsi alle sfide di domani occorreva sondare il futuro. Dopo la Grande Purga Jedi, tuttavia, taluni sostennero che cercare di vedere continuamente il futuro aveva ottenebrato i Jedi, rendendoli incapaci di capire le minacce del presente.

Le visioni del futuro secondo la filosofia della Forza Unificante erano però spesso imperfette; oltre al non essere mai complete, erano condizionate dal lato oscuro della Forza. A seconda della potenza del lato delle tenebre, le visioni del futuro potevano essere distorte oppure totalmente oscurate. Molto spesso, prima e durante le Guerre dei Cloni, l’ascesa pressante del lato oscuro impedì anche ai Jedi più potenti di vedere con chiarezza il futuro e di prevedere il complotto di Palpatine.

La Forza Vivente

"Il Maestro Yoda dice di porre attenzione al futuro...
Ma non a scapito del presente. Poni attenzione alla Forza Vivente, mio giovane padawan.
"
Obi-Wan Kenobi e Qui-Gon Jinn[fonte]

La Forza Vivente era una filosofia che prevedeva un continuo impegno nella comprensione e nella meditazione sul presente, senza porre eccessiva attenzione verso il futuro. Il Jedi aveva il compito di sentire la Forza Vivente in quel preciso momento, la pulsazione della vita degli esseri della galassia, e non la vita ancora da giungere.

Qui-Gon Jinn fu un grande sostenitore e sviluppatore della filosofia della Forza Vivente. Egli sosteneva che occorreva porre attenzione al presente, “vivere nel momento”, basandosi principalmente sui propri istinti e sulla percezione della vita del momento, piuttosto che meditare sulle conseguenze future e sulle cose ancora da accadere. Tutto ciò si opponeva radicalmente alla filosofia della Forza Unificante, allora prevalente nell’Ordine Jedi. Non a caso la lontananza di Qui-Gon con la filosofia dominante e il suo spirito ribelle lo preclusero dall’appartenenza al Consiglio Jedi.

Dopo l’ascesa dell’Impero Galattico e la drammatica distruzione dell’Ordine, Yoda comprese che l’eccessiva attenzione alla Forza Unificante aveva impedito ai Jedi di comprendere il male che si stava sviluppando sotto i loro occhi. Per questo, insegnò a Luke Skywalker a pensare prevalentemente al presente; egli, nel Nuovo Ordine Jedi, implementò così una filosofia più volta verso la Forza Vivente che verso quella Unificante.

Altre filosofie

La Forza Maggiore e La Forza Minore

La Forza conferiva ai suoi utilizzatori un legame privilegiato con le forze della Natura e gli organismi viventi.
Una filosofia molto popolare, soprattutto nell’antichità, era quella che vedeva la galassia divisa fra due aspetti della Forza, che ne dominavano certe caratteristiche: la Forza Maggiore Cosmica e la Forza Minore Vivente (da non confondere con la Forza Vivente). La Forza Maggiore era l’espressione della Volontà Finale, cioè che regolava l’unità, l’essere e il divenire della galassia intera; la Forza Minore era invece un’emanazione della Maggiore, che costituiva la volontà degli individui e delle creature, anche non senzienti.

Pur essendo indissolubilmente legate spiritualmente, la Forza Cosmica e la Forza Vivente erano altrettanto separate materialmente. La separazione aveva lasciato traccia nei midi-chlorian, visti come particelle atte a facilitare la comunicazione fra la Forza Maggiore e la Forza Minore. Tuttavia, c’era anche chi pensava che i midi-chlorian fossero solamente un’espressione della Forza Maggiore.

Secondo tale filosofia, esistono infinite Forze Viventi nella galassia. Ognuna di queste interagiva con le altre a proprio piacimento, secondo una “area d’azione” predisposta dalla Forza Cosmica. A sua volta, la Forza Minore era suddivisa fra un lato chiaro e un lato oscuro, comunque regolati dalla Forza Maggiore. Talvolta, la Forza Maggiore poteva influenzare gli individui e permettere loro di seguire il destino che aveva predisposto, dando loro una vita degna e colma di successi.

La Forza e il destino

"Quando la via davanti a te non è chiara, lascia che le tue azioni siano guidate dalla Forza."
Pernicar a Hoth[fonte]

Tra le molte filosofie legate all'interpretazione della Forza, ve ne era una secondo la quale la Forza Cosmica testimoniava i pensieri e i sentimenti delle Forze Viventi, e conferiva loro l’abilità di agire di volontà propria. I pensieri e le azioni della Forza Vivente erano in grado di plasmare il destino, "amministrato" e "registrato" dalla Forza Cosmica.

Ciascun individuo poteva scegliere di abbracciare il proprio destino o di sfuggirgli: la sensibilità e il coraggio di un Jedi gli permettevano di comprendere da solo il proprio fato e di abbracciarlo secondo il volere della Forza Maggiore. Inoltre, un Jedi poteva collegare la Forza Maggiore e la forza Minore in modo più intenso. Il potere della Forza Maggiore fluiva allora nel Cavaliere, rendendolo capace di agire con incredibili poteri sul mondo intorno a sé.

La Forza Insidiosa

Darth Traya, Signora Oscura dei Sith dopo la Guerra Civile Jedi, sviluppò una propria filosofia della Forza, che però non attecchì in nessuna fase della storia galattica e rimase circoscritta al suo pensiero. Ella pensava che la Forza fosse un’entità divina maligna e indifferente ai bisogni dei suoi sudditi e adoratori. A prova di ciò era il fatto che la galassia era continuamente squassata da sanguinose guerre nel nome della Forza e nella sua totale indifferenza. Analogamente, sempre secondo Traya, i principali responsabili di questi conflitti erano i Jedi e i Sith, i diretti utilizzatori della Forza che ne esercitavano la crociata di sangue contro la galassia.

La galassia, quindi, avrebbe potuto essere libera soltanto con la distruzione della Forza e, quindi, con l’eliminazione dei suoi diretti guerrieri, sudditi e rappresentanti: i Jedi e i Sith. La morte dei sostenitori di questa entità malvagia avrebbe aperto le porte a Traya per la distruzione della Forza stessa; per questo aveva cercato di distruggere i Jedi alleandosi ai Sith e successivamente di distruggere questi ultimi alleandosi all’Esule.

Con la morte di Traya su Malachor V, la filosofia della Forza Insidiosa non trovò ulteriori sostenitori.

Storia della Forza

Sebbene la Forza sia sempre esistita, fu identificata e approfondita per la prima volta da un gruppo di “maghi e mistici” che in seguito avrebbero poi formato l’Ordine Jedi. Mentre i Jedi imparavano di più in merito a questo campo di energia che lega assieme spazio, tempo ed esseri viventi, l’Ordine Jedi cresceva e si diffondeva portando le teorie sulla Forza sui pianeti più lontani della galassia e alle più diverse culture. Gli abitanti di migliaia di mondi coniarono un nome per questo strano fenomeno: la Forza, e riconobbero i Cavalieri Jedi come gli esperti ufficiali nel suo uso. Durante le ere Repubblicane e Imperiali che seguirono, gli abitanti della galassia svilupparono una più profonda consapevolezza della Forza. Questa visione d’insieme di questi aspetti storici serve a dimostrare come il cammino dei Jedi fu parallelo allo sviluppo della società galattica.

25.000 anni prima della Battaglia di Yavin

Ci fu bisogno di diverse generazioni, per i Jedi, per essere maestri nella Forza. A poco a poco essi scoprirono i suoi segreti, e allo stesso tempo come ottenere determinati risultati usandola, provando a loro stessi e a tutto il resto della galassia civilizzata che la Forza non era né uno scherzo né un caso. Quello che una volta era considerato solo come un modo di esercitare “stregoneria”, ora era riconosciuto come una scienza, almeno all’interno dei Jedi.

L’invenzione dell’iperguida e la susseguente diffusione dei viaggi a velocità superiore a quella della luce, caratterizzarono la Vecchia Repubblica. Il Codice Jedi sembra aver avuto origine ancora prima di questo periodo, ma ci sono diverse interpretazioni in merito a questo. Nessuno sa chi per primo scoprì la Forza, o quale gruppo ispirò la formazione dei Jedi. Alcuni sostengono che essa fu scoperta per la prima volta su un pianeta chiamato Tython e venerata come Ashla, l’energia positiva dell’universo. Altri ricercatori cercano di collegare i Jedi a vecchie organizzazioni menzionate solamente in antichi dischi di storia, come il mitico Ordine di Dai Bendu o la leggendaria Accademia Chatos. Pochissime sono le informazioni che si hanno su questi gruppi al di fuori dei loro nomi.

Un Jedi guidato da un fantasma di Forza.
Indipendentemente da dove lo studio della Forza sia iniziato, la diffusione dell’iperguida permise ai migliori e più brillanti filosofi, sacerdoti e guerrieri, provenienti da dozzine di pianeti, di confrontare le loro osservazioni sull’enigmatico e mistico potere che avevano scoperto. Ad un certo punto, gli studenti e i loro maestri si riunirono su un pianeta per creare una nuova società dedicata allo studio della Forza. La concentrazione di questi sforzi portarono poi allo sviluppo dell’Ordine Jedi.

Dozzine di pianeti furono proposti come possibile luogo di origine di questa alleanza, alcuni di questi erano mitici e perduti pianeti come Had Abbadon, Ondos e Utapau, ma altri furono i veri candidati per la “culla” dei Jedi, quei pianeti ancora conosciuti nella galassia di oggi. Questi includevano Coruscant, Ossus e anche Corellia. I "Mondi del Nucleo" avevano sempre avuto forti tradizioni Jedi, fin dalle prime ere della Vecchia Repubblica, ma questa non sarebbe mai valsa come prova evidente per decidere il luogo di riunione per i Jedi. Rimane comunque naturale che i primi Jedi gravitassero attorno ai Mondi del Nucleo quando nacque l’Ordine. I Maestri Jedi cercavano luoghi importanti per fondare le accademie per l’addestramento degli studenti. Gli studiosi fondarono biblioteche, musei della loro conoscenza in rapida espansione. Fondamentalmente, i primi studi sulla Forza o i primi anni dell’Ordine rimangono un mistero. Rimane improbabile che la storia ci riveli nuovi dettagli dopo così tanto tempo.

Mentre passavano i secoli, una naturale evoluzione coinvolse le fila dei Jedi. Approfondendo gli studi sulla Forza ed espandendo conseguentemente le loro capacità di accedervi, i Jedi impararono che attraverso di essa potevano vedere luoghi lontani, influenzare le menti altrui e persino guarire ferite provocate da incidenti o combattimenti. I Jedi, essendo una società dedicata allo studio e alla ricerca, scoprirono che il loro maggiore interesse era quello di farsi promotori della pace, e usarono le loro abilità per incoraggiare la crescita della civilizzazione. Col tempo, i Jedi si trasformarono da sostenitori della pace a difensori della stessa. La loro società assunse un ruolo più attivo di protezione di pace e giustizia. Quando gli eserciti dei tiranni, come le Legioni di Lettow, cercarono di trasformare i sistemi civilizzati della galassia in imperi basati sulla paura e sull’odio, i Jedi vi si opposero. I Jedi erano allora molto più deboli e meno organizzati rispetto a quello che sarebbero diventati, ma il cuore dell’Ordine rimase invariato per migliaia di generazioni successive. Grazie agli sforzi dell’Ordine dei Jedi, la Vecchia Repubblica si espanse e prosperò a lungo.

Nonostante ciò, i Jedi non diventarono così potenti senza soffrire diverse tentazioni. Malgrado tutti gli sforzi dei Maestri Jedi, alcuni di quelli che furono istruiti sulle vie della Forza, non furono meritevoli della fiducia che era stata in loro riposta. Alcuni infatti soccomberono alle tentazioni del potere rapido e semplice che il lato oscuro gli offriva. I cosiddetti Jedi Oscuri non raggiunsero mai un grande numero, comunque spuntarono qua e là durante tutta la storia dell’Ordine Jedi. Tuttavia, diversi Jedi Oscuri, Jedi decaduti, assieme ad altri Jedi traditori, fondarono proprie tradizioni e teorie sulla Forza, e di tanto in tanto entrarono in conflitto con il loro Ordine di origine. Durante questa era antica, un gruppo di Jedi Oscuri cercò di sfidare l’Ordine, così, dopo un secolo di scontri, furono cacciati dalla Repubblica, arrivando poi alla fine a raggiungere un pianeta sconosciuto e non segnalato da alcuna mappa, pianeta che era già occupato da una razza conosciuta come i "Sith".

5.000 Anni prima della Battaglia di Yavin

La transizione da “ricercatori dalle buone intenzioni”, a “guardiani di pace e giustizia” non fu affatto rapida. Furono necessari migliaia di anni affinchè la Forza divenisse un’entità universalmente riconosciuta ed accettata come fenomeno. I Jedi capirono che non solo si occupavano di una fonte di energia illimitata, ma che avevano anche la responsabilità sociale di gestirla al servizio della civiltà, e di assicurarsi che non si abusasse di tale potere. Col tempo, diventarono la prima linea di difesa Repubblicana contro le entità che minacciavano di distruggerla.

Questa era segna l’età espansionistica della Vecchia Repubblica. Gli esploratori tracciarono mappe di nuove rotte iperspaziali ed incontrarono centinaia di nuove specie. Le colonie si diffusero.

Il Signore dei Sith Naga Sadow.
I Mondi del Nucleo vennero colonizzati, e l’esplorazione iniziò a spingersi verso l’Orlo Interno e verso le Regioni d'Espansione. Durante questo periodo, i Cavalieri Jedi divennero i custodi della pace nella galassia. Alcuni Maestri Jedi gestivano scuole nelle quali accettavano gli studenti da essi ritenuti meritevoli, ai quali insegnavano le vie della Forza secondo i metodi che ritenevano più idonei ed efficaci. L’Ordine Jedi era un insieme di uguali collegati fra loro da un senso di rispetto e cameratismo che esisteva fra i diversi Maestri Jedi.

Questi legami fra Jedi erano questioni di onore e tradizione, non era legge. Un Cavaliere Jedi che aveva terminato il suo addestramento era libero di scegliere qualsiasi strada. Nemmeno il più rispettato Maestro Jedi avrebbe mai considerato di impedire ad un Jedi di intraprendere una strada che egli aveva scelto, anche se il Maestro avesse intravisto la catastrofe al termine del sentiero. Allo stesso modo, il governo della Repubblica era libero di chiedere aiuto ai singoli Jedi. Queste richieste erano motivo di onore, ma nessuna regola vincolava il legame fra Jedi e Repubblica. Nonostante la natura informale di questo sistema, i Jedi e la Repubblica superarono con successo innumerevoli minacce minori, lavorando insieme per unificare e proteggere il governo galattico.

In precedenza però, come precedentemente descritto, un grande scisma aveva spezzato in due l’Ordine. I Jedi che avevano scoperto il potere proibito del lato oscuro della Forza si erano ribellati ai loro fratelli light-sider. Dopo una terribile guerra, i Jedi Oscuri vennero esiliati dalla Repubblica. All’insaputa dei Jedi, ed oltre i crescenti confini della Repubblica, essi scoprirono Korriban e il popolo Sith.

Potenti nel lato oscuro, i Jedi esiliati si insediarono su Korriban come divinità. I primitivi Sith li adorarono come i loro signori, e così i Jedi crebbero, e costruirono templi e monumenti per celebrare il loro potere. Millenni di incroci e di ibridazione offuscarono la distinzione fra i nativi Sith e Jedi Oscuri, e il termine Sith venne usato per indicare non solamente la popolazione indigena di Korriban, ma anche i potenti signori che la governavano.

Questo fino a che una nave d’esplorazione Repubblicana non si imbattè sull’isolato pianeta dei Sith. Un Signore dei Sith, Naga Sadow, vide questa come un opportunità di invadere la Repubblica, e vendicarsi di quei Jedi che li avevano banditi. La storia ricorda l’invasione che seguì come la Grande Guerra Iperspaziale, che rappresentò solamente il primo di molti terribili conflitti fra Jedi e Sith.

La Repubblica non era pronta all’assalto dei Sith, e non fu in grado di fermare l’invasione. Dozzine di Jedi si recarono sui pianeti attaccati per organizzare le difese, anche se la battaglia più violenta si svolse a Coruscant, dove le truppe Sith Massassi arrivarono quasi ad avere la meglio sulle forze Repubblicane dell’Imperatrice Teta e del suo consigliere Jedi: Memit Nadill. Il valoroso sacrificio del Maestro Ooroo cambiò le sorti della battaglia. Essendo di razza Celegiana, Ooroo dipendeva da un supporto vitale riempito di gas cianogeno. Quando ruppe il supporto espandendo il venefico gas fra le armate Sith, l’atmosfera ad ossigeno lo uccise, ma grazie al gas eliminò le truppe Massassi. In segiuto a quella vittoria, le navi Repubblicane seguirono la flotta Sith in fuga verso l’Impero Sith, dove la Repubblica pose fine alla minaccia, almeno per un po’.

Nonostante la vittoria, il conflitto aveva avuto un prezzo elevatissimo. Molti Jedi lasciarono il loro precedente ruolo di guerrieri, e si misero alla ricerca di metodi pacifici per proteggere la Repubblica. Il Maestro Jedi Odan-Urr, avendo perso il suo Maestro Ooroo in battaglia, costruì una grande biblioteca e centro di apprendimento Jedi sul pianeta Ossus. Qui, insegnava l’interpretazione del Codice Jedi, incoraggiando gli studenti a cercare soluzioni non violente ai problemi, quando fosse possibile. Odan-Urr credeva che qualsiasi emozione, anche positiva come l’amore o la lealtà, poteva legare un Jedi al vero volere della Forza. I suoi insegnamenti avrebbero influenzato l’addestramento e la filosofia dei Jedi per generazioni a venire.

4.000 Anni prima della Battaglia di Yavin

Lo spirito di Freedon Nadd si confronta con Arca Jeth.

Mentre la Repubblica si riprendeva dalla terribile guerra con l’Impero Sith, i Jedi iniziarono ad avere a che fare con le ripercussioni dell’esistenza di un un gruppo devoto al lato oscuro così come loro lo erano al lato chiaro. Anche se i Sith erano stati sconfitti, il richiamo del lato oscuro non era certo diminuito. I Sith si erano lasciati alle spalle tesori ritrovati di pergamene e artefatti ricolmi di conoscenza e impregnati del potere del lato oscuro della Forza. I Cavalieri Jedi che si addentravano nello studio di tali reliquie erano tentati ad esplorarne i misteri. Quelli che cedevano alla tentazione avrebbero poi usato le armi e gli insegnamenti dei Sith contro la Repubblica, i loro ex fratelli Jedi, e persino contro i Maestri che li avevano addestrati.

Il ruolo dell’Ordine Jedi all’interno della Repubblica continuò a svilupparsi con il progredire di nuove tradizioni. Un gruppo di fidati Maestri Jedi iniziò a riunirsi regolarmente in assemblee, discutendo sullo stato della galassia e su cosa i Jedi potessero fare per migliorarlo. In molti modi, la formazione dell’Assemblea fu una reazione alla scoperta che la nuova società Sith aveva le sue radici nell’Ordine Jedi. I Jedi speravano che l’Assemblea non solo avrebbe tenuto sotto controllo i Jedi usciti dall’Ordine, ma si sarebbe anche opposta ad eventuali nuove defezioni per motivi legati al lato oscuro della Forza. Per mantenere alta la vigilanza nella galassia, l’Assemblea Jedi incoraggiò i Maestri ad accettare l’incarico di supervisione dei vari sistemi, mantenendo così una presenza Jedi in tutte le aree civilizzate.

Uno di questi Maestri era Arca Jeth, che accettò la supervisione del sistema di Onderon. Inizialmente mandò i suoi tre apprendisti ad occuparsi di mantenere la pace nel sistema, ma la Regina Amanoa ebbe la meglio su di loro. Amanoa infatti, aveva appreso i segreti Sith da uno spirito oscuro di nome Freedon Nadd, l’istigatore del movimento Naddista. Il Maestro Arca viaggiò su Onderon per sconfiggere personalmente la Regina, ma non potè porre fine alla potente influenza di Nadd. Per i due anni successivi alla sconfitta di Amanoa, un’ombra calò su Onderon. Per porre fine all’oscurità, Jeth decise di rimuovere il sarcofago di Nadd e spostarlo sulla vicina luna di Dxun. Lo spirito di Freedon Nadd tuttavia si impossessò del Re Ommin, cultista di Nadd e marito di Amanoa, e lo spinse ad attaccare il Maestro Arca e recuperare il sarcofago. Per fermare Ommin, una flotta di navi repubblicane e di Jedi raggiunse in massa Onderon.

Lo spirito di Freedon Nadd capì che Ommin avrebbe ceduto di fronte ai Jedi, così spostò la sua attenzione verso due annoiati giovani aristocratici che avevano trovato un antico artefatto Sith. Facendosi chiamare “i Krath”, i giovani furono facilmente manipolati e portati a credere di essere diventati potenti stregoni Sith. Anche se i Jedi riuscirono a spostare le spoglie di Nadd su Dxun, il suo spirito Sith era abbastanza potente da mantenere la connessione con i Krath.

Nonostante i Jedi avessero riportato l’ordine su Onderon, un altro Jedi di nome Exar Kun iniziò a percepire il tocco seducente del lato oscuro. Apprendista del famoso Vodo-Siosk Baas, Kun non era riuscito a mettere del tutto da parte il suo orgoglio. Esso veniva a galla ripetutamente, portando inevitabilmente con sè anche la collera. Rifiutando l’istruzione del Maestro Vodo in quanto considerata troppo lenta e limitata, Exar Kun si dichiarò un Cavaliere Jedi e andò alla ricerca di antiche leggende Sith. A causa del suo orgoglio, credeva che sarebbe stato in grado di resistere all’attrazione del lato oscuro. Tuttavia si sbagliava. Il lato oscuro lo consumò.

Poco dopo, i Jedi Ulic e Cay Qel-Droma, Nomi Sunrider e Tott Doneeta si trovarono a doversi occupare della setta dei Krath, fondata da Aleema e Satal Keto. Annoiati, i due giovani avevano iniziato a ricercare i misteri del lato oscuro. La loro sete di conoscenza li aveva messi in contatto con il Re Ommin poco prima della sua sconfitta. Ommin gli aveva donato tomi e reliquie, e i Keto erano tornati sul loro pianeta con questi tesori. Nel sistema dell'Imperatrice Teta, usarono il potere del lato oscuro per spodestare i loro genitori e dichiarare guerra agli altri sistemi. Nomi, Tott e i fratelli Qel-Droma furono incaricati di fermarli.

I cultori del lato oscuro lanciarono un contrattacco diretto ad una convocazione di Jedi sul pianeta Deneba. Droidi non da combattimento riprogrammati e armati con ogni genere di arma attaccarono i Jedi, fornendo un diversivo intanto che centinaia di droidi da guerra sbarcarono sul suolo. Dozzine di Jedi rimasero uccisi, compreso il Maestro Arca Jeth. Sconvolto dalla perdita, Ulic Qel-Droma mise in atto il suo piano di infiltrarsi nella setta dei Krath per sconfiggerli dall’interno. Infettato da un veleno Sith, Ulic invece divenne uno di loro, convinto che potesse allontanarsi dal lato oscuro quando avesse voluto.

Man mano che Ulic veniva corrotto, Exar Kun si addentrava sempre più nei misteri dei Sith. Con l’aiuto dello spirito di Freedon Nadd, Kun localizzò una miniera di tesori Sith sulla quarta luna di Yavin. Utilizzò quelle reliquie per diventare potente nel lato oscuro. Reclutando fra le fila dei Jedi altri accoliti Sith, Kun organizzò anche una piccola armata di guerrieri schiavi Massassi alchemicamente modificati. Mentre Exar Kun e e Ulic Qel-Droma lottavano su Cinnagar, capitale del sistema Imperatrice Teta, gli spiriti degli antichi signori dei Sith osservavano il duello. Gli spiriti videro che il duello avrebbe portato inevitabilmente alla morte di uno dei contendenti: non sarebbe stato utile per i Sith se il duello fosse continuato. Così misero immediatamente fine alla battaglia e proclamarono Kun e Qel-Droma i nuovi Signori Oscuri dei Sith. Insieme, avrebbero ricostruito un nuovo Impero Sith.

Unendo i loro poteri, Exar Kun ed Ulic Qel-Droma dichiararono guerra alla Repubblica. Kun corruppe venti Cavalieri Jedi, mentre Ulic creò eserciti e rubò centinaia di navi dalla Repubblica. Ulic attaccò lo stesso Coruscant, ma venne catturato. Exar Kun liberò il suo alleato prima di uccidere il suo vecchio Maestro. Vodo-Siosk Baas, nella camera del Senato della Repubblica. Exar Kun inviò i suoi Jedi Oscuri ad attaccare i loro Maestri, con terribili risultati.

In quel periodo, Aleema Keto era diventata una dei sottoposti di Kun. Suo cugino, Satal, era morto per mano di Cay Qel-Droma. Per aumentare i suoi poteri oscuri, Aleema utilizzò una antica tecnologia Sith, facendo esplodere il nucleo di una stella nell'Ammasso di Cron per sbarazzarsi del gruppo di Jedi al suo inseguimento. In un istante, la supernova provocata incenerì molti Jedi, come Qrrrl Toq, Dace Diath, e Shoaneb Culu. Il pianeta Ossus, dove si trovava la grande biblioteca dell’Ordine Jedi, venne colpito dall’esplosione. Anche se i Jedi si erano affrettati a portare in salvo millenni di libri e artefatti, Kun e Ulic lanciarono il loro attacco con l’intento di impossessarsi dei “tesori” Jedi.

Il duello fra i fratelli Qel-Droma.
Nel caos risultante, Ulic duellò con il fratello Cay, e lo uccise. Devastato dal senso di colpa per quello che aveva compiuto, Ulic non oppose resistenza quando Nomi Sunrider usò i suoi poteri Jedi per separlarlo perennemente dalla Forza. Era una dura punizione, per qualcuno che aveva usato il lato oscuro per distruggere metà della galassia.

Non più connesso alla Forza, Ulic si offì di guidare l’esercito Jedi nel quartier generale di Exar Kun su Yavin IV. Kun sfuggì al loro attacco usando la magia Sith per convertire il suo essere in puro spirito, anche se i Jedi generarono un muro costituito da energia della Forza per liberare la luna dalla sua presenza oscura. Ancora una volta, i Sith erano stati fermati. La Repubblica avrebbe avuto la pace per altri duemila anni.

Ulic Qel-Droma tuttavia non trovava pace. Ovunque andasse, era invaso dai ricordi di quanto aveva fatto e di quanto aveva perduto. Errava per la galassia in cerca di un luogo dove potesse vivere isolato. Dieci anni dopo aver perso i suoi poteri della Forza, si stabilì sul remoto pianeta Rhen Var, appena uscito da un era glaciale. Qui, sperava di vivere in pace. Nel frattempo però, Vima Sunrider, figlia di Nomi Sunrider, era diventata abbastanza grande da poter intraprendere l’addestramento Jedi ed era impaziente di inizarlo. Sua madre, al tempo a capo dell’Ordine Jedi, non aveva tempo di occuparsene. Così Vima decise di andare alla ricerca di Ulic e lo pregò di insegnarle le vie della Forza. Anche se egli non era più in grado di percepirla, acconsentì, sperando in questo modo di alleviare le sue sofferenze. Sotto la sua guida, Vima imparò molto, così tanto che quando sua madre giunse per riportarla a casa Vima si rifiutò si seguirla.

Mentre Nomi e Vima discutevano, arrivarono la Jedi Sylvar, il cui compagno Crado era rimasto ucciso per colpa di Ulic, e Hoggon, il pilota che aveva accompagnato Ulic a Rhen Var. Sylvar attaccò Ulic, il quale però capiva meglio di chiunque altro che il desiderio di vendetta della Jedi Cathar la avrebbe condotta al lato oscuro. Rifiutandosi di combattere con lei, Ulic mostrò come fosse possibile ritornare dal baratro del lato oscuro. Sylvar si placò, e non lo uccise. Subito dopo però, Hoggon fece fuoco su Ulic reclamando di aver ucciso il famoso traditore Jedi. Fra le braccia di Nomi, Ulic Qel-Droma morì nella luce e divenne spirito della Forza.

2.000 Anni prima della Battaglia di Yavin

La storia di Ulic Qel-Droma e Nomi Sunrider servì da esempio per i Jedi dei due millenni successivi. Anche se al lato oscuro era stato inferto un enorme colpo con la perdita del suo Signore Oscuro dei Sith, Exar Kun, non potè comunque essere sconfitto del tutto. Altri Jedi avrebbero voltato le spalle al sentiero della luce per intraprendere le vie dei Sith, dando i natali ad un nuovo impero di oscurità, ben nascosto agli occhi dei Jedi.

L’Ordine Jedi godette di un paio di millenni di pace e prosperità, evolvendosi in una grande istituzione. La pace cessò quando un Cavaliere Jedi rifiutò il Codice e lasciò l’Ordine. In segreto studiò le perdute arti Sith. Col tempo, attirò verso di sé sempre più studenti Jedi. Divenne il nuovo Signore Oscuro dei Sith, ed i suoi seguaci erano chiamati la Fratellanza dell'Oscurità.

Per un migliaio di anni, rimasero nascosti, dando battaglia ai Jedi solamente nelle occasioni in cui erano costretti. Quando l’Ordine Jedi scoprì la Fratellanza, inviò il Maestro Jedi Hoth a catturarne il leader. Quella che iniziò come una scaramuccia fra le due parti si trasformò ben presto in una vera e propria guerra che andò avanti per anni, culminando nella storica battaglia svoltasi sul pianeta Ruusan. I Jedi che lottavano per la giustizia morirono nell’Armata della Luce di Hoth, ma i Jedi sopraffatti dalla collera sopravvissero nella Fratellanza dell’Oscurità. L’Ordine Jedi s’indebolì, non solo per la manzanza di Maestri che addestrassero i nuovi allievi, ma anche per dissidi interni su come porre fine alla guerra di Hoth. In preda alla disperazione, l’Ordine Jedi prese a reclutare bambini sensibili alla Forza per mandarli direttamente sul campo di battaglia. Fu un periodo terribile per i Jedi.

La Battaglia di Ruusan.
Tuttavia anche i Sith avevano le loro difficoltà. Man mano che i loro leader morivano in battaglia, alcuni ambiziosi guerrieri Sith si dichiaravano contemporaneamente Oscuri Signori dei Sith. In questo modo proliferarono lotte interne. L’ultimo leader, Lord Kaan, dichiarò che tutti i leader Sith erano Signori Oscuri, e quindi eguali. Kaan sperava di evitare ulteriori scontri, ma Darth Bane gli si oppose. Lord Kaan rispose avvelendando Bane, uno degli ultimi Signori dei Sith “legittimi”, per la sua avidità di potere.

Dopo aver trovato una cura per il veleno, Darth Bane tornò. Per vendetta, dichiarò Kaan indegno del suo titolo. Invece di lottare per il potere, Bane consigliò semplicemente gli altri Signori dei Sith ad adottare metodi molto più efficaci contro i Jedi, mostrando loro come unire il loro potere per distruggere in un colpo solo un intero campo di battaglia. Molti cosiddetti Signori dei Sith sospettarono che Bane stesse solamente utilizzando le loro energie vitali per i suoi scopi personali, e così si rifiutarono di ascoltarlo.

Lord Kaan percepì lo scopo ultimo della strategia di Bane. Kaan era stato spinto alla follia dal potere del lato oscuro della Forza. Dichiarò che i Sith avrebbero usato quello che Bane gli aveva insegnato per scatenare un’onda di energia amplificata dalla Forza: una “bomba del pensiero”. La tattica fu orribilmente efficace. Migliaia di Jedi e Sith morirono in pochi istanti. Solo pochi riuscirono a fuggire. Darth Bane era fra di loro.

Bane trovò una ragazzina di nome Zannah sul campo di battaglia. Non era addestrata alle vie della Forza, ma possedeva un enorme potenziale. Bane la prese come sua apprendista, iniziando una nuova tradizione di Sith. Da quel momento in poi, ci sarebbero stati solamente due Sith: un Maestro ed un apprendista, la famosa Regola dei Due che riformò l’Ordine Sith per migliaia di anni a venire.

32 Anni prima della Battaglia di Yavin

I Jedi ricostruirono il loro Ordine dopo la Battaglia di Ruusan, predendo ad esempio le lezioni imparate dal loro ultimo conflitto con il lato oscuro. Non avrebbero più tenuto centri di addestramento disseminati nella galassia. Quando le accademie erano isolate, i Jedi che iniziavano ad addestrarsi nei misteri del lato oscuto potevano agire indisturbati e senza essere notati. Così, l’Ordine Jedi fece costruire un tempio su Coruscant, il centro della galassia civilizzata. Sarebbe divenuto un luogo dove i giovani Jedi potevano studiare ed addestrarsi sotto lo sguardo vigile dei loro Maestri. I Jedi raddoppiarono i loro sforzi per trovare bambini che evessero potenziale nella Forza. I Maestri insistettero sul fatto che gli studenti avrebbero dovuto iniziare il loro addestramento prima di divenire troppo legati al mondo materiale, con tutte le sue tentazioni e le sue forti emozioni. L’Ordine Jedi non avrebbe più permesso ad uno dei suoi membri di far risorgere un nuovo Impero Sith.

I Jedi non sospettarono mai, tuttavia, che i Sith non erano scomparsi. Si erano semplicemente rifugiati nelle tenebre.

Qui-Gon Jinn che usa la Forza.
Ironicamente, le vittorie della Repubblica contro le minacce che venivano da ogni parte della galassia alla fine portarono alla sua distruzione. Quando divenne sempre più chiaro che nessun avversario avrebbe mai potuto provocare seri danni al governo galattico, la Repubblica divenne sempre più stagnante. Liberi da incarichi come la salvaguardia della civiltà stessa, i politici iniziarono ad diventare compiacenti, annoiati, avidi, e alla fine corrotti. Apatia e indolenza crearono molte opportunità per il crimine e la corruzione. La Repubblica iniziò a sgretolarsi. E’ impossibile dire esattamente quando passò il punto di non ritorno, ma sicuramente nel periodo antecedente il blocco di Naboo e le successive Guerre dei Cloni, la Repubblica morì.

I Jedi senza dubbio hanno parte di responsabilità per la caduta della Repubblica. E’ evidente che Anakin Skywalker, divenuto poi Darth Vader, giocò un ruolo importante negli eventi. Dopo macchinazioni durate anni, se non decenni, il Signore Oscuro dei Sith Darth Sidious, meglio conosciuto come Senatore e poi Cancelliere Palpatine, riuscì ad accentrare tutto il potere nelle sue mani, proclamando la nascita di un nuovo Impero Galattico, che prese il posto della Repubblica. Contemporaneamente emanò l’Ordine 66, a causa del quale tutti i cloni che avevano combattuto per la Repubblica nei 3 anni di Guerre dei Cloni, si scagliarono contro i loro generali Jedi, uccidendone la maggior parte. I pochi sopravvissuti furono costretti a nascondersi nei luoghi più remoti della galassia, sperando che gli agenti dell’Imperatore guidati da Darth Vader non li scoprissero. Nel Nuovo Ordine di Palpatine, infatti, non vi era più spazio per i Jedi, e dopo l’Ordine 66 l’Impero portò avanti una sanguinosa campagna genocida contro i sopravvissuti che passò alla storia come la Purga dei Jedi: tutti i Jedi avrebbero dovuto morire, ad eccezione di Vader.

L’Imperatore arrivò quasi a spazzare via ogni memoria dell’Ordine Jedi. In pochi anni, i Jedi vennero considerati alla stregua di un mito dalla maggior parte dei cittadini Imperiali. Più ci si allontanava dai Mondi del Nucleo, meno vi erano ricordi dell’esistenza dei Jedi. Erano pochi i cittadini che avevano memoria diretta della Purga dei Jedi e, anche se l’avevano, preverivano dimenticare tali atrocità. Nei territori dell'Orlo Esterno, i Jedi erano ricordati come figure tragiche cadute vittima della stessa avidità ed apatia che aveva infettato la Repubblica. Quelli che ricordavano i tempi d’oro dell’Ordine Jedi vedevano un’immagine di un’epoca andata per sempre.

Anno 0 - La Ribellione e la Battaglia di Yavin

Tuttavia, la purga dell’Imperatore non fu un totale successo. Alcuni Jedi erano sopravvissuti e avevano tramandato la loro conoscenza. Alcuni, come i Maestri Yoda e Obi-Wan Kenobi, si nascosero su pianeti remoti dalla scarsa presenza Imperiale. Altri, come Callista e il Maestro Ikrit, erano già nascosti, occupati con problemi che precedettero l’ascesa dell’Impero. Quando venne costituita la Ribellione, i suoi leader ricordavano i Jedi. Bail Organa di Alderaan chiese aiuto a Obi-Wan Kenobi, sperando di portare il vecchio generale fuori dal suo isolamento. Anche se Kenobi e Organa non ebbero l’opportunità di riunirsi, il coinvolgimento del Jedi mise in movimento quegli eventi che portarono alla distruzione dell’Impero.

Kenobi ricevette la richiesta di Organa su Tatooine, dove chiese l’aiuto del giovane Luke Skywalker per recarsi ad Alderaan. Obi-Wan aveva vegliato attentamente su Luke, da lontano, dato che era il figlio di Anakin Skywalker. Luke rappresentava infatti l’unica speranza per la rinascita dei Jedi. Obi-Wan lo iniziò alle vie della Forza, rivelandogli che suo padre era un potentissimo Jedi che era stato ucciso da Darth Vader. Obi-Wan fu ucciso dallo stesso Vader poco dopo, quando aveva avuto tempo solo per insegnare a Luke qualche lezione di base. Persino questo piccolo inizio fu cruciale, dato che permise a Luke di ricorrrere alla Forza per distruggere la Morte Nera, una terribile super arma che aveva disintegrato l’intero pianeta Alderaan. La storia di Luke Skywalker divenne la storia dell’ultimo dei Jedi.

4 Anni dopo la Battaglia di Yavin

Dopo che Luke si unì alla Ribellione, passò anni cercando di espandere la sua comprensione della Forza. Lo spirito di Kenobi gli apparve e gli disse di recarsi sul pianeta Dagobah: lì sarebbe stato addestrato dal Maestro Jedi Yoda. Luke obbedì, e sotto la tutela di Yoda iniziò a trasformarsi in un vero Jedi. Prima che il suo addestramento fosse completo, tuttavia, Darth Vader catturò i compagni di Luke. Torturandoli, gli provocò tanto dolore che Luke potè sentirlo attraverso la Forza. Anche se Yoda lo ammonì di non essere ancora pronto, Luke lasciò Dagobah per confrontarsi con Vader.

Durante lo scontro che seguì, Vader sconfisse Luke sonoramente, tagliandogli anche una mano con la spada laser. Vader gli rivelò inoltre di essere suo padre. Lo invitò ad unirsi a lui per sconfiggere l’Imperatore e governare la galassia come padre e figlio. Invece che cadere nelle tenebre, Luke si gettò nel vuoto, e fu salvato dai suoi compagni. Anche se Vader lo chiamò attraverso la Forza, Leia e gli altri lo portarono via prima che Luke potesse cadere in tentazione.

Luke tornò su Dagobah per domandare a Yoda se quanto gli aveva detto Vader era la verità. Yoda ammise che Vader era il padre di Luke, aggiungendo anche che il giovane non era pronto per affrontare la verità. Yoda disse anche di non aver più nulla da insegnargli. Luke avrebbe potuto diventare un vero Jedi solo dopo aver affrontato suo padre. Poco dopo Yoda morì diventando uno con la Forza.

Tuttavia, Luke non fu lasciato senza guida. Lo spirito di Obi-Wan tornò ancora una volta per aiutare Luke ad affrontare quello che aveva scoperto. Obi-Wan gli rivelò inoltre dell’esistenza di sua sorella gemella, Leila Organa, anch’ella potente nella Forza. Luke era certo che ci fosse ancora del buono in suo padre, e che potesse essere redento. Nonostante gli avvertimenti di Obi-Wan, Luke era deciso a liberare suo padre dal lato oscuro della Forza.

In un confronto finale nella stanza del trono dell’Imperatore, Vader e Luke si affrontarono in un terribile duello di spade laser e di abilità nella Forza. Luke non voleva affrontare l’uomo che sperava di riportare sul sentiero luminoso, ma Vader fece appello alle emozioni del giovane Jedi. Per costringerlo al combattere, gli disse che se lui non fosse passato al lato oscuro, forse avrebbe potuto farlo sua sorella Leia. Preso dalla collera, Luke arrivò a sopraffare suo padre tagliandogli una mano. L’Imperatore applaudì il gesto di Luke, e lo incoraggiò ad uccidere suo padre: avrebbe potuto prendere il suo posto al fianco dell’Imperatore.

Il futuro dei Jedi e della galassia dipendeva dalla scelta che Luke avrebbe fatto in quel momento. Se si fosse volto al male, probabilmente i Jedi non sarebbero mai più tornati ad essere i guardiani di pace e giustizia di un tempo. Guardando il braccio reciso di Vader, e vedendo cosa l’ira lo aveva portato a compiere, proprio come Vader aveva ferito lui in precedenza, Luke fece un passo indietro dal baratro della distruzione. Si rifiutò di uccidere suo padre e gettò via la sua spada laser.

In quel momento, Luke Skywalker divenne un vero Cavaliere Jedi.

Furioso, l’Imperatore colpì Luke con i suoi fulmini di Forza. Vader, ferito e quasi incapace di muoversi, trovò in sé la Forza di rialzarsi: prese l’Imperatore e lo gettò nello scarico del reattore. Anche se le sue ferite erano mortali, quest’ultimo gesto lo redense, proprio come suo figlio aveva sperato. Per un breve momento Luke e Anakin Skywalker si erano riuniti come padre e figlio.

Gli storici che studiano l’Impero potrebbero essere tentati a sminuire la sua importanza nella storia dei Jedi. Dopo tutto, il periodo dall’ascesa dell’Imperatore alla sua distruzione per mano del suo stesso apprendista è durato meno di settanta anni, un battito di ciglia se paragonato alle migliaia di anni della Vecchia Repubblica. Anche se la Grande Purga dei Jedi arrivò quasi a distruggere per sempre l’Ordine Jedi, al tempo dell’invasione degli Yuuzhan Vong, i Jedi erano di nuovo presenti e riorganizzati in un Nuovo Ordine Jedi sotto la guida di Luke Skywalker.

Alcuni potrebbero dire che, alla lunga, l’Impero potrebbe essere considerato una semplice nota a piè di pagina degli annali dei Jedi. Tuttavia niente è più lontano dalla verità.

Non solo l’Impero arrivò ad un passo dal distruggere completamente i Cavalieri Jedi, ma distrusse e manipolò migliaia di documenti storici della Vecchia Repubblica. Gli Imperiali depredarono gli antichi archivi Jedi, incendiarono biblioteche, e imprigionarono o uccisero gli studiosi. Poco rimase dei Jedi e delle loro origini: ciò che il Maestro Yoda e Obi-Wan Kenobi insegnarono a Luke Skywalker ed i pochi documenti da lui raccolti nei suoi anni di viaggi alla ricerca di Jedi sopravvissuti o oggetti ed informazioni scampati alla distruzione. Paragonati alla mole immensa di informazioni liberamente accessibili durante gli anni della Vecchia Repubblica, si trattava di risorse molto limitate. Le un tempo ricche tradizioni Jedi erano state colpite a fondo dall’Impero: avrebbero dovuto essere ricostruite.

Dopo la morte dell’Imperatore, Luke Skywalker si dedicò al mastodontico compito di ricostruire l’Ordine Jedi. Mentre l’Alleanza Ribelle cominciava a demolire le maligne opere dell’Impero, Luke Skywalker setacciò la galassia alla ricerca di chiunque avesse un potenziale nella Forza. A volte trovò questi individui, ma in queste missioni incontrò anche i vecchi seguaci dell’Imperatore.

In quel momento, Luke Skywalker era l’ultimo dei Cavalieri Jedi e il futuro dei Jedi nella galassia dipendeva unicamente da lui. Eroe dell’Alleanza Ribelle, il Maestro Skywalker ebbe poco tempo per lavorare alla restaurazione dell’Ordine Jedi nei mesi e negli anni immediatamente successivi alla morte dell’Imperatore. Le battaglie contro gli Ssi-ruuk, il Grand'Ammiraglio Thrawn e i vari signori della guerra che si reputavano i legittimi eredi dell’Imperatore, logorarono molto del tempo e delle energie di Skywalker.

Anche mentre dava ogni contributo per sostenere la vacillante Nuova Repubblica, l’ultimo dei Jedi stava anche considerando come meglio addestrare una nuova generazione di guardiani della galassia. Skywalker incontrò vari individui sensibili alla Forza negli anni successivi, fra cui Kyle Katarn, le Streghe di Dathomir, Kam Solusar, Kiro, l’ex agente imperiale Mara Jade e, naturalmente, i figli di sua sorella, Leia Organa Solo. Ciascuno di questi sarebbe potuto divenire sostenitore di un Ordine Jedi restaurato, se Skywalker fosse riuscito ad addestrarli. Se avesse fallito, ognuno di loro sarebbe potuto soccombere alle tentazioni del lato oscuro.

11 Anni dopo la Battaglia di Yavin

Dopo che la Nuova Repubblica ebbe a che fare con la minaccia del Grand'Ammiraglio Thrawn e le rimanenti forze imperiali, iniziò un processo di consolidamento dei suoi pianeti verso la trasformazione in un vero governo galattico. Sontento di servire in un organo militare, il Maestro Skywalker parlò di fronte al Senato, chiedendo il permesso di andare lla ricerca di studenti e di fondare una scuola per addestrare nuovi Jedi. Quando Mon Mothma lo supportò, Skywalker radunò i suoi primi candidati Jedi: Gantoris, Streen, Tionne, Dorsk 81, Kam Solusar, Kirana Ti, Corran Horn e Kyle Katarn. Li portò su Yavin 4, il luogo della prima importante vittoria ribelle, e fondò la sua Accademia Jedi. Situata nella base Ribelle abbandonata che una volta era stata un tempio Massassi, sarebbe divenuta un luogo di istruzione, meditazione, e scoperta. Poco dopo, anche Kyp Durron si unì agli studenti.

Addestramendo Jedi fra Corran Horn e Kam Solusar.
Dato che non aveva mai ricvuto un’educazione Jedi estensiva, i primi tentativi del Maestro Skywalker nell’istruire i suoi allievi non furono affatto semplici, e alcune volte sbagliò approccio. Gli errori potevano essere letali. Lo spirito oscuro di Exar Kun riuscì quasi a distruggere Gantoris e a sedurre Kyp Drron, facendo cadere in coma anche Luke. Nel frattempo però, gli apprendisti di Luke erano arrivati a comprendere la Forza abbastanza bene da affrontare Exar Kun. Con Skywalker ad assisterli in forma spirituale, sconfissero il signore Oscuro. Kyp, che nel frattempo aveva rubato una nave per lasciare Yavin, alla fine ritornò per continuare il suo addestramento.

Nuovi studenti continuarono ad arrivare. Cilghal: un Mon Calamari con il raro dono della guarigione, si unì all’Accademia dopo aver guarito Mon Mothma da un terribile virus. Il Maestro Skywalker incontrò nuove organizzazioni di fruitori della Forza, compresi i Jensaarai: un ramo di ex Jedi che aveva integrato insegnamenti Sith ma che non era stato sopraffatto dallato osuro. Sywalker invitò i Jensaarai nella sua Accademia, un offerta he promisero di prendere in considerazione.

Man mano che i primi studenti dimostrarono il loro valore contro minacci quali la Crisi della Flotta Nera e l’Ammiraglio Daala, nuovi studenti richiesero di entrare in Accademia. Il Maestro Skywalker tuttavia non fu più in grado di passare tanto tempo in Accademia, così fu costretto a cedere il suo ruolo di supervisore a Streen. I suoi doveri lo portarono in contatto con Mara Jade più di una volta negli anni successivi. I due maturarono forti sentimenti. Col tempo, si sarebbero sposati e Mara sarebbe divenuta una Jedi.

25 anni dopo la Battaglia di Yavin

Considerandola una tradizione antica quasi quanto la Battaglia di Ruusan, il Maestro Yoda credeva che gli studenti dovessero essere istruiti dalla tenerissima età. Ricordando questo insegnamento, Luke fece dei cambiamenti nella sua Accademia. I suoi primi studenti, ora Cavalieri Jedi, lo aiutarono ad addestrare i più givani, compredi i suoi nipoti: Jacen e Jaina Solo. I gemelli divennero il centro di una nuova generazione di studenti e, col tempo, di Cavalieri Jedi. Imparavano le vie della Forza e allo stesso tempo formavano legami di amicizia che sarebbero rimasti per il resto delle loro vite. Assieme a loro vi era la principessa mezza Dathomiri Tenel Ka e Lowbacca, il nipote di Chewbacca. Un altro vecchio amico, un orfano di Coruscant di nome Zekk, si unì alla loro Accademia.

Prima che questi promettenti studenti diventassero Cavalieri Jedi, tuttavia, il loro apprendimento fu sconvolto dalla devastante invasione degli alieni Yuuzhan Vong. Quando si unirono alle forze della Nuova Repubblica il giovane fratello di Jacen e Jaina, Anakin Solo, si unì a loro. I giovani eroi si dimostrarono coraggiosi e determinati, superando prove che avrebbero messo in crisi persino il più diligente Cavaliere Jedi della Vecchia Repubblica. Proprio come Luke aveva affrontato suo padre, la nuova generazione di studenti dovette avere a che fare con gli Yuuzhan vong prima di diventare veri Jedi.

Le tribolazioni della guerra divisero i giovani Cavalieri Jedi, che non si riunirono fino a quando il sedicenne Anakin non organizzò un piano per infiltrarsi in una nave mondo degli Yuuzhan Vong. Il colossale vascello ipiegato per trasportare gli Yuuzhan Vong era usato anche per sviluppare armi contro i Jedi. Anakin intendeva distruggere l’ultima sinistra trovata degli alieni: il voxyn caccia Jedi. Anche se la missione fu un successo, il suo costo fu elevatissimo. Orde di Vong e di voxyn uccisero diversi Jedi, compreso il giovane Anakin. Jaina ne rimase talmente sconvolta da lasciasi pervadere da una collera così intensa da rischiare di portarla verso il lato oscuro.

Dopo il termine della guerra contro gli Yuuzhan Vong, Luke capì che l’Ordine avrebbe dovuto essere riformato per sopravvivere. Le sue esperienze lo avevano portato a credere che la Forza non fosse rigidamente divisa fra il lato chiaro e il lato oscuro. Le emozioni più forti, quali la collera, non erano intrinsecamente malvage: al contrario, erano le intenzioni di colui che usava la Forza ad essere importanti. Luke arrivò a credere che praticamente chiunque, indipendentemente dalla sua eredità genetica, avesse qualche abilità nel toccare ed usare la Forza. Sentì anche che i singoli Jedi (e gli altri Force user) avrebbero avuto bisogno di scoprire da soli i loro sentieri: alcuni sarebbero stati chiamati alla vita contemplativa, mentre altri avrebbero sentito la necessità di ricoprire un ruolo più attivo negli affari galattici. Dato che i Jedi non hanno obiettivi individuali, sentì che l’Ordine Jedi come organo avrebbe dovuto rimanere cautamente distante dall’Alleanza Galattica, o da qualunque altro governo successivo. Nel 29 ABY, venne stabilito un nuovo Praxeum sul pianeta Ossus, dallo stesso Luke Skywalker e Kam Solusar. Questo Praxeum diede ai Jedi un luogo dove incontrarsi, lontano dall’influenza dell’Alleanza Galattica su Coruscant.

35 ABY e Legacy

Il Signore dei Sith Darth Caedus.
Nel 35 ABY, l’Ordine Jedi ebbe a che fare con la misteriosa razza dei Killik, e coinvolto nella Guerra dello Sciame.

Quarant’anni dopo la Battaglia di Yavin, Jacen e suo cugino Ben Skywalker furono inviati in missione per scoprire un’industria missilistica illegale sul pianeta Adumar. La missione terminò in una violenta imboscata, dalla quale i due Jedi scamparono per un pelo. L’incidente fece scoppiare un tumulto politico che minacciava di sfociare in una ribellione totale, che avrebbe potuto distruggere l’Alleanza Galattica. In un disperato tentativo di evitare un tale destino, l’Alleanza predispose un spiegamento preventivo di potenza militare nel tentativo di sedare quei pianeti più minacciosi. A dimostrazione della incapacità decisionale dell’Alleanza, Corellia, il pianeta dei Solo, venne scelto come obiettivo di questa mostra militare.

Diviso fra le sue due famiglie, i Jedi e quella genetica, Jacen scelse di schierarsi dalla parte di suo zio, Luke Skywalker, dalla parte dell’Alleanza Galattica. Ma quando i Corelliani lanciarono una controffensiva, scoppiò un vero e proprio conflitto armato. Con un’ombra oscura che cadeva su tutto, e con l’Alleanza che iniziava ad assomigliare all’Impero agli occhi dei cittadini galattici, Jacen decise di cercare la luce alla fine di questo tunnel oscuro, e seguì una traccia composta da indizi criptici che lo portò fino ad un appuntamento con le più scioccanti rivelazioni.

Solo era stato condotto da Lumiya, la quale lo convinse ad unirsi ai ranghi dell’Ordine Sith. Dopo aver ucciso a sangue freddo e razionalmente il Cavaliere Jedi Nelani Dinn, Jacen Solo ritornò nello spazio Alleato in cerca di un apprendista e prese il nome di Darth Caedus.

Ad un certo punto, in seguito alla Seconda Insurrezione Corelliana, nell’Ordine Jedi iniziò ad affiorare qualche divisione. Alcuni Jedi lasciarono l’Ordine e diventarono Cavalieri Imperiali: un ramo di Jedi leali all’Imperatore e al suo Nuovo Impero. Ma l’Ordine Jedi li vedeva come Jedi Grigi, in quanto essi giuravano fedeltà all’Imperatore sopra ogni altra cosa, inclusa la loro devozione alla volontà della Forza.

Intorno al 130 ABY, il Nuovo Ordine Sith era tornato alla ribalta. A conseguenza della sua manipolazione, iniziò la Guerra Sith-Imperiale, e l’Alleanza Galattica cadde, sopravvivendo solamente nelle Forze del Nucleo dell’Alleanza Galattica. In gran numero, i Sith attaccarono l’accademia Jedi su Ossus ed il Tempio su Coruscant, cosa che provocò il caos all’interno dell’Ordine. I sopravvissuti dovettero disperdersi e piangere la morte del più autorevole membro del Consiglio, Kol Skywalker, nonché cercare un modo per nascondersi dalla minaccia dei Sith.

Abilità e poteri della Forza

Freccia main.png Voce principale: Poteri della Forza

La Forza poteva accrescere tutte le abilità naturali di un essere vivente, fossero esse fisiche o mentali. Manipolandola si potevano ottenere effetti visibili o invisibili che interessavano generalmente tutta la materia. Convenzionalmente, questi poteri e abilità eranodivisi in categorie in base alla loro appartenenza al lato chiaro o al lato oscuro. Quelli che non facevano parte di queste due categorie erano semplicemente chiamati "poteri neutrali" o, secondo il Nuovo Ordine Jedi di Luke Skywalker, "poteri fondamentali". Vi era, inoltre, la credenza che molti sensibili alla Forza avessero sviluppato la capacità di far uso della Forza a proprio piacimento, adoperando poteri consoni solo a loro. Tali erano ad esempio quelli degli Jedi Grigi e degli Jedi Oscuri.

Interferenze nella Forza

Particolari manifestazioni della Forza in natura

Organizzazioni dedite alla Forza

Presente in

Fonti