Cay Qel-Droma

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Cayqeldroma.jpg
Cay Qel-Droma
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Alderaan

Morte

3.996 BBY su Ossus

Descrizone fisica
Razza

Umani

Sesso

Maschio

Capelli 

Biondi

Occhi 

Castani

Protesi

Protesi al braccio sinistro

Informazioni storiche e politiche
Epoche
Affiliazione
Maestri noti
"Con lo spirito di Freedon Nadd! E’ solo un uomo! Non riesci a sconfiggere un semplice uomo?"
Novar, alle truppe di Iziz, relativamente a Cay Qel-Droma[fonte]


Cay Qel-Droma fu un Cavaliere Jedi che servì l’Ordine durante gli anni della Grande Guerra Sith. Nato su Alderaan da una famiglia sensibile alla Forza, venne addestrato, insieme al fratello Ulic, dal Maestro Arca Jeth su Arkania. La prima missione di Cay si svolse attorno all’anno 4.000 BBY, quando, insieme a Ulic e a Tott Doneeta, venne inviato su Onderon per risolvere il conflitto scoppiato tra i Cavalca Bestia e la monarchia della città fortificata di Iziz.

Cay contribuì a sedare la Rivolta Naddista e partecipò alla Grande Guerra Sith, scoppiata in seguito alla presa di potere di un'organizzazione nota con il nome di Krath. Durante la guerra, Ulic si convertì al Lato Oscuro, divendo un Sith al comando di Exar Kun. Cay combattè contro suo fratello in numerose battaglie, tra cui la Prima Battaglia di Coruscant. Si affrontarono, infine, in un duello all’ultimo sangue sul pianeta Ossus. Ulic uccise il fratello, ma la sua morte lo sconvolse a tal punto che i sensi di colpa lo perseguitarono per tutti i restanti anni della sua vita, costringendolo a vagare senza meta per la Galassia.

Biografia

Gli inizi e la formazione

Cay Qel-Droma nacque ad Alderaan da una famiglia sensibile alla Forza. Sua madre era una Maestra Jedi e suo fratello era il famoso Ulic Qel-Droma. Si dimostrò da subito molto abile nell’uso della Forza, ma, come per Ulic, la madre decise di non addestrarlo per non spezzare il legame emotivo esistente tra loro. I due fratelli vennero poi inviati al centro di formazione Jedi su Arkania per essere introdotti alle vie della Forza. Fin dalla giovane età i due si mostrarono molto legati. Cay maturò una passione particolare per i droidi e soprattutto per le loro tecniche di riparazione. Nel corso della sua formazione, inoltre, cercò di comprendere i motivi della frustrazione del fratello e tentò sempre di distrarlo attraverso giochi e scherzi per alleggerire le sue tensioni, anche se egli dimostrò il più delle volte una ferrea e inviolabile concentrazione.

Prima missione

"Gran bel lavoro, Ulic! Tra noi e le guardie di palazzo la distanza è praticamente nulla."
―Cay Qel-Droma[fonte]


Nel 4.000 BBY, Jeth venne scelto come Osservatore Jedi presso il Sistema di Onderon. Egli sperava così di porre fine alla Guerra delle Belve che da secoli affliggeva il pianeta. Approfittò inoltre della situazione per “testare” la formazione dei suoi tre apprendisti. Onderon era patria di numerose bestie, alcune delle quali erano state domate da fuorilegge noti come Cavalca Bestie, i quali avevano costretto i cittadini di Iziz ad elevare cinte murarie gigantesche per proteggersi dagli assalti della fazione rivale.

Cay Qel-Droma mentre ripara un droide.

Quando i tre Jedi giunsero sul pianeta a bordo dell’astronave dei Qel-Droma, la Nebulon Ranger, vennero attaccati da un gruppo di Cavalca Bestie a cavallo di temutissimi Drexl. Tuttavia, grazie alle abilità di pilota di Doneeta ed alle competenze dei due fratelli, riuscirono a giungere illesi all’interno delle mura di Iziz. Una volta atterrati, vennero accolti da un gruppo di agenti della sicurezza che, a causa delle leggi in vigore sul pianeta nei confronti degli stranieri, arrestarono Tott Doneeta. Furiosi, i fratelli estrassero le spade laser e le guardie furono costrette a liberare il Twi'lek e a condurre il gruppo al cospetto della Regina Amanoa.

I Jedi vennero introdotti alla regina e alla figlia, la Principessa Galia. Nel mentre, un gruppo di Cavalca Bestie fece irruzione all’interno della sala, ingaggiando un combattimento con le guardie di sicurezza ed i Jedi. Lo scopo di quest’azione consisteva nel rapimento della principessa: l'azione ebbe successo, i Cavalca Bestie fuggirono e la Regina Amanoa scagliò la sua rabbia verso i Jedi, incapaci di qualsiasi intervento risolutivo contro gli odiati nemici. Ulic promise che avrebbero salvato Galia, insistendo sul fatto che non sarebbero tornati senza di lei.

Mentre sorvolava la foresta, la Nebulon Ranger venne attaccata ed abbattuta dai Cavalca Bestie, fatto che costrinse i tre Jedi a proseguire a piedi sino alla fortezza nemica. Sulla strada si scontrarono con un Boma ma, grazie alla sua abilità nell'Inganno della Bestia, Doneeta fu in grado di calmare la creatura e consentire ai suoi compagni di procedere verso la fortezza. Una volta giunti, furono sorpresi di trovarsi nel bel mezzo del matrimonio tra la principessa e il secondo in comando dei Cavalca Bestie, Orron Kira, figlio del capo Modon Kira. Nonostante i suoi tentativi, Ulic fu sorpreso nel constatare che Galia non voleva essere salvata. Kira tcercò di convincere i Jedi ad abbassare le loro armi e a partecipare al banchetto.

Durante il banchetto, Kira raccontò di aver incontrato Galia durante un viaggio segreto presso Iziz. I due si erano innamorati e, consapevoli che Amanoa non avrebbe mai permesso a sua figlia di sposare un Cavalca Bestia, avevano organizzato il rapimento. La principessa confessò ai Jedi il suo desiderio di allontanarsi dai genitori, completamente corrotti dal Lato Oscuro. Kira raccontò che circa quattrocento anni prima, un Jedi decaduto di nome Freedon Nadd aveva diffuso i segreti del Lato Oscuro su Onderon, dominandolo per anni prima della sua morte. I governanti suoi successori avrebbero trasmesso gli artefatti e le conoscenze Sith di re in regina.

L'incontro con il Lato Oscuro

"Faccio appello allo spirito di Freedon Nadd, un Jedi molto più grande di questi giovani impotenti. Che l'oscura forza ha insegnato a me, a mio marito ed ai nostri precedessori mi segua!"
―Regina Amanoa[fonte]
Cay Qel-Droma, il cui braccio viene mozzato da una guardia reale.

Kira chiese così aiuto ai Jedi per sconfiggere Amanoa e suo marito, Re Ommin, un potente servitore del Lato Oscuro. I Jedi accettarono e, una volta riparata la Nebulon Ranger, il gruppo fece ritorno ad Iziz, scortato dai Cavalca Bestie. La nave atterrò nella capitale e i Jedi condussero Galia al cospetto della madre. Ella, tuttavia, accusò bruscamente la figlia di tradimento ed invocò lo spirito di Freedon Nadd. Kira chiamò in aiuto i Cavalca Bestie, che assalirono la città fortificata.

Nel mentre, i Jedi vennero assaliti dalle guardie di sicurezza. A causa dell'offuscamento delle loro percezioni dovuto alla terribile cappa di potere oscuro all'interno della sala, Cay venne asorpreso da una guardia, che gli mozzò il braccio sinistro. Ulic afferrò il fratello e lo portò al di fuori della sala del trono, lontano dalla battaglia. Cay riuscì a sopravvivere grazie ad un medpack e ad una protesi momentanea fornitegli da un Droide XT-6.

Anche se combatterono duramente, i Cavalca Bestie non riuscirono ad avere la meglio sulle guardie, sostenute dall'oscura influenza di Amanoa e da una sorta di Meditazione da Battaglia. Tuttavia, le sorti dello scontro cambiarono nel momento in cui il Maestro Arca Jeth giunse sul posto in sostegno dei suoi apprendisti. La sua abilità nella Meditazione da Battaglia riuscì a contrastare il potere evocato da Amanoa. Al termine del conflitto, il Maestro Jedi riservò dure parole per i suoi apprendisti, affermando che forse questa era stata una prova troppo impegnativa per loro.

Jeth si recò poi alla Tomba di Freedon Nadd, ove Amanoa si era nascosta. L'influenza del lato chiaro della Forza la indebolì sempre più, fino alla morte. Nei giorni successivi, Kira e Galia vennero nominati reggenti di Onderon, ma l'influenza di Nadd non era stata estirpata del tutto.

La rivolta Naddista

I Jedi lottano contro Warb Null.
"E' all'opera qualcosa di terribile!"
―Arca Jeth[fonte]

Durante il corteo funebre della regina Amanoa e di Freedon Nadd, i cui resti furono trasferiti sulla luna di Onderon, i seguaci del Lato Oscuro approfittarono della situazione per sferrare il loro attacco. Utilizzando una trivella, i Naddisti, si aprirono un varco verso la superficie, interrompendo il funerale. Un misterioso uomo in armatura, Warb Null, attaccò Cay e Oss Willum, mentre gli altri Naddisti rubarono i sarcofagi di Amanoa e Nadd. Colpito da un'esplosione di energia oscura, Arca Jeth non fu in grado di intervenire durante lo scontro e, una volta impadronitisi dei sarcofagi, i Naddisti fuggirono.

Data la situazione, Galia guidò i Jedi al nascondiglio segreto del padre. Ulic e Jeth seguirono Galia, mentre Cay, Doneeta e Willum rimasero a guardia del palazzo reale. Tuttavia, lo spirito di Nadd intervenne a sostegno del corpo senza forze di Ommin e per ripristinare l'influenza oscura sul pianeta. Nadd scatenò una potente energia oscura, che gli permise di catturare Jeth, costringendo Ulic e Galia alla fuga. I Jedi persero il controllo del palazzo e ripiegarono nella fortezza di Kira.

Le sorti della rivolta cambiarono quando un gruppo di Jedi, scortato da un contingente della Flotta della Repubblica di Coruscant, giunse in soccorso dei loro compagni su Onderon. Guidati da Nomi Sunrider, i rinforzi fornirono un contributo essenziale ai Cavalca Bestie e agli altri Jedi, riuscendo a cacciare i Naddisti da Iziz. Giunti al nascondiglio di Ommin, trovarono il Maestro Jeth appeso al muro come un trofeo, in fin di vita a causa delle torture subite. Durante gli scontri che seguirono, Cay perse la protesi meccanica a causa dell'attacco di un Droide da Guerra Sith. Ulic, determinato a salvare il proprio Maestro dalle grinfie di Freedon Nadd e dalla sua marionetta Ommin, eliminò uno ad uno i droidi, sino a giungere dinnanzi al re. Prima di morire, Ommin chiamò a sè Nadd, ma lo spirito annunciò di la sua intenzione di abbandonare definitivamente Onderon. Prima di sparire, Nadd disse che un giorno uno di loro si sarebbe convertito al Lato Oscuro, realizzando la verità della loro sconfitta.

Conflitto nel sistema Imperatrice Teta

"Pensavo che gli insegnamenti Sith qui fossero piuttosto limitati. Evidentemente mi sbagliavo."
―Arca Jeth[fonte]
Cay Qel-Droma mentre discute un piano contro i Krath insieme ai compagni Jedi.

Poco tempo dopo le vicende di Onderon, il Maestro Jeth venne a conoscenza di un conflitto in corso nel Sistema Imperatrice Teta. Qui, un colpo di Stato oranizzato da individui apparentemente legati al culto di Freedon Nadd aveva rovesciato il governo locale, attirando l'attenzione dell'Ordine Jedi. Alla base di tutto vi era una fazione oscura nota con il nome di Krath, comandata dai fratelli Satal e Aleema Keto, conoscitori del Lato Oscuro della Forza. Dace Diath, Oss Willum, Qrrrl Toq e Shoaneb Culu viaggiarono verso Ossus e cercarono di convincere i Jedi circa la pericolosità degli avvenimenti in corso. Jeth organizzò l'invio nel sistema di Ulic e Nomi Sunrider. Durante il viaggio, Ulic e Nomi si innamorarono.

Alcuni giorni dopo, un Jedi di nome Exar Kun sbarcò su Onderon, in cerca dei manufatti Sith di proprietà di Ommin. Incontrò così Tott Doneeta e Cay, i quali gli impedirono di accedere ai manufatti in questione. In loro aiuto sopraggiunse anche il Maestro Arca che, intuendo di non trovarsi dinnanzi ad un Jedi, gli ordinò di lasciare il pianeta. Arrabiato, Kun se ne andò.

Nel frattempo, nel Sistema Teta scoppiò una battaglia per il controllo di Koros Major, ultimo baluardo d'opposizione ai Krath. Nonostante l'arrivo di una task force Repubblicana guidata dal Capitano Vanicus, Nomi ed Ulic, i ribelli costrinsero la Repubblica alla ritirata. Nel corso dello scontro, Ulic venne ferito da un Combattente Chaos, grazie all'utilizzo della Magia Sith.

Costretti a fuggire dalla battaglia, i Jedi si diressero verso una nuova destinazione, Deneba, per partecipare al Conclave. Su Deneba Cay incontrò nuovamente il fratello e fu sorpreso nel vederlo ferito. Il conclave venne tenuto dal Maestro Odan-Urr in seguito al fallimento della task force repubblicana. Odan-Urr, di recente nominato Osservatore del sistema in questione, ascoltò con grande interesse le proposte avanzate, tra cui vi era quella di Ulic. Il giovane Jedi propose di infiltrarsi all'interno della base Krath per distruggerla dall'interno. La proposta venne accolta con grande stupore e bocciata fin da subito perchè troppo pericolosa. Nello stesso momento, Cay si accorse che i droidi presenti alla riunione avevano adottato degli strani comportamenti, ma non diede poi troppo peso alla situazione.

Durante il discorso di Ulic, i Jedi sentirono improvvisamente una grande interferenza nella Forza. La perturbazione fu causata dalla caduta al lato oscuro di Exar Kun, in quel momento su Korriban. Negli stessi attimi, una serie di navi da guerra uscirono dall'iperspazio nei cieli di Deneba. Una pioggia di gusci di salvataggio cadde sul pianeta,: ne fuoriuscirono un gran numero di droidi da guerra, i quali assalirono immediatamente i Jedi. Anche i droidi di servizio presenti al Conclave attaccarono improvvisamente i loro padroni, riprogrammati dai Krath come assassini di Jedi.

I Jedi furono così costretti ad un combattimento mortale con i drodi. Sfruttando le tecniche apprese durante la Grande Rivoluzione dei Droidi diciotto anni prima, il Maestro Jeth mandò in cortocircuito i loro sistemi di funzionamento. Tuttavia, attaccato alle spalle da un droide, Arca Jeth trovò la morte durante gli scontri. Colpito dalla morte del Maestro ed incolpandosi per la sua incapacità di individuare il droide-assassino, Ulic mise in atto il suo piano contro la volontà di molti Jedi, tra cui Nomi Sunrider e suo fratello.

Il tradimento del fratello

I fratelli Qel-Droma, prima della partenza di Ulic verso il sistema Teta.
"Cay...Ulic è perduto!."
―Nomi Sunrider[fonte]


Ulic partì verso il sistema Teta, sperando di riuscire ad eliminare i Krath dall'interno. Questi ultimi, però lo identificarono, lo catturarono e lo sottoposero a tortura. Venne sedotto lentamente dal Lato Oscuro e si allontanò sempre più dal vero obiettivo della sua missione. Preoccupati per Ulic, Cay, Nomi e Doneeta decisero di recarsi a Cinnagar, sperando di trovarlo.

In linea con la sua caduta, Ulic fece catturare Nomi e ordinò che fosse giustiziata. La Jedi riuscì però a fuggire e venne recuperata dalla Nebulon Ranger. Utilizzando un passaggio segreto, Nomi e compagni cercarono di giungere al palazzo reale, ma qui si trovarono dinnanzi a Satal. Prima di poterlo attaccare, i Jedi furono sconvolti dall'apparizione di Ulic, il quale si schierò a fianco del Krath. Cay cercò di convincere Ulic a venire via con lui, ma rimase colpito dall'energia oscura che emanava il fratello, oramai totalmente preda del lato oscuro.

Tornati su Ossus, i Jedi, pianificarono un nuovo attacco ai Krath,nella speranza di poter ancora salvare Ulic. Sul pianeta Cay venne coinvolto nella sperimentazione del nuovo Caccia Star Saber XC-01 insieme a Dace Diath. A seguito di un test di volo in cui rimase ucciso Diath, arrivarono i rinforzi da Onderon, guidati da Oron Kira. Una nuova missione di salvataggio venne pianificata dai Jedi, con l'aiuto dei Cavalca Bestie a cavallo dei drexl. Cay e Nomi si mossero verso Cinnagar, ove avrebbero cercato di redimere Ulic.

Grazie ad un assalto a sorpresa, i Jedi riuscirono a rompere le difese della Cittadella di Ferro, sbarcando al suo interno. Nonostante gli incantesimi Sith di Aleema, i Jedi, guidati dalle nuove potenzialità di Sunrider nell'uso della Meditazione da Battaglia, giunsero dinnanzi ad Ulic. Qui, Sunrider cercò di convincerlo a tornare da lei, a coltivare insieme il loro amore abbandonando per sempre la strada dell'oscurità. Tuttavia, Ulic rifiutò: a quel punto, il fratello Cay e Toq cercarono di costringerlo a seguirli su Ossus per ricongiungersi al sentiero della Luce. Vennero però fermati da Nomi, la quale ricordò loro le parole dei Maestri, secondo le quali la decisione di lasciare il Lato Oscuro doveva provenire da Ulic e solamente da lui. Di fronte a ciò Cay decise di andarsene.

Grande Guerra Sith

"Chi resisterà ai miei ordini?"
"Io lo farò, Ulic."
―Ulic e Cay Qel-Droma[fonte]
Cay Qel-Droma si confronta con il fratello su Coruscant.

Non molto tempo dop, Exar Kun incontrò alcuni Cavalieri Jedi, compreso Cay, su Ossus per convincerli ad abbracciare la sua causa oscura. Infine Kun abbandonò Ossus, dopo aver fatto molti proseliti, eccezion fatta per Cay. Fatto sconosciuto a tutti, Kun aveva preso Ulic come suo apprendista, insieme al quale mirava alla conquista della Galassia.

Quando Exar iniziò a formare i suoi nuovi apprendisti su Yavin IV, Ulic, con il sostegno dei Mandaloriani e dei Krath, attaccò Coruscant, capitale della Repubblica Galattica. Colti di sorpresa, i Jedi riuscirono tuttavia a respingere gli invasori. Grazie all'aiuto della flotta Repubblicana, la battaglia virò a favore dei Jedi ed improvvisamente le forze Krath ordinarono la ritirata. Aleema Keto tradì il suo amante, Ulic, sperando di ottenere maggior potere da questo gesto. Rimasto solo, egli fu arrestato dai Jedi.

Ulic venne portato dinnanzi al Senato per rispondere dei suoi crimini; Cay fu uno dei pochi a parlare in sua difesa ma il Senato condannò comunque Ulic a morte. Egli rifiutò l'aiuto del fratello, maledisse la Repubblica e preannunciò il ritorno del dominio Sith sull'intera Galassia. Il processo venne interrotto dall'intervento di Exar Kun, giunto su Coruscant per salvare il suo apprendista. Cay cercò di intervenire, ma, grazie alla Magia Sith, Kun, immobilizzò le guardie del Senato, liberò Ulic e, prima di abbandonare l'aula, uccise il suo vecchio Maestro, Vodo Siosk-Baas.

Poco dopo, una task force Jedi ingaggiò uno scontro con il nemico presso il Sistema di Cron. I Sith si apprestavano ad utilizzare la Corazzata Corsair, ammiraglia della loro flotta, per distruggere i Jedi e la stella del sistema. Utilizzando un'antica magia sviluppata dal Signore Oscuro dei Sith Naga Sadow, la Corsair creò un'enorme supernova che, con una reazione a catena, risucchiò l'intero sistema uccidendo tutti. L'enorme onda d'urto giunse sino ad Ossus, sede della Grande Biblioteca Jedi.

I Jedi iniziarono a raccogliere il maggior numero di artefatti presenti nell'edificio. Exar Kun e Ulic, dopo l'irruzione nei magazzini, fuggirono, ma Ulic venne attaccato dalla Nebulon Ranger guidata da Cay, pronto ad affrontare e fermare il fratello una volta per tutte. Aiutato da un Droide da Guerra Basilisk, Ulic ebbe la meglio e danneggiò la nave di Cay, che si schiantò su Ossus. Ulic, colmo d'odio, si preparò ad affrontare il fratello.

Fratello contro Fratello

Lo scontro tra i fratelli Qel-Droma.
"...ma io sono qui per salvarti da te stesso, per salvarti dal Lato Oscuro!"
―Cay Qel-Droma, al fratello[fonte]


A differenza di Cay, Ulic era pronto ad uccidere il fratello. I due iniziarono a duellare e, nel mentre, Cay cercò di convincere Ulic a ricongiungersi alla Luce. Ulic rifiutò e in un impeto d'ira tranciò il braccio meccanico di Cay, per poi ferirlo mortalmente al petto. Quest'azione scioccò a tal punto Ulic che, inorridito per le sue stesse azioni, recise improvvisamente ogni legame con il Lato Oscuro, per piangere il fratello morente tra le sue braccia. Cay era così riuscito nel suo intento: aveva permesso a Ulic di abbracciare nuovamente il sentiero della Luce, a costo della sua stessa vita.

Eredità

"...Cay, Cay perdonami!"
―Ulic Qel-Droma[fonte]


Di fronte alle azioni di Ulic, Nomi Sunrider utilizzò una tecnica remota della Forza e creò uno scudo d'energia attorno all'ex amante, che strappò il suo legame con la Forza. Ciò permise ad Ulic di abbandonare il sentiero oscuro, guidando i Jedi al remoto nascondiglio di Exar Kun, su Yavin IV e di porre fine alla Grande Guerra Sith. Oramai privato della Forza, Ulic vagò per la Galassia a bordo della sua nave, la Cay's Dream.

Ulic ebbe continue visioni di Cay, prima durante il suo soggiorno su Yavin IV e poi su Rhen Var, ove nel 3.986 BBY fu finalmente redento grazie alla figlia di Nomi, Vima, che divenne spontaneamente sua apprendista. Poco dopo, Ulic venne ucciso da Hoggon, per poi divenire tutt'uno con la Forza e trovare finalmente la pace.

Personalità e tratti

"Proteggere la luce, Oss! E' tutto ciò che ho!"
―Cay Qel-Droma[fonte]
Cay Qel-Droma con il suo braccio cibernetico.


Cay Qel-Droma fu un uomo gentile e generoso. Amava molto il fratello e fu profondamente colpito dalla sua caduta al lato oscuro. I due erano inseparabili e, quando la madre avvisò loro che la loro rivalità avrebbe potuto minare il loro rapporto, con un sorriso Cay rispose che quello era l'unico modo per crescere insieme. Cay aveva un atteggiamento molto positivo per un Jedi e, a differenza di Ulic, non sentì mai il bisogno di prevalere in ogni studio o disciplina.

Condusse un buon apprendistato, durante il quale si legò profondamente al proprio Maestro Arca Jeth: la sua morte lo addolorò profondamente, anche se non lo influenzò negativamente come nel caso del fratello.

Egli amava particolarmente i lavori manuali. Era abilissimo nel riparare droide di qualsiasi genere, fatto che gli costò in qualche occasione i rimproveri e i richiami del Maestro Jeth, che lo vedeva più concentrato sui droidi che sulla sua formazione. Questa passione si rivelò fin dall'adolescenza, quando rimaneva ad ammirare per ore i droidi da lavorio presso lo spazioporto di Alderaan. Come Ulic, Cay utilizzava una spada laser verde.

Poteri ed abilità

La spada laser di Cay Qel-Droma

Cay Qel-Droma era molto dotato nei combattimenti con la spada laser e nel percepire gli eventi. Era abilissimo nella riparazione dei droidi e nel pilotare astronavi, tanto che venne selezionato per testare il caccia stellare Star Saber.

Apparizioni

Fonti