Mandalore il Definitivo

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Vecchia Repubblica.
Mandalore definitivo.jpg
Mandalore il Definitivo
Informazioni biografiche
Morte

3,960 BBY, Malachor V[1]

Descrizione fisica
Razza

Taung

Sesso

Maschile

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era della Vecchia Repubblica

Affiliazione

Neo-Crociati Mandaloriani

"Quando il nostro leader cade in battaglia, il più degno prende il suo posto."
―Canderous Ordo[fonte]


Mand’alor il Definitivo, o Te Ani’la Mand’alor guidò i Mandaloriani durante le Guerre Mandaloriane. L’ultimo Taung conosciuto rivendicò il titolo di Mandalore, raggruppando le forze Mandaloriane nei Neo-Crociati Mandaloriani e, lentamente, cominciò a conquistare i Pianeti dell’Orlo Esterno, rimasti indifesi in seguito alla Grande Guerra Sith. Mandalore organizzò le sue forze e le guidò personalmente contro la Repubblica Galattica. Sotto il suo comando, i neo-crociati furono sul punto di piegare la Repubblica durante le Guerre Mandaloriane, ed fu solamente grazie all’intervento di Revan e Malak che l’esito del conflitto volse in sfavore dei Mandaloriani. Mandalore il Definitivo venne ucciso per mano di Revan, al termine del conflitto.

Biografia

Età giovanile

Mandalore il Definitivo sostiene l’elmo di Mandalore l’Indomabile.

Poco si conosce circa la vita di Mandalore il Definitivo, prima della sua ascesa al comando dei clan Mandaloriani. Egli era noto per essere stato il più abile capo Mandaloriano nell'apprendere il funzionamento dei Droidi da guerra Basilisk. Quando Mandalore l’Indomabile venne ucciso nelle giungle di Dxun verso la fine della Grande Guerra Sith, Mandalore il Definitivo si mise alla sua ricerca finchè non trovo il suo elmo.

Signore del Clan

Negli anni seguenti la morte di Mandalore l’Indomabile, il futuro Mandalore cercò di dimostrarsi degno del nuovo titolo “Il Definitivo” e, sulla scia della sconfitta dei clan, decise di riorganizzarli. Mandalore comprese il valore di Dxun per la formazione dei guerrieri e costruì un grande complesso tra i suoi boschi. Stabilì così sullla luna inospitale il nuovo centro di formazione Mandaloriana, riordinando i clan dispersi. Anche se pochi inizialmente seguirono la sua causa, Mandalore fu molto determinato nel portare avanti il suo progetto e scelse di arruolare nuove specie tra i suoi ranghi, formando così una nuova generazione di Mandaloriani, noti come i Neo-crociati. Gli Umani costituivano la maggioranza delle file mandaloriane, ma diverse specie come i Rodiani, Twi'lek, Togoriani, Kerestiani e Giganti Mandalliani si aggiunsero nella formazione dei nuovi clan. Sotto la guida di Mandalore il Definitivo, il termine “Mandaloriano” cominciò a comprendere più di una singola specie, ma indicò soprattutto la cultura di un guerriero devoto all’ideale di ottenere gloria ed onore attraverso il combattimento.

Guerre Mandaloriane

Preludio

"I Sith arrivarono da noi con una grande offerta: la lotta contro un degno avversario sarà ricordata per sempre."
―Canderous Ordo[fonte]

Dopo essere stato spronato da una sconosciuta fazione Sith, Mandalore iniziò una nuova crociata nel 3.976 BBY. Portò le sue forze presso i Territori dell’Orlo Esterno, lungo le zone di confine della Repubblica, saccheggiando mondi indipendenti e colonie come Althir. I neo-crociati Mandaloriani furono in grado di crearsi, in poco più di un decennio, un clan veramente grande e forte, maggiore di quello formato dagli Hutt. Durante questi anni, Mandalore nominò come suo stratega Cassus Fett, il quale attaccò e conquistò Cathar.

Il Senato Galattico decise inizialmente di non rispondere a queste provocazioni, rifiutando di entrare inl un conflitto che di lì a poco avrebbe minacciato gli stessi territori Repubblicani. Nel frattempo, Mandalore approfittò di questa situazione, e si lanciò alla conquista di un sempre maggior numero di pianeti, trasformandoli in fabbriche per la costruzione della propria armata. I Mandaloriani sottomisero i popoli conquistati e li ridussero in schiavitù e sempre più profughi fuggirono verso i territori Repubblicani.

L’intervento della Repubblica avvenne solamente quando i Mandaloriani si avvicinarono a Taris, mettendo così in grande pericolo le rotte commerciali. Con una mozione speciale, venne consentito l’invio di un contingente difensivo e il pianeta diventò il cuore della resistenza. Tra gli anni 3.965 e 3.964 BBY, Taris e Mandalore furono i luoghi degli scontri tra le Repubblica e i neo-crociati. Per mesi le due fazioni si combatterono in piccole schermaglie, mentre i Mandaloriani si preparavano ad un massiccio attacco.

L’invasione della Repubblica

"Lasciate che brucino."
―Mandalore, ordinando un attacco nucleare su Serroco[fonte]


Nel 3.963 BBY, Mandalore iniziò la sua opera di invasione della Repubblica con la conquista di Onderon, vicino all’avamposto di Dxun. Poi, approfittando del caos generatosi su Taris, dispose i suoi guerrieri in maniera tale da causare non pochi problemi ai suoi avversari. La sua flotta attaccò la Flotta Repubblicana attraverso tre corridoi adiacenti, colpendola così all’improvviso. Le principali navi della flotta Mandaloriana, guidate dal Mandalore stesso, cominciarono a cingere d’assedio le forze repubblicane attorno a Taris. Dividendo i suoi contingenti, Mandalore attaccò contemporaneamente Taris e il vicino pianeta Vanquo, costringendo così i difensori della Repubblica, sotto il comando degli ammiragli Jimas Veltreaa e Noma Sommos, a dividere le proprie forze, portandoli infine alla sconfitta. Durante questo scontro, gli organi della Repubblica iniziarono a capire di avere di fonte un abile stratega e guerriero.

Durante gli eventi di Rohlan Dyre, Mandalore decise di organizzare e condurre la produzione di un nuovo modello d’armatura per i neo-crociati.

Mandalore il Definitivo, durante la sua permanenza sulla Arkanian Legacy.

Sotto il suo comando, i neo-crociati, durante la Battaglia di Serroco, utilizzarono dispositivi nucleari in grado di annientare intere città e basi militari Repubblicane. Successivamente, Mandalore, insieme alla maggior parte dei soldati coinvolti nel conflitto, venne invitato da Arkoh Adasca, capo della Adascorp, a partecipare ad una riunione sulla Arkanian Legacy. Adasca voleva vendere gli exogorth, utilizzabili come armi di distruzione di massa, al miglior offerente. Mandalore espresse grande interesse per la proposta, in quanto gli avrebbe garantito una rapida vittoria. Il piano di Adasca non si limitava a questo. In cambio dell’offerta, egli avrebbe rivendicato un certo controllo sull’Esercito Mandaloriano e sui Clan che ne facevano parte. L’ incontro venne però interrotto dal sopraggiungere dei Jedi Zayne Carrick e Lucien Draay, che erano riusciti a scappare dalla prigionia sulla Legacy. Sotto la guida di Draay, i Jedi organizzarono una trappola, grazie alla quale avrebbero attirato e infine catturato Mandalore. Adasca vide Mandalore fuggire con la scorta sulla propria nave e perse anche il controllo sugli exogorth che distrussero la nave, condannando a morte l’arkaniano. La prima parte del conflitto vide una vittoria schiacciante dei Mandaloriani, la cui ferocia in battaglia colse impreparata la Repubblica. I Jedi ancora non avevano fatto ancora il loro ingresso in battaglia, ma Mandalore si aspettava un loro intervento a breve, probabilmente coordinato dell’abile Maestro Kavar.

Sconfitta e la morte

Mandalore il Definitivo.
"Mandalore venne ucciso per mano di Revan…il migliore di noi non era stato in grado di uccidere lui!"
―Canderous Ordo[fonte]


Tuttavia non fu Kavar a guidare i Jedi durante il conflitto, bensì un Cavaliere Jedi di nome Revan. Insieme all’ amico, Alek Squinquargesimus, aveva mobilitato una porzione significativa dell’Ordine Jedi sotto la sua bandiera, fino ad ottenere il comando di un terzo della Flotta Repubblicana. Mandalore, oramai convinto della vittoria, venne colpito da Revan con le sue stesse mosse e, ben presto, i Mandaloriani vennero respinti sempre più all'interno dei loro territori. A seguito della liberazione di Taris, venne riportata da Cassus Fett una piccola vittoria nel Distretto di Jaga. I Mandaloriani subirono infine una disastrosa sconfitta presso Althir. La guerra virò così in favore della Repubblica.

Infine Revan forzò un confronto con i Mandaloriani al di sopra di Malachor V nel 3.960 BBY. Giunse ben presto sul luogo della battaglia, ove le due flotte si scontrarono e Mandalore venne ucciso per mano dello stesso Cavaliere Jedi.

Eredità

Revan non solo privò i Mandaloriani dell’uso delle proprie armi ed armature su Malachor V, ma sottrasse loro l’elmo di Mandalore, provocando una profonda spaccatura del Clan. La flotta Mandaloriana venne completamente distrutta dal Generatore di Masse Oscure, una potentissima arma prodotta dalla Repubblica. Senza una forma di controllo e di comando, i Mandaloriani divennero cacciatori di taglie o Mercenari e si disperesero per tutta la Galassia. In seguito, vi furono due tentativi di ristabilire e riorganizzare il gruppo, dapprima da un Mandalore non identificato, che si contrappose a Revan e all’Impero Sith. Il secondo, guidato da Canderous Ordo, riscosse invece un certo successo nel processo di riunificazione dei Clan su Dxun.

Personalità e tratti

"Inoltre, ho imparato qualcosa. Ossia che la politica è la continuazione della guerra con altri mezzi."
―Mandalore il Definitivo, a Saul Karath[fonte]


Mandalore il Definitivo durante la Battaglia di Vanquo.

Mandalore capì il significato del suo stesso ruolo ed, una volta nominato il “Definitivo”, ricostruì la società Mandaloriana. Quando comprese le difficoltà nel chiamare a sé la propria gente, decise di reclutare numerosi individui appartenenti anche a differenti specie. Attraverso la sua guida, il termine “Mandaloriano” assunse un nuovo significato, allargato ad ulteriori nuove specie.

Oltre a non reclutare membri di razza Taung fra le proprie schiere, Mandalore il Definitivo pose fine ad alcune tecniche e norme all’interno del Clan. A differenza dei precedenti Mandaloriani, Mandalore il Definitivo decise di addentrarsi nel terreno della politica e, su consiglio del proprio stratega, Cassus Fett, decise di organizzare il movimento dei neo-crociati Mandaloriani. La nuova armatura introdotta si dimostrò assai efficace e, laddove possibile, Mandalore cercò di giungere a mediazioni con i propri nemici, come lo dimostra la sua presenza al negoziato di Omonoth.

Negli anni precedenti e, durante le Guerre Mandaloriane, Mandalore il Definitivo si creò la reputazione di grande stratega in grado di distruggere con estrema ferocia interi pianeti. Condusse una spietata campagna nei pianeti dell’Orlo Esterno, autorizzando la devastazione del pianeta dei Cathar e le razzie su Althir. La Repubblica cominciò a rispondere alla sua aggressione, ma ciò non fece altro che alimentare la sua ferocia, che arrivò ad esprimersi anche attraverso bombardamenti su intere città.

L’immagine in questione proveniente da Knights of the Old Republic Campaign Guide e raffigura Mandalore il Definitivo (sinistra) e Mandalore l’Indomabile (destra).

Apparizioni

Fonti


  1. Star Wars: Knights of the Old Republic II: The Sith Lords