Soldato clone

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Versione del 19 mag 2016 alle 10:53 di Eterea (Discussione | contributi) (La Grande Purga Jedi)

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Soldato clone
Informazioni generiche
Tipo organizzazione

Organizzazione militare

Fondatori

Sifo-Dyas

Leader
Quartier generale
Informazioni storiche
Fondazione

32 anni prima della Battaglia di Yavin

Riorganizzazione

19 anni prima della Battaglia di Yavin, in prima generazione di assaltatori

Informazioni aggiuntive
Affiliazione
"Faranno bene il loro lavoro. Ve lo posso garantire."
Jango Fett[fonte]

I soldati clone (o clone troopers) furono un esercito di cloni umani geneticamente modificati, creato con il solo scopo di sostenere la Repubblica Galattica contro la Confederazione dei Sistemi Indipendenti nello scontro passato alla storia come le Guerre dei Cloni. Prodotti e allevati nelle città di Kamino, i soldati clone si rivelarono presto uno dei più efficenti apparati militari mai apparsi nella galassia, non solo per il loro addestramento singolare, quanto piuttosto per la loro straordinaria lealtà alla Repubblica Galattica e al loro leader, il Cancelliere Supremo Palpatine. Quando la Repubblica fu riorganizzata in Impero Galattico e venne eseguito l'Ordine 66, i cloni, un tempo fedeli compagni dei Jedi, gli si rivoltarono contro sterminandoli in gran numero. In seguito, i cloni divennero parte del corpo degli assaltatori dell'Impero. Per via del loro sviluppo accelerato, vennero ritirati e sostituiti con reclute alcuni anni prima della Battaglia di Yavin.

Storia

Origine

"I cloni pensano in modo creativo. Scoprirete che sono infinitamente superiori ai droidi. "
Lama Su[fonte]

L'origine dei soldati clone va fatta risalire a prima dell'incidente di Naboo, quando il Maestro Jedi Sifo-Dyas, convinto che la galassia sarebbe stata presto sconvolta dalla guerra, suggerì al Consiglio Jedi la creazione di un esercito che difendesse la Repubblica. Quando la sua mozione fu respinta, contattò in segreto i Kaminoani, una razza specializzata nella creazione di cloni, affinchè potessero creare questo esercito. Tuttavia, poco dopo, Sifo-Dyas fu ucciso dal Sindacato dei Pike su commissione dei Sith, che ben presto si fecero carico del progetto dei soldati clone. Così, Darth Tyranus, l'apprendista di Darth Sidious, ingaggiò il cacciatore di taglie Jango Fett affinchè diventasse la matrice genetica per l'esercito di cloni.

Le capsule di creazione e crescita dei cloni.
Prima di iniziare il processo di gestazione, i Kaminoani manipolarono il genoma di Fett, in modo che i cloni crescessero più velocemente e più inclini ad obbedire agli ordini. La crescita accelerata fu necessaria per creare dei cloni maturi in metà del tempo che serviva ad un essere umano per raggiungere la maturità. Inoltre, i cloni furono ulteriormente modificati per renderli meno indipendenti e più docili rispetto alla matrice originale. Erano anche progettati per essere in grado di pensare creativamente, cosa che li rendeva superiori ai droidi da battaglia (almeno secondo il Primo Ministro di Kamino, Lama Su). Inoltre, Fett richiese che uno dei cloni rimanesse inalterato, così che potesse adottarlo e crescerlo come un figlio.

Anche se i Kaminoani erano convinti che l'esercito servisse alla Repubblica, i Sith intendevano usarlo come arma segreta contro l'Ordine Jedi. Infatti, il suo vero scopo era quello di sterminarli e, per fare questo, al terzo stadio della crescita, fu impiantato nel cervello di ogni clone un chip inibitore. Ufficialmente, il chip serviva per renderli meno aggressivi e indipendenti di Jango Fett e, per proteggere i dispositivi, venne diffusa l'affermazione secondo cui la loro rimozione avrebbe reso i cloni mentalmente instabili e pericolosi. In realtà, i chip erano stati creati per obbligare i cloni ad eseguire l'Ordine 66, un protocollo segreto che autorizzava la distruzione dell'Ordine Jedi.

Ciascun clone aveva un codice identificativo inserito nel polso sinistro. Durante la Guerra dei Cloni, i codici erano collegati ad un file di ciascun soldato nel database delle forze armate della Repubblica. Ai file potevano avere accesso i droidi astromeccanici tramite una scansione del codice, che conteneva la sua designazione, il rango, informazioni sul suo stato di servizio e gli eventuali addestramenti specializzati a cui era stato sottoposto.

Circa dieci anni dopo la commissione dell'esercito, furono pronte le prime 200.000 unità, mentre un altro milione era quasi completo. Nello stesso periodo, il Cavaliere Jedi Obi-Wan Kenobi scoprì il progetto sul pianeta Kamino e ne informò il Consiglio Jedi. A quel periodo, la galassia era sull'orlo della guerra civile fra la Repubblica e il Movimento Separatista che formò in seguito la Confederazione dei Sistemi Indipendenti. Dato che i Jedi non avevano abbastanza unità per proteggere l'intera Repubblica, il Senato Galattico conferì poteri speciali al Cancelliere Supremo Palpatine, il quale autorizzò ufficialmente la creazione del Grand'Esercito della Repubblica.

Le Guerre dei Cloni

"Vi ho mai dato motivo di lamentarvi?"
―Il Comandante Cody ad Obi-Wan Kenobi[fonte]
Con la cattura di Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker e la Senatrice Padmé Amidala da parte del Conte Dooku e dei suoi Separatisti, il palcoscenico era pronto per innescare il primo scontro delle Guerre dei Cloni. Il Grand'Esercito della Repubblica fece il suo esordio sulle lande desolate di Geonosis e riuscì a mettere in fuga i droidi dei Separatisti. Mentre sempre più mondi dichiaravano la propria fedeltà alla Confederazione di Dooku, i soldati clone si ritrovarono spediti presso gli angoli più remoti e distanti della galassia.

Col passare del tempo, i cloni dimostrarono estrema lealtà alla Repubblica, specialmente nei confronti dei loro generali Jedi e del Cancelliere Supremo. Seppur condizionati per essere completamente ubbidienti, ciascun clone sviluppò una propria identità e, nonostante qualche caso di tradimento come per il sergente di nome "Slick" ed il soldato disertore che prese il nome di "Cut Lawquane", i cloni trovarono orgoglio nella loro missione di soldati e continuarono a sacrificare le proprie vite per la Repubblica. Alcuni Generali Jedi divennero perfino amici intimi di cloni, come accadde ad Obi-Wan Kenobi e al Comandante Cody, ad Anakin Skywalker e al Capitano Rex, ad Aayla Secura e al Comandante Bly o a Luminara Unduli e al Comandante Gree.

Verso la fine della guerra, l'Ordine 66 venne quasi scoperto dai Jedi. CT-5385, un soldato della 501esima Legione, divenne mentalmente instabile quando il suo cip inibitore ebbe un malfunzionamento durante la Battaglia di Ringo Vinda, cosa che gli fece uccidere il Generale Jedi Tiplar. I Jedi aprirono un'indagine e anche i Sith si interessarono alla faccenda. In particolare, il Conte Dooku, che Lama Su e Nala Se conoscevano solo come il loro segreto benefattore "Tyranus", istruì i Kaminoani affinchè impedissero ai Jedi di scoprire il vero scopo del chip. Nala Se confermò ai Jedi e alla Repubblica che il caso di CT-5385 fosse stata un'eccezione isolata e che il resto dei chip avrebbero funzionato correttamente. Durante le indagini, il soldato ARC CT-5555 "Fives", si convinse che l'inibitore facesse parte di una cospirazione contro la Repubblica e i Jedi e se lo fece rimuovere chirugicamente da un droide di Kamino. Quando gli fu concesso di portare il caso davanti al Cancelliere Palpatine, venne incastrato con una messa in scena che lo rendeva colpevole di tentato omicidio nei confronti del Cancelliere stesso. Dopo la sua cattura, le indagini successive portarono alla falsa conclusione che il suo chip fosse stato infettato da un raro parassita nativo di Ringo Vinda e che CT-5555 fosse impazzito per aver rimosso il suo chip. Poco prima di morire, sia CT-5385 che CT-5555, ad entrambi i quali era stato rimosso il chip, descrissero l'Ordine 66 come una missione che avevano spesso vissuto nei loro incubi. Con la loro morte e l'assenza di prove che potessero mettere in allerta i Jedi, il Cancelliere convinse il Consiglio Jedi che i soldati avessero davvero bisogno del chip.

Tuttavia, i Jedi non smisero di indagare, soprattutto in merito alla misteriosa morte del maestro Sifo-Dyas, il fondatore dell'esercito di cloni. Allarmato, Darth Sidious ordinò al suo apprendista di eliminare tutte le prove che potessero collegare i Sith con la creazione dei cloni. Darth Tyranus viaggiò quindi sul pianeta Oba Diah e uccise il Ministro Lom Pyke del Sindacato dei Pike, ma non prima che questi rivelasse ai Jedi che Tyranus e Dooku fossero la stessa persona. Seppur profondamente disturbato dal coinvolgimento dell'Ordine Sith nella creazione dei cloni, il Consiglio scelse comunque di nascondere quella scoperta al governo e all'opinione pubblica. Inoltre, il Maestro Yoda difese l'integrità dei cloni davanti ai suoi pari, convinto che i Jedi potessero ancora contare sulla loro fedeltà.

L'Ordine 66

Nonostante i soldati clone rispettassero, o addirittura ammirassero, i Jedi sotto il cui comando avevano servito per tutelare la pace e la giustizia nella galassia, la loro dedizione assoluta andava alla Repubblica Galattica, a prescindere dalla situazione. E poiché, attraverso crescenti poteri straordinari, il Cancelliere Supremo Palpatine aveva di fatto scavalcato il Senato come principale detentore del potere esecutivo, i cloni rispondevano direttamente a lui.

Quando, sul finire delle Guerre dei Cloni, fu promulgato l'Ordine 66, i cloni diedero prova della loro incrollabile fedeltà alla Repubblica assassinando a sangue freddo i Jedi, i comandanti per i quali avevano nutrito una profonda stima fin dall'inizio dei combattimenti. L'Ordine Jedi fu tradito dalla fiducia riposta in coloro che ormai erano diventati i compagni di mille battaglie. L'Ordine 66 etichettava i Jedi come traditori della Repubblica da eliminare immediatamente. Dal punto di vista dei cloni, esso rappresentava soltanto l'attuazione di un protocollo imposto dal chip inibitore. Il Cancelliere Supremo Palpatine, ora rivelatosi come Darth Sidious, potè così procedere indisturabato a trasformare la Repubblica Galattica nel Primo Impero Galattico. Con l'eccezione di pochissimi sopravvissuti, fra cui Yoda e Obi-Wan Kenobi, i Jedi vennero completamente sterminati.

La fine del Programma Fett

Nel 11 BBY, i clonatori di Kamino si ribellarono al Nuovo Ordine e ricorsero alle proprie tecnologie di clonazione per scatenare un'insurrezione. L'Impero rispose con un massiccio attacco su Tipoca City, durante il quale gli assaltatori della 501esima Legione penetrarono nei corridoi del complesso di clonazione e neutralizzarono gli impianti di replicazione. Alla loro testa vi era il cacciatore di taglie Boba Fett, esperto nella morfologia della città.

La sommossa indusse Palpatine a concludere che un esercito di cloni geneticamente identici sarebbe potuto diventare sufficientemente coeso da rivoltarglisi contro. Con una radicale riforma, l'Imperatore aprì i Corpi d'Assalto ai volontari non-cloni, e affiancò alle copie di Jango Fett un crescente numero di cloni derivanti da altre matrici genetiche. In seguito, il DNA di Jango Fett continuò ad essere usato per produrre assaltatori cloni, ma il loro numero era ormai enormemente scavalcato da quello delle reclute, dei coscritti e degli altri cloni.

Per la loro fedeltà all'Impero e l'impareggiabile abilità in combattimento, i cloni di Fett vennero "premiati" con la possibilità di combattere a fianco di soldati "inferiori" e molto meno capaci. Nessuno dei cloni di Fett, in particolare quelli della "purissima" 501esima, si abituò mai a combattere a fianco degli assaltatori non-Fett, amichevolmente chiamati "i nuovi".

Il programma di replicazione utilizzato per produrre quasi il 50% dei Corpi d'Assalto ebbe termine con la sconfitta dell'Impero Galattico nella Battaglia di Endor. Dopo la morte di Palpatine e Vader, i soldati clone divennero sempre più rari e obsoleti mano a mano che i Resti dell'Impero arruolavano umani non clonati, volontari e non-umani.

Addestramento

Con il maturare dei cloni, Fett si allontanò momentaneamente dal mercato delle taglie per supervisionare l'addestramento dei suoi soldati. Jango conferì un taglio personale al sistema di addestramento e partecipò alla progettazione dell'armatura.

Giovani cloni adulti consumano insieme un pasto su Kamino.
Gli organismi prodotti dai kaminoani subirono una modifica genetica specifica per accelererne la crescita, così che fossero disponibili per la Repubblica il prima possibile. Questo espediente faceva sì che ciascun clone invecchiasse ad una velocità doppia rispetto ad un normale essere umano. A dieci anni, quindi, un clone era fisicamente adatto al combattimento. Copie che mostravano un insolito grado di indipendenza o un'invidualità abnorme (circa il 2% della produzione) venivano di solito ricondizionate o assegnate ad altri incarichi. Coloro che non soddisfavano i rigidi standard anatomici e fisiologici dei kaminoani finivano talvolta per sparire misteriosamente a notte fonda, come accadde ad una compagnia di cloni la cui acuità visiva non era di 20/20.

Tutti i soldati clone ricevevano un addestramento base nelle abilità militari fondamentali, come l'utilizzo delle armi blaster, dei fucili e il corpo a corpo. I Commando da Ricognizione Avanzata, invece, furono preparati da Jango Fett stesso tramite un programma altamente specializzato, mentre un gruppo di ex-mercenari mandaloriani, da Fett chiamati Cuy'val Dar, si occupò delle loro controparti - i commando cloni. Agli individui selezionati per diventare ufficiali, invece, veniva mostrato come guidare e coordinare i propri uomini nel cuore della battaglia. I kaminoani accettavano un tasso di fatalità massimo del 2% nei combattimenti propedeutici.

Ogni sfumatura comportamentale dei cloni era governata dal Codice di Comando.

Patrimonio mandaloriano

"Faranno bene il loro lavoro. Ve lo posso garantire."
Jango Fett[fonte]

Durante la crescita delle sue copie genetiche, Jango Fett cercò di instillare un pò di ethos mandaloriano in ognuna di loro, presumibilmente come via per far sopravvivere la cultura mandaloriana. Il contributo di Fett risultò particolarmente evidente presso i ranghi superiori dell'esercito e nelle forze speciali. Il patrimonio culturale in possesso dei cloni si espanse presto fino ad includere il Mando'a, la lingua dei mandaloriani, il cui uso si diffuse ampiamente presso tutte le truppe. Coloro che subirono più massicciamente l'influenza mandaloriana furono forse i Commando Repubblicani, dal momento che tutti coloro che contribuirono al loro addestramento erano stati guerrieri mandaloriani.

Nonostante questo singolare background, la devozione dei cloni comuni - nerbo del Grande Esercito - nei confronti della Repubblica Galattica era fuori discussione: la loro lealtà alla Repubblica surclassava ogni altra emozione o interesse. Quando i Protettori Mandaloriani, capitanati niente meno che dal clone rinnegato Alpha-Ø2, fecero la loro comparsa presso le file della Confederazione dei Sistemi Indipendenti, molti cloni scelsero di obliare il proprio lignaggio, poiché ora i mandaloriani erano da considerarsi nemici. Questo episodio assestò un duro colpo alla filosofia del "siamo tutti fratelli" cui i cloni erano molto affezionati. La 2a Compagnia Aviotrasportata non nascose mai il proprio disprezzo per la Squadra Omega e altri cloni che mettevano l'amore per la cultura mandaloriana al di sopra della causa repubblicana.

Quando i ranghi degli assaltatori furono rinfoltiti con copie originate da altre matrici e reclute umane regolari (sia volontari che coscritti), l'influenza della cultura mandaloriana sullo stile di vita delle truppe cominciò a scemare, proporzionalmente al numero di cloni di Fett nei Corpi d'Assalto.

Equipaggiamento

Armatura

Le versioni più comuni della armatura da soldato clone di fase I.
Nel primo anno delle Guerre dei Cloni, i cloni combatterono con quella che viene comunemente definita "armatura di fase I". Progettata sotto la stretta supervisione di Jango Fett, l'armatura di fase I ricordava molto da vicino quella degli Incursori Mandaloriani, soprattutto nella caratteristica forma a T della visiera. La corazza, composta da venti piastre in lega di plastoidi leggeri, veniva indossata sopra una tuta nera sigillata e pesava poco meno di quaranta chili. Nonostante fosse voluminosa, l'armatura era studiata per consentire una buona libertà di movimento.

Il principale inconveniente dell'armatura stava senza dubbio nella limitata conoscenza dell'anatomia umana da parte dei Kaminoani. Essa, inoltre, offriva all'occupante una protezione decisamente limitata, poiché risultava quasi del tutto inutile contro un colpo di blaster ben assestato. Di conseguenza, l'armatura era spesso considerata alla stregua di un guscio per il corpo. In un riflesso evidente della sensibilità dei Kaminoani, a tutte le corazze fu data una mano di vernice bianca. Gli ufficiali e i sottoufficiali potevano essere distinti dalle truppe grazie a strisce di colore diverso che simboleggiavano i gradi.

Già ad alcuni mesi dall'inizio del conflitto, la colorazione dell'armatura si era trasformata in uno strumento per indicare il battaglione o il reggimento di appartenenza. Nonostante ciò, molti soldati mantenevano il tradizionale color bianco.

Il secondo anno di guerra vide la nascita dell'"armatura di fase II". La nuova versione montava un display migliorato ed era molto più comfortevole, soprattutto per quanto riguardava la posizione seduta. La corazzatura si rivelò più affidabile di quella precedente, riuscendo a sopportare un maggior volume di fuoco. Alcuni modelli, tra cui quella dei cloni commando, montavano persino degli scudi personali ricaricabili per ridurre l'efficacia dei blaster pesanti dei super droidi da battaglia. Anche con l'introduzione estensiva dell'armatura di fase II, molti cloni continuarono a utilizzare l'armatura di fase I.
Modelli specializzati dell'armatura da soldato clone.
Oltre a presentare miglioramenti tecnologici di varia natura, la nuova armatura fu dotata di innovativi dispositivi di telecomunicazione, grazie ai quali i cloni potevano restare in contatto con i piloti di veicoli come le LAAT/i. Da un lato, questo sistema consentiva alle truppe di ricevere ordini e aggiornamenti in diretta sui combattimenti; dall'altro, le loro attività e il loro stato di salute potevano essere trasmessi alla war room. Il display dei caschi grantiva una visuale ottimale in più frequenze dello spettro elettomagnetico, fattore cruciale per vedere attraverso cortine di fumo, nebbia e altri ostacoli tipici del campo di battaglia. I fucili blaster potevano essere collegati all'armatura, cosicché le immagini del mirino ottico comparissero direttamente nel display del casco. L'armatura era progettata per offrire resistenza al calore, e ciò consentiva ai cloni di penetrare indenni attraverso gli scudi, esattamente come i droidi. L'aumentata schermatura termica rendeva possibile deflettere i colpi blaster di striscio e disperdere maggiormente i colpi diretti, incrementando le chance di sopravvivenza dell'occupante.

Kit

Ogni soldato era munito di un fucile DC-15 o della sua controparte compatta, la carabina blaster DC-15. Oltre a ciò, i cloni erano spesso dotati di una o più granate di varia sorta, come il detonatore termico V-1 della Merr-Sonn, la granata a concussione LXR-6, la granata V-6, e/o detonatori EC. Le tasche e gli scomparti della funzionale cintura di utilità ospitavano una moltitudine di dispositivi d'equipaggiamento, inclusi un uncino arpionante, munizioni di scorta e un rudimentale kit medico con abbastanza sintecarne e bacta da tenere in vita un soldato ferito fino all'arrivo di un medico.

Soldati clone specializzati

Per venire incontro alle diverse situazioni che si verificavano durante la guerra, molte divisioni di soldati clone ricevevano un addestramento specializzato, per far fronte alle molteplici condizioni ambientali che richiedevano anche un equipaggiamento speciale.

Gradi e titoli

Le differenti colorazioni dell'armatura di fase I.
All'inizio delle Guerre dei Cloni, il grado dei soldati era determinato dal colore delle decorazioni del casco, del braccio e della spalla dell'armatura, fatta eccezione per i reggimenti d'elite come la 501esima Legione e di alcuni comandanti come il Comandante Fox e il Capitano Rex, i quali usavano i colori per indicare il reggimento di appartenenza.

I colori erano i seguenti:

  • Bianco-Soldato semplice; truppa.
  • Verde oliva-Sergente; al comando di una squadra composte da nove soldati.
  • Blu-Tenente; al comando di un plotone forumato da da quattro squadre (36 soldati).
  • Rosso-Capitano; al comando di Compaglie da quattro plotoni (144 soldati).
  • Giallo-Comandante; al comando di un reggimento composto da quattro battaglioni (2304 uomini). Molti di questi comandanti godevano di un'indipendenza mentale superiore a quella dei soldati comuni, tanto che alcuni erano dotati di un nome proprio oltre che ad un numero di matricola. La loro preparazione fu integrata dall'addestramento addizionale fornito dal soldato ARC Alpha-17. Fra i più celebri comandanti cloni si annoverano Cody, Rex, Bly, Gree, Bacara, Appo, Neyo, Thire, Keller e Salvo.

Con il diffondersi dell'armatura da soldato clone di fase II, il Grande Esercito della Repubblica smise di usare i colori per indicare il grado, sostituendovi il reggimento o la legione di appartenenza.

I soldati clone con armatura di fase II - o, almeno, il Comandante Cody - indossavano strisce colorate lungo le braccia come "trofei" per indicare le campagne militari in cui avevano prestato servizio.

Codici di riconoscimento

Ai cloni comandante veniva solitamente assegnato l'abbreviativo CC ("comandante clone") o CRC ("comandante clone di reggimento"), mentre ci si riferiva ai Commando da Ricognizione Avanzata di classe Null con le particelle N- o Null-. I soldati ARC di classe Alpha erano identificati dalla sigla A- o Alpha-, mentre ai Cloni commando era riservata la designazione RC ("commando repubblicani"). Capitani e tenenti si riconoscevano dagli abbreviativi CC ("capitano clone") e CL ("clone luogotenente"). Sergenti e soldati semplici, invece, si indicavano con la sigla CT-.

Dietro le quinte

Tutti i soldati clone che appaiono in L'attacco dei cloni e ne La vendetta dei Sith sono digitali. La loro voce è di Temuera Morrison (Jango Fett). L'attore ha anche prestato le proprie fattezze per i volti del Comandante Cody, di Svitato e del Capitano Jai'galaar, indossando una tuta blu poi sostituita in post produzione con l'armatura del soldato clone.

Presente in


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