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Nel frattempo sul pianeta le truppe dell'esercito mandaloriano erano in attesa delle navi da trasporto di [[Cassus Fett]], che le avrebbero condotte verso [[Alderaan]].
Giunti su Jebble, [[Celeste Morne]] tentò di ottenere il talismano da Pulsipher tramite un trucco mentale, ma il mandaloriano riuscì a respingere il potere utilizzando l'artefatto Sith. Quest'ultimo iniziò a corrompere il mandaloriano, trasmettendogli il virus Rakghoul. Egli lasciò dei segni rossi su altri mandaloriani, causando la diffusione del virus tra i soldati, che si trasformarono in Rakghoul. Questo talismano riuscì a trasmettere ai Rakghoul l'intelligenza necessaria per utilizzare le armi mandaloriane, compreso il [[Droide da guerra Basilisk]].
Zayne, seppur era contrario all'invasione dei mandaloriani, li considerava pur sempre delle persone, per cui avvertì [[Cassus Fett]] di quello che stava accadendo sul pianeta.
In seguito Pulsipher catturò Zayne, al fine di scoprire tutti i segreti del talismano, ma improvvisamente si trasformò in un Rakghoul. Poichè non riusciva a recuperare il talismano dal collo del mostro, [[Celeste Morne]] dichiarò di essere un Jedi, attirando verso di sé il talismano che si impossessò di lei, convertendola al lato oscuro. In preda alla malvagità, Celeste si accorse di poter controllare i Rakghoul, quindi li scagliò contro i soldati mandaloriani.
In seguito si rese conto del male che aveva commesso, e convinse Zayne di farsi rinchiudere nello [[Scrigno di Dreypa]], con lo scopo di neutralizzare il potere oscuro sprigionato dal manufatto Sith. Di conseguenza il talismano perse il controllo sui Rakghoul, che iniziarono ad attaccarsi fra loro.