Ultima modifica il 28 ott 2016 alle 12:00

Base Eco

Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Ribellione.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Nuova Repubblica.
Base echo 3.jpg
Base Eco
Informazioni generali
Edificazione

1 ABY

Distruzione

3 ABY (anche se le sue rovine furono occupate di nuovo)

Luogo

Catena Clabburn, Hoth

Costruito da

Corpi Ingegneri Alleati

Utilizzo
Epoche
Affiliazione

La Base Eco era una struttura dell'Alleanza Ribelle costruita sul pianeta Hoth dopo la Battaglia di Yavin.

Struttura e armamenti

Dopo l’abbandono del quartier generale sito nell’avamposto Grande Tempio dei Massassi su Yavin IV, il nucleo dell’Alleanza Ribelle stabilì la Base Eco su Hoth. I loro ingegneri lavorarono senza sosta per adattare la loro tecnologia alle temperature sotto zero del pianeta ghiacciato. Dato che questo tipo di modifiche relative ai T-47 richiesero più tempo del previsto, i Ribelli addomesticarono gli indigeni tauntaun da utilizzare nelle missioni di pattugliamento.

Il cuore della Base Eco era l’oscuro centro di comando, dove il Generale Rieekan impartiva ordini al resto delle sue truppe. Qui, gli operatori addetti alla lettura degli scanner, monitoravano in continuazione i dati entranti dai sensori piazzati dagli esploratori Ribelli fra le nevi di Hoth.

A protezione della Base Eco vi era un potente scudo d’energia, abbastanza resistente da deflettere i bombardamenti Imperiali.

La Base Eco utilizzava una combinazione di generatori energetici ad alta resa che sfruttavano come fonte il calore vulcanico emanato dalle voragini, i quali dovevano fornire energia al centro di comando, medico, e di comunicazione. I cavi per le comunicazioni e per l’energia erano stati montati sulle pareti esterne, in modo da rendere più semplice la procedura di smontaggio durante l’evacuazione. Kem Monnon e il suo equipaggio osservarono spesso che la Base "non è bella, ma funziona".

Hangar della Base Eco.
La Base Eco fu progettata per ospitare alcune migliaia di truppe militari, assieme al personale diplomatico e di supporto. La base di Hoth si estendeva su 7 livelli di profondità, in mezzo alla roccia ghiacciata del pianeta. Ospitava inoltre 2 hangar. Quello più a nord era riservato alle piccole navi e veicoli, i quali venivano usati per schieramento immediato o missioni esplorative. Quello meridionale invece, situato al termine del pendio sud, ospitava un’area di addestramento più grande. Dato che la Flotta Alleata, in caso di attacco, aveva programmato di disperdersi nella galassia e fissato un rendez-vous al di là dell'Orlo Galattico, la Base Eco non fu progettata per gestire navi più grandi di un trasporto medio.

Disseminate lungo il perimetro vi erano una serie di stazioni con equipaggio umano adibite al pattugliamento, chiamate appunto stazioni Eco. Questi avamposti erano distribuiti secondo uno schema a griglia, e avevano identificativi numerici che indicavano appunto la loro posizione nella griglia. Le stazioni erano gestite normalmente dai soldati Ribelli, armati con artiglieria per tenere alla larga gli Imperiali in caso di scoperta.

All’esterno del perimetro dello scudo della Eco Base vi era l’Avamposto Beta. Esso aveva il compito di monitorare l’attività della Zona 12, e passare i dati alle altre stazioni Eco. Fu questa stazione che per prima riportò dello sbarco di truppe Imperiali che attaccarono la Base, e fu la prima ad essere distrutta durante la Battaglia, poco dopo aver trasferito tutti i suoi dati alle altre Stazioni Eco.

Un altro importante avamposto era la Stazione Eco 5-7. Questa, situata al raccordo della rete di trince scavate nella neve, fu la prima a ricevere contatti dagli snowspeeder inviati in volo a difendere la Base.

Storia

Il personale impiegato alla Base Eco.

Quando l’Impero raggiunse il sistema di Hoth, i Ribelli attivarono lo scudo, costringendo gli Imperiali ad ingaggiarli in una battaglia di terra. I Ribelli evacuarono rapidamente il personale e l’equipaggiamento che poterono caricare sui trasporti, i quali partivano scortati da una coppia di caccia, e coperti dal fuoco di un cannone ionico.

Mentre i trasporti partivano, le forze di terra Ribelli e le squadriglie di snowspeeder coprivano la loro fuga ritardando gli Imperiali il più a lungo possibile. I soldati Ribelli si misero nelle trincee scavate nella neve, facendo fuoco sugli Imperiali con i loro fucili blaster e con le loro torrette a cannoni laser. I camminatori Imperiali erano però inarrestabili. I Ribelli furono messi in rotta e la Base Eco invasa.

La Base Eco non fu il primo avamposto stabilito nelle caverne ghiacciate di Hoth. La maggior parte delle pianure glaciali settentrionali sono state scavate naturalmente dalle attività sismiche e vulcaniche. Questa vasta rete di caverne nel ghiaccio ha accolto contrabbandieri, pirati, Imperiali e Ribelli.

Quando l’Alto Comando dell’Alleanza acconsentì all’installazione del nuovo quartier generale su Hoth, il compito della costruzione della base fra le caverne ghiacciate venne affidato al Maggiore Kem Monnon e ai suoi Corpi di Ingegneri. Monnon, un abile ingegnere e un leader rispettato, guidò la sua equipe nel poco ospitale ecosistema, a modellare e scavare il ghiaccio con trivelle laser, trapani meccanici e poco più che mani guantate e vibro-vanghe. Furono necessari 18 mesi per scolpire le pareti della caverna, e altri 2 per adattarle ai macchinari elettronici, armi, e approvigionamenti.

Personale impiegato


Presente in

Concept di Ralph McQuarrie.

Presenze non canoniche

Fonti

Collegamenti esterni