Ordine 66/Legends

Da SWX | DataBank Italiano su Star Wars - Guerre Stellari.
Questa pagina contiene informazioni che sono considerate Legends.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
Clicca qui per leggere la versione Canon.Questo articolo riguarda la versione Legends di questo soggetto.
Contemporanea a
Seguita da

Conclave di Kessel

Ordine 66
Ordine66 1.jpg
Conflitto

Grande Purga Jedi

Data

19 BBY

Luogo

Tutta la Galassia

Esito
Schieramenti

Ordine Jedi

"Esegui l'Ordine 66."
―Palpatine a tutti i comandanti cloni[fonte]

L'Ordine 66 era una disposizione speciale preparata dal Cancelliere Supremo durante le Guerre dei Cloni per far fronte ad un'eventuale ribellione dei Jedi. Quando fu trasmesso da Palpatine a tutti i comandanti cloni impegnati nei campi di battaglia, un grande disturbo attraversò la Forza, di una potenza tale da piegare uno Jedi provato come Yoda. Infatti, non appena il comando fu messo in atto, l’Ordine Jedi venne decimato dagli stessi soldati che aveva guidato.

Storia

Minaccia fantasma

Allo scoppio delle Guerre dei Cloni, i clone troopers su Kamino vennero addestrati ad eseguire una serie di ordini segreti speciali che avrebbero potuto essere diramati dalle loro autorità superiori in caso di emergenza. Tali ordini sarebbero dovuti essere seguiti senza esitazione alcuna; ne andava, si disse, della sopravvivenza stessa della Repubblica Galattica. Fra questi c’era l’Ordine 66. L’Ordine 66 era un comando speciale in caso di ribellione dell’Ordine Jedi alla volontà del Senato Galattico. Se ciò fosse avvenuto e non fosse stato possibile fermare l’Ordine, tutti i comandanti cloni avrebbero dovuto procedere all’esecuzione immediata dei loro superiori Jedi. Poco prima della fine delle Guerre dei Cloni, Anakin Skywalker rivelò ai Maestri Jedi che il Cancelliere Palpatine era il Signore dei Sith che stavano cercando da oltre tre anni. Aveva manipolato la Repubblica per i suoi scopi e sua era la responsabilità della guerra. Mace Windu, Saesee Tiin, Agen Kolar e Kit Fisto si recarono subito nel suo ufficio e tentarono di arrestarlo, ma Palpatine si oppose e li uccise tutti, tranne Windu, che riuscì ad atterrarlo. Solo l’intervento di Anakin, ormai irrimediabilmente corrotto al lato oscuro della Forza dal suo nero mentore, impedì al Maestro Jedi di uccidere il Signore Oscuro. Dopo avere ucciso Windu, Palpatine nominò Anakin suo apprendista col nome di Darth Vader e gli ordinò di recarsi al Tempio Jedi per massacrare i membri dell’Ordine e impedire loro di fermare l’avanzata dei Sith. Di fatto, l’Operazione Knightfall, come venne chiamato l’assalto al Tempio, rappresentò l’inizio del massacro. Poco dopo, Palpatine contattò prima il Comandante Cody, per assicurarsi che il maestro di Anakin, Obi-Wan Kenobi, fosse ucciso efficacemente, e successivamente diramò a tutti i comandanti cloni il comando di eseguire immediatamente l’Ordine 66.

"Esegui l'Ordine 66"

Yoda avverte un tremendo boato nella Forza.

Nessun comandante si tirò indietro. Su Mygeeto, i clone troopers sotto il Comandante Bacara assassinarono il leggendario Ki-Adi-Mundi durante un contrattacco contro i droidi da battaglia separatisti; su Felucia, il Comandante Bly e i suoi massacrarono l’eroina Aayla Secura colpendola di spalle; Plo Koon, a bordo del suo caccia, venne fatto precipitare su una città di Cato Neimoidia dalla sua scorta durante una ricognizione; Stass Allie venne uccisa dal Comandante Neyo durante un pattugliamento a bordo di speeder bike. Ovunque avvennero scenari del genere, mentre al Tempio Jedi si consumava la tragedia più cruda. Quasi tutti i membri del Consiglio Jedi vennero uccisi e solo pochi riuscirono a scampare. Leggende ed eroi delle Guerre dei Cloni perirono uccisi dai soldati che avevano guidato, rendendoli veri e propri miti per la gente della Repubblica. Obi-Wan Kenobi e Yoda furono alcuni tra i Jedi che riuscirono a sfuggire al massacro.

Caduta di un eroe.

I due, dopo avere tentato di sconfiggere Darth Sidious e Darth Vader, si nasconderanno rispettivamente su Tatooine e Dagobah, riuscendo così a scampare alla successiva purga dei Jedi. Da notare che ci furono alcuni cloni “difettosi” che si rifiutarono di eseguire l’Ordine, aiutando piuttosto i Jedi a fuggire; costoro vennero brutalmente giustiziati per tradimento, specialmente dagli ARC troopers. Mentre veniva effettuato il massacro, Palpatine si preoccupò di far passare il tutto come un tentativo dei Jedi di soverchiare il Senato. Sate Pestage, suo assistente, che sarebbe stato nominato Gran Vizir (Capo del Governo) imperiale, compilò una serie di registri dove “giustificava” le uccisioni dei Jedi, asserendo al fatto che stavano mettendo a punto atti terroristici o azioni per sostenere il complotto del Consiglio. Successivamente, durante la sessione del Senato del giorno dopo, Palpatine proclamerà la tentata insurrezione dei Jedi, la sua sconfitta e la fine della guerra; insieme a questo, annuncerà la fondazione del primo Impero Galattico. L’Ordine 66, seppur nella sua letale efficienza, non riuscì a sterminare completamente l’Ordine Jedi, e in certi aspetti non raggiunse neppure le aspettative di Palpatine. Ai sopravvissuti, comunque, ci avrebbe pensato la Grande Purga Jedi, scatenata dall’Imperatore e da Vader subito dopo. La vendetta dei Sith si era compiuta.

Testo dell'Ordine

Il testo dell'Ordine 66 recitava:

"Nel caso che gli ufficiali Jedi agiscano contro gli interessi della Repubblica, e dopo aver ricevuto ordini specifici verificati provenire direttamente dal Comandante Supremo (il Cancelliere), i comandi del Grande Esercito della Repubblica (GER) rimuoveranno questi ufficiali con l'uso della forza letale, e il comando del GER passerà al Comandante Supremo finché non sarà stabilita una nuova struttura di comando."

Vittime accertate

Aayla Secura colpita a tradimento.

Presente in

Presenze non canoniche

Fonti