Star Destroyer di classe Imperial I

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Ribellione.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Nuova Repubblica.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era del Nuovo Ordine Jedi.
ImperialI 1.jpg
Star Destroyer di classe Imperial I
Note di fabbricazione
Produttore

Kuat Drive Yards[1]

Serie

Imperial[1](in origine Imperator[2])

Modello

I[3]

Tipo
Prezzo

3.88 miliardi di crediti

Note tecniche
Lunghezza

1.600 m[6]

Larghezza
  • Diametro delle cupole degli scanner: ~43m
  • Lunghezza dell'hangar principale:~185m
  • Lunghezza dell'hangar secondario: ~46m
  • Ampiezza dello scafo: ~1062m
  • Larghezza della torre:~308m
  • Raggio di curvatura del reattore a ionizzatore solare: ~110m
Altezza
  • Altezza massima: ~448 m
  • Altezza dello scafo: ~282m
Accelerazione massima
Unità motrici
Iperguida
  • x2.0 [6]
  • x8.0 (di emergenza)
Potenza

2.24x1025Watt

Alimentazione

reattore a ionizzazione solare SFS I-a2b[1]

Scudi

5.760 SBD

Corazza

2.272 RU, duracciaio rinforzato al titanio

Sistemi di puntamento

computers di puntamento LeGrange[7]

Computer principale

KDY Imperator-Mk V/Com-Scan

Armi
Dotazione
Hangar

2

Gusci(o) di salvataggio

650

Equipaggio
Equipaggio minimo

5.000

Passeggeri

1.800

Capacità di carico

36.000 tonnellate[6]

Autonomia

6 anni

Sistemi di comunicazione

ricetrasmittente Holonet

Altri sistemi

capacità di atterraggio[8]

Utilizzo
Ruoli
Epoche
Esordio

~19 BBY[3]

Affiliazione
"Li ho visti, li ho visti..."
"Visto cosa?!"
"Due Star Destroyer che puntano dritto su di noi."
Han Solo e la Principessa Leia[fonte]

Lo Star Destroyer di classe Imperial I fu uno dei principali incrociatori da guerra utilizzati dall'Impero Galattico nel corso della sua storia. Faceva parte della "famiglia" degli Star Destroyer di classe Imperial.

Caratteristiche

Spaccato di un Imperial I che mostra (da destra a sinistra): batterie di fuoco principali, reattore ausiliario, nucleo del reattore principale a ipermateria, hangar e baie di riparazione, depositi, proiettori di raggio traente.
L'Imperial I, benché fosse un autentico gioiellino dell’Impero, inghiottiva anche una notevole parte dei fondi che aveva a disposizione. Un solo vascello costava 3.88 miliardi di crediti galattici standard. Questo, però, non impedì che gran parte della Flotta Imperiale fosse composta da queste astronavi.

L’equipaggio dell’Imperial I contava circa 37.000 ufficiali e sottoufficiali, più i piloti dei caccia e un gran numero (variabile) di Stormtroopers assegnati alla sicurezza della torpediniera. Inoltre, il vascello poteva accomodare 1.800 passeggeri e ulteriore personale. I membri dell’equipaggio venivano scelti perlopiù da uomini che si erano distinti nel loro lavoro, e non mancavano i membri del COMPNOR a supervisionare che tutto andasse per il verso giusto.

Una batteria turbolaser binata.
Un Imperial I poteva sostenere combattimenti lunghi giorni, o passare anni sperduto nella Galassia e riuscire a fare ritorno. La sua resistenza era eccezionale, e questo lo rese una delle più temute navi di tutta la storia. Ne è un chiaro esempio il fatto che le navi di Gilad Pellaeon, quando questi era al servizio dell’Ammiraglio Daala, siano riuscite a tornare alla base Imperiale nonostante fossero state sbalzate nell’iperspazio dai Jedi e avessero gli iperpropulsori fuori uso.

Solitamente, gli hangar di un Imperial I potevano contenere 6 squadriglie di caccia TIE, quindi 72 caccia. Secondo le procedure standard, il resto dell’hangar era occupato da vari shuttle e da un generatore di raggio traente. Tutti gli hangar erano fortemente difesi per impedire che un caccia nemico potesse colpirli, essendo uno dei punti deboli dell’Imperial I.

Veduta di una delle baie d'attracco dell'hangar principale.
La nave trasportava anche un buon numero di AT-AT e AT-ST, che avrebbe potuto sbarcare assieme alle 9.000 truppe d’assalto che aveva a bordo. A volte, gli Imperial venivano anche dotati di un presidio imperiale prefabbricato, da installare su un pianeta.

Storia

Verso la fine delle Guerre dei Cloni, i progettisti della Kuat Drive Yards si resero conto che l’immensa macchina bellica della Repubblica non poteva più accontentarsi degli Star Destroyer Venator. Fu per questo motivo che i tecnici Kuati si misero al lavoro per dare vita all’ambito progetto di un grande e potente Star Destroyer di classe Imperator, che sarebbe divenuto il terrore dei nemici della Repubblica.

L' Exactor scortato da uno stormo di V-wing poco dopo la nascita dell'Impero.
Con l'ascesa dell’Impero Galattico, il progetto non si fermò ma ebbe anzi un ulteriore impulso grazie alla pressione tecnologica e militare del nuovo regime. Adeguato il nome ai nuovi canoni, lo Star Destroyer di classe Imperial fu varato poco dopo la fine della Guerre.

Gli Imperial I divennero ben presto il simbolo stesso della Flotta Imperiale; per loro, disintegrare una nave spaziale era un attività di routine e in massa potevano ridurre in poltiglia la superficie di un pianeta sprovvisto di scudi. Avere il comando di un Imperial I significava disporre di una potenza straordinaria: l’Exactor, la seconda torpediniera della serie ad essere prodotta, fu presa da Darth Vader come propria ammiraglia fino al varo dell'Executor.

A seguito della Battaglia di Yavin, durante una spietata caccia ai Ribelli, Vader costituì una flotta composta esclusivamente da Imperial I e Imperial II, oltre che dal suo Super Star Destroyer personale. Ufficiali come il Grand’Ammiraglio Thrawn fornirono le proprie flotte di quanti più Imperial I possibile, ben consci della loro superiorità spaziale. Il loro uso non scemò nemmeno dopo il varo dell' Imperial II: molte flotte, infatti, erano composte da entrambi i modelli.

La Tantive IV, prigioniera del Devastator, lancia un guscio di salvataggio.
Affiancati da vecchi e nuovi modelli, gli Imperial I combatterono la maggior parte delle battaglie spaziali della Guerra Civile Galattica, conseguendo vittorie spesso brillanti per conto dell’Impero. Con la morte dell’Imperatore Palpatine, i signori della guerra che si disputarono il trono non fecero mancare alle proprie flotte almeno un Imperial.

La Nuova Repubblica riuscì a catturarne alcuni durante la Battaglia di Endor, che utilizzò successivamente contro l’Impero stesso, creando scompiglio nelle sue armate. Altri vascelli catturati vennero utilizzati come copertura per oltrepassare le linee nemiche ed infiltrare personale neorepubblicano sui pianeti imperiali.

La Errant Venture, un Imperial I cremisi.
Alcuni degli Imperial catturati vennero provvisti di generatori gravitazionali: uno dei primi fu il famoso Mon Mothma, così ribattezzato in onore della storica Capo di Stato della Nuova Repubblica.

Il mercenario Booster Terrik disponeva di uno Star Destroyer personale, l’Errant Venture, divenuto celebre per aver partecipato a diverse battaglie della guerra degli Yuuzhan Vong e alla stessa liberazione di Coruscant.

Negli anni successivi alla Guerra Civile Galattica, l’uso dell’Imperial I si affievolì sempre più, in favore dei modelli più innovativi. Durante la Guerra Sith-Imperiale era del tutto superato dal nuovo gioiello della Flotta Imperiale: lo Star Destroyer di classe Pellaeon.

Presente in

Presenze non canoniche

Fonti

Le capacità atmosferiche dell' Imperial consentivano davvero di planare a pochi metri dal suolo?

Note e riferimenti

Collegamenti

Collegamenti esterni