Eye of Palpatine

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Nuova Repubblica.
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Eye of Palpatine
Note di fabbricazione
Produttore

Dipartimento Imperiale per la Ricerca Militare

Modello

incrociatore

Note tecniche
Lunghezza

>19 km

Armi

cannoni turbolaser

Dotazione
Utilizzo
Ruoli

corazzata

Epoche
Ingresso in servizio

18 BBY

Distruzione

12 ABY

Affiliazione

Impero Galattico

L’Eye of Palpatine era una colossale super corazzata dalla forma di asteroide, commissionata da Palpatine nel secondo anno dell’Impero Galattico. Il vascello fu la prima superarma dell’Imperatore. Essa era simile ad una sfera silurante, ma con molta più potenza di fuoco e costruita su una scala assai maggiore. Fondamentalmente, tutta la potenza di fuoco della nave avrebbe potuto compiere il lavoro di bombardamento orbitale di un’intera flotta da guerra.

L’Eye of Palpatine ospitava diverse squadriglie di T.I.E Fighter, così come trasporti ETR-3 di classe Beta e cannoniere Skipray. La maggior parte dell’equipaggiamento a bordo era di fabbricazione SoroSuub.

Storia

Un terribile compito

Gamorreani in stasi a bordo della corazzata.
Nel 18 BBY, Palpatine avrebbe usato l’Eye of Palpatine per distruggere il Plawal rift, su Belsavis, dove il Maestro Jedi Ho'Din Plett nascondeva molti giovani apprendisti sopravvissuti alla Grande Purga. Questo rift era un lussureggiante cunicolo geotermale scavato nelle distese ghiacciate del pianeta, appositamente ricoperto da una cupola di trasparacciaio. Poiché un massacro simile, militarmente immotivato, avrebbe causato indignazione nel Senato Imperiale, Palpatine sparpagliò il contingente di truppe del vascello per l’Orlo Esterno, ordinando di attendere l’Eye.

Nonostante ciò, la luna da battaglia dell’Imperatore fallì la sua missione a causa del sabotaggio operato da due Cavalieri Jedi, Geith e Callista, il cui atto eroico consentì a Plett e ai bambini di abbandonare Belsavis e mettersi in salvo.

Il ritorno dell'Eye

Luke Skywalker nell'Eye of Palpatine.
L’Eye of Palpatine rimase dormiente fino al 12 ABY, quando Roganda Ismaren, ex Braccio dell'Imperatore, la localizzò. Ella usò il proprio figlio Irek Ismaren - a cui era stato impientato un convertitore sub-elettronico che, apparentemente, gli pemetteva di assumere il controllo mentale di qualunque dispositivo elettronico - per risvegliare la nave. Dopo l’attivazione, la Eye of Palpatine tentò di adempiere la sua programmazione richiamando il proprio contingente di truppe d'assalto. Purtroppo, dopo così tanti anni, le truppe erano solo un ricordo.

Imperterrita, la nave andò a caccia di esseri senzienti, rintracciabili in apposite località preinserite. L’Eye of Palpatine catturò prigionieri di diverse specie e di molti mondi: presto fu piena di innumerevoli razze, inclusi Affytechan, Jawa, Kitonak, predoni Tusken e Gamorreani. Questi venivano risucchiati in apposite vasche per la riprogrammazione mentale, così da essere trasformati in soldati fedeli ed efficienti.

In seguito, l’Eye of Palpatine fu distrutta da Nichos Marr. Sebbene non vi sia alcuna prova in nessuna delle registrazioni imperiali recuperate negli anni dalla Nuova Republica, Qui Xux ritenne che l’Eye of Palpatine avesse una nave sorella; la missione o il destino ultimo di quella nave, ammesso che esista, resta sconosciuto.

Presente in

Fonti