Battaglia di Coruscant (Guerre dei Cloni): differenze tra le versioni

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Quando le navi repubblicani cominciarono ad infliggere le prime perdite alla flotta separatista, Grievous diede inizio ad azioni terroristiche, scagliando [[Caccia droide di classe Vulture|caccia di classe ''Vulture'']] contro bersagli civili e stazioni orbitali e bombardando il [[Distretto del Senato]].
 
Quando le navi repubblicani cominciarono ad infliggere le prime perdite alla flotta separatista, Grievous diede inizio ad azioni terroristiche, scagliando [[Caccia droide di classe Vulture|caccia di classe ''Vulture'']] contro bersagli civili e stazioni orbitali e bombardando il [[Distretto del Senato]].
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Nel contempo, sfruttando l'attacco, il [[Jedi Oscuro]] [[Garth Ezzar]] si nascose nei [[Bassifondi di Coruscant|Bassifondi]], mentre i [[Coruscanti]] separatisti insorsero contro la Repubblica.
  
 
===Contrattacco repubblicano===
 
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Windu riuscì ad identificare Grievous proprio mentre questi portava Palpatine a bordo di uno shuttle. I due si affrontarono brevemente, ma Grievous riuscì a fuggire dopo che il [[Maestro Jedi]] gli ebbe danneggiato l'armatura e, insieme al suo prigioniero, raggiunse l'<i>[[Invisible Hand]]</i>.
 
Windu riuscì ad identificare Grievous proprio mentre questi portava Palpatine a bordo di uno shuttle. I due si affrontarono brevemente, ma Grievous riuscì a fuggire dopo che il [[Maestro Jedi]] gli ebbe danneggiato l'armatura e, insieme al suo prigioniero, raggiunse l'<i>[[Invisible Hand]]</i>.
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Raggiunto l'obiettivo, Grievous ordinò alle forze di terra di ritirarsi.
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L'obiettivo principale della Repubblica, ora, era recuperare Palpatine. [[Pablo-Jill]] e [[Sageon]] abbordarono l'<i>Invisible Hand</i>, ma furono sconfitti da Grievous e gettati nello spazio. Poco dopo, il Generale diramò un messaggio HoloNet nel quale proclamava la fine della Repubblica, diretto ad abbattere il morale dei suoi soldati.
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Proprio mentre la flotta confederata si apprestava a lasciare il sistema, la [[Flotta del Cerchio Aperto]] di [[Obi-Wan Kenobi]] e [[Anakin Skywalker]] sopraggiunse a bloccarle la strada, intrappolandola fra sé ed il pianeta e crivellandola così di colpi. Svariate navi separatiste furono bloccate negli scudi planetari e precipitarono sul pianeta, causando considerevoli danni. Una volta giunti, i due Jedi furono incaricati di salvare Palpatine.
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La [[501esima Legione]] spianò loro la strada, annientando alcuni incrociatori nemici, mentre Skywalker e Kenobi si dirigevano verso l'<i>Invisible Hand</i> scortati dalla [[Squadra Clone di Volo Sette]]; la difesa dell'ammiraglia separatista era pesante e inflisse molte perdite alle squadriglie repubblicane, ma alla fine i due Jedi riuscirono ad atterrare nell'hangar.
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I due raggiunsero l'osservatorio in cima alla torre dell'<i>Invisible Hand</i> e qui affrontarono [[Dooku]] in persona. Il Conte si dimostrò un valido avversario e tramortì lo stesso Kenobi, ma Skywalker riuscì a sconfiggerlo e, sollecitato da Palpatine, lo uccise. I due Jedi dunque si prepararono ad andarsene insieme al Cancelliere, quando lo Star Destroyer ''[[Guarlara]]'' colpì pesantemente l'<i>Invisible Hand</i> facendola precipitare verso il pianeta; i piloti droidi riuscirono a stabilizzare la nave, ma i Jedi e Palpatine sfuggirono per un soffio alla morte e furono catturati poco dopo.
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I tre furono portati al cospetto di Grievous nel ponte di comando, ma qui Kenobi e Skywalker riuscirono a liberarsi. Grievous fuggì, ma il [[Gruppo d'Attacco Cinque della Flotta Interna di Coruscant]] lanciò una nuova incursione contro il vascello, danneggiandolo irreparabilmente. Dopo essersi spezzata a metà, l'<i>Invisible Hand</i> precipitò sul pianeta; solo le abilità di pilota di Skywalker impedirono al relitto frontale, sul quale si trovavano, di schiantarsi, permettendogli di atterrare su una pista sgombra. In tal modo, Palpatine fu in salvo.
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===Fine dello scontro===
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Dopo che l'<i>Invisible Hand</i> fu precipitata, Grievous riuscì a raggiungere una [[Nave da battaglia di classe Lucrehulk|''Lucrehulk'']] e ad ordinare la ritirata. Con Palpatine libero e Dooku morto non c'era più nulla che i Separatisti potessero fare; ciò che restava della flotta confederata si aprì una strada e fuggì nell'Orlo Esterno.
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Sulla superficie continuarono alcuni sparuti combattimenti fra i soldati repubblicani ed i Coruscanti separatisti; questi ultimi furono infine sconfitti e la loro ribellione sedata.
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Versione delle 14:58, 6 lug 2010

Palpatine 11.jpg

La Morte Nera sarà completata entro i tempi previsti...

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Terza Battaglia di Tythe

Contemporanea a
Seguita da

Battaglia di Utapau

Battaglia di Coruscant
Coruscantgc 1.jpg
Conflitto

Guerre dei Cloni

Data

19 BBY

Luogo

Coruscant

Esito

Vittoria repubblicana

Schieramenti
Comandanti
Forza
Perdite
  • Dooku
  • Gran parte della flotta
  • Numerosi droidi da battaglia

La Battaglia di Coruscant fu uno degli ultimi scontri delle Guerre dei Cloni, orchestrato da Darth Sidious per far sì che Dooku rapisse il suo alter ego, Palpatine, sviando i sospetti dei Jedi dalla sua persona. Al contempo, la CSI vide nella battaglia un'ottima occasione per risollevare le sue sorti dai disastrosi Assedi dell'Orlo Esterno.

La battaglia terminò però con la morte di Dooku ed il salvataggio di Palpatine, segnando la sorte della Confederazione.

Preludio

La battaglia fu attentamente preparata da Darth Sidious per evitare l'Alto Consiglio Jedi scoprisse che era in realtà Palpatine, Cancelliere Supremo della Repubblica. I Separatisti avevano tutte le possibilità di lanciare un attacco del genere: con gran parte delle flotte repubblicane impegnate nell'Orlo Esterno e la Flotta Interna di Coruscant pressoché disimpegnata (e dislocata per metà nell'Orlo Esterno), i Mondi del Nucleo erano indifesi.

Su ordine del suo Maestro, Dooku comandò a Grievous di assemblare una flotta in grado di attaccare la capitale della Repubblica. Obiettivo della battaglia, dal punto di vista dei Separatisti, era catturare Palpatine e portarlo nelle proprie basi per costringere la Repubblica a scendere a patti.

Per essere il più pleatale possibile, l'attacco doveva coincidere con il periodo del Discorso sullo Stato della Repubblica tenuto da Palpatine, che avrebbe portato sulla capitale svariati Senatori e funzionari di governo altrimenti altrove.

Svolgimento

Inizia l'invasione

L'attacco fu immediato e sorprendente, come da progetti. Grazie ad una rotta iperspaziale segreta che attraversava il Nucleo Profondo, la flotta allestita da Grievous uscì dall'iperspazio proprio sopra le navi nemiche, cogliendole con gli scudi abbassati e distruggendone molte all'istante. Al contempo la CSI disturbò le comunicazioni dell'HoloNet, redendo molto difficile per la Repubblica richiedere rinforzi.

Come la flotta repubblicana cominciò a schierarsi in posizione difensiva, Grievous diede l'idea che il suo fosse un attacco disperato, disperdendo le navi all'attacco di satelliti, stazioni orbitali e così via, mentre in realtà posizionava mine di massa oscura attorno al pianeta e sbarcava ingenti truppe sulla superficie, attaccando svariati obiettivi.

Quando le navi repubblicani cominciarono ad infliggere le prime perdite alla flotta separatista, Grievous diede inizio ad azioni terroristiche, scagliando caccia di classe Vulture contro bersagli civili e stazioni orbitali e bombardando il Distretto del Senato.

Nel contempo, sfruttando l'attacco, il Jedi Oscuro Garth Ezzar si nascose nei Bassifondi, mentre i Coruscanti separatisti insorsero contro la Repubblica.

Contrattacco repubblicano

Non appena ebbe inizio l'attacco, i Jedi si misero alla testa delle truppe della Repubblica. Yoda si affiancò al Capitano ARC-77 nella difesa del Distretto del Senato, attaccato da armate di droidi da combattimento, mentre Shaak Ti venne inviata a trarre Palpatine in salvo insieme ad altri Jedi. Mace Windu, dopo avere tentato un contrattacco aereo, diede man forte alle truppe di terra, riuscendo a contenere effettivamente l'invasione. Saesee Tiin riuscì ad abbordare un incrociatore confederato e ad usarlo per fare fuoco su altri vascelli nemici.

I Jedi tentarono nel contempo di richiedere rinforzi. Aayla Secura, impegnata su Felucia, realizzò di essere troppo lontana e decise invece di tentare la cattura di Shu Mai, membro del Consiglio Separatista, per costringere la CSI a ritirarsi.

La Forza di Sicurezza di Coruscant fu invece impegnata perlopiù nel mettere in salvo i civili e per farlo impiegò molti dei propri mezzi aerei. In ciò contribuirono anche i Senatori Padmé Amidala, Bail Organa e Mon Mothma, che a loro volta riuscirono a sfuggire per un soffio ad una squadra di agguerriti droidi da battaglia.

Vennero nel contempo mobilitate le forze speciali: la Squadra Yayax si appostò in difesa della sede della HoloNet News and Entertainment, e fu successivamente raggiunta dalla Squadra Omega, con la quale riuscì a difendere l'importante postazione.

Nel contempo, nello spazio, Saesee Tiin riuscì a superare gli incrociatori separatisti e a lanciare una comunicazione a tutte le flotte della Repubblica mediante il radiofaro Jedi. Poco dopo giunse notizia che svariate navi repubblicane stavano forzando il blocco separatista e giungevano a rinforzare le difese della capitale.

La cattura del Cancelliere

Nel contempo, Palpatine era rimasto nelle sue stanze al 500 Republica. Man mano che i combattimenti si avvicinarono alla zona, i suoi consiglieri cercarono di convincerlo a lasciare l'appartamento, ma il Cancelliere sostenne che si sarebbe trattato di un segno di debolezza. Poco dopo Shaak Ti e Stass Allie gli intimarono la stessa cosa, ma prima di poter uscire vennero attaccati da Grievous. Un gruppo di soldati si sacrificò per permettere ai Jedi di fuggire con Palpatine, ma Grievous si lanciò all'inseguimento, rallentato solo dai cloni X1 e X2.

Shaak Ti e i Jedi condussero Palpatine su un treno maglev diretto al suo bunker, quindi si preparò ad affrontare i droidi che avevano abbordato il treno, lasciando Roron Corobb, Foul Moudama, Roth-Del Masona e B'ink Utrila con il Cancelliere. Ma Grievous riuscì ad effettuare un diversivo: mentre le sue GranGuardie combattevano Shaak Ti, lui massacrò i Jedi lasciati con Palpatine e rapì quest'ultimo.

Windu riuscì ad identificare Grievous proprio mentre questi portava Palpatine a bordo di uno shuttle. I due si affrontarono brevemente, ma Grievous riuscì a fuggire dopo che il Maestro Jedi gli ebbe danneggiato l'armatura e, insieme al suo prigioniero, raggiunse l'Invisible Hand.

Raggiunto l'obiettivo, Grievous ordinò alle forze di terra di ritirarsi.

Missione di salvataggio

L'obiettivo principale della Repubblica, ora, era recuperare Palpatine. Pablo-Jill e Sageon abbordarono l'Invisible Hand, ma furono sconfitti da Grievous e gettati nello spazio. Poco dopo, il Generale diramò un messaggio HoloNet nel quale proclamava la fine della Repubblica, diretto ad abbattere il morale dei suoi soldati.

Proprio mentre la flotta confederata si apprestava a lasciare il sistema, la Flotta del Cerchio Aperto di Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker sopraggiunse a bloccarle la strada, intrappolandola fra sé ed il pianeta e crivellandola così di colpi. Svariate navi separatiste furono bloccate negli scudi planetari e precipitarono sul pianeta, causando considerevoli danni. Una volta giunti, i due Jedi furono incaricati di salvare Palpatine.

La 501esima Legione spianò loro la strada, annientando alcuni incrociatori nemici, mentre Skywalker e Kenobi si dirigevano verso l'Invisible Hand scortati dalla Squadra Clone di Volo Sette; la difesa dell'ammiraglia separatista era pesante e inflisse molte perdite alle squadriglie repubblicane, ma alla fine i due Jedi riuscirono ad atterrare nell'hangar.

I due raggiunsero l'osservatorio in cima alla torre dell'Invisible Hand e qui affrontarono Dooku in persona. Il Conte si dimostrò un valido avversario e tramortì lo stesso Kenobi, ma Skywalker riuscì a sconfiggerlo e, sollecitato da Palpatine, lo uccise. I due Jedi dunque si prepararono ad andarsene insieme al Cancelliere, quando lo Star Destroyer Guarlara colpì pesantemente l'Invisible Hand facendola precipitare verso il pianeta; i piloti droidi riuscirono a stabilizzare la nave, ma i Jedi e Palpatine sfuggirono per un soffio alla morte e furono catturati poco dopo.

I tre furono portati al cospetto di Grievous nel ponte di comando, ma qui Kenobi e Skywalker riuscirono a liberarsi. Grievous fuggì, ma il Gruppo d'Attacco Cinque della Flotta Interna di Coruscant lanciò una nuova incursione contro il vascello, danneggiandolo irreparabilmente. Dopo essersi spezzata a metà, l'Invisible Hand precipitò sul pianeta; solo le abilità di pilota di Skywalker impedirono al relitto frontale, sul quale si trovavano, di schiantarsi, permettendogli di atterrare su una pista sgombra. In tal modo, Palpatine fu in salvo.

Fine dello scontro

Dopo che l'Invisible Hand fu precipitata, Grievous riuscì a raggiungere una Lucrehulk e ad ordinare la ritirata. Con Palpatine libero e Dooku morto non c'era più nulla che i Separatisti potessero fare; ciò che restava della flotta confederata si aprì una strada e fuggì nell'Orlo Esterno.

Sulla superficie continuarono alcuni sparuti combattimenti fra i soldati repubblicani ed i Coruscanti separatisti; questi ultimi furono infine sconfitti e la loro ribellione sedata.



Presente in

Presenze non-canoniche

Fonti

Note e riferimenti