Impero Sith (secondo)

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Vecchia Repubblica.
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Impero Sith
Informazioni politiche
Tipo di governo

Tirannide

Capo di Stato

Signore Oscuro dei Sith

Capo del Governo

Signore Oscuro dei Sith

Comandante in capo

Signore Oscuro dei Sith

Informazioni sociali
Capitale

Korriban

Lingua ufficiale

Basic galattico standard

Valuta

Credito galattico standard

Religioni

Culto Sith

Informazioni storiche
Fondato nel

3.959 BBY

Scisso nel

3.956 BBY, Guerra Civile Sith

Riorganizzato nel

3.955 BBY, dal Triumvirato Sith

Abbattuto nel

3.951 BBY

Epoche

Era pre-repubblicana

"... l'eroe era divenuto il conquistatore."
―Dorak[fonte]

L'Impero Sith fu un governo fondato da Darth Revan e Darth Malak per combattere la Repubblica Galattica durante la Guerra Civile Jedi.

Storia

La nascita

Revan e Malak.

Verso la fine delle Guerre Mandaloriane, Revan, comandante in capo delle forze repubblicane, visitò l'Accademia di Trayus su Malachor V, un antico sito di addestramento costruito dai Sith. Qui scoprì dell'esistenza di "Veri Sith" al di là della Galassia e si ripromise di combatterli; per farlo, doveva rafforzare la Repubblica, oramai imbelle e incapace dopo la guerra. Allo stesso tempo, venne però irretito dal lato oscuro. Durante la Battaglia di Malachor V, nella quale i Mandaloriani furono definitivamente sconfitti, Revan scatenò il potere dell'Accademia, trasformando i Jedi che erano con lui in Jedi Oscuri.

Terminato il conflitto, Revan ed il suo amico Malak portarono le loro forze nelle Regioni Ignote, senza dare più notizia di loro. In realtà, essi seguirono il sentiero tracciato da antiche mappe stellari e riuscirono infine a trovare la Star Forge, una devastante arma creata dall'Impero Infinito millenni prima. Qui, Revan si autoproclamò Signore Oscuro dei Sith e cominciò ad organizzare le sue armate e le sue flotte. Nel giro di un anno, i nuovi Sith fecero ritorno e scatenarono la guerra contro la Repubblica, instaurando un nuovo Impero Sith.

La Guerra Civile Jedi

Durante la Guerra Civile Jedi, l'Impero si allargò sempre più, assorbendo le zone repubblicane che venivano conquistate dall'implacabile avanzata dei Sith. Laddove l'influenza della Repubblica era ormai scemata o dove l'Impero riusciva a corrompere i governanti planetari, alcuni sistemi si univano spontaneamente ai Sith, facilitandone estremamente l'invasione. Il bombardamento di Telos ordinato da Darth Malak, che provocò la distruzione della flora del pianeta e il massacro di milioni di persone, fu un'arma propagandistica eccezionale con la quale i Sith si assicurarono la resa di parecchi mondi. Rapidamente, l'Impero riuscì a conquistare anche Korriban, Dxun e altri pianeti appartenuti ai Sith del passato.

Revan e Malak sapevano che la chiave della guerra erano i Jedi. Pertanto, scatenarono legioni di Assassini Sith per dare la caccia, catturare o uccidere i Jedi. Per coloro che venivano catturati, vi erano tempi di tormenti e dolore: portati su Lehon, Malachor V, Dxun e Korriban, venivano torturati nella Forza finché non venivano spezzati e asserviti al lato oscuro. Fu così che, mentre le fila dei Jedi diminuivano costantemente, quelle dei Sith crescevano.

Per assicurarsi il vantaggio migliore contro la Repubblica, l'Impero siglò patti con la Czerka Corporation (che divenne un'attiva sostenitrice dei Sith) e con i Selkath di Manaan, dai quali acquistava il kolto.

Ma la Repubblica aveva un'arma preziosa: la Padawan Bastila Shan, in grado di utilizzare una tecnica ormai dimenticata dai più: la Meditazione da Battaglia. Grazie a lei, i Jedi riuscirono ad attaccare l'ammiraglia di Revan e a catturarlo. Poco dopo, Malak fece fuoco sull'ammiraglia, tradendo il suo maestro e divenendo il nuovo Signore Oscuro.

Revan contro Malak

I Jedi riuscirono comunque a salvare Revan e a portarlo, gravemente ferito, davanti al Consiglio Jedi. Esso decise di modificargli la memoria, affinché "rinascesse" come un semplice soldato repubblicano, e potesse intraprendere il cammino da Jedi, fino a rivelargli dove si trovasse la misteriosa arma che i Sith usavano per rafforzare costantemente le loro forze.

La Battaglia della Star Forge

L'obiettivo primario di Malak era la cattura di Bastila. Durante una battaglia su Taris, fu ad un passo dal riuscirvi, ma ella riuscì a scappare, nientemeno che grazie all'aiuto di un Revan obliato e dell'eccezionale pilota repubblicano Carth Onasi. Su indicazione del Consiglio Jedi, costoro intrapresero una missione per trovare le mappe stellari che li avrebbero condotti alla Star Forge. Fu durante una di queste missioni che Malak, trovatosi faccia a faccia con Revan, gli rivelò il suo vero passato. Comunque, questi lo ripudiò e decise di servire la luce.

Trovate tutte le mappe stellari, Revan rintracciò finalmente la Star Forge. Qui ebbe luogo una cruenta battaglia, durante la quale la Repubblica gettò tutta la sua flotta disponibile contro la stazione spaziale. A bordo, Revan affrontò e uccise Malak, spezzando i Sith.

Il collasso

"... Lord Revan ebbe l'occasione di regnare su un impero, curare questa galassia spezzata e renderla di nuovo forte — invece scelse di consegnarla alla debolezza, e scappò."
―Darth Sion[fonte]

La notizia che Malak era morto si diffuse rapidamente; ma, soprattutto, si diffuse quella che era stato Revan ad ucciderlo. I Sith si aspettavano che egli avrebbe fatto ritorno per condurli alla battaglia finale contro gli odiati Jedi. Al contrario, ad un certo punto Revan partì misteriosamente per le Regioni Ignote. Senza più una guida, i Sith si contesero il titolo di Signore Oscuro, dando inizio ad una logorante guerra civile, che devastò Korriban e l'intero Impero.

Korriban devastata.

Avvantaggiata dalla debolezza interna dei Sith, la Repubblica riuscì lentamente a riconquistare i territori perduti, aiutata da insurrezioni e rivolte. In un estremo tentativo di salvare ciò che restava dell'Impero, Darth Traya, Darth Nihilus e Darth Sion si unirono nel Triumvirato Sith; capendo di non essere ancora in grado di sfidare apertamente la Repubblica, essi si dedicarono ad una silenziosa guerra contro i Jedi, arrivando a decimare il loro già esiguo numero. La fragile alleanza si spezzò dopo poco tempo, ma fu l'Esule a mettere definitivamente fine all'Impero distruggendo i tre Signori dei Sith.

Governo

L'organizzazione del governo imperiale Sith era straordinariamente simile a quella del governo dell'Impero Galattico di Palpatine, benché fosse più orientata a sostenere lo sforzo bellico che a costituire un vero e proprio governo stabile come quello repubblicano. Ogni volta che un pianeta veniva assoggettato, il suo governo era disciolto e veniva nominato un governatore — spesso un Jedi Oscuro o un Sith — che aveva il totale controllo sul pianeta e sulle forze Sith presenti. Frequentemente, avvenivano casi di sopraffazione delle autorità rispetto ai diritti civili dei cittadini, che potevano essere arrestati o addirittura giustiziati senza motivazioni e processi.

Fondamentalmente, la regola del potere consisteva nel fatto che il più forte prevaleva e i deboli venivano eliminati. Questo era vero tanto per il Signore Oscuro dei Sith — che doveva essere usurpato dal suo apprendista quando questi fosse stato più forte di lui — quanto per i singoli Maestri e apprendisti Sith, come per il Maestro dell'Accademia Sith di Korriban.

Forze Armate

L'Impero contava molto sulle proprie organizzate ed efficienti forze armate. I soldati Sith incutevano timore solo a partire dalle proprie armature ed erano guerrieri eccezionali sul campo di battaglia. La flotta da guerra, composta da navi di fattura repubblicana e altre generate dalla Star Forge, era costantemente in movimento per raggiungere i vari fronti del conflitto.

Flotta

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Esercito

Fonti