Star Wars: Inganno – Recensione

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La ventata di aria starwarsiana che Multiplayer Edizioni (qui il catalogo online) porterà nell’aridume nostrano sicuramente già di per sé è positiva. Ma, come sempre, ci si aspetta di leggere storie avvincenti degne del loro nome. Possiamo essere felici di dire che, con Inganno, sembra abbiamo cominciato bene!

Cominciamo però dal difetto fondamentale di Inganno: non ha una storia che si regge in piedi da sola, com’è naturale: esso serve principalmente per avviare e/o approfondire l’universo di Star Wars: The Old Republic. Ciò si riflette, oltre che nel plot in sé, anche nella scelta dei personaggi (un Sith, un Jedi, un contrabbandiere, un cacciatore di taglie, guardacaso le classi del gioco) e nella povertà di ambientazioni (nel libro, che comunque dura solo tre giorni “in-universe”, vediamo appena quattro-cinque pianeti, alcuni dei quali presenti anche nel gioco). L’abilità di Paul S. Kemp sta nell’essere riuscito ad intrecciare questa necessità oggettiva con una storia avvincente e colpi di scena.

Inganno si svolge negli eventi che attorniano il Sacco di Coruscant, il crudele attacco a sorpresa lanciato dall'Imperatore Sith contro la capitale galattica per costringere la Repubblica a siglare la pace. Nessun altro evento particolare fa capolino nel libro, anche se, come già detto, il suo arco temporale (escluso l’epilogo) è di appena tre giorni.

Il primo personaggio che ci viene presentato Zeerid Korr, un contrabbandiere al soldo dello Scambio. Una replica di Han Solo? L’esatto contrario, fortunatamente: Korr non è né cinico né felice del suo lavoro, cui è stato costretto suo malgrado mosso dall’amore per sua figlia e dal quale spera di uscire con un ultimo e pericoloso incarico. In ciò è ostacolato da Vrath Xizor (strizzatina d’occhio al lettore, nessun legame con il ben più famoso Xizor), un ex cecchino imperiale assoldato dal Cartello Hutt, rivale in (mal)affari dello Scambio.

La strada di Zeerid si intreccia con quella di Aryn Leneer, una Cavaliere Jedi che, scossa dalla perdita del suo Maestro nel corso della devastazione di Coruscant, è ora disposta a tutto pur di poterlo vendicare, rendendosi ben presto conto che dovrà compiere una scelta fra ciò in cui ha sempre creduto ed un sentiero più oscuro (con risvolti inaspettati).

Protagonista assoluto è però Darth Malgus, guerriero Sith duro e puro, privo di scrupoli, sempre meno a suo agio un Impero disposto a siglare la pace con i nemici di sempre e contorto negli intrighi politici che contrappongono i vari Signori dei Sith. Il suo unico credo è la guerra totale, ma sotto la corazza nutre sentimenti che potrebbero indebolirlo. Sicuramente si tratta del personaggio meglio approfondito nel romanzo, anche se a volte può sembrare di essere davanti ad un “Darth Bane ante litteram” (finalmente, sempre grazie a Multiplayer Edizioni, potremo leggere anche in italiano le splendide storie su Bane create da Drew Karphyshyn).

La storia nel complesso è godibile, non prevedibile e sempre più avvincente man mano che ci si avvicina al finale dai risvolti inattesi. Altro punto a favore (o a sfavore, a seconda dei gusti) è che i combattimenti sono ridotti al minimo, sia pure con alcune epiche battaglie di spade laser rese ancor più coinvolgenti dalla capacità descrittiva di Kemp. Una pecca da riscontrare è l’eccessivo riproporsi di alcune considerazioni dei personaggi.

I fan di Star Wars e i giocatori di TOR approfittino dell’occasione! E naturalmente dite la vostra!

Commenti

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1 COMMENTO

  1. Ne ho appena finito la lettura… Fantastico, specialmente per quanto riguarda le riflessioni su Darth Malgus. Giocare a SW:TOR aiuta a comprendere il tutto, ma non più di tanto, anzi, si può dire il contrario: essendo il gioco della BioWare ambientato tempo dopo il Sacco Di Coruscant, questo libro é il prequel e non necessita la conoscenza degli avvenimenti successivi.

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