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Conan Antonio Motti

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Motti 1.jpg
Conan Antonio Motti
Morte

Anno 0, Morte Nera

Descrizione fisica
Razza

Umano

Sesso

Maschile

Altezza

170 cm

Capelli

Marroni

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era della Ribellione

Affiliazione

Impero Galattico

"Trovo insopportabile la tua mancanza di fede!"
Darth Vader[fonte]

L’Ammiraglio Conan Antonio Motti era il comandante imperiale a capo delle operazioni della Marina Imperiale a bordo della prima Morte Nera. Ufficiale arrogante per natura, egli era fermamente convinto della schiacciante superiorità militare e tecnologica della stazione spaziale, estrema potenza dell’universo, che nessun nemico avrebbe potuto mai sfidare. Motti era un sincero assertore della filosofia della potenza tecnologica che l'Impero aveva fatto propria producendo la stazione da battaglia. Insieme al Gran Moff Tarkin ed al Generale Tagge, Motti formava il comitato di comando della Morte Nera.

Biografia

Ascesa al comando

Motti, come molti altri ufficiali della sua epoca, era largamente sopravvalutato, avendo arricchito la propria carriera con missioni di routine classificate come gloriosi successi militari. Rampollo di una nobile e prestigiosa famiglia della Vecchia Repubblica, Motti inizialmente servì a bordo dell'Iron Storm, dove conobbe colui che sarebbe divenuto il suo mentore, il Capitano Jaim Helaw. Con il tempo, e grazie anche ai suoi potenti legami famigliari (che lo allacciavano peraltro allo stesso Tarkin), Motti ottenne l'ambito rango di Ammiraglio.

A questo punto, Motti venne assegnato alla Morte Nera, ancora in fase di costruzione presso Despayre. Questo ruolo era indubbiamente molto importante e lo poneva al di sopra di moltissimi altri ufficiali della Marina; non solo, ma portò i suoi progetti oltre l'inverosimile. Benché la carriera di Motti costituisse un esempio di devozione esemplare al Nuovo Ordine, la sua ambizione senza freni si spingeva fino a vagheggiare di usurpare il trono dell’Imperatore. Vedeva la Morte Nera solo come una tappa nella sua possibile ascesa al potere assoluto. Nei momenti di tranquillità a bordo della stazione, Motti in presenza di Tarkin faceva ambigui discorsi sull’immenso potere che era nelle loro mani, un potere più grande di quello del lontano Imperatore Palpatine. Motti era inoltre un acceso rivale di Tagge, la sua controparte dell'Esercito, il quale era dubbioso sull'effettiva efficienza della Morte Nera. In questo periodo, Motti comandava la flotta di Despayre dallo Star Destroyer Steel Talon, incrociatore dal quale una volta salvò lo stesso Tarkin da un'incursione dei Ribelli.

Motti ricevette anche il suo vecchio mentore, il Capitano Helaw, vantandogli la superiorità della Morte Nera. Helaw non condivideva il suo entusiasmo e gli raccontò la storia di Kan Pojo, un soldato della Repubblica, il quale era convinto che il suo blaster modificato e avanzato fosse imbattibile. Una volta, durante uno scontro con un pirata, tentò di fare fuoco, ma il blaster era talmente complesso che si inceppò. Mentre Pojo cercava di estrarre un'altra arma, il pirata lo uccise. Motti liquidò Helaw sostenendo che la Morte Nera non era paragonabile ad un blaster, ma non poté fare a meno di mettere in agenda un'ispezione di controllo.

Attacchi ribelli

Poco dopo il colloquio con Helaw, la nave di quest'ultimo, l'Undauntable, esplose improvvisamente. Tarkin chiese a Motti la causa dell'esplosione, ma l'Ammiraglio non se la riuscì a spiegare. I due convennero che la cosa migliore da fare era classificarla come "incidente", per impedire che l'Imperatore inviasse Darth Vader a prendere il comando della stazione, frustrando le loro ambizioni di potere. Ad ogni modo, la causa divenne chiara poco dopo: i Ribelli lanciarono un attacco contro Despayre, mirando a distruggere il cantiere della stazione. Fu per Tarkin l'occasione di testare il superlaser: con un singolo colpo esso distrusse la nave da battaglia Lucrehulk ribelle, lasciando gli Ala-X senza incrociatore di supporto e facile preda per gli Imperiali.

La Morte Nera fu completa poco dopo. Tarkin volle testare nuovamente il superlaser su Despayre, ma Motti non nascose la sua preoccupazione per le ripercussioni politiche che giò avrebbe avuto. Il Gran Moff gli ricordò che Despayre non era altro che una colonia penale e che nessuno, nemmeno il Senato Imperiale, se ne sarebbe preoccupato; a Motti non restò che assistere all'enorme potenza distruttiva della nuova arma imperiale.

Verso Yavin

I Ribelli riuscirono a rubare i piani segreti della Morte Nera, suscitando una certa preoccupazione presso le gerarchie imperiali. In particolare, Tagge era seriamente preoccupato che sarebbero riusciti a trovare e sfruttare una falla, mentre Motti, come sempre, era assolutamente fiducioso dell'invincibilità della stazione. Era comunque imperativo trovare la base ribelle al più presto e distruggerla. Darth Vader raggiunse Tarkin per contribuire alle ricerche e arrestò la Principessa Leia Organa, membro di spico dell'Alleanza Ribelle, per convincerla a confessare.

Quando Vader non fu in grado di scoprire l’ubicazione della base ribelle segreta, Motti si prese gioco pubblicamente della fede di Vader nella Forza. Il Signore Oscuro dei Sith diede immediatamente allo sprezzante ammiraglio una dura lezione sul vero potere della Forza, soffocandolo a distanza. Su richiesta del Gran Moff Tarkin, Vader risparmiò la vita a Motti, che non avrebbe dimenticato quell’esperienza nel corso della sua esistenza.

Esistenza che non sarebbe durata ancora a lungo: alla fine gli Imperiali scoprirono che la base ribelle era su Yavin 4. Sfortunatamente per loro, i Ribelli erano riusciti a trovare la falla di cui Tagge aveva paura: sfruttandola, gettarono alcuni missili protonici in un tubo di scarico, colpendo direttamente il reattore principale e disintegrando il sogno di Motti — nonché la sua stessa vita.

Dietro le quinte

Motti, indicato solamente come "Admiral Motti", apparve nell'Episodio IV impersonato da Richard LeParmentier, che ad oggi si dichiara molto soddisfatto di avere partecipato a Star Wars e di essere ricordato come "Motti".

La storia del nome di Motti, Conan Antonio, nasce da uno scherzo. La storia di Motti doveva essere rivelata (e così è stato) nel romanzo del 2007 Death Star e il nome deciso dagli autori era "Zi". Tuttavia, George Lucas partecipò ad un popolare talk show americano, Late Night with Conan O'Brien, durante il quale il conduttore, appunto O'Brien, gli chiese quale fosse il nome completo di Motti. Lucas rispose sorridendo: "Conan Antonio", scherzando sul nome dello stesso O'Brien. Il nome venne così inserito anche in Death Star, rendendolo canonico.

Presente in

Fonti