Even Piell

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
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Even Piell
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Lannik[1]

Morte

19 BBY, su Coruscant[2]

Descrizone fisica
Razza

Lannik[1]

Sesso

Maschile

Altezza

122 cm

Capelli 

neri

Occhi 

azzurri

Pelle 

rosa

Equipaggiamento
Arma

Spada laser

Spada laser

Verde, lama singola

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione
Apprendisti noti

Jax Pavan

"Quello che facciamo, non lo facciamo per gratitudine, Adi Gallia. Lo facciamo in concordanza con i principi della Forza…e per la pace nella Repubblica!"
―Even Piell[fonte]

Even Piell fu un longevo Maestro Jedi di razza Lannik, che fu membro del Consiglio Jedi durante gli ultimi giorni della Repubblica Galattica. Nativo di Lannik, un mondo dilaniato dalla guerra, fu strappato dalla povertà e addestrato per diventare Cavaliere Jedi sin dalla più giovane età, dando prova di essere un prode guerriero e un talentuoso fruitore della Forza. Divenne un Maestro Jedi, e gli fu dato un seggio a lungo termine nel Consiglio Jedi, servendo durante la Guerra Iperspaziale Stark, l'Insurrezione Yinchorri e il Summit Commerciale di Eriadu. Piell, oltre a ciò, servì in un'occasione come Guardia di Palazzo per il principe della sua specie, e ne sventò l'assassinio—atto che gli costò la perdita di un'occhio.

Nel 32 BBY, Piell si unì ad un team di Jedi mandati su Malastare per condurre dei negoziati di pace tra il nuovo principe di Lannik, R'cardo Sooflie IX, e i rivoluzionari del Red Iaro, che volevano fermare gli scontri. I negoziati si rivelarono infruttuosi, e molte delle guardie di Sooflie—una delle quali aveva servito con Piell—cercò di assassinare i Jedi per conquistare il supporto del Red Iaro. Piell fu in grado di sventare l'attacco, e in seguito salvò Soolfie da un'attentato alla sua vita ordito dai resti del Red Iaro. Egli continuò a sedere nel Consiglio durante la Crisi Separatista, e combattè durante la Battaglia di Geonosis e in molte altre battaglie durante le Guerre dei Cloni. Riuscì a sopravvivere all'Ordine 66 e all'Operazione Knightfall, nel 19 BBY, nascondendosi nei sottolivelli di Coruscant per diversi mesi, impegnandosi nella ricerca di un droide che conteneva molti segreti riguardanti l'Impero, ma fu ucciso dai soldati Imperiali prima di riuscire a localizzarlo. Lasciò la sua missione in eredità al suo vecchio Padawan, Jax Pavan, benchè le informazioni contenute del droide risultarono essere un'inganno ordito da Darth Vader, nel tentativo di far uscire allo scoperto Pavan.

Biografia

Vita iniziale

"Quando ho prestato guiramento ai Jedi, ho promesso le mie mani alle leggi della Repubblica e la mia mente alle vie della Forza. Ma il mio cuore apparterrà sempre al mio pianeta natale."
―Even Piell[fonte]

Even Piell, un Lannik maschio, nacque da una famiglia impoverita su Lannik, un pianeta devastato dalla guerra, negli ultimi decenni della Repubblica Galattica. Come molti altri suoi coetanei, si aspettava di vivere un'esistenza segnata dalla privazione e dalla miseria, su un pianeta dove lo scoppio di continui conflitti era una cosa del tutto normale. Invece, da bambino fu individuato come fortemente sensibile alla Forza, e un Jedi lo prelevò dal suo mondo e lo portò su Coruscant, per sottoporlo all'addestramento. Piell mostrò un'attidutine al Lato Chiaro della Forza, e una notevole abilità nell'uso della spada laser. Il Lannik costruì la propria spada laser, e la usò spesso nell'adempimento dei suoi doveri di Guardiano Jedi. Si guadagnò la reputazione di guerriero intrepido e del tutto privo di senso dell'umorismo, che non si sarebbe mai tirato indietro di fronte ad un combattimento, e infine divenne un rispettato Cavaliere Jedi. Dopo l'ascesa al rango di Maestro Jedi, qualche tempo prima della Guerra Iperspaziale Stark, gli fu garantito un seggio nel Consiglio Jedi, a fianco di Maestri del calibro di Yoda e Mace Windu. Fu anche uno studioso del Consiglio della Prima Conoscenza.

Maestro Jedi

"Avrei potuto cancellare queste ferite in una vasca di bacta, Zug. O rimpiazzare il mio occhio con una protesi. Non l'ho fatto. Tengo queste ciccatrici per ricordare che degli otto che hanno combattuto nella sala del trono, quel giorno, sei sono morti. Solo uno se n'è andato. L'altro è scappato."
―Even Piell, a Myk'Chur Finux Zug[fonte]

In un momento non precisato dell'Era Classica Repubblicana, Piell fu inserito nel gruppo di Jedi che sarebbero tornati sui loro pianeti d'origine dopo aver raggiunto il cavalierato. Prestò servizio come Guardia di Palazzo reale, a fianco di Hutar Zash, proteggendo due generazioni di principi Lannik; benchè fosse un Jedi e orgogliosamente leale alla Repubblica, non aveva dimenticato le sue origini, e svolse il suo compito lealmente e diligentemente. Il governo Lannik era impegnato in una costosa guerra con un gruppo di terroristi noti come Red Iaro, che si opponevano alle tradizioni di Lannik e volevano governare il pianeta basandosi sui loro metodi estremisti. I negoziati tra le due parti—mediati da diplomatici Corelliani d'alto rangos—si rivelarono del tutto infruttuosi, e in un disperato tentativo suicida per ottenere appoggio nella guerra, sette membri del Red Iaro, guidati dal Generale Myk'chur Finux Zug, fecero irruzione nell'Alta Corte Lannik, interrompendo un'incontro tra i diplomatici e il Principe dei Lannik e prendendoli in ostaggio.

Piell respinse i rivoluzionari, uccidendone sei, e salvando la vita dei dignitari Lannik e dei diplomatici Corelliani. Tuttavia, Zug riuscì a fuggire, e a continuare le sue attività ribelli. Durante il combattimento, il Maestro Piell perse un'occhio, e altre ferite deturparono il suo intero volto. Nonostante questo, egli rifiutò le cure a base di bacta o il rimpiazzo dell'occhio perduto con un artificiale; per lui, le ciccatrici indicavano onore, coraggio e gli ricordavano la sua vittoria sull'immoralità, a dispetto delle avversità. Per lui era motivo di orgoglio, e non dimenticò mai i suoi sforzi per riportare la pace sul suo pianeta d'origine. Il Red Iaro continuò, nonostante tutto, le sue attività ribelli, sotto il comando di Zug; in seguito, Piell e il resto del Consiglio Jedi misero una taglia sul Prescelto, il leader di un culto che sperava di incrementare l'attività terroristica su Lannik. La taglia sarebbe poi stata accettata dal cacciatore di taglie Aldar Beedo.

Piell durante una sessione del Consiglio dei Jedi.

La figlia dei diplomatici Corelliani, Adi Gallia, era lei stessa una Jedi, e fu sempre grata a Piell per aver salvato i suoi genitori. Anche dopo che si fu unita al Consiglio, Gallia cercò un modo per sdebitarsi, benchè Piell minimizzasse ad ogni proposta, insistendo sul fatto che aveva semplicemente fatto il suo dovere. Piell servì il Consiglio durante molti conflitti, come ad esempio la Guerra Iperspaziale Stark, ed in molti altri. Era molto più taciturno dei suoi pari, ed era contraddistino da un chè di radicale—e sempre schietto—nelle sue idee e nelle sue decisioni. Durante l'Insurrezione Yinchorri, quando molti membri del Consiglio erano in missione nel sistema Yinchorri, un gruppo di guerrieri Yinchorri si infiltrò nel Tempio, in un'audace tentativo di assassinare i Jedi. Brandendo la sua spada laser, Piell, come molti altri Jedi, fu in grado di respingere gli Yinchorri senza spargere troppo sangue, benchè il Consiglio fosse profondamente preoccupato—era infatti evidente che una qualche sconosciuta entità aveva guidato gli Yinchorri nel loro temerario assalto. La missione nel sistema Yinchorri, intrapresa da Mace Windu e un team di altri Jedi, fu un successo, anche se un successo non privo di vittime: Piell partecipò al funerale del membro del Consiglio Micah Giiett, così come a quello di Lilit Twoseas e Theen Fida.

Nello stesso anno, Piell contribuì anche durante il Summit Commerciale di Eriadu. Un team di Jedi guidati da Qui-Gon Jinn era caduto in un'imboscata durante una missione su Asmeru concorrentemente al Summit, e aveva perso ogni contatto con Coruscant; l'organizzazione terroristica nota come Fronte Nebula rivendicò la cattura di alcuni ostaggi su Asmeru, e chiese che il Summit venisse cancellato. Piell propose di fermare il Fronte con la forza, ma molti membri del Consiglio desideravano un'approccio meno violento. Il Lannik propose anche di valutare l'offerta ai casati del Settore di Senex—un dominio autonomo situato lontano dalla Repubblica, e che controllava Asmeru—di un dono in cambio della loro cooperazione; Piell credeva che permettendo loro di commerciare liberamente con la Repubblica—qualcosa che avevano sempre rifiutato a casusa delle loro politiche a favore della schiavitù—in cambio della loro assistenza fosse il miglior modo per assicurare il Fronte Nebula alla giustizia. Alla fine, il Cancelliere Supremo Finis Valorum riuscì a risolvere la crisi, non senza perdere una considerevole fetta del suo consenso nel Senato.

Nel 32 BBY, i Sith, benchè ritenuti oramai estinti, fecero il loro ritorno. Qui-Gon Jinn duellò brevemente con uno dei Signori Oscuri sul pianeta Tatooine, ma riuscì a sopravvivere e a fuggire. Parlò al Consiglio del suo incontro, ma molti dei suoi membri reagirono con scetticismo; Mace Windu acconsentì tuttavia un'indagine per scoprire l'identità dell'aggressore di Jinn. Il Maestro Jedi aveva però un'altra questione da sottoporre all'attenzione del Consiglio: egli aveva trovato un bambino, di nome Anakin Skywalker, il quale era estremamente potente nella Forza, e che Qui-Gon riteneva potessere essere il Prescelto. Skywalker fu portato davanti ai Maestri, che tuttavia ritennero il ragazzo troppo grande e potenzialmente pericoloso per poter essere addestrato. Windu mandò Jinn e il suo Padawan, Obi-Wan Kenobi, su Naboo in un tentativo di far uscire allo scoperto il presunto Sith; il piano ebbe successo, e Kenobi riuscì a uccidere il Signore Oscuro, ma lo scontro costò la vita a Jinn. Piell e gli altri membri del Consiglio si recarono su Naboo per il funerale di Qui-Gon. Era l'inizio di un periodo oscuro per il Consiglio Jedi; un Sith era stato ucciso, ma i Jedi non erano certi se si trattasse del Maestro o dell'Apprendista. Anakin Skywalker diventò il Padawan di Kenobi, benchè il Consiglio nutrisse ancora dei dubbi riguardo il ragazzo.

Missione su Malastare

"Il Red Iaro si è stancato di combattere. E' tempo che torni la pace."
"Anche il flejj si è stancato. Ma non può perdere la sua pelle."
―Zug ed Even Piell[fonte]

Più tardi, quello stesso anno, il conflitto tra il Red Iaro e il governo del pianeta di Piell giunse, in apparenza, alla fine, e Myk'chur Finux Zug dichiarò uno stallo, e richiese l'inizio del processo di pace. Il Protettorato Gran si offrì di ospitare i negoziati in territorio neutrale, come Malastare, e il Dipartimento Giudiziario della Repubblica richiese che il Consiglio Jedi mandasse dei propri delegati che agissero da arbitri durante i vari incontri. Adi Gallia, che sentiva ancora di avere un debito nei confronti di Piell, sollevò la questione durante una seduta del Consiglio, esaltando il sacrificio del Maestro Jedi, anche se quest'ultimo liquidò i suoi commenti con una scrollata di spalle. Trattandosi di una questione di grande importanza per molti dei sistemi vicini a Lannik, il Cancelliere Palpatine richiese che fossero solo membri del Consiglio ad occuparsi della mediazione su Malastare. Piell si offrì volontario, dal momento che gli usi e tradizioni della sua gente—considerati come qualcosa di primitivo e strano dalla società galattica—erano sconosciuti agli altri Jedi, e sentiva che la sua presenza su Malastare era necessaria. Anche Ki-Adi-Mundi, Plo Koon, Mace Windu, Yaddle e Adi Gallia si offrirono volontari per prendere parte ai negoziati.

Il team giunse su Malastare in pochi giorni, a bordo di un'incrociatore Consular, e furono accolti dai senatori dei Gran Ainlee Teem e Baskol Yeesrim, che li scortarono ai propri alloggi. I Jedi erano sospettosi e sull'attenti, dal momento che sospettavano che i Gran avessero delle ragioni occulte per aver voluto ospitare i negoziati. Durente il tragitto, Piell, Adi Gallia e Yaddle si accorsero che erano seguiti e controllati da un Lannik, che ritenevano fosse un membro del Red Iaro, e da un sacerdote Ffib incapucciato, un membro di un'organizzazione religiosa stabilitasi sul pianeta Lorahns; incuriositi, Piell e Gallia rimasero indietro ed intercettarono la coppia, chiedendo loro perchè stessero seguendo la delegazione Jedi. Il Lannik e il sacerdote, in tutta risposta, spararono ai due Jedi, i quali si difesero con estrema facilità, con l'aiuto di Ki-Adi Mundi e del suo Padawan A'Sharad Hett, che erano arrivati in loro soccorso. Gli aggressori di Piell fuggirono, e i Jedi si diedero all'inseguimento, ma alla fine arrivarono ad un vicolo cieco, e in aggiunta, due guardie Gran dissero di non aver visto nessun fuggitivo nei corridoi.

Even Piell e molti altri Jedi durante la missione su Malastare.

Teem e Yeesrim rimproverarono le guardie e le mandarono a cercare gli assalitori, e portarono i Jedi al palazzo del governatore, dove Teem assicurò loro che sarebbero stati al sicuro. I Jedi percepivano grande pericolo e inganno su Malastare, ma dovettero accantonare quei pensieri quando gli odierni negoziati ebbero inizio. Essi furono introdotti ad Aks Moe e Gujdim Wiphshun, i Gran che avrebbero presieduto l'incontro, il principe Lannik R'cardo Sooflie IX, il figlio del principe al quale Piell aveva salvato la vita anni prima, e il consigliere militare di Soolfie, ossia il vecchio collega di Piell, Hutar Zash. Soolfie era sospettoso nei confronti di un compatriota che serviva con coloro che riteneva essere dei "pezzenti religiosi", e Piell si presentò; quando Soolfie non sembrò ricordarsi di lui o del suo sacrificio, Adi Gallia lo rimproverò, ma il principe Lannik ribattè che se Piell non avesse salvato i suoi genitori, lui sarebbe potuto diventare principe molto tempo prima.

I rappresentanti del Red Iaro, guidati da Myk'chur Finux Zug, arrivarono con parecchi minuti di ritardo, e si dimostrarono da subito sprezzanti verso i Jedi, ritenendo che la loro presenza non fosse necessaria. Piell si confrontò con Zug, ma il rivoluzionario disse che i tempi erano cambiati; il Red Iaro era stanco di combattere, e desiderava porre fine alle ostilità. Piell, tuttavia, sapeva che Zug sarebbe potuto tornare alle vecchie maniere, dopo un pò di tempo. I negoziati iniziarono, ma ai Jedi fu da subito evidente che non avrebbero portato da nessuna parte; le richieste di Zug non erano irragionevoli, ma Soolfie si rifiutava di accettare qualunque proposta, e dopo uno scatto di rabbia del principe, il Maestro Windu propose una pausa. Hutar Zash e molte altre guardie si offrirono di dare un passaggio ai Jedi fino ai loro alloggi, nel palazzo del governatore e, nella speranza di poter parlare con Zash, Piell accettò. Durante il tragitto, Zash parlò a Piell di alcune faccende riguardo Lannik; da quando Soolfie era asceso al potere, gli usi e le tradizioni del loro popolo stavano lentamente morendo, e la gente era sempre più scontenta del nuovo principe. All'improvviso, Zash e i suoi uomini rivelarono di indossare delle cinture esplosive—essi speravano che il loro sacrificio, perpetrato di fronte ai numerosi droidi cam che stavano filmando una corsa di sgusci lì nelle vicinanze, avrebbe potuto aiutare al ripristino delle antiche tradizioni su Lannik. Piell reagì con estrema velocità, usando la sua spada laser per tagliare a metà l'airspeeder sul quale stavano viaggiando, lasciando lui e i suoi compagni Jedi da una parte e Zash e i suoi uomini dall'altra. I loro esplosivi detonarono, ma i Jedi riuscirono a salvarsi—anche se il loro mezzo di schiantò al suolo.

In quel momento, nelle vicinanze stavano passando dei pod. I Jedi riuscirono ad aggrapparsi e a salire su uno di essi, pilotato da Sebulba, anche se il Dug cercò di farli cadere dal pod. Alla fine, il Maestro Windu—al quale erano aggrappati Piell e Gallia—perse la presa e cadde, sebbene l'altro airspeeder, giodato da Yaddle, riuscì a raccogliere i tre Jedi. Presumendo che Zug e Zash dovevano essere stati in combutta, i Jedi pensarono che Zug, di fronte al fallito tentativo di uccidere i Jedi, avrebbe per disperazione tentato di assassinare Soolfie. I Jedi irruppero nella stanza di Soolfie proprio mentre Zug e i suoi tirapiedi stavano per dare il principe in pasto ad un paio di cani akk, una specie di predatori nativi di Haruun Kal. Non volendo uccidere le creature, i Jedi riuscirono ad ammansuetirle, ma Zug approfittò della loro momentanea distrazione per tentare la fuga, usando un jetpack per raggiungere uno dei lucernari—ma finì con lo scontrarsi con un podracer, rimanendo ucciso. Ask Moe e le sue guardie arrivarono in quel momento, occupandosi dei ribelli rimasti prima che i Jedi potessero aver il tempo di interrogarli; il senatore annunciò che i negoziati erano conclusi, e chiese che i Jedi facessero ritorno a Coruscant. Soolfie stesso se ne andò, pur senza dimostare il benchè minimo segno di gratitudine ad Even Piell, anche se il Maestro Jedi non sembrò curarsene più di tanto—sapeva di aver adempiuto ai suoi doveri verso la Repubblica. Piell e il resto della delegazione Jedi fecero ritorno a Coruscant, reduci dal completo fallimento della loro missione.

La Crisi Separatista e le Guerre dei Cloni

"A quanto pare gli resterebbe una sola prova da affrontare."
"La prova dello spirito."
"Guardarsi allo specchio."
―Agen Kolar, Shaak Ti ed Even Piell discutono se promuovere o meno Anakin Skywalker a Cavaliere Jedi.[fonte]
Piell combatte nella Battaglia di Geonosis.

Qualche tempo dopo, Piell prese con sè un allievo Padawan, un Corelliano di nome Jax Pavan. Il padre di Pavan, Lorn, era stato un'impiegato nel Tempio Jedi, ma gli era stato chiesto di andarsene quando suo figlio fu accettato nell'Ordine. Piell insegnò a Pavan che i Jedi non avevano bisogno della Forza per essere tali; anche senza di essa, un Jedi era tale grazie agli ideali e ai dogmi che egli onorava e serviva. Pavan trovò questa lezione molto difficile da capire, anche a distanza di anni. Piell, che divenne quasi un padre per il suo Padawan, portò con sè Pavan in molte missioni, due delle quali ebbero luogo nei livelli più profondi di Coruscant.

Piell servì nel Consiglio Jedi per tutta la durata della Crisi Separatista, osservando con crescente costernazione come sempre più sistemi si separassero dalla Repubblica per unirsi alla Confederazione dei Sistemi Indipendenti, guidata dal Conte Dooku—un'ex-Jedi. Tuttavia, la CIS non fu la sola minaccia che l'Ordine, e la Repubblica, si fossero trovati ad affrontare. Nel 30 BBY, una Jedi Oscura—un'ex-Padawan di nome Aurra Sing—aveva ucciso due Maestri Jedi, J'Mikel e Peerce, su Coruscant, non lontano dal Tempio stesso. Piell, in particolare, fu scioccato dalla notizia, quando questa fu comunicata durante una sessione del Consiglio, e nonostante i numerosi sforzi per arrestare Sing, la Jedi Oscura riuscì a sfuggire. Piell e il Consiglio presenziarono la cerimonia che investì Quinlan Vos del rango di Maestro Jedi, ed Aayla Secura quello di Cavaliere nel 28 BBY, benchè, in quegli anni, il Consiglio avesse perduto due suoi importanti membri come Yaddle e Yarael Poof, entrambi caduti per difendere la Repubblice da dei terroristi; i loro seggi nel Consiglio furono ereditati rispettivamente da Shaak Ti e Coleman Trebor. Piell partecipò al funerale di Poof, su Coruscant, assieme al resto del Consiglio e ad altri Jedi Quermiani.

Nel 22 BBY, i rapporti tra la Confederazione e la Repubblica giunsero ad un punto critico. Obi-Wan Kenobi, assieme ad Anakin Skywalker e la Senatrice Padmé Amidala, era stato catturato dai Separatisti sul pieneta Geonosis, ed un folto gruppo di Jedi, guidati da Mace Windu, si addentrò nell'Arena Petranaki per salvarli. Piell era tra i 200 Jedi mandati in missione, e prese parte alla Battaglia di Geonosis. Combattendo contro i droidi che si erano riversati nell'arena, egli fu separato dal resto dei suoi compagni, e alla fine, si trovò ad essere uno dei pochi Jedi ad essere riusciti a sopravvivere allo scontro, grazie all'intervento dell'esercito di cloni che Yoda aveva condotto fu Geonosis. Nonostante l'arrivo dei rinforzi, molti membri del Consiglio perirono nell'arena, incluso Coleman Trebor. Le Guerre dei Cloni erano iniziate.

Even Piell nel Consiglio Jedi durante le Guerre dei Cloni.

Piell divenne un Generale Jedi e partecipò ad innumerevoli battaglie durante il triennale conflitto. All'inizio del conflitto, Piell partecipò ad un'importante incontro del Consiglio, nel quale i Maestri discussero sull'andamento della guerra. Il nuovo Comandante Supremo delle Forze Separatiste, il Generale Grievous, aveva di recente ucciso parecchi Jedi durante la Battaglia di Hypori, e il Consiglio era preoccupato dall'assottigliarsi del numero di Jedi pienamente addestrati nell'Ordine. Il neo-promosso membro del Consiglio, Obi-Wan Kenobi, propose che il suo Padawan, Anakin Skywalker, fosse promosso Cavaliere, benchè molti membri del Consiglio fossero contrari, ritenendo il giovane troppo testardo. Piell fece notare che il Cancelliere Palpatine aveva più volte caldeggiato la promozione di Anakin, benchè il Maestro Windu avesse chiarito che i politici non dovevano intromettersi nelle faccende dei Jedi. Alla fine, fu deciso che Skywalker sarebbe stato promosso, e Piell partecipò alla cerimonia. Il Padawan di Piell, Jax Pavan, fu insignito del rango di Cavaliere Jedi due mesi prima che la guerra finisse, nel 19 BBY; per quel tempo, Piell, ormai abbastanza vecchio, non faceva più parte del Consiglio, e il suo seggio fu occupato da Anakin Skywalker.

La Grande Purga dei Jedi

"Non parlare; devi risparmiare le forze... chiamerò un medico che ti rimetterà in sesto—"
"Oh, non essere stupido. Muovimi e andrò in pezzi come un holopuzzle... sono spacciato—lo sappiamo tutt'e due. Qualcuno deve continuare la mia missione. Ora, ascolta bene…"
―Nick Rostu ed Even Piell[fonte]

Piell si trovava al Tempio dei Jedi quando fu impartito l'Ordine 66 ed ebbe inizio l'Operazione Knightfall. Orde di clone trooper, guidate da Anakin Skywalker, il quale si era appena convertito al Lato Oscuro, presero d'assalto il Tempio, massacrando senza pietà i Jedi, gli impiegati e i bambini, mentre, in tutta la Galassia, i cloni si ribellavano ai loro generali Jedi, uccidendoli. Piell riuscì a lasciare il Tempio, facendosi strada attraverso i pericolosi livelli inferiori di Coruscant, nei quali trovò rifugio. Piell ritenne di essere il solo membro del Consiglio ad essere sopravvissuto all'attacco, benchè ignorasse che se ne erano salvati anche degli altri. Nei giorni che seguirono, Palpatine riformò la Repubblica nel primo Impero Galattico, autoproclamandosene sovrano, e i Jedi, che la propaganda Imperiale dipingeva come traditori della Repubblica, iniziarono ad essere braccati in ogni dove dal nuovo apprendista di Palpatine, Darth Vader, e da numerosi altri adepti del Lato Oscuro. Piell sapeva di avere i giorni contati, e per la prima volta nella sua vita, egli conobbe la paura.

Piell riuscì a cavarsela per alcune settimane; mentre la maggior parte dei Jedi sopravvissuti evitarono di usare la Forza nel timore di attirare troppo l'attenzione, il piccolo Maestro Jedi si rifutò di rinnegare il suo legame con l'Ordine, e continuò ad usare la Forza. Preferiva tuttavia evitare di usare i suoi poteri in pubblico, benchè vivesse perlopiù nei ghetti e nei quartieri malfamati del Corridoio Cremisi, dove aveva più possibilità di sfuggire alle ricerche. Qualche tempo dopo l'Operazione Knightfall, Piell seppe di un droide, designato come 4-TO, il quale conservava nella sua memoria una notevole quantità di delicate informazioni sull'Impero. Secondo le sue fonti, inoltre, Darth Vader era sulle tracce del droide, e Piell decise di localizzarlo per primo, pensando che in tal modo avrebbe potuto salvare innumerevoli vite.

Even Piell, a fianco di molti suoi compagni Jedi.

Parecchi mesi dopo l'inizio della Purga, Piell fu localizzato dall'Impero, e squadre di stormtrooper si precipitarono nei livelli più malfamati del pianeta capitale nel tentativo di catturarlo. Avvertendo il pericolo grazie alla Forza, Piell cercò riparo in quella che era stato un nascondiglio per la spezia, ma così facendo, si mise in trappola da solo. Tentò di fuggire tramite un condotto usato da un vecchio elevatore, ricorrendo alla Forza per risalire. I soldati Imperiali entrarono nella struttura proprio mentre il Jedi si introduceva del condotto; Piell capì quel'era la tattica dei suoi inseguitori troppo tardi. Essi aprirono il fuoco da entrambe le estremità del condotto, fondendo insieme le lamiere e intrappolando così Piell. Usando la sua spada laser, Piell riuscì a liberarsi dalla trappola, uscendo dal condotto, anche se ciò non servì a sfuggire agli inseguitori; i cinque trooper si erano infatti premuniti di bloccare la sola via d'uscita, e Piell sapeva che le ultime settimane, passate a fuggire con poco cibo a disposizione e pochi momenti di riposo, lo avevano indebolito, troppo per poter combattere al pieno delle sue capacità.

Il Maestro Jedi riuscì a deflettere i colpi dei nemici, pur non riuscendo a fuggire. Conscio del rischio insito nell'uso di una tattica che gli stormtrooper ben conoscevano, Piell ricorse alla Forza per scavalcare i nemici e riuscì a raggiungere l'uscita. Il Lannik fu però abbagliato dalla detonazione di una granata accecante, che lo privò momentaneamente della vista. I cloni, i cui occhi erano protetti dai loro elmetti, ne aprofittarono per aprire il fuoco sul piccolo Jedi, il quale, affidandosi alla Forza, potè comunque difendersi, mentre cercava di raggiungere la porta, ma, ancora una volta, i cloni lo avevano anticipato. Uno di loro, infatti, lanciò una granata davanti a Piell, ed un'altro soldato le sparò, facendola esplodere. L'esplosione travolse il Jedi, ferendolo gravemente, e in un'urlo di dolore, Piell si rese conto di come dei semplici cloni fossero stati in grado di batterlo in astuzia.

Gli stormtrooper, nonostante il buon'esito della loro missione, non ebbero la possibilità di finire la loro preda. Un gruppo di ribelli, chiamati Whiplash, tesero un'imboscata agli Imperiali dalla parte opposta dell'uscita dello stabilimento, ferendo parecchi cloni e obbligando gli altri a ritirarsi. Piell, benchè ferito, riconobbe uno dei ribelli, Nick Rostu—che era stato un'alleato della Repubblica e dell'Ordine Jedi—al quale Piell pregò di ascoltare le sue ultime parole. Nonostante Rostu si fosse offerto di prestargli cure mediche, il Lannik sapeva che la morte lo avrebbe colto di lì a pochi minuti; raccontò perciò a Rostu di 4-TO e della sua missione, chiedendogli di trovare Jax Pavan—che Piell sapeva essere ancora vivo—e di incaricarlo di trovare il droide prima di Vader. Rostu gli diede la sua parola, poco prima che Piell morisse.

Eredità

Rostu riuscì a scoprire dove Pavan si trovasse, e lo informò della morte e della missione di Piell—anche se Jax era già al corrente della morte del suo Maestro, avendola sentita nella Forza—e Pavan, con l'aiuto di molti altri, Rostu incluso, riuscì a localizzare il droide. Tuttavia, il droide altro non era che un'esca per attirare Pavan in una trappola; Vader, infatti, aveva permesso che Piell venisse a conoscenza dell'esistenza del droide e dei suoi "segreti"—che non esistevano—sapendo che della missione si sarebbe poi occupato Pavan. Questi si rese conto dell'inganno, ma si rifiutò di ripudiare gli insegnamenti di Piell, e continuò a vivere come un Jedi. Sotto l'Impero, i Lannik entrarono in un periodo di enorme difficoltà; l'Impero aveva infatti bloccato le rotte commerciali verso il loro pianeta e persino dopo decenni dalla caduta dell'Impero, non erano ancora riusciti a risollevare del tutto la loro economia. I Lannik avrebbero ricordato Even Piell come uno dei più grandi personaggi della loro storia, e le sue trattative con il Red Iaro furono ampiamente documentate.

Personalità e tratti

"[Il Fronte Nebula] Attorno a noi si stringe, come pezzi su un'holoscacchiera."
"Allora dobbiamo terminare la partita."
―Yoda ed Even Piell[fonte]
Il Maestro Piell.

A dispetto della sua statura, Even Piell era un prode guerriero, noto in tutto l'Ordine per la sua tenacia e il suo coraggio in battaglia. All'epoca dell'attentato del Red Iaro ai reali di Lannik, Piell, trovandosi in netto svantaggio numerico, sembrò non avere scampo, ma nonostante tutto riuscì ad eliminare i terroristi e a salvare la famiglia reale. Benchè molti dei suoi compagni lo avessero esortato a curare le sue ferite, Piell preferì non farlo, lasciando sul suo volto numerose e vistose ciccatrici. Per il piccolo Maestro Jedi, una tale "deturpazione" altro non era che un'inequivocabile segno di coraggio, onore e perseveranza, oltre che un chiaro ricordo, quasi un monito, del giorno dell'attacco, nella Sala del Trono di Lannik. Tra i membri del Consiglio, Piell era quello più deciso e risoluto, e molto spesso suggerì, senza troppi convenevoli, di ricorrere all'uso della forza per risolvere una situazione problematica. Nonostante questo, era noto per essere stato uno degli eruditi del Consiglio della Prima Conoscenza.

Un'altro elemento che lo caratterizzava era la sua incrollabile lealtà, ai Jedi, alla Repubblica e alla sua gente. Mentre la maggior parte dei Jedi non faceva più ritorno al loro pianeta natale dopo l'ingresso nell'Ordine, Piell fu tra i pochi che invece passarono un breve periodo sui loro mondi d'origine; su Lannik, Piell servì orgogliosamente la famiglia reale, un'incarico che svolse con la massima serietà. Piell seguì sempre con grande preoccupazione gli eventi che riguardavano il suo popolo, e lo rattristava il fatto che molti, come i Gran, cercassero continuamente di mettere le grinfie sulle ingenti e mai del tutto sfruttate risorse naturali del suo pianeta. Tra i Jedi, Piell era noto per la sua saggezza, maturata in tanti anni di devoto servizio all'Ordine; tuttavia, sul suo pianeta natale era considerato solo un vecchio troppo legato ad antiche tradizioni, ciò dovuto al fatto che i Lannik non comprendevano appieno le vie dei Jedi. Secondo Jax Pavan, Piell era un'eccellente insegnante, quasi una figura paterna agli occhi dei suoi studenti. Sotto il profilo dell'insegnamento, era un conservatore; addestrava i suoi allievi ricorrendo a metodi di comprovata efficacia, e disapprovava gli insegnamenti poco ortodossi di Maestri come An'ya Kuro, ritenendoli brutali ed addirittura inquietanti. Era un fermo oppositore di qualsiasi forma di oppressione o schiavitù, e non mancò mai di manifestare il suo dispiacere nei confronti dei Dug di Malastare, i quali erano stati soggiogati dall'arrivo dei Gran e relegati a cittadini inferiori sul loro stesso mondo. Tuttavia, all'epoca del Summit Commerciale di Eriadu, Piell acconsentì a chiudere un'occhio sulle tratte di schiavi gestite dai casati del settore Senex per consentire loro di unirsi alla Repubblica, così da ottenere la loro cooperazione per catturare Arwen Cohl.

Even Piell era fiero di essere un Jedi, un negoziatore e custode della pace, e si riteneva fortunato ad essere riuscito a lasciare la miseria del suo pianeta natale. In qualità di Jedi, iniziò a considerarsi come un tassello in un più vasto e grandioso disegno, un mezzo per portare libertà e giustizia nella Galassia. Indomito e coraggioso, Piell non sapeva cosa fosse la paura, con la Forza sua alleata, che egli sapeva che lo avrebbe guidato e protetto—e la cosa gli procurava una grande calma e conforto. Fu per questo motivo che il Maestro Jedi si rifiutò di rinnegare il suo retaggio quando l'Ordine Jedi fu annientato dall'Impero, ritenendo che rifiutando la Forza, avrebbe rifiutato una parte di sè stesso. Per Piell, infatti, essere un Jedi era qualcosa che andava oltre ogni circostanza, perfino oltre la Forza stessa.

Poteri e abilità

"Troppo tardi, vecchio! Non c'è più nulla che tu possa fare per fermarci!"
"Ah no?"
―Un terrorista Lannik a Even Piell[fonte]

Diversamente da altri membri del Consiglio, come ad esempio Oppo Rancisis, Yaddle ed Eeth Koth, Piell non era portato per un determinato potere della Forza, ma a questa "mancanza" sopperiva con determinazione ed intelligenza in azione. Piell era un praticante di tutti e sette gli stili di combattimento con spada laser, confermando la sua abilità come spadaccino, abilità che fu pienamente dimostrata durante la missione su Malastare e in seguito durante la sua latitanza, in seguito all'Ordine 66. All'epoca della crisi su Malastare, Piell brandiva una spada laser color cremisi, e all'epoca della Battaglia di Geonosis ne brandiva una dalla lama verde. Piell era un Guardiano Jedi. Di conseguenza, preferiva ricorrere alla Forza in battaglia che in altre situazioni, come dimostrò durante la sua battaglia finale contro gli stormtrooper su Coruscant.

Appare in

Fonti

Collegamenti esterni




  1. 1,0 1,1 Databank title.png Even Piell nel Databank di SW.com
  2. Coruscant Nights I: Jedi Twilight