Soldato clone: differenze tra le versioni

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===Armatura===
 
===Armatura===
[[Immagine:Armatura_da soldato_clone_di_fase_I.jpg|thumb|right|200px|Le versioni più comuni della [[armatura da soldato clone di fase I]].]] Nel primo anno delle Guerre dei Cloni, i cloni combatterono con quella che viene comunemente definita [[Armatura di Fase I]]. L'armatura, progettata sotto la stretta supervisione di Jango Fett, somigliava l'armatura degli Shocktrooper Mandaloriani, l'esempio più evidente è la caratteristica forma a T della visiera. L'armatura era costituita da venti piastre di montaggio composte da una lega di [[plastoid]], il tutto sopra una tuta nera che i cloni indossavano prima di mettersi l'armatura. Complessivamente, l'armatura pesava poco meno di quaranta chili. Nonostante la sua voluminosità, l'armatura era studiata per consentire una buona libertà nei movimenti.
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[[Immagine:Armatura_da soldato_clone_di_fase_I.jpg|thumb|right|200px|Le versioni più comuni della [[armatura da soldato clone di fase I]].]] Nel primo anno delle Guerre dei Cloni, i cloni combatterono con quella che viene comunemente definita [[armatura da soldato clone di fase I|"armatura di fase I"]]. Progettata sotto la stretta supervisione di Jango Fett, l'armatura di fase I ricordava molto da vicino quella degli [[Incursore Mandaloriano|Incursori Mandaloriani]], soprattutto nella caratteristica forma a T della visiera. La corazza, composta da venti piastre in lega di [[plastoidi]] leggeri, veniva indossata sopra una tuta nera sigillata e pesava poco meno di quaranta chili. Nonostante fosse voluminosa, l'armatura era studiata per consentire una buona libertà di movimento.
  
Il principale inconveniente dell'armatura, fu senza dubbio radicato nella limitata conoscienza dell'anatomia umana da parte dei [[Kaminoani]], fu che l'armatura fu che essere dentro un armatura di fase I non era per niente confortevole. Un altro difetto fu la poca protezione che essa offriva, essa era quasi in utile contro colpi di blaser inclinati o colpi molto precisi. A causa di questo, l'armatura era frequentemente considerata come un "secchio" per il corpo. In un riflesso evidente della sensibilità dei suoi creatori  Kaminoani, tutte le armature vennero rilasciate con una mano di vernice bianca. Gli ufficiali e i Sottoufficiali si dipinsero delle strisce di colore diverso per simboleggiare i gradi.
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Il principale inconveniente dell'armatura stava senza dubbio nella limitata conoscenza dell'anatomia umana da parte dei [[Kaminoani]]. Essa, inoltre, offriva all'occupante una protezione decisamente limitata, poiché risultava quasi del tutto inutile contro un colpo di blaster ben assestato. Di conseguenza, l'armatura era spesso considerata alla stregua di un guscio per il corpo. In un riflesso evidente della sensibilità dei Kaminoani, a tutte le corazze fu data una mano di vernice bianca. Gli ufficiali e i sottoufficiali potevano essere distinti dalle truppe grazie a strisce di colore diverso che simboleggiavano i gradi.
  
Alcuni mesi dopo l'inizio della guerra, tuttavia, la colorazione dell'armatura finì per indicare il battaglione/reggimento di appartenenza. Molti trooper mantennero la loro armatura colorata nel tradizionale bianco.
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Già ad alcuni mesi dall'inizio del conflitto, la colorazione dell'armatura si era trasformata in uno strumento per indicare il battaglione o il reggimento di appartenenza. Nonostante ciò, molti soldati mantenevano il tradizionale color bianco.
  
[[Immagine:Armatura_da soldato_clone_di_fase_II.jpg|thumb|right|200px|Alcune varianti della [[armatura da soldato clone di fase II]].]]Nel secondo anno di guerra, venne progettata l'[[Armatura di Fase II]]. Introduzione della versione avanzata portò ad un aumento delle personalizzazioni e delle modifiche personali da parte dei cloni. La nuova versione montava un migliore display visivo, ed era molto più confortevole essendo riuscita a eliminare il fastidio che i cloni provavano quando si sedevano. L'armatura si rivelò anche più affidabile in combattimento, siccome poteva sopportare un maggior volume di fuoco senza perforarsi rispetto alla sua precedente versione. Alcuni modelli, tra cui quella dei cloni commando avevano persino degli scudi personali ricaricabili per ridurre l'efficacia dei Blaster pesanti degli SBD. Anche con l'introduzione e la diffusa adozione del armatura di fase II, tuttavia, alcuni cloni continuarono a utilizzare l'armatura di fase I.
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[[Immagine:Armatura_da soldato_clone_di_fase_II.jpg|thumb|right|200px|Alcune varianti della [[armatura da soldato clone di fase II]].]]Il secondo anno di guerra vide la nascita dell'[[armatura da soldato clone di fase II|"armatura di fase II"]]. La nuova versione montava un display migliorato ed era molto più comfortevole, soprattutto per quanto riguardava la posizione seduta. La corazzatura si rivelò più affidabile di quella precedente, riuscendo a sopportare un maggior volume di fuoco. Alcuni modelli, tra cui quella dei [[clone commando|cloni commando]], montavano persino degli scudi personali ricaricabili per ridurre l'efficacia dei blaster pesanti dei [[droide da battaglia di classe B2|super droidi da battaglia]]. Anche con l'introduzione estensiva dell'armatura di fase II, molti cloni continuarono a utilizzare l'armatura di fase I.
  
 
[[Immagine:soldato_clone_8.jpg|thumb|right|200px|Modelli specializzati dell'armatura da soldato clone.]]La nuova armatura fu dotata anche di molti dispositivi di comunicazione e tecnologie simili. I dispositivi di comunicazione dell'armatura di Fase II furono le basi di un sistema di comunicazine grazie alla quale i cloni potevano comunicare direttamente con i piloti dei veicoli come la [[LAAT/i]], e di altre apparecchiature. I normali cloni potevano ricevere gli ordini e relazioni sulla situazione della battaglia, oltre che riferire il loro status attraverso questo sistema, grazie al quale potevano trasmettere dei video dalle loro visiere. I caschi venivano dotati dotati di un sistema spettrali che permetteva di vedere attraverso fumo, nebbia, e di altri ostacoli tipici in campo di battaglia. Inoltre, i fucili blaster erano collegati con l'interfaccia del loro casco, fornendo un mirino video che inquadrava le immagini visibili dal mirino. L'armatura era resistente al calore, permettendo ai cloni di passare attraverso gli scudi come facevano da sempre i droidi.
 
[[Immagine:soldato_clone_8.jpg|thumb|right|200px|Modelli specializzati dell'armatura da soldato clone.]]La nuova armatura fu dotata anche di molti dispositivi di comunicazione e tecnologie simili. I dispositivi di comunicazione dell'armatura di Fase II furono le basi di un sistema di comunicazine grazie alla quale i cloni potevano comunicare direttamente con i piloti dei veicoli come la [[LAAT/i]], e di altre apparecchiature. I normali cloni potevano ricevere gli ordini e relazioni sulla situazione della battaglia, oltre che riferire il loro status attraverso questo sistema, grazie al quale potevano trasmettere dei video dalle loro visiere. I caschi venivano dotati dotati di un sistema spettrali che permetteva di vedere attraverso fumo, nebbia, e di altri ostacoli tipici in campo di battaglia. Inoltre, i fucili blaster erano collegati con l'interfaccia del loro casco, fornendo un mirino video che inquadrava le immagini visibili dal mirino. L'armatura era resistente al calore, permettendo ai cloni di passare attraverso gli scudi come facevano da sempre i droidi.

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Clonetrooper.jpg
Soldato clone
Informazioni generiche
Fondatori
Quartier generale

Kamino, Coruscant

Sedi

per tutta la galassia

Branca di

Grand'Esercito della Repubblica

Informazioni tecniche
Arma principale

fucile blaster

Armi secondarie

pistola blaster

Informazioni storiche
Fondazione
  • ~32 BBY (creazione del primo clone)
  • 22 BBY (fondazione del Grand'Esercito della Repubblica)
Riorganizzazione

~19 BBY, Corpi d'Assalto Imperiali

Informazioni aggiuntive
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione

Repubblica Galattica

"Un arma, essi sono. Senza chiedersi cosa è giusto e sbagliato, obbediscono. Per ora, per noi essi combattono, ma chi può dire cosa il futuro riserva?"
Yoda[fonte]

I soldati clone (o clone troopers) furono un esercito di cloni umani geneticamente modificati, creato con il solo scopo di sostenere la Repubblica Galattica contro la Confederazione dei Sistemi Indipendenti nello scontro passato alla storia come le Guerre dei Cloni. [1] Prodotti e allevati nelle città di Kamino, i soldati clone si rivelarono presto uno dei più efficenti apparati militari mai apparsi nella galassia, non solo per il loro addestramento singolare, quanto piuttosto per la loro straordinaria lealtà alla Repubblica Galattica e al loro leader, il Cancelliere Supremo Palpatine.

Storia

Commissionamento e scelta della matrice genetica

"Crescono leali alla Repubbica—o non crescono del tutto."
Alpha-17, citando Jango Fett.[fonte]

L'origine dei soldati clone va fatta risalire a prima dell'incidente di Naboo, quando il visionario Maestro Jedi Sifo-Dyas contattò i Kaminoani per commissionare un esercito a nome della Repubblica. Tuttavia, con la scomparsa prematura di Sifo-Dyas, il progetto passò nelle mani di un misterioso personaggio noto semplicemente come Tyranus.

Dopo aver scrutinato numerosi candidati, Tyranus individuò un famigerato cacciatore di taglie mandaloriano, Jango Fett, come matrice genetica per le truppe di cloni.[2] Quando i Kaminoani suggerirono di utilizzare un donatore sensibile alla Forza, Tyranus si affrettò a respingere l'idea. Prima di iniziare il processo di gestazione, i Kaminoani manipolarono il DNA di Fett, selezionando geni comportamentali connessi alle qualità caratteriali di lealtà, aggressività, indipendenza e disciplina.
Per il 22 BBY, le alterazioni genetiche erano state ultimate e le celle di gestazione kaminoane avevano prodotto 200.000 unità.
Grazie a questi interventi, gli organismi prodotti risultarono più obbedienti, resistenti e affidabili dei soldati ordinari. Solo un ridotto lotto di copie genetiche, successivamente noto come Commando da Ricognizione Avanzata, non fu sottoposto a questi ritocchi bioingegneristici.

Il primo tentativo di manipolare il DNA di Fett portò alla creazione di dodici cloni prototipo, solo sei dei quali sopravvissero fino alla fine del processo di gestazione. Questi sarebbero poi divenuti i turpi soldati ARC di classe Null, frutto del potenziamento selettivo del genoma originale. I kaminoani, del resto, considerarono l'esperimento come un insuccesso, soprattutto a causa del basso numero di nascite e della scarsa disciplina dei cloni, ragione per la quale non furono creati altri esemplari. Non solo: se non fosse stato per l'intervento del Kal Skirata mandaloriano, i kaminoani li avrebbero terminati in qualità di "unità difettose", come previsto dal Fattore H; invece, i superstiti furono trasformati in unità d'elite.

Addestramento

"Fin dal primo giorno, sono stati addestrati ad essere più obbedienti di noi."
Atin[fonte]

Con il maturare dei cloni, Fett si allontanò momentaneamente dal mercato delle taglie per supervisionare l'addestramento dei suoi soldati. Jango conferì un taglio personale al sistema di addestramento e partecipò alla progettazione dell'armatura.

Giovani cloni adulti consumano insieme un pasto su Kamino.
Gli organismi prodotti dai kaminoani subirono una modifica genetica specifica per accelererne la crescita, così che fossero disponibili per la Repubblica il prima possibile. Questo espediente faceva sì che ciascun clone invecchiasse ad una velocità doppia rispetto ad un normale essere umano. A dieci anni, quindi, un clone era fisicamente adatto al combattimento. Copie che mostravano un insolito grado di indipendenza o un'invidualità abnorme (circa il 2% della produzione) venivano di solito ricondizionate o assegnate ad altri incarichi. Coloro che non soddisfavano i rigidi standard anatomici e fisiologici dei kaminoani finivano talvolta per sparire misteriosamente a notte fonda, come accadde ad una compagnia di cloni la cui acuità visiva non era di 20/20.

Tutti i soldati clone ricevevano un addestramento base nelle abilità militari fondamentali, come l'utilizzo delle armi blaster, dei fucili e il corpo a corpo. I Commando da Ricognizione Avanzata, invece, furono preparati da Jango Fett stesso tramite un programma altamente specializzato, mentre un gruppo di ex-mercenari mandaloriani, da Fett chiamati Cuy'val Dar, si occupò delle loro controparti - i commando cloni. Agli individui selezionati per diventare ufficiali, invece, veniva mostrato come guidare e coordinare i propri uomini nel cuore della battaglia. I kaminoani accettavano un tasso di fatalità massimo del 2% nei combattimenti propedeutici.

Ogni sfumatura comportamentale dei cloni era governata dal Codice di Comando.

Patrimonio mandaloriano

"Faranno bene il loro lavoro. Ve lo posso garantire."
Jango Fett[fonte]

Durante la crescita delle sue copie genetiche, Jango Fett cercò di instillare un pò di ethos mandaloriano in ognuna di loro, presumibilmente come via per far sopravvivere la cultura mandaloriana. Il contributo di Fett risultò particolarmente evidente presso i ranghi superiori dell'esercito e nelle forze speciali. Il patrimonio culturale in possesso dei cloni si espanse presto fino ad includere il Mando'a, la lingua dei mandaloriani, il cui uso si diffuse ampiamente presso tutte le truppe. Coloro che subirono più massicciamente l'influenza mandaloriana furono forse i Commando Repubblicani, dal momento che tutti coloro che contribuirono al loro addestramento erano stati guerrieri mandaloriani.

Nonostante questo singolare background, la devozione dei cloni comuni - nerbo del Grande Esercito - nei confronti della Repubblica Galattica era fuori discussione: la loro lealtà alla Repubblica surclassava ogni altra emozione o interesse. Quando i Protettori Mandaloriani, capitanati niente meno che dal clone rinnegato Alpha-Ø2, fecero la loro comparsa presso le file della Confederazione dei Sistemi Indipendenti, molti cloni scelsero di obliare il proprio lignaggio, poiché ora i mandaloriani erano da considerarsi nemici. Questo episodio assestò un duro colpo alla filosofia del "siamo tutti fratelli" cui i cloni erano molto affezionati. La 2a Compagnia Aviotrasportata non nascose mai il proprio disprezzo per la Squadra Omega e altri cloni che mettevano l'amore per la cultura mandaloriana al di sopra della causa repubblicana.

Quando i ranghi degli assaltatori furono rinfoltiti con copie originate da altre matrici e reclute umane regolari (sia volontari che coscritti), l'influenza della cultura mandaloriana sullo stile di vita delle truppe cominciò a scemare, proporzionalmente al numero di cloni di Fett nei Corpi d'Assalto.

Le Guerre dei Cloni

"Un esercito di un solo uomo, ma l'uomo giusto per il compito!"
―Grido di battaglia dei soldati clone[fonte]
Con la cattura di Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker e la Senatrice Padmé Amidala da parte del Conte Dooku e dei suoi Separatisti, il palcoscenico era pronto per innescare il primo scontro delle Guerre dei Cloni. Il Grand'Esercito della Repubblica fece il suo esordio sulle lande desolate di Geonosis. A un'ora dall'inizio dei combattimenti, i cloni - agli ordini di Generali Jedi come Mace Windu e Kit Fisto -
Il centro medico delle Secche di Kaliida costituiva uno dei principali ospedali militari dell'Orlo Esterno.
avevano respinto l'esercito di droidi ed impedito la costruzione di milioni di nuove unità grazie alla cattura delle fonderie di Stalgasin. Ben presto, i duecentomila cloni soverchiarono la fanteria robotica dei Separatisti, ormai in rotta.[1]

Mentre sempre più mondi dichiaravano la propria fedeltà alla Confederazione di Dooku, i soldati clone si ritrovarono spediti presso gli angoli più remoti e distanti della galassia. Nonostante la loro prodezza crescesse di pari passo con la loro esperienza, le vittorie venivano spesso ad un duro prezzo. Al tempo della Seconda Battaglia di Cato Neimoidia, sul finire del conflitto, larga parte dei cloni del Grand'Esercito erano morti o avevano riportato ferite così gravi da renderne impossibile la reintegrazione.[3]

I cloni risultarono decisivi per il successo militare della Repubblica, e in particolar modo le varianti specializzate come gli ARC, che si dimostrarono più e più volte la chiave di intere battaglie. Ben presto, fu chiaro che i civili coscritti e i Jedi sarebbero stati un esercito privo di ogni speranza, non fosse stato per il supporto dei cloni.

Un volto e un nome

"Vi ho mai dato motivo di lamentarvi?"
―Il Comandante Cody ad Obi-Wan Kenobi[fonte]

Per il periodo immediatamente successivo al suo esordio, l'opinione pubblica seguitò a considerare il Grande Esercito alla stregua della controparte droide: soldati senza volto, pronti a rischiare la pelle per una Repubblica alla quale non dovevano nulla, carne da macello senza vita e senz'anima.[3]

Quando le perdite raggiunsero cifre da capogiro, il pensiero dei cittadini repubblicani prese un'altra direzione. La crudezza delle Guerre dei Cloni e le mille battaglie combattute fianco a fianco spinsero i Jedi a legarsi alle proprie truppe. Vedendosi trattati come individui piuttosto che come automi, molti cloni si sentirono dapprima confusi, giacché essi erano stati addestrati a considerarsi nulla più che un prodotto; tuttavia, non ci volle molto perché questi sentimenti si trasformassero in ammirazione e in un genuino rispetto per i propri comandanti. Alcuni Generali Jedi divennero perfino amici intimi di cloni, come accadde ad Obi-Wan Kenobi e al Comandante Cody, ad Aayla Secura e al Comandante Bly o a Yoda e al Comandante Gree.

Fu così che ai cloni fu permesso di personalizzare la propria armatura, di avere il taglio di capelli personalizzato e tingengerseli dei colori che più preferivano e di avere un nome di battaglia accanto alla designiazione alfanumerica.

Avventuriero: "Pensavo che i cloni non avessero sentimenti."
Mort: "Anche i nostri comandanti la pensavano così, ma lascia che ti dica una cosa, ragazzo: quando uno dei miei fratelli cadeva, il dolore era così forte che a morire sarei potuto essere io."
Un avventuriero spaziale sconosciuto e Mort: "Star Wars: Galaxies"
―{{{attr}}}

In rare occasioni, alcuni soldati clone sviluppavano emozioni abbastanza forti da sopraffare il loro senso di lealtà verso la Repubblica (e, più avanti, verso l'Impero). Era questo il caso di Mort, un ex-commando clone; insieme alla sua squadra, Mort fu abbandonato su Kashyyyk dal suo comandante, Morkov, e dovette assistere impotente alla morte del resto della sua unità. Gravemente ferito, Mort capì che i cloni erano considerati come attrezzi sacrificabili piuttosto che come individui; ciò diede spazio ad un violento risentimento nei confronti dell'Impero, e ad odio puro per Morkov. Traumatizzato e disincantato, Mort riuscì a fuggire da Kashyyyk, stabilendosi presso la città di Dearic, su Talus, dove - non riuscendo a darsi pace - finì alcolizzato. Il suo odio per Morkov era così accecante che l'ex-commando dovette assoldare un assassino per ucciderlo. [4]

L'esercito segreto di Palpatine

"Sono un qualche tipo di unita speciale? Perchè li ho visti sempre da soli o in coppia. E questo è strano. E poi non sappiamo niente di loro. Il che è ancora più strano"
Niner parlando della 14esima Brigata di Fanteria[fonte]

A due anni dall'inizio delle Guerre dei Cloni le fila del Grand'Esercito cominciarono ad assottigliarsi. La Repubblica non era più in grado di soddisfare la continua richiesta di nuovi cloni, o almeno questo era ciò che si credeva.

Attraverso un'indagine non autorizzata del Sergente Kal Skirata, dei suoi soldati ARC-Null e dell'agente del Tesoro della Repubblica Besany Wennen, emersero prove relative all'esistenza di miliardi di crediti incanalati attraverso compagnie di facciata e conti ombra dalla Repubblica per finanziare ciò che poi si scoprì essere un esercito segreto di cloni. Creati su Coruscant e sulla sua luna Centax-2, questi soldati erano prodotti dalla Microtecnologie Arkaniane mediante la tecnologia Spaarti e raggiungevano l'età adulta in circa un anno. I cloni ricevevano un regime di formazione abbreviato che portava alla perdita del loro patrimonio mandaloriano, così come una diminuita competenza in settori chiave come l'abilità nel tiro.

Ulteriori indagini rivelarono che, in una data grossomodo coincidente con il terzo anniversario della Battaglia di Geonosis (l'evento scatenante delle Guerre dei Cloni), avrebbe dovuto essere consegnata una commessa di diversi milioni di cloni con annesso contingente di astronavi ed armamenti. Nonostante ciò, le prime unità di sospetti cloni non-Kaminoani - come la 14esima Brigata di Fanteria, la 501esima Legione e i Cloni Incursori - fecero il loro ingresso in scena già alcuni mesi prima di mesi prima della Battaglia di Coruscant, seppur in piccole quantità.

Il resto dell'esercito segreto fu svelato durante la battaglia, quando risultò essenziale per assicurare la vittoria repubblicana. Nei giorni immediatamente successivi allo scontro, migliaia di navi e di milioni di uomini ingrossarono le fila dell'ormai decimato Grand'Esercito, ribaltando le sorti della guerra a favore della Repubblica.

La Grande Purga Jedi

"I soldati clone, che da oggi porteranno con onore il titolo di assaltatori imperiali, hanno affrontato il pericoloso incarico di combattere i nostri nemici in prima linea. Molti hanno perso la vita per la loro devozione all’Impero. I cittadini imperali farebbero bene a ricordare il loro esempio."
―L'Imperatore Palpatine durante la Dichiarazione di un Nuovo Ordine[fonte]

Nonostante i soldati clone rispettassero, o addirittura ammirassero, i Jedi sotto il cui comando avevano servito per tutelare la pace e la giustizia nella galassia, la loro dedizione assoluta andava alla Repubblica Galattica, a prescindere dalla situazione. E poiché, attraverso crescenti poteri straordinari, il Cancelliere Supremo Palpatine aveva di fatto scavalcato il Senato come principale detentore del potere esecutivo, i cloni rispondevano direttamente a lui.

Quando, sul finire delle Guerre dei Cloni, fu promulgato l'Ordine 66, i cloni diedero prova della loro incrollabile fedeltà alla Repubblica assassinando a sangue freddo i Jedi, i comandanti per i quali avevano nutrito una profonda stima fin dall'inizio dei combattimenti. Di fronte all'ordine, ogni soldato ebbe la propria reazione. Alcuni lo interpretarono semplicemente come l'ennesimo incarico da portare a termine; molti, invece, furono profondamente turbati e rimasero incerti fino all'ultimo sul perché fosse stato ordinato loro di ribellarsi ai Jedi. Nonostante ciò, la stragrande maggioranza dei soldati eseguì il comando.

L'Ordine Jedi fu tradito dalla fiducia riposta in coloro che ormai erano diventati i compagni di mille battaglie. L'Ordine 66 etichettava i Jedi come traditori della Repubblica da eliminare immediatamente. Dal punto di vista dei cloni, esso rappresentava soltanto l'attuazione di un protocollo impresso nella loro mente dal principio, un'azione non diversa dall'usare un'arma o guidare un mezzo, assolutamente non motivata da qualche tipo di odio o rancore verso gli Jedi.

Ciò che l'esercito di cloni fece a seguito dell'Ordine 66 fu un'amara ironia. Il comando d'emergenza indusse le truppe a credere che i Jedi avessero tradito la Repubblica, e che l'unica opportunità per salvarla stesse nell'eliminarli. Ciò, al contrario, non fece altro che distruggere la Repubblica che avevano giurato di difendere: l'eliminazione dei Generali Jedi consegnò tutto il potere militare nelle mani del Cancelliere Supremo Palpatine, il quale potè procedere indisturabato a trasformare la Repubblica Galattica nel Primo Impero Galattico.

Visti come eroi e portatori di pace sotto la Vecchia Repubblica, nell'immaginario collettivo i cloni si trasformarono ben presto nei cani da guardia dell'Imperatore. La loro presenza divenne sufficiente ad instillare paura e terrore nei cuori dei cittadini che avevano giurato di difendere anche a costo della vita. Sia sotto l'Impero sia sotto la Repubblica, i cloni rimaserò ciò che erano destinati ad essere fin dall'inizio: un esercito di automi dalla fedeltà incondizionata, non diversi dalla loro controparte droide.

La fine del Programma Fett

Nel 11 BBY, i clonatori di Kamino si ribellarono al Nuovo Ordine e ricorsero alle proprie tecnologie di clonazione per scatenare un'insurrezione. L'Impero rispose con un massiccio attacco su Tipoca City, durante il quale gli assaltatori della 501esima Legione penetrarono nei corridoi del complesso di clonazione e neutralizzarono gli impianti di replicazione. Alla loro testa vi era il cacciatore di taglie Boba Fett, esperto nella morfologia della città.

La sommossa indusse Palpatine a concludere che un esercito di cloni geneticamente identici sarebbe potuto diventare sufficientemente coeso da rivoltarglisi contro. Con una radicale riforma, l'Imperatore aprì i Corpi d'Assalto ai volontari non-cloni, e affiancò alle copie di Jango Fett un crescente numero di cloni derivanti da altre matrici genetiche. In seguito, il DNA di Jango Fett continuò ad essere usato per produrre assaltatori cloni, ma il loro numero era ormai enormemente scavalcato da quello delle reclute, dei coscritti e degli altri cloni.

Per la loro fedeltà all'Impero e l'impareggiabile abilità in combattimento, i cloni di Fett vennero "premiati" con la possibilità di combattere a fianco di soldati "inferiori" e molto meno capaci. Nessuno dei cloni di Fett, in particolare quelli della "purissima" 501esima, si abituò mai a combattere a fianco degli assaltatori non-Fett, amichevolmente chiamati "i nuovi".

Il programma di replicazione utilizzato per produrre quasi il 50% dei Corpi d'Assalto ebbe termine con la sconfitta dell'Impero Galattico nella Battaglia di Endor. Dopo la morte di Palpatine e Vader, i soldati clone divennero sempre più rari e obsoleti mano a mano che i Resti dell'Impero arruolavano umani non clonati, volontari e non-umani.

Equipaggiamento

Armatura

Le versioni più comuni della armatura da soldato clone di fase I.
Nel primo anno delle Guerre dei Cloni, i cloni combatterono con quella che viene comunemente definita "armatura di fase I". Progettata sotto la stretta supervisione di Jango Fett, l'armatura di fase I ricordava molto da vicino quella degli Incursori Mandaloriani, soprattutto nella caratteristica forma a T della visiera. La corazza, composta da venti piastre in lega di plastoidi leggeri, veniva indossata sopra una tuta nera sigillata e pesava poco meno di quaranta chili. Nonostante fosse voluminosa, l'armatura era studiata per consentire una buona libertà di movimento.

Il principale inconveniente dell'armatura stava senza dubbio nella limitata conoscenza dell'anatomia umana da parte dei Kaminoani. Essa, inoltre, offriva all'occupante una protezione decisamente limitata, poiché risultava quasi del tutto inutile contro un colpo di blaster ben assestato. Di conseguenza, l'armatura era spesso considerata alla stregua di un guscio per il corpo. In un riflesso evidente della sensibilità dei Kaminoani, a tutte le corazze fu data una mano di vernice bianca. Gli ufficiali e i sottoufficiali potevano essere distinti dalle truppe grazie a strisce di colore diverso che simboleggiavano i gradi.

Già ad alcuni mesi dall'inizio del conflitto, la colorazione dell'armatura si era trasformata in uno strumento per indicare il battaglione o il reggimento di appartenenza. Nonostante ciò, molti soldati mantenevano il tradizionale color bianco.

Il secondo anno di guerra vide la nascita dell'"armatura di fase II". La nuova versione montava un display migliorato ed era molto più comfortevole, soprattutto per quanto riguardava la posizione seduta. La corazzatura si rivelò più affidabile di quella precedente, riuscendo a sopportare un maggior volume di fuoco. Alcuni modelli, tra cui quella dei cloni commando, montavano persino degli scudi personali ricaricabili per ridurre l'efficacia dei blaster pesanti dei super droidi da battaglia. Anche con l'introduzione estensiva dell'armatura di fase II, molti cloni continuarono a utilizzare l'armatura di fase I.
Modelli specializzati dell'armatura da soldato clone.
La nuova armatura fu dotata anche di molti dispositivi di comunicazione e tecnologie simili. I dispositivi di comunicazione dell'armatura di Fase II furono le basi di un sistema di comunicazine grazie alla quale i cloni potevano comunicare direttamente con i piloti dei veicoli come la LAAT/i, e di altre apparecchiature. I normali cloni potevano ricevere gli ordini e relazioni sulla situazione della battaglia, oltre che riferire il loro status attraverso questo sistema, grazie al quale potevano trasmettere dei video dalle loro visiere. I caschi venivano dotati dotati di un sistema spettrali che permetteva di vedere attraverso fumo, nebbia, e di altri ostacoli tipici in campo di battaglia. Inoltre, i fucili blaster erano collegati con l'interfaccia del loro casco, fornendo un mirino video che inquadrava le immagini visibili dal mirino. L'armatura era resistente al calore, permettendo ai cloni di passare attraverso gli scudi come facevano da sempre i droidi.

Kit

Ogni soldato era munito di un fucile DC-15 o della sua controparte compatta, la carabina blaster DC-15. Oltre a ciò, i cloni erano spesso dotati di una o più granate di varia sorta, come il detonatore termico V-1 della Merr-Sonn, la granata a concussione LXR-6, la granata V-6, e/o detonatori EC. Le tasche e gli scomparti della funzionale cintura di utilità ospitavano una moltitudine di dispositivi d'equipaggiamento, inclusi un uncino arpionante, munizioni di scorta e un rudimentale kit medico con abbastanza sintecarne e bacta da tenere in vita un soldato ferito fino all'arrivo di un medico.

Divisioni speciali

Alcune tipologie di soldato clone a confronto.

Soldati clone specializzati

Varianti a specializzazione militare

Varianti a specializzazione ambientale

Varianti a specializzazione operativa

Altre varianti

Gradi e titoli

Al'inizio della Guerra dei Cloni, il rango dei soldati era determinato dal colore delle decorazioni del casco, del braccio e della spalla dell'armatura, fatta eccezione per i reggimenti importanti come la 501esima Legione e di alcuni comandanti come il Comandante Fox e il capitano Rex che usavano i colori per indicare il reggimento di appartenenza. I colori che indicavano il grado erano i seguenti.

  • Bianco-Soldato semplice (Soldato standard).
  • Verde Oliva-Sergente; al comando di una squadra composte da nove soldati.
  • Blu-Tenente; al comando di un plotone forumato da da quattro squadre (36 Soldati).
  • Rosso-Capitano; al comando di Compaglie da quattro plotoni (144 soldati).
  • Giallo-Comandante; al comando di un reggimento composto da quattro battaglioni (2.304 uomini). Molti di questi comandanti vennero allevati con maggiori capacità nel pensare indipendente che le loro truppe, e talvolta con noti più con nomi che con numeri. Essi vennero ulteriormente addestrati dall'ARC trooper Alpha-17. Comandanti cloni notabili furono Cody, Bly, Gree, Bacara, Appo, Neyo, Thire, Keller, e Salvo


Designiazioni

Ai comandanti cloni veniva solitamente data le designiazioni CC o CRC (quest ultima stava per clone reggimental commander). Agli Advanced Recon Commando di classe Null, venivano date le designiazioni N-o-Null. Agli Advanced Recon Commando di classe Alpha veniva riservata la designiazione A o Alpha, per i Cloni commando era riservata la sigla RC (per Repubblic Commando). Capitani e luogotenenti e sergenti cloni, si riconoscevano rispettivamente dalle designiazioni CC, CL e CT.

Dietro le quinte

Tutti i soldati clone che appaiono in L'attacco dei cloni e La vendetta dei Sith sono digitali. Le loro voci sono state fornite da Temuera Morrison, che ha anche prestato il viso al Comandante Cody, Odd Ball, e il capitano Jai'galaar, indossando una tuta blu che veniva sostituita in post produzione con l'immagine dell'armatura del soldato clone. Morrison presta la voce anche la voce di cloni in molti giochi, soprattutto Star Wars: Republic Commando (è doppiatore del personaggio di gioco RC-1138 mentre le voci dei cloni regolari sono di Roger Jackson) e la serie Battlefront. I cloni più giovani invece, traevano fisionomia e volto da Daniel Logan (nell'attacco dei cloni) e Bodie Taylor . Nel cartone animato Star Wars:The Clone Wars, la voce dei Cloni di André Sogliuzzo. Ne il videogioco della vendetta dei sith, il doppiatore Andrew Chaikin presta la propria voce ai giocatori.


Presente in

Presenze non canoniche

Fonti

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Note e riferimenti