Finis Valorum

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Finis Valorum
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Coruscant[1]

Morte

21 BBY (14:9:19), Coruscant

Descrizione fisica
Razza

Umano[1]

Sesso

maschio[1]

Altezza

1.7 metri[1]

Capelli

bianchi[1] (precedentemente biondi)

Occhi

Blu[1]

Pelle

chiara

Dotazione
Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione

Finis Valorum fu l'ultimo Cancelliere Supremo a ricoprire questo ruolo prima che la Repubblica Galattica crollasse per far spazio all’oppressivo Impero Galattico.

Valorum discedeva da una famiglia di politici influenti, tra cui si ricorda Tarsus Valorum, che riorganizzò l'intera Repubblica Galattica con la Riforma di Ruusan (1.000 BBY). Il nome Valorum lo aiutò ad assicurarsi una posizione all’interno delle sfere politiche repubblicane, ma alla fine, fu anche la sua rovina: i suoi nemici politici infatti, avrebbero contestato la sua ascesa a Cancelliere in quanto pervenuta non per meriti politici, ma per semplice eredità familiare.

Biografia

Senatore

Prima della sua elezione a Cancelliere, Valorum era Senatore del Settore di Lytton. Era membro di quel gruppo di senatori noto come la fazione del Nucleo, dell’amministrazione del Cancelliere Kalpana, ed era stato coinvolto nei negoziati che misero fine alla Guerra Iperspaziale Stark.

Elezione a Cancelliere

Il suo coinvolgimento nei negoziati, le sue origini familiari, e probabilmente la sua posizione come consigliere di Kalpana erano i fattori principali che portarono alla sua ascesa a Cancelliere. Oltre a ciò, anche la famiglia Tarkin sostenne la sua elezione.

Fu un buon governante ma un pessimo politico, perché nel corso di tutta la sua carriera i suoi successi vennero quasi sempre minimizzati, oppure offuscati da scandali che non riusciva a domare (fu più volte legato sentimentalmente a più di una donna).

Valorum fu amico e sostenitore dell'Ordine dei Jedi, cui spesso chiedeva consiglio e aiuto.

Crisi di Naboo

Dopo l’incidente di Dorvalla nel 33 BBY, su iniziativa del Senatore Palpatine, Valorum suggerì la tassazione delle rotte commerciali per far pace con il Fronte Nebula che stava compiendo atti di terrorismo nei confronti della Federazione. Il Fronte era convinto che ciò non avrebbe fatto alcuna differenza, e cercò di assassinare il Cancelliere. I terroristi compirono 2 attentati, entrambi sventati dai Jedi.

Apparentemente in risposta alla tassazione delle rotte comerciali, la Federazione dei Mercanti pose il blocco navale su Naboo. Molti senatori decisero di biasimare Valorum invece che i Neimoidiani per l’embargo, ma il Maestro Jedi Adi Gallia capì che niente era come sembrava su Naboo, e che probabilmente vi era qualcos'altro in gioco Valorum così chiese ai Jedi di inviare qualcuno presso il blocco navale, per investigare su quanto stava accadendo. Il Consiglio dei Jedi scelse Qui-Gon Jinn e il suo padawan Obi-Wan Kenobi.

Il negoziato fallì ancora prima di cominciare, in quanto la Federazione attaccò i due Jedi, che dovettero nascondersi dall'armata d'invasione, sbarcare segretamente nel pianeta, liberare la Regina Amidala di Naboo e scortarla fino a Coruscant, per presentare il suo caso in Senato. Valorum era sinceramente felice che la Regina fosse viva, ma non fu di alcun aiuto, in quanto era costretto a frenarsi davanti ai ricatti velati dei suoi nemici, in possesso di prove politicamente scomode.

La Federazione dei Mercanti, per mezzo del suo rappresentante in Senato, cercò di negare ogni accusa di invasione da parte di Amidala, chiedendo che fosse nominata una commissione che investigasse l’effettivo stato dei fatti. Valorum stava per respingere la proposta, quando intervenne il Vice Presidente del Senato, che gli mormorò qualcosa all'orecchio. Visibilmente controvoglia, Valorum annunciò che si sarebbe nominata una commissione da mandare sul pianeta.

Frustrata dai pochi risultati ottenuti dal suo alleato, Amidala richiese un Voto di Sfiducia per il Cancelliere Valorum. Ricevette applausi in tutta l'aula senatoriale. Valorum non poté fare altro che sospirare e procedere alla votazione. Alla fine della sessione venne estromesso dal suo ruolo, senza aver commesso crimine più grande dell’aver seguito le procedure.

Dimissioni

Dopo le sue dimissioni, Valorum passò i due anni successivi in solitudine. Dopo essere tornato alla vita pubblica, passò il suo tempo lavorando con il Movimento di Soccorso dei Rifugiati su pianeti quali Alderaan. Scrisse anche un’autobiografia, Holding Back the Tide, pubblicata nel 22 BBY, che venne ampiamente stroncata. Valorum divenne amico del Senatore Bail Organa.

Morte

Valorum venne ucciso durante un attentato terroristico poco dopo la Battaglia di Jabiim, quando la sua nave, la Star of Iskin, esplose al decollo.

L’attacco era stato segretamente orchestrato da Darth Sidious, ma pubblicamente attribuito ai Separatisti, nel tentativo si sbarazzarsi di Valorum a causa dei suoi colloqui con il Senatore Organa in merito alle manovre politiche di Palpatine. In realtà, apparentemente su macchinazione di Darth Sidious, Finis Valorum venne assassinato dall’assassina Anzati Sajé Tasha, su ordine del corrotto Senatore Viento, che aveva a sua volta preso ordini da Sora Bulq. Questa informazione sarebbe poi stata utilizzata da Quinlan Vos nella sua caccia ai Sith.

Relazioni

Valorum fu noto anche per i suoi rapporti con varie donne. Aveva un forte legame con il Maestro Jedi Adi Gallia, e si diceva avesse avuto anche una storia con l’Assistente Amministrativo Senior Sei Taria, durante il suo cancellierato.

Eredità

Il Memoriale Finis Valorum fu costruito su Coruscant per onorare l’ultimo Cancelliere prima dell’ascesa di Palpatine.

Tratti caratteristici

Probabilmente il più grande difetto di Valorum era la mancanza di carisma. Non era in grado di respingere gli attacchi alla persona e le accuse più semplici, cosa che lo screditava agli occhi prevenuti dei media. Le accuse che Valorum avesse forti interessi familiari che avrebbero dovuto trarre beneficio dalla tassazione della Federazione dei Mercanti non furono mai smontate dal suo entourage, cosa che segnò il suo destino politico.

Apparizioni

Fonti

Mote e riferimenti