Battaglia di Coruscant (Grande Guerra dei Sith)

Da SWX | DataBank Italiano su Star Wars - Guerre Stellari.
Versione del 9 set 2010 alle 16:59 di Blackstar (Discussione | contributi)

(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Questa voce riguarda la battaglia della Grande Guerra dei Sith. Forse stavi cercando lo scontro di un altro conflitto.
Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Vecchia Repubblica.
Preceduta da

Battaglia di Foerost

Seguita da

Incursione nel Senato Galattico

Battaglia di Coruscant
Battagliacoruscantguerrasith 1.jpg
Conflitto

Grande Guerra dei Sith

Data

3.996 BBY

Luogo

Coruscant

Esito
Schieramenti
Comandanti
Forza
  • Navi da guerra repubblicane
  • Soldati repubblicani
  • Jedi
Perdite

Medie

Pesanti

La Battaglia di Coruscant fu una delle battaglie principali della Grande Guerra dei Sith.

Storia

Piani per un'invasione

Con un vittorioso attacco contro i cantieri navali di Foerost, Ulic Qel-Droma era riuscito a catturare numerose navi da guerra della Repubblica, rinforzando la sua già amplia flotta. Esaltato dal successo, Qel-Droma contattò Exar Kun e lo informò del fatto che era ormai pronto a dare una dimostrazione di forza da parte della Fratellanza Sith: avrebbe attaccato Coruscant e messo fine alla guerra, dimostrando quanto fosse debole la Repubblica. Kun cercò di dissuaderlo, dicendogli che la Fratellanza doveva ancora accumulare le forze necessarie per lanciare un attacco del genere, ma Qel-Droma, sostenendo che le forze Krath e mandaloriane combinate erano invincibili, non volle sentire ragione e disse al suo maestro che sarebbe entrato a Coruscant da trionfatore.

La battaglia

Qel-Droma fece credere alla Repubblica di essere diretto a Kemplex IX, liberandosi così della flotta repubblicana, nonché di alcuni incrociatori normalmente assegnati alla difesa di Coruscant (inviati a dare man forte alla flotta che avrebbe dovuto intercettarlo), quindi sfrecciò verso la capitale. Qui, nel frattempo, era appena giunta una delegazione di Jedi guidata dal Maestro Vodo Siosk-Baas, convocati dal Senato Galattico per fare chiarezza sulle voci di un Cavaliere Jedi decaduto che sarebbe stato alla testa dei Krath.

Mentre il Senato stava riunendosi, le forze di Qel-Droma apparvero nell'orbita del pianeta e si lanciarono all'attacco. Mand'alor l'Indomabile ebbe il comando dell'invasione, diramando i suoi guerrieri ad attaccare la Città Galattica, mentre Qel-Droma in persona prese il comando di una legione di soldati Krath scelti per dare l'assalto ai quartier generali delle forze di difesa del pianeta. Appena cominciò l'attacco, Netus, il Ministro della Difesa, prese tempestivamente il comando delle difese, mentre i Jedi contribuirono a sostenere i soldati repubblicani con le proprie capacità.

Mentre i caccia tetani bombardavano le postazioni di difesa repubblicane, Qel-Droma ordinò a Mand'alor di seguirlo e di lanciare un attacco contro il quartier generale della difesa, intenzionato a spezzare la resistenza di Coruscant e a piegare il pianeta.

Tradimento

Qel-Droma riuscì a raggiungere la sala comandi, ma venne tagliato fuori dal resto delle sue truppe. A questo punto, Aleema Keto, che da tempo complottava di liberarsi di lui per assumere il potere assoluto sul sistema Imperatrice Teta e sui loro possedimenti, ordinò a tutte le truppe di ritirarsi. I Krath obbedirono senza discutere, ma Mand'alor si rifiutò, affermando che prima avrebbe dovuto recuperare il suo padrone. Keto lo convinse ad obbedirle dicendogli che Qel-Droma era stato ucciso; seppur con disappunto, i Mandaloriani avviarono a loro volta la ritirata.

Al contrario, Qel-Droma stava tentando di obbligare un funzionario repubblicano a inviare delle coordinate alle flotte repubblicane che le avrebbe fatte schiantare l'una contro l'altra. Appena in tempo, un gruppo di Jedi, fra cui Nomi Sunrider, sopraggiunse nel centro comandi e arrestò Ulic.

Con la fine della battaglia, il Senato fissò a giorni una sessione per processare Qel-Droma per i suoi crimini.

Presente in

Fonti