Andur Sunrider

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Questa pagina contiene informazioni che sono considerate Legends.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Vecchia Repubblica.
AndurS.jpg
Andur Sunrider
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Darada

Nascita

4.021 BBY

Morte

4.000 BBY, Stazione iperspaziale Stenness

Descrizone fisica
Razza

Umano

Sesso

Maschio

Capelli 

Marroni

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era della Vecchia Repubblica

Affiliazione
Maestri noti

Chamma

"Andur era un vero Jedi...un uomo di grande forza e sensibilità. C'era vero amore nella nostra casa...anche quando insieme a lui ho conosciuto periodi di vera solitudine. Era un Cavaliere Jedi. Un Jedi non deve mai esitare a rispondere a una chiamata del proprio dovere."
―Nomi Sunrider, riflettendo su Andur[fonte]

Andur Sunrider fu un maschio Umano che servì come apprendista Jedi sotto la Repubblica Galattica. Durante la popria infanzia dimostrò un naturale interesse riguardo la storia dell'Ordine Jedi e gli piaceva ascoltare le storie raccontate dal nonno, il Maestro Jedi Jev Sunrider. Dopo la morte di suo nonno, Andur si dedicò sempre con maggior zelo allo studio di tutto ciò che riguardasse i Jedi. Durante questo periodo si sposò con una donna di nome Nomi e comprò una nave a cui dette il nome di Lightside Explorer.

Alla fine, i suoi studi furono notati dal Maestro Jedi Chamma, che prese Andur come suo apprendista sul pianeta H'ratth. Studiò insieme al Maestro Chamma per due anni con molto profitto, imparando qualsiasi cosa lui gli insegnasse. Durante il periodo su H'ratth, Andur e Nomi diedero alla luce una bambina che chiamarono Vima. Quando Chamma si rese conto che Andur aveva bisogno di un addestramento più avanzato per mano di un Maestro con più esperienza, gli consiglò che avrebbe finito il suo apprendistato con il Maestro Thon su Ambria. Durante il viaggio verso Ambria, Andur fu ucciso da alcuni criminali interessati ai cristalli adegani che trasportava.

Anni dopo la sua morte, la memoria di Andur persistette attraverso sua figlia Vima, che costruì una gigantesca scultura di ghiaccio di suo padre durante il proprio periodo di addestramento Jedi su Rhen Var.

Biografia

Giovinezza

"Giocherai un ruolo nella guerra che sta per arrivare. Ma non opporre resistenza a ciò che la Forza ti affida, le cose non sono sempre ciò che sembrano."
―Il fantasma della Forza di Jev Sunrider a Andur[fonte]
Un giovane Andur Sunrider

Nato in una famiglia con una forte tradizione di servizio come Jedi, era normale che Andur vivesse la sua gioventù sognando il giorno in cui anche lui sarebbe diventato Cavaliere. Quando Andur era bambino, suo nonno, il Maestro Jedi Jev Sunrider, era membro dell'Ordine come Guardiano del sistema di Darada, dove inoltre la famiglia Sunrider viveva. Cresciuto in presenza del nonno, Andur imparò molto sulla vita dei Jedi e specialmente sulla costante minaccia degli utilizzatori del Lato Oscuro. Come regalo per il nipote, Jev donò ad Andur dei documenti che riportavano una storia dettagliata dei Jedi e dei Sith. A volte però all'insaputa di Jev, Andur lesse anche alcuni testi che egli aveva fatto di tutto per nascondere alla curiosità del nipote. Con tutte le informazioni che aveva acquisito imparando grazie a suo nonno, Andur credeva che un giorno sarebbe stato destinato a unirsi ai ranghi dell'Ordine Jedi.

Il giorno prima del ventesimo compleanno di Andur, Jev lasciò Darada insieme ad altri tre Maestri, per contrastare una presenza oscura che si era stabilita sul pianeta Krayiss II. Senza ricevere notizie dal nonno per molti mesi, Andur cadde in una profonda depressione, preoccupato per la situazione. Passò un anno senza che giungesse alcuna voce di Jev. Un giorno, mentre Andur lavorava in un piccolo giardino nella tenuta di famiglia, gli apparve il fantasma del nonno. Non avendo mai assistito aniente di simile a quell'apparizione Andur fu preso dal panico e iniziò a chiamare il padre in cerca di aiuto. Il fantasma gli disse di calmarsi e sentì la paura fluire via lentamente. Jev disse ad Andur che avrebbe avuto un ruolo inaspettato ma importante nella guerra che stava per iniziare; gli consigliò inoltre di non opporre resistenza al volere della Forza e di credere nel cammino che era stato preparato per lui. Prima che il ragazzo potesse rispondere, il fantasma di Jev svanì, lasciando Andur a meditare sul significato di quelle parole. Al di là di tutto però Andur aveva saputo una cosa: Jev Sunrider non era sopravvissuto alla missione su Krayiss II. Come conseguenza di questo si radicò in lui il forte desiderio di sconfiggere un giorno le forze oscure che avevano ucciso suo nonno.

Seguendo il consiglio del fantasma di Jev, Andur intensificò i propri studi sulla storia dei Jedi e su qualunque altra cosa li riguardasse. Passarono sei anni: sposò una donna di nome Nomi e iniziò una nuova vita con lei; acquistò una nave da esplorazione della Hoersch-Kessel da un Vultan su Nak Shimor e la ribattezzò la Lightside Explorer; entrò inoltre in possesso di un droide di protocollo di serie 3DO che chiamò Threedee. Durante questo periodo fu invitato dal Maestro Jedi Chamma, un vecchio amico di Jev Sunrider, a diventare suo apprendista su H'ratth. Pensando che finalmente era giunto anche per lui il tempo di unirsi ai Jedi, fece le valigie con il poco che possedeva e, insieme a sua moglie, fece rotta per H'ratth a bordo della Lightside Explorer.

Addestramento Jedi

"Andur poteva stare via per mesi...viaggiando verso le stelle più remote, ai confini della galassia...eseguendo i compiti che gli affidava il suo insegnante, il Maestro Chamma."
―Nomi riflettndo sull'addestramento di Andur soto il Maestro Chamma[fonte]
Andur, Nomi e A-3DO su H'ratth

Dopo aver parlato col suo nuovo apprendista, Chamma decise di istruire Andur sulla natura dell Forza. A causa delle circostanze fuori dal suo controllo, Andur aveva già acquisito una buona conoscenza della storia dell'Ordine Jedi, ma era digiuno delle nozioni base su cosa significasse usare la Forza o essere un Jedi. Chamma insegnò dunque al proprio allievo a toccare e sentire il flusso della Forza, a usarla come uno strumento. Nei due anni seguenti gli insegnò le diverse tecniche di allenamento e continuò la sua istruzione sulla vasta storia dei Jedi.

Nel 4.000 BBY, poco dopo la nascita della figlia di Andur, Vima, Chamma decise che non poteva più addestrarlo: il suo apprendista aveva praticamente imparato tutto ciò che lui poteva insegnargli e che lo aveva fatto in ben poco tempo. Capì che un individuo con il potenziale di Andur meritava di essere isturito da un Maestro con una più profonda conoscenza della Forza. Chamma si consultò quindi con il Maestro Thon e il Jedi Tchuukthai acconsentì a prendere Andur come allievo. Come dono, Chamma decise di inviare a Thon una partita di cristalli adegani, che erano considerati i migliori per la costruzione delle spade laser. Andur si oppose alla decisione di Chamma di affidarlo a un altro Maestro: affermò di aver imparato tutto ciò che poteva da lui e che si sentiva pronto per unirsi all'Ordine. Ma il Maestro sentiva che se Andur non avesse superato il desiderio di vendetta per la morte di suo nonno non sarebbe mai stato pronto per le prove per diventare Cavaliere. Chamma confessò tutto questo al suo apprendista e gli fece notare che proprio questo suo sentimento egoistico confermava la necessità che venisse addestrato da un Maestro con maggior esperienza e saggezza. Anche se non era d'accordo con la decisione, Andur obbedì e si preparò a partire per Ambria, nel Sistema di Stenness, insieme alla propria famiglia. Prima della partenza però, Chamma sentiva di dover guidare il proprio apprendista verso ciò che la Forza aveva deciso per lui. La sera prima che Andur partisse, lo invitò a trovarsi alla Rupe, un pinnacolo di roccia che sovrastava le foreste di H'ratth, per meditare insieme. Andur arrivò che il suo Maestro già lo aspettava e si sedette con lui guardando verso l'orizzonte. Ben presto, Andur ebbe una visione che gli mostrava il futuro: vide se stesso camminare con Nomi e Vima attraverso una zona buia verso una destinazione sconosciuta; teneva fra le mani un globo luminoso per illuminare la strada alla propria famiglia, quando a un tratto una lancia di energia lo trafisse in pieno petto uscendo dall'oscurità. Mentre giaceva al suolo vide Nomi e Vima che si stringevano l'una all'altra impaurite. Vedendosi condannato a morire e volendo fare qualcosa per salvare la figlia e la moglie, Andur sollevò il globo luminoso verso Nomi e glielo dette dicendole di proteggere Vima e se stessa. Prendendo la sfera dalle mani del marito, Nomi la sollevò sopra la propria testa; non appena il globo arrivò in posizione esplose, coprendo sia Vima che Nomi, rendendole luccicanti. La visione abbandonò Andur che si ritrovò alla Rupe. Si guardò intorno e notò che il sole di H'ratth era già tramontato; finalmente capì l'avviso di suo nonno e la decisione che Chamma aveva preso per lui. Si abbandonò a una completa fede nella Forza. Spiegando la propria visione al Maestro Chamma, Andur e la sua famiglia partirono per Ambria il mattino seguente.

Imboscata

"Non temere per me, Nomi. Non c'è tempo per le lacrime...prendi la mia spada laser...usala per proteggerti! La Forza è con te!"
―Il fantasma della Forza di Andur parla a Nomi[fonte]

Lasciato il Maestro Chamma su H'ratth, Andur e la propria famiglia si fermarono alla stazione iperspaziale nei pressi del sistema di Stenness. Ancorata la Lightside Explorer alla stazione per i controlli, lasciò la nave per un breve giro insieme a Nomi, Vima e Threedee. Tuttavia furono attaccati dalla banda dell'Hutt Bogga, i cui membri avevano sentito Andur parlare con Nomi dei cristalli che stavano trasportando.

Nomi stringe il marito defunto

Per portare Andur in un'imboscata, alcuni dei criminale catturarono Threedee e usarono il protocollare come diversivo. Andur si confronò con loro, tenendo vicine Nomi e Vima, ma fu colto di sorpresa quando uno degli aggressori gli lanciò addosso un verme Gorm, il cui morso era estremamente velenoso; morì pochi istanti dopo il contatto con i denti della creatura. Nomi, vedendo morire il marito, corse immediatamente da lui. Mentre i criminali si preparavano ad attaccarla, Andur le apparve come fantasma della Forza e le disse di non piangere, ma di prendere invece la sua spada laser e proteggere la loro bambina. Nomi eseguì esitante l'ordine del marito e attaccò i membri della banda, uccidendone uno che si chiamava Quanto e poi un altro. Gli altri fuggirono di fronte all'imrovviso attacco di Nomi e tornarono da Bogga senza i cristalli. Appena finita la ritirata della banda, Nomi si sentì profondamente colpevole per aver ucciso i due esseri. Andur si rivelò di nuovo a lei tramite il proprio fantasma, il quale le disse che il loro tempo insieme era finito; lei avrebbe dovuto intraprendere il cammino dei Jedi e proteggere Vima. Avrebbe dovuto continuare il viaggio verso Ambria dove avrebbe appreso le vie della Forza insieme al Maestro Thon. Anche se con riluttanza, Nomi accettò ciò che il marito le diceva, si riunì con Vima e 3DO a bordo della Lightside Explorer e partì per Ambria.

Eredità

"La mia spada laser...ho sempre odiato queste armi, non ho mai voluto usarle. Ma mio marito Andur voleva allenarsi sotto la guida del Maestro Thon. Quando fu ucciso, fui costretta a seguire questa strada."
―Nomi riflettendo sul proprio cammino di Jedi[fonte]
Il monumento di Vima in onore di Andur

La profezia di Jev Sunrider alla fine si avverò: anche se non personalmente coinvolto nella Grande Guerra Sith, Andur, con la sua morte, divenne il motore dell'inizio del cammino che portò Nomi a diventare Jedi e leader militare. Nomi infatti giocò un ruolo fondamentale nel porre fine sia alla Rivolta di Freedon Nadd sia alla Grande Guerra Sith contro Exar Kun. Senza l'accettazione da parte di Andur degli insegnamenti del nonno e del Maestro Chamma, Nomi non sarebbe mai giunta a quei traguardi.

Anche la figlia di Andur, Vima voleva durante l'adolescenza essere addestrata dalla madre per diventare un Jedi; tuttavia in quel momento Nomi era a capo dell'Ordine e il lato politico della sua vita complicò le relazioni con la figlia. Sentendosi abbandonata dalla propria madre, Vima fuggì attraverso la tundra gelata di Rhen Var per trovare il Jedi decaduto Ulic Qel-Droma. Il Cavaliere esiliato prese controvoglia Vima come sua apprendista e le insegnò ciò che poteva sulle vie dei Jedi. Durante le loro lezioni, una delle cose che le insegnò fu come controllare la propria spada laser utilizzando la mente. Per allenarsi in questa nuova tecnica, Vima la utilizzò per costrure una gigantesca scultura di ghiaccio raffiguarnte il padre deceduto; questa sorse proprio a fianco di quella che Ulic costruiva in onore del suo Maestro, Arca Jeth. Quando Nomi giunse su Rhen Var per confrontarsi con Ulic a proprosito dell'addestramento della figlia, Vima mostrò alla madre la scultura di ghiaccio e questa rabbrividì al vedere quell'immagine enorme del marito morto da molto tempo.

Tratti personali

"E poi quando aveva compiuto il suo dovere...tornava da noi. Sempre. Ogni volta che tornava a casa mettevo da parte la solitudine e la paura scompariva. Niente poteva accadere ad Andur finché eravamo insieme."
―Nomi ripensando al marito[fonte]
Sebbene la vita di Andur fu breve, egli ebbe modo di vivere molte cose in un breve periodo di tempo. Quando era vicino ai vent'anni conobbe e si innamorò di colei a cui poi chiese di sposarlo, Nomi. Negli anni
Andur, Nomi e Vima.
seguenti, il suo amore per la moglie e poi per la figlia, giocò un ruolo importante nella sua vita. Come risultato di quel forte legame ebbe una visione della Forza che gli mostrava la sua morte e il ruolo che il suo amore avrebbe avuto in seguito. Mostrandosi come fantasma della Forza per esortare la moglie e proteggere se stessa e la fglia, Andur fece tutto ciò che era in proprio potere per assicurae protezione a Nomi e Vima.

Nella propria giovinezza e nel proprio apprendistato Jedi, Andur fu un allievo volenteroso e diligente: si impegnava con passione ad apprendere tutto ciò che poteva riguardo ai Jedi, prima ascoltando le storie del nonno o leggendo e poi seguendo gli insegnamenti del Maestro Chamma. Fu anche per questa sua intensa dedizione che hamma lo prese come suo allievo. Attraverso l'addestramento Andur si inorgogliva dei propri progressi e di eccellere come apprendista del proprio maestro. Ma questo orgoglio prese una brutta piega quando Chamma decise di sottoporlo ad un addestramento più appronfondito con il Maestro Thon, spingendo Andur a definire tutto ciò una decisione sbagliata. Dichiarava di conosere già ciò che gli serviva per diventare un Jedi, permettendo all'arroganza di prendere il sopravvento su di lui; ma Chamma aveva capito che tutta quell'ostilità era solo un prodotto del desiderio di vendetta che nutriva in seguito alla morte del nonno, sentimento che Andur avrebbe dovuto superare per diventare un vero Cavaliere.

Poteri e abilità

"Gettate quei blaster o vi taglio a metà."
―Andur rivolto ad alcuni criminali[fonte]
Il fantasma della Forza di Andur.

Quando Andur fu ucciso aveva completato solo una parte del proprio addestramento Jedi, in quanto Chamma sentiva la necessità per lui che venisse istruito da un maestro con maggiore saggezza e capacità. In questo modo Andur avrebbe potuto sviluppare i poteri e le abilità che giacevano quiescenti dentro di lui, allenandosi nelle più grandi e profonde applicazioni dell Forza, così come nel combattimento con la spada laser. Tuttavia la sua conoscenza della storia dei Jedi era già ben esauriente ed enciclopedica, fin da quando iniziò l'addestramento con il Maestro Chamma. Come previsto dall'addestramento di qualunque Jedi, Andur ricevette nozioni riguardanti il combattimento con la spada laser; tuttavia, di qualunque capacità fosse in possesso, non servirono a salvarlo dalla morte quando fu attaccato dai criminali sulla stazione iperspaziale. Tentò comunque di difendere la moglie e la figlia usando la propria arma. Dopo la morte, Andur fu capace di apparire come fantasma della Forza, nozione che nella maggior parte delle circostanze si poteva essere appresa da un Maestro Jedi ben addestrato. Questo sarebbe stato pressoché impossibile se Nomi non avesse avuto un destino particolarmente importante da adempiere, cosa che riuscì a fare solo grazie all'insistenza del fantasma di suo marito. La sua apparizione spinse nomi sulla via dell'addestramento Jedi, in seguito a cui divenne capo dell'Ordine e capace di usare la meditazione da battaglia durante la Grande Guerra Sith: questo fece avverare la porfezia di Jev Sunrider.

Dietro le quinte

Durante la creazione della serie a fumetti Cronache dei Jedi, la Dark Horse Comics introdusse una serie dei nuovi personaggi che portavano il cognome "Sunrider". Tuttavia, a causa di una questione legale circa tale nome, non ci furono più usi dello stesso. Come risultato, apparve che Lucasfilm era autorizzata a continuare ad usare quei personaggi finché il cognome "Sunrider" non appariva in nessuna pubblicazione.

Presente in

Fonti

Vedi anche

Collegamenti esterni