Ultima modifica il 18 ago 2011 alle 18:30

Darth Nihl

Il soggetto di questa voce è apparso nell'era Legacy.
Nihl 1.jpg
Darth Nihl
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Nagi

Descrizione fisica
Razza

Nagai

Sesso

Maschio

Capelli

Neri

Occhi

Gialli

Equipaggiamento
Arma prediletta

Spada laser (lama rossa)

Informazioni storiche e politiche
Era(e)

Era Legacy

Affiliazione

Unico Sith

Maestri conosciuti

Darth Krayt

"Il mio maestro non commetterà l’errore di Palpatine: tutti i Jedi devono morire."
―Darth Nihl[fonte]

Darth Nihl fu un Signore dei Sith del nuovo ordine fondato da Darth Krayt, l'Unico Sith. Indomabile guerriero e profondo conoscitore della Forza, Nihl scalò i ranghi dell'ordine fino a venire nominato Mano del suo Maestro Krayt. Era uno dei pochi Sith a cui fosse concesso di non portare i tipici tatuaggi rossi e neri dell'ordine, pur avendo a sua volta segni Sith.

Dopo la morte definitiva di Darth Krayt al termine della Seconda Guerra Civile Imperiale, Darth Nihl radunò ciò che restava dell'Unico Sith e lo condusse a nascondersi, progettando un nuovo modo di distruggere i Jedi.

Biografia

Da signore della guerra a Sith

Darth Nihl in azione.
"Non nascesti Sith."
Darth Maladi[fonte]

In giovinezza, Nihl fu un signore della guerra nagai, uno dei più potenti, tanto che i suoi attacchi erano temuti in tutto il pianeta; arrivo persino a condurre numerose incursioni nelle zone limitrofe alle Regioni Ignote. Darth Krayt, che allora stava organizzando il suo Nuovo Ordine Sith, ne riconobbe le potenzialità e la crudeltà e lo reclutò fra le sue file. Addestrato dallo stesso Krayt, e dopo aver dato prova di una spietatezza assoluta massacrando un intero villaggio solo per sfogarsi delle sofferenze provocate dall'Abbraccio del Dolore, Nihl divenne uno dei più potenti guerrieri dell’Ordine e fu per questo nominato dal Signore Oscuro suo Pugno, il suo comandante militare.

All’epoca del crollo dell’Alleanza Galattica al termine della Guerra Sith-Imperiale, nel 130 ABY, Darth Nihl fu inviato a capo del battaglione di Sith che attaccò l’Accademia Jedi di Ossus per mettere fine all’esistenza dell’Ordine Jedi. Nihl affrontò i Maestri Jedi più potenti, uccidendo lo stesso Kol Skywalker con una potente scarica di fulmini di Forza e mozzando un braccio a Wolf Sazen in duello. Premiato per la vittoria di Ossus, Nihl venne premiato da Krayt come sua Mano, il suo assassino personale, che solo a lui doveva fare rapporto.

L’Ordine Jedi era ormai disperso. Nihl fece ritorno da Krayt e si recò con lui su Coruscant, dove il Signore Oscuro dei Sith usurpò l’Imperatore Roan Fel prendendo il potere sull’Impero.

Caccia ai Jedi

Nihl, Mano di Krayt.

Sette anni dopo, Darth Talon, la seconda Mano di Krayt, riuscì a inseguire la Principessa Marasiah Fel, un'agente della resistenza di Roan Fel, e a impedirle di fuggire insieme a Wolf Sazen, Shado Vao e a Cade Skwalker. Krayt ordinò a Nihl di mettersi alla testa di un gruppo di Sith e andare ad aiutarla.

Nihl obbedì fedelmente e si trovò a doversi confrontare anche con i Cavalieri Imperiali di Antares Draco. Cade lo riconobbe come il Sith che aveva ucciso suo padre e lo attaccò, riuscendo a ferirlo. Credendolo morto, fuggì insieme ai suoi compagni e lasciò Vendaxa. Fu in questo momento che Nihl ricordò malignamente a Talon che la missione era sotto il suo comando e che sarebbe stata lei a dover riferire il fallimento a Darth Krayt. Darth Nihl sperava così di poter tornare finalmente ad essere l’unica Mano del suo padrone; l’ammirazione di questi per Talon, tuttavia, evitò alla giovane Sith il tetro futuro predestinatole da Nihl.

Cade Skywalker

"Non mi piace questa... ossessione che Lord Krayt ha per Skywalker."
―Darth Nihl[fonte]

Diverso tempo dopo, su ordine di Krayt, insieme a Talon catturò Cade Skywalker, il quale si era introdotto nel Tempio dei Sith per cercare di salvare Hosk Trey'lis. Successivamente, lui e Darth Maladi lo scortarono presso le sale di Darth Krayt, nelle quali il giovane fu introdotto, insieme solamente a Darth Wyyrlok e Talon. Rimasti al di fuori, Maladi e Nihl non poterono che chiedersi la ragione per questa ossessione del loro Maestro per il giovane Skywalker. Maladi avanzò l’ipotesi che Nihl non fosse stato fatto entrare perché non era nato Sith, ma lo era divenuto successivamente; ella inoltre disse che era stato fatto Mano di Krayt solo perché il suo predecessore era morto durante il Massacro di Ossus e Talon non era ancora pronta a prendere il suo posto. Benché Maladi avesse tentato di troncare la discussione sostenendo che i Sith dovevano obbedire al loro Signore Oscuro, Nihl espose il suo timore riguardo il fatto che, se Krayt non fosse riuscito a curarsi, avrebbe potuto fare di Skywalker il suo erede.

Nihl contro Skywalker.

Skywalker tentò di fuggire, ma venne catturato e portato davanti a Krayt, il quale gli ordinò di uccidere Hosk Trey'lis. Il giovane non lo fece e il Signore Oscuro stesso lo assassinò in un impeto d’ira. A quel punto Skywalker, infuriato, raccolse la spada laser di suo padre, che Krayt aveva custodito, e sfidò i Signori dei Sith. Prima ferì gravemente Talon, poi si gettò su Nihl; i due duellarono per diverso tempo, ma alla fine Skywalker riuscì ad attingere alla sua ira per sopraffare l’avversario, riuscendo a mozzargli un braccio. A quel punto Krayt ordinò al giovane di completare la sua discesa nel lato oscuro uccidendo l’assassino di suo padre, ma Skywalker rifiutò e risparmiò la vita di Nihl, dicendo che non avrebbe fatto quello che il Signore dei Sith gli comandava.

Dopo un furioso combattimento con Krayt, Skywalker riuscì a fuggire. Il Signore Oscuro era furioso e fu sul punto di uccidere Nihl per non essere riuscito a battere il Jedi; su consiglio di Darth Wyyrlok, però, decise di risparmiargli la vita, ma lo privò del titolo di Mano e ordinò che gli fosse attaccata una creatura vong al posto del braccio. A nulla valsero le proteste di Nihl.

Qualche tempo dopo, all'insaputa di Nihl e di tutti gli altri Sith, Krayt morì a seguito di uno scontro su Had Abbadon, ucciso e tradito dallo stesso Wyyrlok. Pochi giorni dopo, Nihl riapparve al seguito di Wyyrlok quando questi fece ritorno su Coruscant per imporsi come reggente dell'Impero.

Il ritorno di Krayt

"Questa è la via dei Sith. Tu vuoi il potere e pensi che la via che conduce ad esso venga dalla mia morte. Ci sono molte vie per il potere a cui ambisci, Darth Nihl."
Darth Krayt[fonte]

Non molto tempo dopo, Nihl venne convocato da Darth Maladi su Myrkr. La Signora dei Sith voleva convincerlo ad utilizzare la biotossina da ella creata per prendere il controllo dell'Unico Sith, in quanto Krayt era palesemente morto. Nihl decise di recarsi su Korriban per accertarsi che ciò fosse vero, e qui scoprì che il corpo del Signore Oscuro era scomparso senza lasciare traccia. Wyyrlok, avvertito dallo stesso Nihl, lo raccomandò di tenere segreta la morte di Krayt e lo incaricò di trovare Talon, sospettata di avere rubato il corpo.

Nihl si immerse negli oscuri abissi di Korriban e infine scovò Talon... ma insieme a lei trovò Darth Krayt, risorto. Questi gli concesse di vivere e lo pose al comando dei propri Soldati Sith. Nihl pertanto accompagnò Krayt su Coruscant quando questi si recò a riprendere il proprio trono eliminando Wyyrlok, quindi fu incaricato di condurre i temibili Soldati Sith nella Battaglia di Taivas.

Darth Nihl delinea il futuro dei Sith.

Appena dopo Taivas, le forze combinate dell'Impero Fel, dei Resti dell'Alleanza Galattica e dei Jedi lanciarono un ultimo disperato attacco contro Coruscant. Nihl fu messo al comando delle forze Sith impegnate nella difesa, ma ad un certo punto avvertì che la temuta tragedia era infine avvenuta: Krayt era morto, questa volta per sempre. Prendendo rapidamente il controllo della situazione, Nihl comandò che tutti i Soldati Sith fossero uccisi immediatamente, quindi ordinò la ritirata immediata.

Nuova ascesa

"La visione di Darth Krayt di una galassia rinnovata sarà realizzata. Egli vive in noi. I Sith prevarranno."
―Darth Nihl[fonte]

I Sith si ritirarono da ovunque si trovassero, compresa Korriban. Darth Nihl, ora a capo dell'Unico Sith, stabilì che avrebbero percorso una strada diversa: si sarebbero nascosti, avrebbero infiltrato le organizzazioni e i governi galattici e li avrebbero fatti collassare dall'interno, rinnovando la Galassia.

Presente in

Fonti