Guerra Civile Jedi

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Guerra Civile Jedi
Jedicivilwar 1.jpg
Inizio

3.959 BBY

Fine

3.956 BBY

Luogo

Galassia

Esito
Battaglie principali

Cattura di Darth Revan, Battaglia della Star Forge

Schieramenti


Comandanti


"Tre anni fa, Revan e Malak tornarono a capo di una massiccia flotta d'invasione. Revan aveva assunto il titolo di Signore dei Sith; l'eroe divenne il conquistatore."
Dorak[fonte]

La Guerra Civile Jedi — conosciuta anche come Guerra della Star Forge o Seconda Guerra dei Sith — ebbe inizio sostanzialmente quando Darth Revan e Darth Malak, passati interamente al lato oscuro, lanciarono un assalto massiccio contro la Repubblica, indebolita dalle Guerre Mandaloriane appena terminate. Revan era stato il più grande artefice di questa vittoria, e per la Repubblica fu un disastro ritrovarselo contro. Il conflitto devastò il grande governo galattico, che si ritrovò ad un passo dal collasso.

Durante la guerra avvennero alcuni orrori fra i più disumani dalle Guerre Mandaloriane; tali malefatte ebbero un incentivo notevole con la salita al potere di Darth Malak, ben più crudele e senza scrupoli di Revan.

Storia

Una guerra fra Jedi

Revan e Malak.
"La ragione per cui la Guerra Civile Jedi fu chiamata così è che pochi nella Galassia riescono a riconoscere le differenze fra Jedi e Sith. Per loro sono entrambi Jedi — con filosofie diverse."
Mical[fonte]

Come avevano capito sia Revan sia i Maestri del Consiglio Jedi, con a capo il Maestro Kavar, la guerra si centralizzava sui Jedi: erano loro il cardine che avrebbe cambiato le sorti del conflitto. Per questo esso divenne noto come la Guerra Civile Jedi. Revan ed i Sith tentarono di convertire al lato oscuro quanti più utilizzatori della Forza possibili, mentre i Jedi intensificarono la loro opera di reclutamento. Gli scontri a terra erano così caratterizzati anche dall’impegno costante dei Jedi — e dei Sith.

Vennero a formarsi legioni di Assassini Sith, che si occupavano della cattura e della tortura dei Jedi, con l'obiettivo di spezzarli e convertirli al lato oscuro. Grazie a questi mezzi, le fila dei Sith si infoltirono non poco a discapito di quelle dei Jedi, costituendo anche un fattore propagandistico molto negativo per la Repubblica.

L'invasione dei Sith

"Inizialmente il grosso delle forze dei Sith era costituito da ex soldati della Repubblica che avevano servito sotto Revan. Con ogni conquista, migliaia in più passarono agli invasori, moltiplicando il loro numero."
Dorak[fonte]

Le prime fasi del conflitto furono così caratterizzate maggiormente da grandi battaglie, lontano dal centro della Repubblica. Tuttavia, le forze dei Sith si facevano rapidamente strada attraverso la grande confederazione galattica, conquistando uno dopo l’altro i suoi pianeti. Massacri come quello di Telos, però, o le soppressioni delle rivolte di liberazione o di protesta contro l’autorità Sith, privarono l'Impero di un qualsivoglia supporto popolare, ma a Revan e a Malak tale supporto non interessava minimamente, almeno al momento attuale. Ambo le parti erano totalmente dedite all’annientamento totale del proprio nemico.

Col tempo, l’Impero Sith divenne sinonimo, al tempo stesso, di terrore, potenza e schiavitù. Naturalmente, le libertà d’espressione erano fortemente negate al suo interno, ma la propria forza militare era un chiaro richiamo al silenzio verso gli oppositori interni. La brillante tattica di Revan e il progressivo rafforzamento delle sue armate, la cui origine era ignota, ma che comunque gli dava una forza militare imponente, conferivano all’Impero Sith vittorie inimitabili e assai rapide. La chiave del suo successo stava in un'antica stazione rakata, la Star Forge, scoperta da Revan alla fine delle Guerre Mandaloriane, che gli permetteva di avere sempre nuove e infinite forze da schierare contro quelle della Repubblica, in costante diminuzione.

Viste queste circostanze, la grande corporazione commerciale galattica nota come Czerka Corporation strinse legami commerciali e militari con l’Impero Sith, ottenendo da esso il permesso per operare liberamente sul proprio territorio. Per questo, la Czerka si inimicò popolazioni e federazioni commerciali. Su Kashyyyk, per esempio, ridusse molte tribù wookiee in schiavitù.

L’unica speranza per la Repubblica era Bastila Shan, una Padawan Jedi che aveva appreso la Meditazione da Battaglia, un misterioso potere antico, che da tempo non era più d’uso così comune come lo era stato in passato, specialmente durante la Grande Guerra dei Sith. La tecnica della Meditazione da Battaglia conferiva determinazione e coraggio negli alleati, e terrore e insicurezza nei nemici. Questa letale tecnica permise alla Repubblica di difendere molti pianeti chiave.

La cattura di Revan

"Ordinai alle mie navi di sparare sul tuo ponte. Pensavo di poter sconfiggere tutti i miei nemici con un singolo glorioso attacco!"
Darth Malak a Revan[fonte]
La cattura di Revan.
In un’azione disperata volta a privare le forze Sith dei loro capi più eminenti, la Flotta della Repubblica organizzò infine un’imboscata alla flotta di Revan. Grazie alla Meditazione da Battaglia di Bastila, le navi della Repubblica accerchiarono quelle Sith, cingendo d’assedio l’ammiraglia di Revan. Questa fu abbordata da una squadra di soldati della Repubblica e Jedi, che vennero presto raggiunti da Bastila stessa. La squadra riuscì a farsi strada attraverso i corridoi della nave, sino a giungere alla plancia di comando, dove si trovava Revan, pronto ad affrontare chiunque gli si fosse parato davanti. Prima che il duello avesse potuto avere inizio, però, il Leviathan, la nave di Malak, sparò contro quella del Signore Oscuro e la distrusse: l’apprendista era pronto a prendere il posto del maestro.

Revan, salvato all'ultimo momento, fu condotto innanzi al Consiglio Jedi, ferito e debole. I Maestri Jedi gli modificarono la memoria, “trasformandolo” in un soldato della Repubblica, nella speranza che potesse ricordare, essere modellato in un'arma contro i Sith e rivelare, finalmente, quale fosse lo strumento che i Sith utilizzavano per avere sempre nuove forze e navi a disposizione.

Un nuovo Signore Oscuro

Il nuovo Signore Oscuro dei Sith.
"I Sith ci cacciano come animali, assaltendo e assassinando i nostri fratelli ovunque li trovino."
Vandar Tokare[fonte]

Come Signore Oscuro dei Sith, Malak obbligò tutti i propri sudditi a giurargli fedeltà, eliminando chiunque si opponesse al passaggio del potere nelle sue mani. A differenza di Revan, Malak era un condottiero spietato, che si abbatteva come una furia su ogni cosa: per sedare la resistenza di un pianeta, infatti, il nuovo Oscuro Signore era pronto a bombardarlo da cima a fondo. Mentre Revan risparmiava almeno strutture ed edifici commerciali, Malak ordiva la distruzione anche di quelli, se necessario, senza trovare un modo alternativo per conquistarli.

Sapendo che Bastila era la chiave dell'intero conflitto, Malak ordinò alle proprie forze di darle la caccia, per poterla catturare e convertire al lato oscuro, quindi sfruttare il suo enorme potere contro la Repubblica.

La cerca della Star Forge

Un anno dopo, Revan, come soldato della Repubblica, fu assegnato all’Endar Spire, un vascello da guerra con a capo Bastila, che si trovava in transizione presso Taris, un remoto pianeta dell’Orlo Esterno caduto nelle mani dei Sith. L’assalto delle navi Sith in difesa del pianeta, però, fu maggiormente fulmineo e Bastila non ebbe tempo per avviare la propria Meditazione da Battaglia: in pochissimo tempo, l’Endar Spire fu gravemente danneggiata ed il comandante della nave, l’eccellente pilota Carth Onasi, fu costretto ad ordinare a tutti i soldati di imbarcarsi sui gusci di salvataggio.

Revan e Carth si ricongiunsero su Taris, dove salvarono Bastila e fuggirono, diretti verso Dantooine, dove aveva sede una Enclave Jedi. Durante la fuga, però, dovettero sfuggire anche al Leviathan, poiché Malak, stanco della vana ricerca di Bastila, aveva deciso di bombardare a tappeto Taris. La distruzione del pianeta e la morte di milioni di abitanti, ancor più di quelli di Telos IV, fece sì che l’Impero si assicurasse sempre più nemici.

Su Dantooine, i Maestri Jedi assegnarono a Revan, Bastila, Carth ed al loro gruppo la ricerca della Star Forge, ritenuta l’arma misteriosa che conferiva ai Sith tanta potenza militare. In questa ricerca, essi furono aiutati da Mission Vao, il suo compagno Zaalbar, il Jedi Jolee Bindo, il Mandaloriano Canderous Ordo e Juhani.

Essi viaggiarono a lungo sui pianeti indicati da una mappa stellare trovata su Dantooine: dovettero esplorare Manaan, Korriban (dove uccisero Uthar Wynn, il capo dell’Accademia Sith), Tatooine e Kashyyyk ma, in procinto di recarsi alla loro ultima tappa, la nave sulla quale viaggiavano, il mercantile del criminale Davik Kang denominato Ebon Hawk, fu catturato dal Leviathan. Revan, Carth e Bastila riuscirono però ad evadere dalle celle di detenzione ed uccisero l’Ammiraglio Karath, ma quando furono ad un passo dall’hangar per fuggire si trovarono davanti Darth Malak. Questi rivelò a Revan il suo vero passato, ma il loro incontro fu breve: Bastila rimase sulla nave per impedire all’Ebon Hawk di fuggire.

Durante le esplorazioni dei pianeti, Revan eliminò tutti gli scagnozzi che Malak gli parò davanti: il cacciatore di taglie Calo Nord, il suo apprendista Darth Bandon, ed altri loschi personaggi. Tuttavia, nello stesso periodo, il Signore Oscuro scoprì e distrusse l’Enclave Jedi su Dantooine.

La Battaglia della Star Forge

Si combatte lo scontro finale.
"Se Malak non sarà fermato, la Repubblica cadrà e i Jedi saranno condannati all'estinzione."
Zhar Lestin[fonte]
Coperta l’ultima tappa, Revan trovò infine la Star Forge. Carth inviò un messaggio d’aiuto alla Flotta della Repubblica, ma poco dopo l’Ebon Hawk precipitò su uno sconosciuto pianeta vicino a causa di un campo magnetico. Qui, cercando il meccanismo per disattivare tale campo all’interno di un tempio controllato dai Sith, Revan dovette affrontare Bastila, che Malak aveva preso come sua nuova apprendista dopo averla soggiogata al lato oscuro. Durante il duello, Bastila rifiutò di redimersi e fuggì a bordo della Star Forge, permettendo però a Revan di disattivare il campo magnetico.
Malak è sconfitto da Revan.

Quando l’Ebon Hawk tornò nello spazio, si trovò davanti una gigantesca battaglia fra la flotta della Repubblica e la flotta dei Sith. L’Ammiraglio Dodonna ed il Maestro Jedi Vandar, a capo della flotta della Repubblica, assegnarono Revan all’abbordaggio della Star Forge, insieme ad un’altra squadra di Jedi, mentre all’esterno imperversava la battaglia, nella quale i Sith erano favoriti grazie alla Meditazione di Battaglia di Bastila, a loro favore.

Revan, infine, trovò Bastila dentro la Star Forge e, dopo un breve duello, riuscì a redimerla e la lasciò a praticare la Meditazione da Battaglia a favore della Repubblica. Finalmente libero da impedimenti, Revan trovò Darth Malak e si scontrò con lui, riuscendo infine a sconfiggerlo e ad ucciderlo.

Grazie alla Meditazione da Battaglia di Bastila, i caccia della Repubblica riuscirono a superare gli sbarramenti delle navi Sith e ad attaccarle alle spalle, confederando un grande vantaggio ai vascelli della Repubblica, che si fecero così strada verso la Star Forge. Quando la flotta Sith fu infine dispersa e messa in rotta, gli incrociatori più potenti della Repubblica distrussero la torre che ospitava il centro di comando della Star Forge, che franò con essa. L’immensa stazione da battaglia fu distrutta.

La Guerra Civile dei Jedi, tremendo conflitto ricordato per molto tempo a causa delle atrocità che lo avevano caratterizzato, ebbe finalmente fine.

"Avete sconfitto Malak, distrutto la Star Forge e rotto lo spirito dei Sith!"
Forn Dodonna all'equipaggio dell'Ebon Hawk[fonte]

Con Darth Malak morto, i Sith si aspettavano che Revan sarebbe tornato da loro e li avrebbe guidati verso la vittoria finale sui Jedi. Quando però egli partì per le Regioni Ignote, essi si combatterono fra di loro per il potere, scatenando una furiosa guerra civile che sarebbe durata per sei anni, sradicando quel poco che ancora restava dell'Impero Sith.

Visto che la guerra aveva colpito specialmente i Mondi del Nucleo, molti erano i rifugiati che erano scappati nell'Orlo Esterno, specialmente su Nar Shaddaa, ed erano divenuti preda delle criminalità locali. La fine della guerra permise a molti di loro di fare ritorno in patria, ma ci sarebbe voluto ancora molto tempo prima che tutti fossero stati in grado di lasciare i pianeti dove erano fuggiti.

Ricostruzione post-bellica

"La fine della guerra era solamente un nuovo inizio, e quella che sembrò una vittoria per la Repubblica era tutt'altro che tale."
Kreia[fonte]

Appena dopo la conclusione della guerra, il Senato Galattico elesse un nuovo Cancelliere Supremo, Cressa, che avviò la ricostruzione post-bellica della Repubblica, in particolare istituendo il Progetto di Ripristino di Telos e finanziando la comunità di Khoonda, su Dantooine. La ricostruzione fu però estremamente difficile, poiché sorsero non pochi problemi di varia natura. In particolare, alcuni Sith sopravvissuti, come Darth Nihilus, cercarono di indirizzare il malcontento popolare contro il governo repubblicano, in particolare con la Guerra Civile Onderoniana. Telos IV, Dantooine e Onderon erano divenute le uniche colonne portanti della Repubblica; grazie all'Esule, i piani dei Sith verso questi pianeti fallirono e la Repubblica uscì rafforzata e più salda dalla ricostruzione.

Revan

Subito dopo la vittoria nella Battaglia della Star Forge, Revan venne decorato con le più alte onorificenze della Repubblica, ma non molto tempo dopo scomparve, partendo per le Regioni Ignote per motivi misteriosi. Carth e Bastila lo cercarono, ma senza successo. Successivamente, fu Kreia a rivelare all'Esule che Revan era partito alla ricerca dei Veri Sith, un'oscura minaccia che attendeva nell'ombra il proprio momento per colpire e vendicarsi delle sconfitte subite in passato.

I Jedi

"La Guerra Civile Jedi distrusse i Jedi. Alla fine della guerra, rimaneva a mala pena un centinaio di Jedi. Molti caddero in battaglia... e molti altri furono sedotti dagli insegnamenti di Revan."
Kreia[fonte]

Il conflitto fu devastante per i Jedi: al suo termine, ne erano rimasti pochissimi e male organizzati. Inizialmente, la guerra civile scoppiata fra i Sith permise loro di vivere liberamente e riorganizzarsi, ma successivamente il Triumvirato Sith diede loro la caccia e, durante le Guerre Oscure, essi furono costretti a nascondersi. Solo dopo la morte di Darth Traya sarebbero potuti nuovamente emergere per ricostituire l'Ordine.

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Fonti