Ultima modifica il 11 mar 2009 alle 14:55

Lucky Star

Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Nuova Repubblica.

Il luogo di incontro e divertimento della notte di Mos Entha era il Lucky Star, un nightclub-casinò dall’aspetto sospettamente familiare ai frequentatori di vecchia data di Mos Eisley. Ricavato da un incrociatore da carico in disarmo, la sua struttura era speculare a quella del Lucky Despot di Mos Eisley infatti, ed a buona ragione: proprietaria del Lucky Star non era altri che Shiri'Ani, giovane protetta Twi'lek di Lady Valarian, signora del crimine di Tatooine e formalmente proprietaria del Despot. Il club ha sempre chiuso il bilancio in attivo, anche grazie agli accordi tra Valarian e la Nuova Repubblica che permettevano alle due case da gioco di non pagare tasse sui proventi delle loro attività.

Meta turistica molto apprezzata, presso i visitatori provenienti da altri pianeti era "il luogo dove vedere la vera Tatooine" e per assicurare a questo tipo di clientela il brivido di un salto in una zona "calda" senza però metterli davvero a rischio (e con loro, gli alti introiti che le assicuravano), Shiri’Ani ammetteva come ospiti regolari solo un ristretto gruppo di figure equivoche del pianeta nel locale, la maggior parte bari alle sue dipendenze, garantendo uno stretto servizio di sicurezza interno; le occasionali, rare sparatorie e gli omicidi consumati sotto i suoi ordini nella sale riservate non facevano che aggungere quindi un tocco pepato alle sue attrazioni.

Così come Lady Valarian fa con il Lucky Despot, Shiri'Ani utilizzava il Lucky Star come base operativa per le sue operazioni di contrabbando e gioco d’azzardo, banditi e malfattori dell’intero Orlo Esterno arrivavano costantemente in cerca di lavoro e quando rientravano nell’approvazione di Shiri'Ani potevano sperare in un udienza privata nel suo uffico segreto, che si trovava alle spalle del falso specchio che copre l’intera lunghezza della parete alle spalle del bancone del bar.

Fonti