Daultay Dofine

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
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Daultay Dofine
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Neimoidia

Morte

32 BBY, nave controllo droidi, Naboo

Descrizione fisica
Specie

Neimoidiano

Sesso

Maschio

Altezza

190 cm

Occhi

Rossi

Equipaggiamento
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione

Federazione dei Mercanti

"Viceré, voglio che questo fango essicato non mi compaia mai più davanti."
Darth Sidious a Nute Gunray[fonte]

Daultay Dofine fu un importante ufficiale della Forza di Difesa Commerciale della Federazione dei Mercanti, nonché comandante di svariati incrociatori sotto l'ala militare della Federazione. Quando venne coinvolto da Nute Gunray nel complotto dei Neimoidiani con Darth Sidious, Dofine ottenne il comando dell'ammiraglia Saak'ak, quindi della nave controllo droidi che sovrintendeva all'occupazione di Naboo.

Biografia

Viscida ascesa

Dofine nacque su Neimoidia da una famiglia aristocratica, cosa che gli permise di crescere con svariati favori e di godere sempre dell'appoggio di influenti parenti. Da questa famiglia Dofine ottenne anche una cospicua ricchezza personale. Ad un certo punto, si unì alla Federazione dei Mercanti, entrando in servizio presso la sua flotta commerciale.

Una viscida combinazione di corruzioni, tradimenti e legami famigliari lo portò a scalare i ranghi nonostante che le sue effettive capacità fossero decisamente ridotte. Ad un certo punto venne incaricato della gestione dei convogli commerciali, compito a cui adempì abilmente sottopagando i rifornitori e facendo sì che costoro non potessero che rivolgersi alla Federazione per avere protezione. Impegnato inoltre nella lotta contro i pirati (che spesso bloccava con stereotipi per pensare alla tattica migliore da adottare) e nel costante abbordaggio dei convogli non affiliati alla Federazione, Dofine divenne ben presto assai impopolare nell'Orlo Esterno.

L'incidente di Dorvalla

Successivamente Dofine fu nominato comandante della fregata da carico LH-3210 di classe Lucrehulk denominata Revenue e venne incaricato del trasporto di lommite da Dorvalla. Alla sua prima visita, la Dorvalla Mining lo accusò di essere in rosso di 20.000 crediti, e la seconda volta di essere in rosso di ben 50.000 crediti nel pagamento. In occasione della sua terza visita, Dofine fu raggiunto dalla rappresentante della Dorvalla Mining, che lo accusò di una mancanza di ben 100.000 crediti. Il Neimoidiano citò come ragione le spese aggiuntive sostenute durante il lungo viaggio e consigliò la compagnia di rivolgersi alla Commissione del Commercio, quindi lasciò l'incontro.

Mentre la Revenue stava per ripartire, Dofine fu terrorizzato dall'apprendere che svarati caccia CloakShape ed una cannoniera di classe Tempest si stavano avvicinando alla nave, e che si trattava del Fronte Nebula. Le navi del Fronte riuscirono ad indebolire gli scudi della Reveneu, permettendo al Capitano Arwen Cohl di abbordarla e di chiedere a Dofine di consegnargli la partita di lingotti aurodium a bordo. Mentre questi, dietro la minaccia della distruzione del vascello, stava per obbedire, un'altra nave federale, l'Acquisitor, entrò nel sistema e attaccò il Fronte.

Cohl costrinse Dofine a rivelargli la locazione dei lingotti, quindi fuggì. Mentre la Revenue veniva distrutta, Dofine ed il suo equipaggio riuscirono a fuggire a bordo di un guscio di salvataggio recuperato dall'Acquisitor. A bordo, il Comandante Lap Nagard informò Dofine che il Viceré Nute Gunray voleva parlare con lui. Già pronto ad essere punito, Dofine fu notevolmente sorpreso dal trovarsi davanti ad un compiacente Gunray che si congratulava con lui e che lo promuoveva a comandante dell'Acquisitor.

Complotti

Una volta tornato a Neimoidia, Dofine fu fatto entrare nel circolo ristretto dei consiglieri di Gunray, composto anche da Rune Haako e Hath Monchar, e portato così a conoscenza del fatto che la Federazione aveva segretamente stretto un patto con Darth Sidious, il Signore Oscuro dei Sith. Dofine era però dubbioso di Sidious, ma fu costretto a uniformarsi a Gunray ed Haako anche dopo che il Signore Oscuro architettò meschinamente il massacro dei membri del Direttorato della Federazione dei Mercanti fatta eccezione per Gunray, assicurandogli così il comando completo sulla compagnia e la concessione di un esercito privato da parte del Senato Galattico.

Si trattava ora di testare quel nuovo esercito e Sidious suggerì Naboo usando come pretesto la tassazione delle rotte commerciali. La Federazione commissionò alcuni caccia alla Trinkatta Starships, che furono poi perduti. Sidious inviò Haako e Dofine a scoprire cosa ne era stato ed a eliminare chiunque avesse avvertito l'Alto Consiglio Jedi; i due riuscirono a scoprire che si trovavano su Esseles e ad informare Lord Sidious.

Quando giunse il momento di contattare nuovamente Sidious per definire l'operazione a Naboo, Monchar scomparve misteriosamente con le informazioni pertinenti. I Neimoidiani cercarono di nascondere la cosa, ma successivamente Lott Dod informò il Viceré che il corpo di Monchar era stato trovato morto su Coruscant. I Neimoidiani temettero ripercussioni da Sidious, il quale però non ne prese e ordinò di proseguire con il piano. Dofine fu nominato comandante della Saak'ak e incaricato di gestire le operazioni militari.

Gunray, Dofine e TC-14 conferiscono dopo l'arrivo dei Jedi.

L'invasione di Naboo

La flotta della Federazione giunse così a Naboo e pose il pianeta sotto embargo. Le cose non andarono però come avrebbero dovuto: il Cancelliere Valorum inviò due Cavalieri Jedi, Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi, a negoziare la cessazione dell’embargo. Terrorizzato, Dofine piagnucolò a Darth Sidious che il blocco era finito, che i Neimoidiani non avrebbero osato sfidare i Jedi. Ma la sete di potere di Gunray era più grande di qualsiasi altra preoccupazione, e il Vicerè non batté ciglio quando Sidious lo liquidò aspramente definendolo "fango essiccato".

Benché fosse entrato nelle antipatie di Lord Sidious, Dofine venne lasciato al comando. Quando Naboo venne presa e Gunray ordinò la smobilitazione delle navi che componevano il blocco, Dofine si trasferì a bordo della nave di controllo droidi, l’unica rimasta a controllare le truppe sul pianeta.

Fu da qui che egli comandò la battaglia spaziale contro i caccia N-1 della Squadriglia Bravo e ordinò l’attivazione dei droidi inviati a combattere il Grande Armata Gungan. Anakin Skywalker, precipitato negli hangar del vascello, distrusse accidentalmente il generatore principale della nave, che esplose completamente poco dopo. Dofine rimase ucciso nell’esplosione del ponte di comando.

Carattere e personalità

"Io non vado là dentro con due Jedi. Manda il droide."
―Daultay Dofine[fonte]

Dofine non era affatto uno stratega. La sua tattica consisteva solo nell’imbambolare i nemici con una marea di sciocchezze, per poi decidere quale fosse meglio uccidere per primo. Quando i Neimoidiani cominciarono a radunare una flotta per la Federazione, ufficialmente per proteggersi dalle incursioni dei pirati dell’Orlo Esterno, Dofine fu posto al comando di diverse navi.

Sin dalla nascita fu un essere meschino e subdolo, il che gli permise di fare carriera anche a dispetto delle sue capacità marginali. La sua codardia, ben conosciuta negli ambienti neimoidiani, fu più volte il suo freno. Ciò non gli impedì comunque di arrivare ad occupare posti di rilievo nella Federazione dei Mercanti.

Il suo stile di vita basato sull’autoindulgenza lasciò il suo "marchio" con caratterstiche chiazze sulla sua pelle verde. Dofine indossava la veste blu da capitano di nave stellare Neimoidiana e calzava il cappello da supremo ufficiale.

Dietro le quinte

In La minaccia fantasma, Dofine fu interpretato da Alan Ruscoe, ma doppiato da Chris Sanders.

Presente in

Fonti