Era così semplice e diminutivo il nome "pulce lavica" (un nome dato dagli stranieri in quanto il termine nativo era completamente impronunciabile per gran parte degli umanoidi) che pochi avrebbero pensato che questa creatura avesse aperto la via del pianeta ai Mustafariani.
Come i senzienti Mustafariani, la La pulce lavica si è sviluppata era evoluta sottoterra, nelle fresche cavità più fresce delle montagne geologicamente dormientinon ancora invase dal magma. Il suo ciclo vitale iniziava nello stato larvale, come bachi vermiformi con esoscheletro cristallino. Questi vermi, di circa mezzo metro in lunghezza, inghiottivano polvere rocciosa ricca di minerali dalle caverne interne, usando enzimi acidi per scindere la roccia nei necessari nutrimenti. Nel giro di un anno, questi vermi crescevano fino ad un metro, e si rinchiudevano all’interno di un guscio cristallino per divenire una crisalide. In un mese, emergevano come una pulce a 6 zampe.
[[Immagine:lavaflea_1.jpg|thumb|left|Alcune pulci laviche su [[Mustafar]].]]Le giovani pulci laviche erano solo di un metro di altezza, ma cibandosi di roccia tenera, erano in grado di metabolizzare gli elementi nutritivi direttamente dalla lava raffreddata attraverso un canale digerente corazzato. Crescendo, mudavano, perdendo i loro gusci protettivi. I nativi Mustafariani del nord usarono questi gusci di scarto come armature quando fecero i loro primi passi al di fuori delle loro caverne. Il materiale isolante e protettivo gli permise di esplorare la superficie. Addomesticando queste mobili creature, i Mustafariani iniziarono ad espandere i loro domini.