Invisible Hand

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
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Invisible Hand
Note di fabbricazione
Produttore
Modello

Torpediniere di classe Providence modificato

Tipo

nave capitale

Prezzo

Stimato 125 milioni di crediti

Modificato da

Confederazione dei Sistemi Indipendenti

Note tecniche
Sistemi modificati
  • Sistemi di comunicazione avanzati
  • Hangar allargato
Lunghezza

1.088 m

Larghezza

198 m

Altezza

374 m

Accelerazione massima

2.500 G

Velocità atmosferica massima

1.050 km/h

Classe di iperguida
  • Classe 1.0

Classe 10 di riserva

Armi

Arco di fuoco: frontale

Arco di fuoco: 4 frontali, 5 a destra, 5 a sinistra

Arco di fuoco: 6 torrette, 2 batterie frontali, 4 batterie a sinistra, 4 batterie a destra, 1 batteria posteriore

Arco di fuoco: 2 batterie a sinistra, 2 batterie a destra

Arco di fuoco: 4 a destra, 4 a sinistra

Arco di fuoco: turriti; 6 a destra, 6 a sinistra

Dotazione
Equipaggio

350

Passeggeri

125.000 droidi da battaglia

Capacità di carico

50.000 tonnellate

Autonomia

4 anni

Utilizzo
Disponibilità

Militare

Ruoli
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Distruzione

19 BBY, Coruscant

Presente a
Affiliazione

Confederazione dei Sistemi Indipendenti

Proprietari noti

Grievous

Comandanti noti

Lushros Dofine

L'Invisible Hand fu un torpediniere di classe Providence modificato utilizzato come nave ammiraglia dal Generale Grievous nel corso delle Guerre dei Cloni.

Caratteristiche e modifiche strutturali

La sua forma era cilindrica irregolare, e la sua superficie era tratteggiata da armamenti pesanti in grado di perforare gli scudi e gli scafi delle navi nemiche. I cannoni pesanti, comunque, erano troppo lenti per colpire i piccoli caccia Jedi, i quali infatti passarono al di la delle difese dell’incrociatore e si infiltrarono nello spaziosa baia di attracco.

Il ponte dell’Invisible Hand si trovava su una piattaforma che rimaneva nella parte superiore della prua, prima che quest’ultima iniziasse ad assottigliarsi fino a formare un cuneo. Il ponte era dotato di ampie finestre panoramiche che circondavano la poltrona di comando occupata da un capitano neimoidiano. Essendo una nave della Federazione dei Mercanti, l’equipaggio di pilotaggio era composto prevalentemente da Neimoidiani, coadiuvati da droidi da battaglia. Noralmente il Generale Grievous teneva il comando rimanendo sul ponte.

Verso l’estremità di poppa della nave si trovava una torre alettata che si innalzava dallo scafo. All’interno di essa si trovava il quartier generale di Grievous: un centro di comando militare con visualizzatori tattici, un piano per i briefing, e un ponte dal quale si aveva un’ampia visuale dello spazio circostante. Era in questo luogo che Grievous e Dooku tennero prigioniero Palpatine durante la Battaglia di Coruscant.

La Invisible Hand inizò il suo servizio come torpediniere di classe Providence, ma fu sottoposta ad alcune modifiche primarie per essere utilizzata dal Generale Grievous come nave ammiraglia. Per funzionare al meglio come trasporto caccia e nave da invasione, molto del compartimento che ospitava il reattore posteriore venne riarrangiato per contenere una spaziosa baia d’attracco. Nella sua configurazione ultima, la Invisible Hand, rifletteva senza dubbio la vanità di Grievous. Il suo guscio di comunicazione montato sulla torre venne risistemato in un set di spaziosi alloggi, i quali furono utilizzati più tardi anche dal Conte Dooku come rifugio e base per le trasmissioni, in quanto i Separatisti erano sempre in movimento.

Storia

L'Invisible Hand durante la Battaglia di Coruscant.

Un temuto incrociatore

L'ammiraglia di Grievous, la Invisible Hand, fu originariamente commissionata per essere utilizzata da Nute Gunray e dai suoi consiglieri. Quando Darth Sidious mise Grievous al comando di tutte le operazioni militari separatiste, e questi ebbe bisogno di una nuova ammiraglia dopo la distruzione della Malevolence, Gunray dovette a malincuore lasciare la tanto decantata nave a Grievous, assieme al suo equipaggio di navigatori e ufficiali d’artiglieria. L'unica concessione a Gunray fu di equipaggiare l'incrociatore con un equipaggio composto esclusivamente d Neimoidiani. Lo stimato capitano, Lushros Dofine, veniva da una delle famiglie neimoidiane più ricche e potenti.

Il Generale Grievous fu il principale artefice dell’ampliamento dei territori separatisti, invadendo i settori non alleati. Prima della guerra, il Conte Dooku si era affidato al carisma e alla diplomazia per attirare sempre più sistemi nella Confederazione. Quando scoppiò la guerra, questo tipo di tattica sottile fu abbandonato, e Grievous fu incaricato di conquistare i pianeti con la forza. La Invisible Hand, guidando l’attacco di una flottiglia separatista, divenne temuta fin nei più distanti territori dell’Orlo Esterno, e altre regioni di spazio non protette. Fu la Invisible Hand a scatenare la piaga di decomposizione cerebrale nel settore di Weemell, a effettuare il bombardamento del pianeta Humbarine, e a guidare l’attacco che permise alla Confederazione di conquistare Duro.

La Invisible Hand era così famosa che i Separatisti sfruttarono la sua reputazione usando delle navi esca, come la Lucid Voice e la Colicoid Swarm per confondere e terrorizzare i pianeti repubblicani.

Missione a Coruscant

Con la caduta di Duro, la Confederazione aveva la sua flotta ormai alle porte di Corellia, il prossimo collegamento chiave che avrebbe portato Grievous nel Nucleo. La Repubblica rinforzò quel corridoio, ma in realtà si trattava di un falso attacco. Darth Sidious fu in qualche modo in grado di procurare le rotte iperspaziali segrete della Repubblica e dei Jedi che collegavano il resto della galassia con il Nucleo. Usando questo approccio improbabile, le navi delle flotte separatiste si fecero strada con cautela attraverso l’interno della Galassia affollato di stelle, per emergere con un attacco di sorpresa sul finaco relativamente senza protezione delle difese di Coruscant.

Mentre nei cieli della capitale infuriava la battaglia, Grievous riuscì a scendere sul pianeta e a catturare il Cancelliere Supremo Palpatine, che poi imprigionò a bordo. Toccò ad Obi-Wan Kenobi e ad Anakin Skywalker rispondere alla chiamata per salvare il Cancelliere. Col suo caccia, Anakin fece saltare in aria lo scudo di contenimento che proteggeva la baia d’attracco, esponendo quindi la zona al vuoto spaziale. Prima che gli scudi d’emergenza facessero esplodere l’hangar separandolo dal resto della nave, Anakin e Obi-Wan atterrarono con i loro caccia all’interno. Una volta dentro, il droide astromeccanico R2-D2 si collegò alla la rete di computer dell’incrociatore, localizzando il luogo in cui si trovava il Cancelliere e tracciando una strada per raggiungerlo. Qui, i due dovettero affrontare e uccidere Dooku, per poi darsi alla fuga.

Ciò che resta della nave atterra malamente a Coruscant.

Se assero scoperto che sulla nave si trovavano sia il Cancelliere Palpatine che i due Jedi in missione di recupero, le forze repubblicane non avrebbero lanciato contro di essa attacchi così brutali. Un ultima cannonata dallo Star Destroyer di classe Venator repubblicano Guarlara colpì letalmente l’Invisible Hand, facendola precipitare nel campo gravitazionale di Coruscant. Il Generale Grievous fuggì a bordo di uno dei numerosi gusci di salvataggio, ma i Jedi vennero lasciati in balia della discesa della nave. Obi-Wan e Anakin aprirono i portelli, i deflettori, e le alette di resistenza per rallentare la caduta dell’Incrociatore, ma la pressione gravitazionale spezzò in due la nave.

Fu grazie alle sue straordinarie abilità di pilota che Anakin riuscì a far atterrare la nave senza troppe conseguenze. I servizi d’emergenza di Coruscant scortarono la nave attraverso l’atmosfera, spegnendo come poterono le fiamme superficiali grazie all’uso dei loro firespeeder. Anakin fece compiere alla nave un atterraggio di fortuna portandola verso una striscia di terreno libero da edifici in un quartiere industriale abbandonato. Anakin, Obi-Wan e Palpatine sopravvissero all’atterraggio, sebbene l’Incorciatore fosse completamente distrutto.

Presente in

Fonti