Ad ogni modo, accompagnato da Eleena e dalla cacciatrice di taglie [[Shae Vizla]], condusse l'attacco al Tempio e qui massacrò diversi guerrieri della luce, fra cui [[Ven Zallow]]. Quindi ordinò che il Tempio fosse distrutto con cariche esplosive, pur concedendo ai cadaveri dei Jedi di essere sepolti nel loro stesso luogo sacro come riconoscimento del loro valore.
Osservando come il bombardamento si stava gradualmente riducendo, Malgus contattò il [[Capitano]] [[Jard]], il quale gli disse che [[L'Imperatore Sith|l'Imperatore]] aveva deciso di occupare il pianeta per costrignere costringere la Repubblica ad accelerare le trattative di pace, anziché distruggere la capitale. Infuriato, Malgus si recò da Angral e Adraas, il quale gli confessò che aveva fatto trasferire Eleena, ferita, in un ospedale civile di Coruscant anziché in quello dell'[[Steadfast (Sith)|incrociatore ''Steadfast'']]; questo adirò Malgus, che affrontò Adraas in duello, ma Angral glielo impedì, ordinandogli di andare e dimostrandogli chiaramente da che parte stava. Malgus era stato umiliato: un umile inferiore lo aveva superato.
Malgus recuperò Eleena e la portò in orbita, ricevendo da Angral l'ordine di sovrintendere al blocco del pianeta. Nel breve viaggio verso l'orbita, Malgus comprese che Eleena era effettivamente la sua debolezza e decise di ucciderla, evitando così ai suoi nemici, Angral e Adraas sopra tutti, di usarla contro di lui. Successivamente impedì alla Jedi [[Aryn Leneer]] di forzare il blocco, avvertito dalla Maestra [[Dar'Nala]] che voleva evitare una rottura delle trattative.