Clonazione

Da SWX | DataBank Italiano su Star Wars - Guerre Stellari.
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La storia è segnata da numerosi episodi in cui l’etica si scontra violentemente con il progresso scientifico. Passi significativi compiuti ebbero conseguenze devastanti, portando nella maggior parte dei casi alla guerra. La clonazione è solo uno di questi esempi. Nonostante le applicazioni positive al campo della medicina siano indiscutibili, nessuno potrà mai scordare la devastazione portata dalla Guerra dei Cloni. I clone trooper usati in questo lungo conflitto furono prodotti dal genio scientifico dei kaminoani, una razza aliena nota per le loro conoscenze genetiche. I kaminoani utilizzavano materiale genetico prelevato da una matrice, nel caso della Guerra dei Cloni dal cacciatore di taglie Jango Fett. Materiale dal quale sfociavano migliaia di soldati, cresciuti in cilindri d’incubazione trasparenti. I kaiminoani usavano tecniche di accelerazione della crescita per dimezzare i tempi di sviluppo. Senza questo metodo, sarebbe stata necessaria una vita intera per ottenere un clone maturo. I loro cloni adulti divenivano pronti per il combattimento in una decina d’anni. Lungo tutto l’arco della crescita, essi venivano addestrati fisicamente e mentalmente nelle arti di guerra. Al contrario dei droidi da battaglia delle gilde commerciali, i cloni potevano pensare creativo, e operare molto più indipendentemente. Sebbene le tecniche di clonazione dei kaminoani fossero considerate le migliori della galassia, ovviamente da quelli che erano al corrente della loro esistenza, non erano l’unica cultura a essere specializzata nella manipolazione genetica. Il pianeta Khomm, un luogo piuttosto insignificante situato nel Nucleo, aveva istituito la clonazione di fatto come il metodo principale di riproduzione. I Khommites erano così felici di aver raggiunto lo zenit della loro cultura e società che decisero di “congelarne” l’evoluzione iniziando a produrre cloni per le future generazioni. Come i Kaminoani, anche i Lurriani di Lur svilupparono tecniche di manipolazione genetica anche al di la di quelle che erano le esigenze del momento, motivo per il quale le loro ricerche venivano costantemente monitorate in seguito alle atrocità causate dalla Guerra dei Cloni. Dopo la fine della Guerra, le varie tecniche ebbero un ulteriore sviluppo, arrivando a ottenere tempistiche per la produzione di un clone maturo in circa un anno.

Clonazione accelerata

Il procedimento della clonazione rapida venne sviluppato dall’Impero, in un laboratorio segreto al di sotto di alcune rovine Jedi sul pianeta Dantooine. I laboratori di clonazione stessi erano stati costruiti dagli Jedi. Lo scopo della struttura era di produrre cloni in meno di due settimane, tempistica ben al di sotto dell’anno richiesto per le procedure standard. Darth Vader stesso supervisionò il progetto, il quale partì utilizzando materiale genetico prelevato da membri dell’Alleanza caduti. Vader fu capace di clonare diverse razze su Dantooine. La tecnica però tendeva ad essere imperfetta, in quanto i cloni ottenuti possedevano solo memorie di base, e non mantenevano la fantasia o la conoscenza tecnica della matrice. Vader risolse il problema raccogliendo mindscan dai vari soggetti, e trasferendo i dati ottenuti nelle menti dei cloni. Quando la tecnica del mindscan si dimostrò efficace, Vader cercò di compiere ancora un passo in avanti. Sperava infatti di clonare i Dantari, gli abitanti di Dantooine, e creare un esercito di guerrieri cloni che non si facessero alcuno scrupolo nell’uccidere qualunque cosa fosse sulla loro strada. Dopo che il laboratorio fu scoperto da Tash e Zak Arranda e dal loro zio Hoole, Vader venne a sapere che c’era un clone di se stesso a guidare i laboratori. Il clone aveva anche una certa conoscenza e maestria nell’utilizzo del Lato Oscuro della Forza, ma non a tal punto da sopravvivere ai poteri del vero Vader. Più tardi venne rivelato che il vero Vader non fosse a conoscenza dei laboratori fino a che non li trovò, poco dopo la Battaglia di Yavin, durante una delle sue ricerche per scovare la base segreta dell’Alleanza. Il clone era infatti stato creato da un minuscolo campione di sangue perso da Vader tempo prima.

Uno dei metodi di clonazione più rapidi si basava sull’uso di cilindri di clonazione Spaarti. Queste vasche alte 4 metri contenevano un clone in via di sviluppo sospeso in un fluido gelatinoso protettivo che accelerava la crescita e contribuiva a preservare il codice genetico della matrice. Ciascun cilindro Spaarti conteneva un sistema computerizzato collegato direttamente alla corteccia cerebrale del clone, “pompando” informazioni nella mente che stava sviluppandosi. Il metodo Spaarti aveva una sola controindicazione che ne limitava l’uso. I cloni prodotti in questo modo causavano un’interferenza nella Forza, probabilmente in risultanza del fatto che identici “schemi” risuonavano nella Forza. Questa interferenza portava nella maggior parte dei casi ad una spaventosa anomalia chiamata “clone madness”, che poteva essere bloccata solamente rallentando il processo. Le procedure raccomandate consiglianvano infatti circa un anno di crescita per ottenere un clone maturo e mentalmente stabile. Il Grand’Ammiraglio Thrawn, genio tattico Imperiale, fu capace di aggirare questo ostacolo grazie al brillante utilizzo degli ysalamiri, creature in grado di respingere la Forza. Facendo crescere i cloni in zone in cui essa non era presente, Thrawn non doveva più preoccuparsi delle conseguenze del clone madness, ed era in grado di produrre cloni mentalmente stabili in 15/20 giorni. Questa mancanza di contatto con la Forza, però, poteva alterare le menti di questi cloni a crescita rapida, alterazione che poteva portare alla pazzia. Thrawn comunque ritenne che la percentuale di rischio non era sufficiente per interrompere il processo. In questo modo, circa 5 anni dopo la Battaglia di Endor, nel laboratorio sul Monte Tantiss su Wayland, Thrawn ordinò una produzione in massa di cloni perché fossero utilizzati come equipaggio nella Flotta Katana. Sebbene i metodi Kaminoani non fossero così rapidi, assicuravano molta più affidabilità. Il tempo che veniva impiegato permetteva agli scienziati Kaminoani di sviluppare con cura la psiche dei loro cloni, creando quindi eserciti di innegabile lealtà. I clonatori Kaminoani ottenevano una media di 7 cloni anormali ogni 200 prodotti, mantenendo standard insuperabili. Gli invasori extragalattici Yuuzhan Vong, i quali preferivano la tecnologia organica, erano estremamenti abili nella clonazione, avendo sviluppato anche delle vere e proprie armi viventi come i letali voxyn.