Invasione di Naboo

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Rivolta degli Yinchorri

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Guerre del commercio

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Invasione di Naboo
Invasionenaboo 1.jpg
Inizio

32 BBY

Fine

32 BBY

Luogo

Naboo

Esito

Vittoria naboo-gungan

Battaglie principali
Schieramenti


Comandanti


"C’è qualcos’altro dietro a tutto questo, Altezza. È illogico che la Federazione venga fin qui. Io sento che vogliono distruggervi."
Qui-Gon Jinn[fonte]

L'Invasione di Naboo fu una delle maggiori crisi che la Repubblica Galattica del dopo-Ruusan si trovò costretta ad affrontare. Viene anche chiamata, per questo, Crisi di Naboo o Blocco di Naboo, in quanto per gran parte si svolse con il blocco della Federazione dei Mercanti contro il piccolo pianeta.

Storia

"Non accetterò una linea di condotta che ci conduca alla guerra."
―La Regina Amidala a Sio Bibble[fonte]

I processi avviati dal Cancelliere Supremo Valorum per modernizzare la Repubblica Galattica e mettere fine ai suoi contrasti interni ebbero un risvolto totalmente inaspettato. La Federazione dei Mercanti, ora guidata solamente dal Vicerè Nute Gunray e dalla sua banda di Neimoidiani dopo l’incidente di Eriadu, cinse un embargo intorno al pacifico pianeta di Naboo, rappresentato alla Camera dal Senatore Palpatine. Tale mossa era una protesta contro l’abolizione delle zone di libero scambio nell’Orlo Esterno, la quale era stata suggerita dal senatore stesso al Cancelliere Valorum.

Quello che non si sapeva era che Gunray ed i suoi lacché non erano che burattini nelle mani di Darth Sidious, un misterioso Signore Oscuro dei Sith, il quale gli aveva già ordinato di preparare un esercito di droidi da guerra, in quanto l’invasione e l’occupazione di Naboo erano già programmate. Come prima mossa, quindi, la Federazione circondò il pianeta con una flotta di navi da battaglia di classe Lucrehulk.

Dopo alcune settimane dall’inizio dell’embargo, il Senato non era ancora riuscito a trovare una soluzione alla faccenda. Capendo che occorreva prendere misure drastiche, ma senza far scoppiare un conflitto armato, su esortazione di Palpatine — il quale era riuscito a mantenersi in contatto con la Regina Padmé Amidala del pianeta —, Valorum inviò a Naboo due Jedi, Qui-Gon Jinn ed il suo apprendista Obi-Wan Kenobi, per trovare un accordo con la Federazione. Se tale accordo non fosse stato trovato, il Cancelliere Supremo sarebbe intervenuto personalmente.

Il fallimento dei negoziati

"E' nella loro natura farci aspettare tanto?"
"No. Sento che hanno una paura sproporzionata alla trivialità di questa vertenza commerciale."
Obi-Wan Kenobi e Qui-Gon Jinn[fonte]
I Jedi salirono a bordo dell’ammiraglia federata, la Saak'ak, dove i Neimoidiani, presi dal panico, decisero di contattare Darth Sidious, mentre il droide protocollare TC-14 intratteneva Qui-Gon e Obi-Wan, che già intuivano che qualcosa non andava. Il Capitano Daultay Dofine prese l’iniziativa dichiarando a Sidious che il blocco sarebbe stato sciolto a breve; ma il Signore Oscuro lo liquidò rapidamente e ordinò di dare inizio all’invasione e di uccidere i due Jedi. La loro nave fu distrutta e la sala riunioni, dove Qui-Gon e Obi-Wan attendevano, venne riempita di gas. Tuttavia, i due riuscirono a salvarsi e a farsi strada combattendo nei corridoi della Saak'ak, fino ad essere costretti alla fuga da un gruppo di droideka.
Gunray tentò di sbarazzarsi di Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi soffocandoli.
Poco dopo la sconfitta dei Jedi, la Regina Amidala contattò la Saak'ak, volendo essere informata dell’andamento delle trattative. Gunray riuscì solamente a darle risposte evasive, che la Regina interpretò come la copertura di qualcosa di losco. Il Viceré ordinò così di dare inizio all’invasione e lasciò al suo consigliere personale, Rune Haako, l’Ufficiale d'Insediamento, il compito di pianificare l’invasione.

Dalle Lucrehulk partirono centinaia di navi da sbarco C-9979, che atterrarono nelle paludi, dove si organizzarono le varie armate. Numerose squadriglie di droidi caccia Vulture presero il possesso dei cieli, cogliendo l’aviazione nemica ancora a terra e impedendole di partire, e non esitando ad abbattere le navi, perlopiù commerciali, che tentarono di forzare il blocco. L’esercito principale, al comando di OOM-9, occupò Nuova Centrif, Vis e Parlay, disabilitando così le comunicazioni (a Theed, nel frattempo, Amidala era in comunicazione con Palpatine e quando i contatti si interruppero la corte giunse alla conclusione che era iniziata l’invasione).

Successivamente, OOM-9 conquistò Harte Secur e Spinnaker, aprendosi la strada per la capitale. Durante queste prime fasi dell’invasione, che richiesero solamente qualche ora, le deboli e impreparate Forze di Sicurezza non poterono che opporre una vana e perlopiù labile resistenza.

In tutte le zone e le città occupate, i droidi da battaglia imposero un rigido regime: ovunque imposero il coprifuoco, requisirono le provviste e arrestarono chiunque trovarono per strada, chiarendo subito che la resistenza non sarebbe stata tollerata. 'Resistenza', però, non significava solo opposizione, ma anche il semplice rifiuto di soccorrere un familiare ferito o di lasciare un gruppo. Quando dalle navi in orbita i Neimoidiani riuscivano ad accorgersi di questi eccessi, li bloccavano; ma altre volte ci furono vere e proprie carneficine.

Nel frattempo, Qui-Gon e Obi-Wan riuscirono a ritrovarsi nelle paludi, dove incontrarono Jar Jar Binks, un eccentrico Gungan che si offrì di portarli in salvo nella città sottomarina di Otoh Gunga. I due Jedi lo seguirono e qui trattarono con Boss Nass, il signore dei Gungan, ottenendo da lui, oltre che l’custodia di Jar Jar, anche il permesso di utilizzare un bongo per raggiungere Theed. I Jedi e il Gungan, dopo varie peripezie, riuscirono finalmente a raggiungere la capitale, decisi a liberare Amidala e a portarla a Coruscant, in salvo.

Caduta di Naboo

Dopo la caduta di Spinnaker, OOM-9 marciò risolutamente su Theed: dozzine di MTT gli permettevano un rapido spostamento dei droidi da battaglia e i numerosi AAT consentivano il veloce annichilamento di qualsiasi forma di resistenza armata organizzata. Intanto, centinaia di STAP pattugliavano le retroguardie dell’esercito, non esitando ad eliminare eventuali 'fuggitivi'. Le notizie delle brutalità perpetrate dai droidi in tutto il resto del pianeta convinsero la popolazione di Theed a resistere come meglio poteva.

L'Esercito Droide comandato da OOM-9 alle porte di Theed.
Quando incominciò l’attacco contro la capitale, le Forze di Sicurezza opposero subito resistenza, ma ben presto si resero conto che la città era perduta e che l’unica speranza di salvezza era riorganizzarsi sotto l’occupazione per combattere la Federazione. Pertanto, la battaglia divenne ben presto un tentativo di spezzare l’accerchiamento federale e fuggire per darsi alla macchia. Anche la popolazione, quando capì che Theed era praticamente abbandonata a sé stessa, tentò di darsi alla fuga in massa, ma i droidi da battaglia arrestarono chiunque trovarono nelle strade, trasferendoli nei campi di prigionia fuori dalle città principali.

Per alcune ore, comunque, a Theed si continuò a combattere, e numerosi soldati e cittadini riuscirono a scappare. Durante la battaglia, fra l’altro, venne distrutto il ponte sul fiume Solleu. Memorabili le azioni degli Alderaaniani del mercantile Crescent (abbattuto dai droidi caccia), degli studenti della Casa Reale della Sapienza e delle forze al comando del Capitano Kael e del Tenente Gavin Sykes, che, combattendo STAP e AAT, riuscirono a fuggire dalla città, della cui liberazione avrebbero giocato un ruolo fondamentale.

Infine, l’esercito federale raggiunse il Palazzo Reale di Theed, dove arrestò la Regina Amidala, il Governatore di Theed Sio Bibble, il Capitano Panaka e gli altri membri della corte. Una volta che la città fu perlopiù pacificata, anche Gunray e Haako scesero a terra per incontrare la Regina, cui proposero di firmare un trattato in cui legittimava l’occupazione. Al suo rifiuto, ordinarono che fosse portata in uno dei campi con la sua corte.

Fuga dal pianeta

Nel tragitto, tuttavia, i droidi di sicurezza che dovevano scortarla incrociarono Qui-Gon e Obi-Wan, che liberarono i prigionieri, fra cui alcuni soldati. Qui-Gon convinse Amidala a partire per Coruscant e a portare la propria causa davanti al Senato; i Jedi e i soldati diedero così l’assalto all’hangar, dove liberarono i piloti tenuti prigionieri lì, fra cui Ric Olié, e si diedero alla fuga a bordo del vascello regio, una nave reale nubiana 327 di tipo J.

La nave subì gravi danni mentre tentò di spezzare il blocco, in quanto venne bersagliata e ripetutamente colpita dalle Lucrehulk in orbita. Grazie agli sforzi del droide astromeccanico R2-D2, però, i danni agli scudi vennero riparati e la nave poté saltare nell’iperspazio sana e salva.

Dopo l'assedio di Theed, Gunray si insediò al Palazzo Reale, dove governò in quanto a capo dell’autorità d’occupazione. In breve vennero arrestati alcuni dei dirigenti lasciati da Amidala ad organizzare una ribellione; fra questi, Sio Bibble venne catturato mentre tentava di lasciare la capitale occupata. Per convincere la Regina a tornare e firmare il trattato, Gunray impose un regime di fame e terrore: non solo si rifiutò di consegnare a pieno ritmo le provviste, obbligando così il popolo a permettersi solo poche vivande, ma non risparmiò nemmeno nessun tipo di resistenza. Tuttavia, questi duri metodi adottati dalla Federazione dei Mercanti indussero sempre più la popolazione ad appoggiare il movimento di resistenza che andava formandosi nelle paludi e nelle campagne, che sarebbe stato poi fondamentale nella liberazione di Theed.

Tappa su Tatooine

Quello fra Qui-Gon Jinn e Darth Maul fu il primo duello Jedi vs. Sith dall'epoca della Battaglia di Ruusan.
Subito dopo la fuga della Regina Amidala e del suo seguito, iniziarono una serie di peripezie che portarono l’equipaggio della nave reale di tappa in tappa prima del raggiungimento della capitale galattica.

Infatti la nave reale fu costretta ad un atterraggio d’emergenza su Tatooine, poiché l'iperpropulsore era stato danneggiato durante l’assalto da parte delle navi della Federazione dei Mercanti. Qui, Qui-Gon Jinn e un’ancella della Regina, Padmé Naberrie, (poi rivelatasi essere la stessa Amidala) incontrarono un bambino schiavo, Anakin Skywalker, che si offrì per aiutarli a trovare fondi per i pezzi di ricambio. Il bambino vinse così la Boonta Eve, una corsa di sgusci molto popolare, e |Qui-Gon poté acquistare la nuova iperguida e liberare Anakin, per portarlo con sé a Coruscant e fargli intraprendere il tirocinio da Jedi. Raccolti Anakin e il suo droide protocollare C-3PO, il gruppo si apprestava a lasciare il pianeta, quando venne intercettato da Darth Maul, l'apprendista Sith di Darth Sidious, che sfidò Qui-Gon a duello. Il Maestro Jedi, pur colto impreparato, riuscì a tenere Maul a bada e a saltare sulla nave reale appena prima che questa partisse. L’incontro con il Sith lo convinse che c’era qualcosa di molto losco dietro l’occupazione di Naboo, molto più misterioso di quanto egli stesso avesse pensato.

Davanti al Senato

"Onorevoli rappresentanti della Repubblica, mi presento a voi in una circostanza drammatica. Il sistema di Naboo è stato invaso dalle droidi armate della…."
"Mi oppongo! Non vi sono prove! Tutto ciò è incredibile! Proponiamo che una commissione si rechi a Naboo per accertare la verità.
"
―La Regina Amidala e il Senatore Lott Dod[fonte]
Finalmente, la nave reale riuscì a raggiungere Coruscant e qui Amidala venne ricevuta da Valorum e Palpatine. Il Cancelliere le assicurò che aveva convocato una sessione speciale del Senato Galattico per trattare della recente invasione di Naboo, mentre il Senatore le illustrò le complesse procedure burocratiche che avrebbero dovuto affrontare. Infine, Amidala comparve davanti al Senato e parlò dell’invasione appena avvenuta, venendo costantemente interrotta da Lott Dod, Senatore della Federazione dei Mercanti, il quale propose di inviare una commissione a Naboo per accertare la verità su quanto stava dichiarando la Regina; Valorum decise di accogliere la mozione. Su esortazione di Palpatine, Amidala criticò apertamente l’immobilismo del Senato e propose un voto di sfiducia contro il Cancelliere Valorum. La proposta, accolta, ne determinò la caduta.

Nel frattempo, Qui-Gon e Obi-Wan esposero al Consiglio Jedi la comparsa del misterioso Signore dei Sith e successivamente gli presentarono Anakin Skywalker. Questi venne esaminato dal Consiglio, che infine non lo ritenne idoneo ad essere addestrato a causa della sua età avanzata, nonché per certe riserve dei Maestri Jedi.

Liberazione di Naboo

"Ora, Vicerè, discuteremo un nuovo trattato."
Padmé Amidala a Nute Gunray[fonte]

Constatato che il Senato non poteva aiutarla, Amidala decise di fare ritorno a Naboo e liberare da sola il pianeta. Il Consiglio Jedi, intanto, inviò Qui-Gon e Obi-Wan ad accompagnarla, per proteggerla e stanare il Signore dei Sith che li aveva attaccati su Tatooine.

La Squadriglia Bravo decolla dall'Hangar di Theed per distruggere la Nave Controllo Droidi.
Certi di non poter vincere la Federazione con l'uso della forza, Amidala e i Jedi elaborarono un piano per catturare il Viceré Gunray nel Palazzo Reale di Theed e costringerlo a smobilitare l'Esercito Droide. Con l'aiuto di Jar Jar Binks, i Naboo strinsero un'alleanza con Boss Nass e i Gungan, mentre il Capitano Panaka si occupò di radunare le varie cellule della Resistenza.

Il Grande Esercito Gungan si sarebbe ammassato alle porte di Theed per creare una diversione che sguarnisse la capitale dal grosso delle forze federali. Intanto, la Regina e i Jedi si sarebbero infiltrati di soppiatto all'interno del Palazzo di Theed per prendere in ostaggio il Viceré, accompagnati da ciò che restava delle Forze di Sicurezza Reali. Fra di essi erano presenti anche i piloti della Squadriglia Bravo, che sarebbero montati a bordo dei loro caccia N-1 alla volta dell'unica nave da guerra ancora in orbita: la Nave Controllo Droidi, dalla quale un unico cervello elettronico gestiva i movimenti di tutti i droidi da battaglia.[1]

Gli eventi procedettero fedeli al piano originale fino alla ricomparsa di Darth Maul. A quel punto, Jinn e Kenobi non ebbero più alcun dubbio che ciò che stava accadendo a Naboo andava ben oltre la mera disputa economica. Mentre i due affrontavano il Sith a duello, la regina guidò l'assalto alla sala del trono. Non ci volle molto perché Amidala e il Capitano Panaka sequestrassero Gunray e Rune Haako, eccessivamente sicuri della propria posizione di forza. Nel frattempo, il triello si era spostato dall'hangar nella centrale di estrazione del plasma di Theed. Lì, lo Zabrak riuscì a separare Qui-Gon da Obi-Wan, spingendo il primo lungo una passerella. Questa culminava in una stanza senza uscite - il pozzo del generatore - isolata dall'esterno a intervalli regolari da una serie di pareti laser di sicurezza.

Kenobi colmò il distacco appena in tempo per assistere impotente all'assassinio del suo maestro: approfittando di un istante di distrazione del Jedi, Maul lo trafisse al ventre. Quando finalmente la parete laser si disattivò, Kenobi si trovò a dover affrontare Maul da solo. Il Sith riuscì a scagliare Obi-Wan e la sua spada laser all'interno del profondissimo pozzo, ma il giovane Jedi trovò un appiglio a cui ancorarsi, poco al di sotto del bordo. Facendo appello alla Forza per attrarre a sé la spada laser di Qui-Gon, Kenobi piombò davanti a Maul con un salto e ne recise il corpo all'altezza del bacino. Restava ancora da disattivare l'armata droide, che nel frattempo era avanzata come un coltello nel burro fra le fila del Grande Esercito Gungan. La soluzione arrivò inaspettata e per merito di un partecipante inatteso: il piccolo Anakin Skywalker, decollato per errore e finito negli hangar della nave di controllo dei droidi, sparò due siluri che ne distrussero il reattore, facendola esplodere.

Amidala "discute" un nuovo trattato con Gunray.

Con la sconfitta della Federazione dei Mercanti e la disattivazione del suo esercito meccanizzato, l'Invasione poteva dirsi finita. Pace e ordine furono ripristinati, così come fruttuose relazioni fra il popolo dei Gungan e i Naboo. Con la morte di Qui-Gon, visti gli atti valorosi del giovane Kenobi, il Consiglio Jedi ne approvò la nomina a Cavaliere e gli consentì di prendere Skywalker come suo allievo Padawan, adempiendo alla promessa fatta a Qui-Gon morente. Su Coruscant, Palpatine era stato eletto nuovo Cancelliere Supremo, con la promessa di condurre Gunray e i suoi sodali davanti alla giustizia e di porre la parola fine alla corruzione del Senato.

Ad ogni modo, nonostante quattro sentenze della Corte Suprema, Gunray sarebbe rimasto Viceré della Federazione dei Mecanti.

Ci sarebbero voluti tredici anni e un nuovo, sanguinoso conflitto - le Guerre dei Cloni - prima che le vere ragioni dietro l'Invasione di Naboo divenissero chiare per la galassia intera.

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Fonti

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