Battaglia di Coruscant (Guerre dei Cloni)

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Palpatine 11.jpg

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Battaglia di Coruscant
Coruscantgc 1.jpg
Conflitto

Guerre dei Cloni

Data

19 BBY

Luogo

Coruscant

Esito

Vittoria repubblicana

Schieramenti
Comandanti
Forza
Perdite
  • Dooku
  • Gran parte della flotta
  • Numerosi droidi da battaglia

La Battaglia di Coruscant fu uno degli ultimi scontri delle Guerre dei Cloni, orchestrato da Darth Sidious per far sì che Dooku rapisse il suo alter ego, Palpatine, sviando i sospetti dei Jedi dalla sua persona. Al contempo, la CSI vide nella battaglia un'ottima occasione per risollevare le sue sorti dai disastrosi Assedi dell'Orlo Esterno.

La battaglia terminò però con la morte di Dooku ed il salvataggio di Palpatine, segnando la sorte della Confederazione.

Preludio

La battaglia fu attentamente preparata da Darth Sidious per evitare l'Alto Consiglio Jedi scoprisse che era in realtà Palpatine, Cancelliere Supremo della Repubblica. I Separatisti avevano tutte le possibilità di lanciare un attacco del genere: con gran parte delle flotte repubblicane impegnate nell'Orlo Esterno e la Flotta Interna di Coruscant pressoché disimpegnata (e dislocata per metà nell'Orlo Esterno), i Mondi del Nucleo erano indifesi.

Su ordine del suo Maestro, Dooku comandò a Grievous di assemblare una flotta in grado di attaccare la capitale della Repubblica. Obiettivo della battaglia, dal punto di vista dei Separatisti, era catturare Palpatine e portarlo nelle proprie basi per costringere la Repubblica a scendere a patti.

Per essere il più pleatale possibile, l'attacco doveva coincidere con il periodo del Discorso sullo Stato della Repubblica tenuto da Palpatine, che avrebbe portato sulla capitale svariati Senatori e funzionari di governo altrimenti altrove.

Svolgimento

Inizia l'invasione

L'attacco fu immediato e sorprendente, come da progetti. Grazie ad una rotta iperspaziale segreta che attraversava il Nucleo Profondo, la flotta allestita da Grievous uscì dall'iperspazio proprio sopra le navi nemiche, cogliendole con gli scudi abbassati e distruggendone molte all'istante. Al contempo la CSI disturbò le comunicazioni dell'HoloNet, redendo molto difficile per la Repubblica richiedere rinforzi.

Come la flotta repubblicana cominciò a schierarsi in posizione difensiva, Grievous diede l'idea che il suo fosse un attacco disperato, disperdendo le navi all'attacco di satelliti, stazioni orbitali e così via, mentre in realtà posizionava mine di massa oscura attorno al pianeta e sbarcava ingenti truppe sulla superficie, attaccando svariati obiettivi.

Quando le navi repubblicani cominciarono ad infliggere le prime perdite alla flotta separatista, Grievous diede inizio ad azioni terroristiche, scagliando caccia di classe Vulture contro bersagli civili e stazioni orbitali e bombardando il Distretto del Senato.

Contrattacco repubblicano

Non appena ebbe inizio l'attacco, i Jedi si misero alla testa delle truppe della Repubblica. Yoda si affiancò al Capitano ARC-77 nella difesa del Distretto del Senato, attaccato da armate di droidi da combattimento, mentre Shaak Ti venne inviata a trarre Palpatine in salvo insieme ad altri Jedi. Mace Windu, dopo avere tentato un contrattacco aereo, diede man forte alle truppe di terra, riuscendo a contenere effettivamente l'invasione. Saesee Tiin riuscì ad abbordare un incrociatore confederato e ad usarlo per fare fuoco su altri vascelli nemici.

I Jedi tentarono nel contempo di richiedere rinforzi. Aayla Secura, impegnata su Felucia, realizzò di essere troppo lontana e decise invece di tentare la cattura di Shu Mai, membro del Consiglio Separatista, per costringere la CSI a ritirarsi.

La Forza di Sicurezza di Coruscant fu invece impegnata perlopiù nel mettere in salvo i civili e per farlo impiegò molti dei propri mezzi aerei. In ciò contribuirono anche i Senatori Padmé Amidala, Bail Organa e Mon Mothma, che a loro volta riuscirono a sfuggire per un soffio ad una squadra di agguerriti droidi da battaglia.

Vennero nel contempo mobilitate le forze speciali: la Squadra Yayax si appostò in difesa della sede della HoloNet News and Entertainment, e fu successivamente raggiunta dalla Squadra Omega, con la quale riuscì a difendere l'importante postazione.

Nel contempo, nello spazio, Saesee Tiin riuscì a superare gli incrociatori separatisti e a lanciare una comunicazione a tutte le flotte della Repubblica mediante il radiofaro Jedi. Poco dopo giunse notizia che svariate navi repubblicane stavano forzando il blocco separatista e giungevano a rinforzare le difese della capitale.


Presente in

Presenze non-canoniche

Fonti

Note e riferimenti