Treis Sinde

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Treis Sinde.JPG
Treis Sinde
Descrizione fisica
Razza

Umano

Sesso

Maschio

Capelli

Bianchi

Occhi

Marroni

Pelle

Scura

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era Legacy

Affiliazione
Maestro di

Sigel Dare

"Treis Sinde, come mio zio – come il mio intero popolo – era pronto a sacrificarsi per il bene superiore."
―Monia Gahan, a proposito di Treis Sinde[fonte]

Treis Sinde fu un Cavaliere Imperiale Umano che servì sotto l'Imperatore Roan Fel e il suo Impero in Esilio nel 137 ABY. Insieme alla Maestra Sigel Dare fu incaricato di sabotare il nuovo Star Destroyer avanzato Imperious che stava per essere ultimato nel cantiere di Dac, per impedirne l'uso da parte dell'Impero Sith di Darth Krayt. Dopo essere riusciti a piazzare delle cariche esplosive a bordo scoprirono che il vascello era stato rubato dall'Ammiraglio Gar Stazi dell'Alleanza Galattica. Decisi a informare Stazi degli esplosivi, Sinde e Dare salvarono Monia Gahan, pilota Mon Calamari della Squadriglia Rogue. Insieme liberarono altri prigionieri della recente battaglia e cercarono di rubare uno shuttle per abbandonare il pianeta e unirsi alla flotta dell'Alleanza. Mentre si preparavano a partire, il Quarren Signore dei Sith Darth Azard cercò di fermarli. Sinde affrontò il Signore dei Sith, dando a Dare, Gahan e agli altri piloti dell'Alleanza il tempo di fuggire. Approfittando di un'esplosione durante il decollo di Dare, Sinde abbandonò il duello e si imboscò unendosi a un gruppo di resistenza di Mon Calamari formatosi sulla scia del genocidio ordinato da Darth Krayt contro di loro.

Alleandosi con i Ranger Mon Calamari, Sinde fornì loro assistenza tattica e consigli di strategia militare e lì aiutò nella difesa dei rifugiati Mon Calamari che avevano trovato difesa sul fondale oceanico del pianeta. Dopo molti mesi, Sinde fu in grado di mettersi in contatto con l'Imperatore Fel su Bastion e gli fu ordinato dai far ritorno al più presto per addestrare nuovi Cavalieri Imperiali. anche se sentiva che il suo lavoro su Dac era importante, si adoperò subio per obbedire all'ordine impartitogli. Tuttavia nello stesso tempo, lo scienziato Sith Vul Isen aveva creato un Leviatano Marino per scovare i rifugiati Mon Calamari e succhiare loro ogni energia vitale. Quando questo giunse alle orecchie di Sinde, questi suggerì inizalmente ai Ranger di sacrificare i rifugiati per salvare le poche unità di Ranger operative sul pianeta. Quando però il Capitano Tanquar, leader dei Ranger, dichiarò che ciò non sarebbe successo, Sinde iniziò a preparare un piano per distruggere il Leviatano. Mentre i Ranger attaccavano il nuotatore AT-AT di Isen, Sinde prese il controllo di alcuni calamari demone, creature acquatiche con sei tentacoli. Sinde li scatenò contro il Leviatano che fu trascinato nelle profondità del Crepaccio del Diavolo, dove i calamari demone avevano la propria tana. Ritornando alla base dei Ranger Sinde contattò l'Imperatore comunicandogli che ottenere un trasporto per lasciare il pianeta era impossibile. Fel allora inviò a recuperarlo la vecchia apprandista di Sinde, Sigel Dare perché lo riportasse su Bastion.

Sinde ritornò su Bastion in seguito a uno scontro contro Dare e dopo aver ricevuto l'offerta da parte del Maestro Jedi Asaak Dan, che aveva accompagnato Dare su Dac, di rimanere lui stesso ad aiutare il gruppo dei Ranger. Anche se riprese l'addestramento di nuovi Cavalieri Imperiale, Sinde accampagnò l'Imperatore Fel su Agamar dove rappresentanti dell'Impero, dell'Alleanza Galattica e dell'Ordine Jedi si sarebbero incontrati per siglare un'alleanza per contrastare l'Impero Sith. Durante il viaggio verso Agamar, Fel gli cominicò che l'addestramento dei nuovi Cavalieri non era l'unica ragione per cui aveva ordinato il suo ritorno su Bastion: l'Imperatore era impaurito dalla corruzione e voleva Sinde al proprio fianco come consigliere. Su Agamar, Sinde e altri compagni, scortarono Fel durante la riunione. Mentre il meeting si avvicinava alla conclusione, la Moff Nyna Calixte, capo dell'Intelligence Imperiale dell'Impero di Darth Krayt, irruppe comunicando che i Sith sapevano della riunione e che erano arrivati per catturare o uccidere l'Imperatore. Durante la battaglia che ne seguì, Sinde aiutò Antares Draco, capo dei Cavalieri Imperiali, a evacuare l'Imperatore.

Biografia

Primi anni di servizio

Treis Sinde era un Cavaliere Imperiale perfettamente addestrato che servì nell'Impero di Fel sotto l'Imperatore Fel II e sotto suo figlio Roan Fel; quest'ultimo si allenò al suo fianco quando entrambi erano apprendisti. Prima del 130 ABY, l'anno in cui il Signore dei Sith Darth Krayt usurpò il trono e lo riorganizzò nell'Impero Sith, Sinde comandò una missione nelle Regioni Ignote a bordo della nave Intrepid; sotto il suo comando c'era anche il tecnico Sluissi Bor Alsek. Quando l'Imperatore Fel fu detronizzato da Darth Krayt, Sinde gli rimase fedele e si unì al suo Impero in Esilio, che dal 137 ABY si stabilì su Bastion. Durante il primo periodo della propria carriera Sinde addestrò per il cavalierato Sigel Dare, la quale raggiunse a sua volta il rango di Maestro superò le capacità del proprio Maestro nel manovrare la spada laser.

Sabotaggio della Imperious

"Non eravamo al corrente del piano di Stazi per "liberare" il vascello. Il dispositivo è stato piazzato in modo da detonare non appena le armi della nave andranno online -- quando abbiamo pensato che la nave sarebbe stata abbastanza lontana da Dac in modo che i Mon Cal non avrebbero potuto essere accusati del sabotaggio."
―Treis Sinde a Monia Gahan[fonte]

Con lo Star Destroyer Imperious vicino al completamento nei cantieri di Dac, l'Imperatore Fel ordinò una missione per sabotare il vascello, impedendo così all'Impero Sith di vararlo e utilizzarlo. Sinde e il Maestro Sigel Dare furono incaricati di recarsi su Dac per distruggere la nave. Infiltratisi nel cantiere piazzarono tre cariche di esplosivo—erano sicuri che due sarebbero stati trovate, ma confidavano nel successo della terza. Le tre cariche furono programmate in modo da detonare quando i sistemi di armamento della nave sarebbero stati attivati, supponendo che a quel punto la nave sarebbe stata abbastanza lontana da Dac, in modo che non si sarebbero potuti accusare del sabotaggio i Mon Calamari. Tuttavia l'Ammiraglio Gar Stazi, dell'Alleanza Galattica, eseguì una coraggiosa missione che consisteva nel furto della nave da parte delle proprie forze. Stazi portò a termine la missione con successo, anche se questo costò la didruzione della sua nave ammiraglia, l'Indomitable. Sinde, rendendosi conto che gli esplosivi non sarebbero stati scoperti dall'Alleanza, decise che avrebbero dovuto avvisare Stazi del loro sabotaggio. Nonostante Dare non riuscisse a capirne lo scopo, credendo che l'ammiraglio dell'alleanza era loro nemico quanto lo erano i Sith, Sinde sapeva che Fel sperava in un'alleanza con Stazi e che, avvisando l'ammiraglio, avrebbero potuto convincerlo delle loro buone intenzioni e invitarlo a iniziare un negoziato per un'alleanza con l'Imperatore Fel.

Fuga da Dac

"Vieni. Dobbiamo riuscire a farti lasciare il pianeta."
"Perché...?"
"Devi avvertire Stazi. L'Imperious è stato sabotato."
―Treis Sinde e Monia Gahan[fonte]
Sinde e Dare aiutano a liberare i piloti dell'Alleanza Galattica tenuti prigionieri su Dac

Per riuscire nel proprio intento di avvisare Stazi avevano bisogno di contattare un membro dell'Alleanza e avere la sua assistenza nel recapitare il messaggio all'ammiraglio. Rintracciando Monia Gahan, nipote dell'ex Senatore e membro del Triumvirato dell'Alleanza Galattica, Sinde e Dare riuscirono a salvarla dall'esecuzione strappandola alle mani di una squadra di Assaltatori e la informarono della situazione. Gahan era membro della Squadriglia Rogue e era stata incaricata di infiltrarsi nelle difese planetarie di Dac e fare in modo che potessero essere usate dall'Alleanza. Accettò di aiutare i Cavalieri imperiali che l'avevano raggiunta, ma solo se l'avrebbro aiutata a liberare gli altri piloti dell'Alleanza catturati durante la battaglia. Mentre Dare non era d'accordo, vedendo la cosa come un rschio inutile, Gahan convinse Sinde a partecipare al salvataggio, evidenziando che aiutarla a completare l'operazione di liberazione con successo avrebbe dato un grande aiuto a convincere Stazi della loro sincerità. Mentre i Cavalieri e Gahan liberavano i piloti, tra cui anche il pilota della Squadriglia Rogue Ronto, Sinde elaborò un piano per lasciare il pianeta. Disse a tre piloti di indossare le armature delle truppe d'assalto e con Dare in veste di tenente si sarebbero recati nell'hangar; con un trucco mentale avrebbero poi convinto il capitano di turno che avevano l'autorizzazione a caricare i prigionieri sullo shuttle personale, un Qaurren Signore dei Sith. Sinde offrì assistenza immobilizzando il personale mentre i piloti dell'Alleanza salivano a bordo e preparavano la nave a partire. Sfortunatamente, Darth Azard percepì un tremito nella Forza che ricondusse subito al proprio shuttle. Sinde, che sostava sulla rampa di imbarco, vide arrivare Azard con la spada laser attivata. Informò Dare della situazione, ordinandole di partire e di riunirsi a Stazi, e poi saltò giù dal retro dello shuttle ingaggiando un duello contro il Signore dei Sith.

Duello contro un Signore dei Sith

"Jedi! No -- uno degli scagnozzi di Fel. Peccato. Speravo in un incontro."
―Darth Azard a Treis Sinde[fonte]
Sinde duella contro Azard

Sinde duellò contro Azard nell'hangar, riuscendo a fermarlo prima che potesse dare l'allarme. Durante lo scontro, Dare usò la Forza per manovrare un serbatoio di carburante fino a porlo esattamente davanti ai cannoni di poppa dello shuttle e poi ordinò a uno dei piloti della Squadriglia Rogue di fare fuoco, causando una grande esplosione che coprì la loro fuga. Sinde approfittò dell'esplosione per la propria ritirata dal duello, gettandosi dall'apertura del livello in cui aveva sede l'hangar. Sopravvisse alla caduta e si unì a uno dei numerosi gruppi di resistenza sorti in seguito al massacro del Consiglio di Mon Calamari ordinato da Darth Krayt, che fu il primo passo di un genocidio contro di loro per punirli della supposta partecipazione al furto della Imperious. Dare, Gahan e i piloti liberati si riunirono alla flotta dell'Alleanza e informarono Stazi degli esplosivi sullo Star Destroyer, avviando così una trattativa per un'alleanza tra le sue forze e quelle di Fel.

Consigliando i Ranger

"Io non comando. Io dò solamente consigli."
―Treis Sinde a Tanquar[fonte]

Sinde si alleò con i Ranger Mon Calamari, che operavano da una base nascosta chiamata Ranger Grotto. Il Cavaliere Imperiale fornì loro suggerimenti tattici e li aiutò a difendere i campi dei rifugiati Mon Calamari sui fondali oceanici. Tuttavia Sinde sapeva di non avere i mezzi per eliminare la presenza Sith e dell'Impero da Dac, loro combattevano soltanto attendendo che il resto della galassia unisse le forze per caccaire gli invasori dal pianeta. L'Imperatore Fel intanto si domandava se Sinde fosse ancora vivo, visto che non ne aveva più sentito notizia per mesi. Dare tuttavia insisteva che Sinde era ancora vivo.

Un piano audace

"Dobbiamo essere orgogliosi, Maestro Sinde! Abbiamo messo in ritirata una Fortezza da Battaglia Acklay! Una Acklay!"
"Non l'avete messa in ritirata. Io l'ho fatto. e il motivo per cui la pedinavamo era prima di tutto dovevamo catturarla. Avrebbe permesso di avere una fortezza da battaglia, di cui voi Ranger avete estremo bisogno!"
―Tanquar e treis Sinde[fonte]
Sinde combatte contro i seatrooper dello Squadrone Alpha

Sinde elaborò un piano per catturare la Fortezza da Battaglia Acklay Sea Lion, una macchina da guerra imperiale che operava sottacqua, pedinandola insieme ai Ranger con l'utilizzo dei caccia Krakana. Sinde credava che l'Acklay avrebbe fornito ai Ranger una piattaforma da battaglia mobile di cui avevano un disperato bisogno. Tuttavia, mntre l'Acklay che stavano tracciando passò attraverso un campo dei rifugiati e iniziò ad attaccarlo con dei caccia Shark, i Ranger abbandonarono il piano e si lanciarono in un'offensiva per proteggere la propria gente. Sinde, con addosso una muta per combattimenti sott'acqua e brandendo la propria spada laser, si unì alla battaglia appena la Sea Lion lanciò i seatrooper dello Squadrone Alpha (seatrooper). Usando una bomba all'inchiostro per accecare il manipolo dei nemici, Sinde ingaggiò un combattimento contro di loro. Usando la Forza, Sinde si portò sulla piattaforma della fortezza attaccando le forze imperiali a bordo. Durante il combattimento un colpo di blaster andò a segno su uno dei serbatoi del carburante della Acklay scatenando una violenta esplosione, che squarciò lo scafo e fece entrare l'acqua. Sinde fu colto dall'esplosione e scagliato via; non appena si riprese si trovò faccia a faccia con il Capo Alsek, lo Sluissi che aveva servito sulla Intrepid anni prima. Alsek aveva un blaster puntato contro il Cavaliere Imperiale e voleva sapere perché li aveva attaccati, loro che come lui erano Imperiali. Sinde rispose che serviva il vero Imperatore, ma Alsek replicò che lui serviva il trono non un singolo uomo; eseguiva gli ordini dei suoi superiori e che quello era il suo dovere. Sinde riprese e disse che lui aveva il proprio dovere e che lo Sluissi non lo costringesse a ucciderlo. Alsek, già mortalmente ferito a causa dell'esplosione, fece fuoco. Sinde deviò il colpo, rimandandolo contro Alsek e uccidendolo. Sinde fece ritorno a Ranger Grotto e rimproverò il capo dei Ranger, il Capitano Tanquar, quando i Mon Calamari dissero che dovevano essere felici di aver messo in fuga una Fortezza da Battaglia Acklay. Quando Tanquar dichiarò che il suo gruppo non poteva starsene immobile mentre la fortezza faceva a pezzi la loro gente, Sinde ricordò ai Mon Calamari che dovevano ponderare le priorità. Non potevano infatti pensare di battere l'Impero, ma il loro scopo era quello di resistere combattendo il più a lungo possibile in attesa che forze esterne accorressero in aiuto. Parlando in privato poi, Tanquar confidò a Sinde che, nonostante le loro divergenti opinioni, i Ranger gli erano molto grati per l'aiuto che aveva offerto. Sinde a sua volta confessò che era stato costretto a uccidere Alsek. Discutendo sulla lealtà e sul senso del dovere, Tanquar chiese al Cavaliere Imperiale cosa avrebbe fatto se l'Imperatore Fel gli avesse ordinato di abbandonare o tradire i Ranger; Sinde rispose che era felice di stare dove si trovava, in grado di aiutare chi aveva bisogno. Nutriva porfondo rispetto per i Mon Calamari e assicurò a Tanquar che mai avrebbe scelto di tradirli.

Nuovi sviluppi

"Quindi sacrifichiamo semplicemente chi ci fa comodo! È questo il metodo dell'Impero?"
"Quando è necessario per il bene superiore—sì!"
―Tanquar e Sinde[fonte]
Sinde e Tanquar a Ranger Grotto

Per accelerare il genocidio su Dac, lo scienziato Sith Givin Vul Isen creò un Leviatano Marino che avrebbe potuto succhiare l'energia vitale di qualunque Mon Calamari gli si fosse avvicinato, uccidendolo all'istante. Dopo averlo testato sui Mon Calamari detenuti nel Campo di Sterminio Imperiale 28, Darth Azard, il Sith incaricato di sovrintendere allo sterminio della popolazione Mon Calamari, ordinò di procedere verso il campo che era stato attaccato dalla Sea Lion, sperando di eliminare i Ranger. Isen e Azard seguirono il Leviatano a bordo di un nuotatore AT-AT, fino a una zona vicina al Crepaccio del Diavolo. Lì si trovarono davanti a due caccia Krakana pilotati dai Ranger Shonmai e Adriphar. I due Mon Calamari cercarono di ottenere informazioni sulla bestia, ma il caccia di Adriphar fu distrutto dall'AT-AT. Mentre cercava di fuggire, il Leviatano succhiò l'energia di Adriphar uccidendolo. Shonmai riuscì a scappare e fece ritorno a Ranger Grotto.

Come corrispettivo per l'assistenza fornita da Sinde, i Ranger costruirono un dispositivo di comunicazione per permettergli di mettersi in contatto con l'imperatore Fel su Bastion. Fel ordinò a Sinde di far ritorno appena gli fosse stato possibile, in quanto aveva bisogno di lui per addestrare più Cavalieri Imperiali. Sinde gli comunicò che stava svolgendo un lavoro importantissimo su Dac e che ciò che faceva avrebbe potuto portare a un'alleanza tra l'Impero in Esilio e i Mon Calamari. Fel gli disse che mai si sarebbero alleati con l'Impero, in quanto i Mon Calamari avevano sempre appoggiato o la Ribellione o la Nuova Repubblica. L'Imperatore aspettava il ritorno del Cavaliere alla prima occasione utile. La conversazione fu ascoltata anche da Tanquar e ne derivò una breve discussione tra Sinde e il Mon Calamari. Tanquar si appellò a Sinde, fiducioso che la sua dedizione alla Forza significasse rimanere su Dac dove poteva fare la differenza. Sinde dovette controbattere dicendo che un Cavaliere Imperiale serve la Forza servendo un Impero in grado di assicurare ordine e stabilità. Furono interrotti dalla notizia che Shonmai era tornato dalla pattuglia da solo e i due andarono a sentire il suo rapporto. Shonmai riportò il proprio incontro con il Leviatano e che questo si stava dirigendo verso il campo profughi. Tanquar inviò subito i propri Ranger ai rispettivi Krakana in modo da potersi opporre alla bestia.

Tuttavia Sinde, che aveva capito che la bestia era un Leviatano, sapeva che ogni attacco dei ranger era destinato a fallire. Istruì i Ranger sull'origine della creatura, un prodotto della scienza Sith, e disse che era una follia gettare via le loro vite in un assalto contro di essa. Provocato da quella frase, Tanquar chiese se Sinde stesse dicendo di sacrificare i rifugiati; il Cavaliere rispose che era prorpio quello che si doveva fare, quando era il bene superiore a richiederlo. Puntualizzò che i Mon Calamari avevano a disposizione poche preziose unità Ranger e avevano bisogno di ogni singolo guerrigliero. Il Capitano affermò che quella via, la via dell'Impero, non era affatto la via dei Mon Calamari. Vedendo che i Ranger erano decisi a compiere l'assalto, Sinde allentò la presa e ideò un possibile piano per distruggere il Leviatano. Sebbene i Krakana che i Ranger usavano non avrebbero fatto niente al Leviatano, sospettava che avrebbero potuto aggirare la bestia attaccando in nuotatore AT-AT. Nello stesso tempo due o tre Ranger avrebbero guidato i profughi al Crepaccio del Diavolo. I Ranger inizialmente si opponevano a questa idea dal momento che il Crepaccio era così chiamato perché abitato dai calamari demone, creature dai sei tentacoli che predavano i Mon Calamari. Sinde era intenzionato a usare i calamari demone per attaccare il Leviatano, usando la Forza per tenere le creature sotto controllo. Tanquar chiese perché il Cavaliere adesso era disposto ad aiutarli e Sinde rispose che lo faceva perché lui era suo amico.

Lo scontro con il Leviatano

"È il meglio che sai fare, razza di un verme Sith?! Io sono Treis Sinde, Cavaliere di sua Altezza Imperiale, Roan Fel, il vero Imperatore, e sono la tua rovina!"
―Treis Sinde[fonte]
Treis Sinde combatte contro il Leviatano

Mentre Tanquar guidava i Ranger nell'assalto al nuotatore AT-AT, che portava Vul Isen e Darth Azard, Sinde indossò la propria armatura subacquea e prese il controllo di un numero di calamari demone. Indirizzandoli contro il Leviatano, usarono i loro tentacoli per attaccare la creatura, spingendo il Leviatano verso il Crepaccio del Diavolo. Sinde attaccò la bestia di persona usando la spada laser anche se il Leviatano cercò di drenare la sua energia. Tuttavia, poiché era stato creato per uccidere solo i Mon Calamari, i poteri del Leviatano provocarono pochi danni a Sinde, dannaggiando solo la sua armatura. I calamari demone spinsero il Leviatano nelle profondità del crepaccio e Sinde, la cui armatura era ormai preda di malfunzionamenti, fu soccorso da Tanquar. I Ranger riuscirono a distruggere il nuotatore AT-AT quando Shonmai sacrificò se stessa per colpire il mezzo mentre i suoi scudi erano abbassati per lanciare i caccia Shark.

Tornato a Ranger Grotto, Sinde contattò di nuovo l'Imperatore Fel per avvisarlo che i Sith avevano fatto risorgere il Leviatano e che Bastion avrebbe dovuto essere allertato. Fel prese nota e chiese per il ritorno di Sinde a Bastion. Il Cavaliere domandò quando sarebbe stato inviato un trasporto per recuperarlo. Fel non era in grado di inviare nessuno a prenderlo e Sinde osservò che trovare un trasporto per lasciare il pianeta era al momento impossibile. Fel ricordò gli avvertimenti del padre a proposito della testardaggine di Sinde e ordinò al Cavaliere Imperiale di tornare quando la situazione fosse stata semplicemente difficile e non impossibilitante. Dopo il proprio rapporto, Sinde si incontrò con Tanquar. Osservò che il loro successo contro il Leviatano non era una vera e propria vittoria, ma che avevano solo guadagnato il diritto di combattere un altro giorno. Tanquar, sollevato dalla permanenza di Sinde, dovette constatare il fatto che, sebbene non fossero alleati con l'Impero, avevano almeno un amico nel Cavaliere.

Poco dopo, la Maestra Dare ricevette l'ordine dall'Imperatore Fel di recarsi su Dac e recuperare Sinde. Fel, basandosi su informazioni della propria intelligence secondo cui Darth Krayt poteva essere rimasto ucciso durante un assalto sul pianeta Had Abbadon, credeva che, se Darth Krayt era davvero morto, sarebbe stato possibile un attacco contro l'Unico Sith. Dare, che era con la flotta dei resti dell'Alleanza Galattica, richiese l'uso di uno shuttle Imperiale dalla catturata Imperious, che nel frattempo era stata rinominata Alliance. Stazi acconsentì, ma pose come condizione che il Maestro Jedi Togruta Asaak Dan la accompagnasse.

Ritrovo e ritorno

"Il nostro dovere verso la Forza è impersonato dall'Imperatore. E' ciò che tutti voi giovani Cavalieri sembrate aver dimenticato!"
―Treis Sinde[fonte]
Sigel Dare, Asaak Dan e Treis Sinde in combattimento

Informati della missione di Dare, Sinde e Tanquar si recarono al punto di ritrovo concordato. Accogliendo la sua vecchia apprendista, Sinde fece rimanere di stucco Dare, comunicandole che non sarebbe tornato indietro con lei; disse che credeva che la Forza gli stesse dicendo di rimanere con i Ranger e continuare a combattere, ritenendo la cosa molto più importante che tornare a Bastion per l'addestramento dei nuovi Cavalieri Imperiali. Dare gli intimò di obbedire agli ordini dell'Imperatore Fel e attivò la propria spada laser; Sinde la pregò di non inizare un duello, in quanto era stato proprio lui a istruirla alle vie della spada. Dare tuttavia era irremovibile: Sinde sarebbe tornato con lei o sarebbe morto su Dac. Sgomento dal fatto che Dare credesse che il dovere di un Cavaliere Imperiale fosse un fatto di personale devozione all'Imperatore Fel e sentendo che molti dei giovani Cavalieri avevano perso di vista ciò che significava essere un vero Cavaliere, Sinde si lanciò in un duello contro di lei.

Appena i due iniziarono a combattere, il Maestro Dan attivò la propria spada laser e intervenne. Attirando su di sé la loro attenzione, disse a Sinde che era d'accordo con Dare; in particolare aggiunse che se Sinde era così sicuro della deviazione dei giovani Cavalieri Imperiali, a maggior ragione sarebbe dovuto tornare su Bastion per addestrarli nella maniera corretta. Tuttavia Dan si rese conto di quanto i Ranger avessero bisogno di aiuto e si offrì per rimanere su Dac al posto di Sinde. Vedendo quanta saggezza c'era nella proposta del Jedi, Sinde accettò. Disse addio a Tanquar e si preparò a partire insieme a Dare.

Tornato su Bastion prese il proprio posto come insegnante per i futuri Cavalieri. Poco dopo il proprio ritorno, supervisionò un duello di allenamento tra i Maestri Ganner Krieg e Azlyn Rae. La Maestra Rae aveva riportato gravi ferite durante uno scontro contro le forze Sith su Had Abbadon ed era sopravvissuta grazie a una speciale armatura progettata per lei dal tecnico fuorilegge "Bantha" Rawk. L'armatura fu poi riprogettata da Hogrum Chalk, un ex Cavaliere Imperiale. Sinde rimproverò Krieg per non aver attaccato duramente durante il duello, dicendogli che Rae aveva bisogno di testare la propria armatura a fondo e che era meglio scoprire che l'armatura presentava problemi in un duello di allenamento che in un vero combattimento.

Trattative di pace su Agamar

"Se è in arrivo una crisi, il mio posto è al fianco dell'Imperatore"
―Treis Sinde[fonte]

Quando l'Impero, l'Alleanza Galattica e l'Ordine Jedi iniziarono a capire che avevano bisogno di cooperare per rovesciare l'Impero Sith, fu organizzato un incontro di tutte e tre le parti sul pianeta Agamar. L'Imperatore Fel si recò alla riunione a bordo della Dauntless, uno Star Destroyer di classe Pellaeon, accompagnato dal Maestro Sinde. Durante il viaggio i due si allenarono con le spade laser e da una loro conversazione Sinde dedusse che l'addestramento dei nuovi Cavalieri Imperiali non era l'unica ragione per cui Fel l'aveva richiamato indietro da Dac. L'Imperatore confessò che temeva la corruzione e che i sette anni di esilio forzato da Coruscant erano davvero duri per lui. Sinde, che aveva udito voci secondo cui l'Imperatore aveva intenzione di entrare in possesso e usare il Talismano di Muur, un artefatto Sith che aveva il potere di creare i Rakghoul, chiese a Fel se era davvero così. Fel pensava che usare il Lato Oscuro della Forza per liberare la galassia fosse giustificabile, ma il Cavliere affermò il contrario: sarebbe stato un alto prezzo da pagare se Fel fosse diventato il nuovo Krayt. Gli ricordò inoltre che era dovere di qualunque Cavaliere Imperiale, compresa sua figlia, la Principessa Marasiah Fel, uccidere l'Imperatore se questo si fosse volto al Lato Oscuro, dal momento che egli rappresentava la loro guida, il loro legame con la Forza. Fel disse a Sinde che lo avrebbe fatto volentieri capo dei Cavalieri Imperiali se lui non fosse sempre stato così contrario all'onorificenza. Sinde gli assicurò che lasciava tenere quel posto a Antares Draco.

Treis Sinde su Agamar insieme ai Cavalieri Imperiali Antares Draco, Ganner Krieg e Sigel Dare

Su Agamar, il Maestro Sinde e Fel, insieme agli altri Cavalieri Imperiali della delegazione Antares Draco, Ganner Krieg, Sigel Dare e Marasiah Fel, allestirono un campo per la notte, attendendo il mattino quando avrebbero dovuto partecipare alla riunione. Sinde poteva sentire la presenza della delegazione Jedi e lo riferì a Draco. Il capo dei Cavalieri Imperiali non era per niente contento del fatto che l'Imperatore fosse stato costretto ad abbandonare Bastion, sapendo che i Jedi avrebbero dovuto venire loro stessi alla capitale dell'Impero invece che organizzare l'incontro su Agamar e costringere Fel e sua figlia a un rischio non necessario. Sinde ricordò a Draco che era stato per volontà dell'Imperatore se la riunione si svolgeva lì e che la sicurezza veniva dal fatto che la missione era segreta, in quanto ben pochi sapevano che Fel aveva lasciato Bastion. Draco si mostrò sicuro della sicurezza che i Cavalieri Imperiali erano in grado di fornire e affermò che, se ci fosse stato un attacco durante l'incontro, i Jedi sarebbero stati gli unici responsabili della falla. Volgendosi a lui, Sinde chiese se avrebbe saputo cosa fare in caso di attacco. Quando Draco disse che era suo dovere portare l'Imperatore e sua figlia lontani dal pericolo, Sinde, conoscendo l'amore che nutriva verso la principessa, gli chiese chi avrebbe salvato se avesse potuto portare al sicuro uno solo dei due. Draco si risentì, rispondendo con rabbia che lui conosceva il suo dovere, ma si chiedeva se Sinde fosse cosciente del suo. Sinde dichiarò che il suo posto era al fianco dell'Imperatore.

Il mattino seguente, l'Imperatore Fel e i Cavalieri Imperiali si incontrarono con la delegazione Jedi, guidata dal Maestro Whiphid K'Kruhk, membro del Consiglio dei Jedi. Durante la riunione, le due parti concordarono una alleanza formale, con l'Imperatore Fel che concedeva Bastion come porto sicuro sia per i Jedi che per l'Alleanza Galattica. Mentre il meeting si avviava alla conclusione, Antares Draco percepì la presenza di un intruso che si avvicinava al luogo dell'incontro in sella a un animale del luogo. Quando la bestia e il suo cavaliere furono vicini, Sinde ordinò di aprire il fuoco. Krieg e Dare spararono con i loro blaster, abbattendo l'animale e costringendo chi lo cavalcava a chiedere di cessare il fuoco. L'Imperatore Fel riconobbe la voce di Nyna Calixte, un Alto Moff che serviva nel Consiglio dei Moff di Darth Krayt ed era a capo della Intelligence Imperiale. Nonostante fosse un nemico, Fel ordinò ai suoi di smettere di sparare. Calixte, giunta a portata di spada laser, informò i Cavalieri Imperiali e i Jedi riuniti che i Sith erano al corrente della riunione e che avevano invato una task force sotto il comando del Moff Yulf Rage per catturare o uccidere l'Imperatore. Mentre il gruppo di battaglia, guidato dallo Star Destroyer di classe Pellaeon War Hammer, ingaggiava in cobattimento la Dauntless di Fel in orbita, Calixte disse ai convenuti di fuggire se volevano sopravvivere.

Treis Sinde combatte contro i Sith su Agamar
L'avvertimento di Calixte arrivò tuttavia troppo tardi: membri dell'Unico Sith emersero dall'acqua, attivarono le proprie spade laser e si prepararono ad attaccare il gruppo dei Cavalieri Imperiali e dei Jedi. Il Maestro Draco diede l'ordine ai Cavalieri di proteggere l'Imperatore e Sinde fu pronto insieme ai propri compagni; insieme a loro si disposero intorno all'Imperatore anche altri membri dell'Ordine che svelarono la propria precedente copertura di agricoltori Agamariani. Anche il Maestro K'Kruhk ordinò ai Jedi di proteggere l'Imperatore e anche loro si unirono allo scontro. Mentre la battaglia imperversava, Draco chiamò il loro shuttle, il Defender One, per evacuare immediatamente l'Imperatore. All'arrivo dello shuttle, Sinde e K'Kruhk crearono un varco verso il vascello, il quale era atterrato e iniziava a evacuare i combattenti delle delegazioni alleate. Sebbene l'Imperatore fosse già a bordo, tre erano rimasti fuori: Marasiah Fel, Azlyn Rae e il Maestro Jedi Rasi Tuum. Un caccia Sith era vicino alla loro posizione e Sinde ricordò a Draco che l'Imperatore doveva sopravvivere, indipendentemente dai suoi sentimenti personali. Guardando il caccia nemico che apriva il fuoco falciando il trio ritardatario, Draco ordinò di decollare. Il Defender One lasciò il pianeta mentre lo Star Destroyer Dauntlessteneva un corridio di spazio libero per il loro passaggio subendo il fuoco del War Hammer fino a essere distrutto.

La Principessa catturata

"In tutta onestà, le novità sono disastrose. Il mio contatto su Coruscant mi ha appena informato che la Principessa Marasiah è stata portata su Korriban"
"Non potremmo salvarla nemmeno se avessimo un migliaio di navi!
"
―L'Imperatore Fel e Treis Sinde[fonte]

Tornati su Bastion, Sinde fu uno dei numerosi Cavalieri Imperiali che dovettero rispondere all'allarme scattato in seguito alla notizia che una nave Sith aveva penetrato nella rete delle miniere droidi del pianeta. La nave aveva trasmesso il giusto codice di autorizzazione, ma Sinde si chiedeva se quel codice non fosse stato ottenuto da un Cavaliere Imperiale catturato. Non era così: la nave era infatti comandata da Rae e Rasi Tuum, fuggiti da Agamar senza però essere riusciti a portare in salvo anche la Principessa Marasiah. Informarono i compagni che questa era stata portata su Coruscant e più tardi, a un incontro con l'Imperatore, Sinde apprese che la Principessa era stata invece trasferita su Korriban, la fortezza principale dei Sith. Il vecchio Cavaliere era convinto che un salvataggio sarebbe stato impossibile perfino con un migliaio di navi, ma l'Imperatore sapeva che qualcosa doveva essere fatto e dette ad Antares Draco tre ore per eleborare un piano per salvarla o ucciderla per impedire che crollasse sotto interrogatorio, rivelando tutti i segreti Imperiali.

Tratti personali

"Era nostro nemico, Dare. Devi vedere l'ampio spettro delle cose, Sigel."
―Treis Sinde[fonte]

Onorato di servire l'Imperatore e l'Impero in Esilio come ogni altro Cavaliere Imperiale, Sinde era un uomo intelligente e pragmatico, di larghe vedute sugli affari della galassia. Tuttavia, Sinde era convinto che i Cavalieri Imperiali dovessero fedeltà all'Imperatore, dovessero seguire la Forza come impersonata dall'Imperatore stesso, ma non obbedire alla persona al di sopra del volere dell'entità che incarnava. Sinde sarebbe stato pronto a disobbedire a ordini diretti per seguire il volere dell Forza ed era triste al vedere che molti giovani Cavalieri, compresa la sua vecchia apprendista Sigel Dare, erano convinti che la lealtà all'Imperatore fosse più importante dell'attenzione alla Forza.

Come dimostrò durante il sabotaggio della Imperious, quando programmò gli esplosivi in modo che detonassero lontani da Dac e i Mon Calamari non fossero accusati dell'atto, Sinde non condivideva la visione che tutti i non imperiali fossero tecnicamente nemici; spesso consigliava anche ai giovani apprendisti di allargare le proprie vedute. Anche se Dare non era sempre d'accordo con lui, rispettava le decisioni e la saggezza del suo vecchio maestro. Ai Ranger Mon Calamari consigliò di concentrarsi sul resistere il più a lungo possibile in attesa di aiuto e di non sforzarsi inutilmente per sconfiggere l'Impero di Krayt. Sinde dimostrò loro anche che era capace di capire quale fosse il bene superiore e che sarebbe stato pronto a sacrificare gli altri per raggiungerlo; ma sarebbe stato disposto anche a sacrificare se stesso se questo avesse significato il successo di una missione, come quando, invece di cercare di salvarsi, duellò contro Darth Azard su Dac per permettere ai compagni di lasciare il pianeta e offrire una possibilità per un'alleanza tra l'Impero in Esilio e l'Alleanza Galattica.

Sinde non aveva paura di esprimere le proprie idee, anche quando queste lo rendevano sgradevole nei confronti di coloro a cui parlava. L'Imperatore Fel II mise in guardia il figlio Roan Fel a proprosito della testardaggine di Sinde, ma a dispetto di ciò il Cavaliere fu sempre cortese nei confronti del sovrano, anche quando i suoi ordini andavano contro le proprie convinzioni morali.

Capace guerriero, perfino nelle condizioni proibitive del combattimento subacqueo, Sinde era tagliato per il comando (guidò una missione nelle Regioni Ignote), era un valido stratega, abile nell'ideare piani per il completamento delle missioni più difficili. Era inoltre un ottimo insegnante delle vie della Forza, tanto che Fel lo richiese anche quando aveva altri Cavalieri a disposizione e Sinde stava aiutando la resistenza dei Ranger su Dac. Sinde e Fel erano anche grandi amici e confidenti, cosa che derivava dai loro giorni di apprendistato trascorsi insieme. Quando Fel iniziò a temere di subire la corruzione a causa dei sette anni di guerra contro i Sith e desiderava di possedere e usare il Talismano di Muur, richiamò l'amico al proprio fianco per trarre beneficio dalla sua esperienza e saggezza.

Poteri e abilità

Treis Sinde crea una bolla di portezione per difendrsi dall'esplosione di un serbatoio di carburante sulla Seia Lion
Sinde era un Cavaliere Imperiale ben addestrato, abile nell'uso della spada laser e della Forza, con poteri che andavano dal respingere gli avversari al controllo degli animali, fino alla capacità di creare una bolla di protezione per proteggersi dal calore e dalle fiamme (come fece quando fu colto dall'esplosione di un serbatoio sulla fortezza Sea Lion).

Dietro le quinte

Treis Sinde apparve per la prima volta in Star Wars Legacy 22: The Wrath of the Dragon, scritto da John Ostrander e illustrato da Alan Robinson. La sua storia continuò in Fight Another Day e Divided Loyalties, entrambe scritte da Ostrander e illustrate rispettivamente da Omar Francia e Dave Ross. In seguito, in Star Wars Legacy 43: Monster, Parte 1 di Jan Duursema, Sinde fu erroneamente colorato come un Cavaliere Imperiale di pelle chiara e con i capelli marroni; solo in seguito John Ostrander chiarì che quel personaggio era Sinde. Nella seconda parte la colorazione di Sinde tornò alla normalità.

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Fonti