Jastus Farr

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
Jastusfarr.jpg
Jastus Farr
Informazioni biografiche
Morte

19 BBY, su Kessel

Descrizone fisica
Razza

Specie di Jastus Farr

Sesso

Maschile

Capelli 

blu

Occhi 

bianchi

Pelle 

blu

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione
"Si può imboccare un sentiero oscuro per raggiungere la luce? O l'Oscurità finirà per corrompere inevitabilmente tutto il bene che si spera di ottenere? "Oscuro il sentiero, oscura la fine". Così hanno sempre detto i grandi Maestri, e noi siamo sempre stati d'accordo. Ma inizio a chiedermi se sia davvero la verità..."
―Jastus Farr[fonte]

Jastus Farr fu un Maestro Jedi che servì la Repubblica durante le Guerre dei Cloni come generale dell'esercito di cloni. Fu uno dei pochi Jedi che sopravvissero alle prime fasi dell'Ordine 66, ordine che identificava i Jedi come traditori della Repubblica e che imponeva a tutti i soldati clone di giustiziarli senza pietà. Farr si unì in seguito ad un gruppo di altri sopravvissuti su Kessel, in un'incontro segreto che serviva ad attirare in trappola Darth Vader. Nonostante la superiorità numerica, i Jedi non furono in grado di portare a termine un'impresa che avrebbe inferto un colpo durissimo al neonato Impero Galattico; Vader, grazie all'arrivo di un plotone di cloni della 501esima Legione, massacrò tutti i Jedi presenti.

Biografia

La vendetta dei Sith e l'Ordine 66

Nel 19 BBY, dopo tre anni di guerra, il Cancelliere Palpatine si rivelò essere il Signore Oscuro dei Sith che aveva orchestrato lo scoppio delle Guerre dei Cloni e svariate altre crisi interplanetarie minori, tutto ad uno solo scopo: indebolire ed annientare l'Ordine Jedi, atavico nemico dei Sith, e la Repubblica. Palpatine sfruttò dei protocolli segreti inseriti nella mente di ogni singolo clone dell'Esercito della Repubblica ed emanò l'Ordine 66, che designava i Jedi come traditori che avevano cercato di rovesciare la Repubblica e che li condannava perciò a morte. Nell'arco di poche ore, migliaia di Jedi sparpagliati per la Galassia furono massacrati, e l'Ordine spazzato via. Jastus Farr fu uno dei pochissimi generali che riuscirono a salvarsi. Mentre Palpatine si presentava sofferente e sfigurato davanti al Senato Galattico e si proclamava Imperatore, Farr si dileguò.

Trappola su Kessel

"Cosa pensavi che sarebbe successo convocandoci tutti qui, Maestra Shadday?"
"Mi aspettavo che avremmo fatto esattamente ciò che noi Jedi abbiamo sempre fatto. Discutere. Pensare. Esaminare la questione, magari meditarci sopra. E alla fine, non avremmo fatto nulla, o l'avremmo fatto quando ormai sarebbe stato troppo tardi. Ecco perchè ho invitato un'altro ospite a questo nostro piccolo raduno."
―Jastus Farr e Shadday Potkin[fonte]
Jastus Farr riesce a ferire Darth Vader, attirato in trappola su Kessel

Dopo circa un mese dall'esecuzione dell'Ordine 66 e la proclamazione dell'Impero, Farr fu contattato da Shadday Potkin, un'abile Maestra Jedi sopravvissuta all'ammutinamento delle sue truppe, che richiedeva la sua presenza su Kessel, dove la Jedi aveva riunito altri sei superstiti coi quali cercare di stabilire in che modo approcciarsi alla nuova situazione che si era creata nella Galassia. Una volta giunto su Kessel, Farr ritrovò i Maestri Potkin, Koffi Arana, Tsui Choi, Roblio Darté e Ma'kis'shaalas, e i Cavalieri Bultar Swan e Sia-Lan Wezz, radunati in una miniera abbandonata. I Jedi iniziarono a discutere su quello che era successo, sull'identità che Palpatine aveva abilmente celato e che i Jedi non erano stati minimamente in grado di percepire, ma ben presto si trovarono su fronti opposti; Tsui Choi e Bultar Swan erano contrari ad affrontare direttamente i Sith e ad ucciderli, mentre Koffi Arana arrivò ad affermare che i Jedi stessi avrebbero dovuto abbracciare il Lato oscuro della Forza per controbilanciare il potere dei Sith. Jastus Farr faticò a rinnegare del tutto quest'ultima posizione, arrivando a chiedersi se il Lato oscuro non potesse essere messo al servizio della Luce. Shadday Potkin però aveva altri piani; infatti, incolpava i Jedi per la loro stessa rovina, puntando il dito contro la loro inattività e la loro esitazione, e sapendo che anche quella riunione non avrebbe finito col dare nessun'esito degno di nota, aveva preso l'iniziativa, spargendo la voce che Obi-Wan Kenobi avrebbe partecipato a quell'incontro. Potkin sapeva che Darth Vader stava cercando Kenobi in modo rabbioso e ossessivo, e sapeva che le voci da lei diffuse sarebbero arrivate alle orecchie del Signore Oscuro. Tsui Choi reagì con orrore quando capì le intenzioni di Shadday, ma ormai era troppo tardi; Darth Vader fece irruzione nella miniera, ordinando ai Jedi di consegnargli Kenobi. A quel punto, la linea d'azione dei Jedi poteva essere una sola.

Nell'arco di pochi minuti, Vader uccise senza difficoltà Sia-Lan Wezz e Ma'kis'shaalas. Farr riuscì a ferire il Sith al fianco, pur senza causargli danni troppo gravi, e Shadday Potkin ne disattivò la spada laser con una lama di cortosis, rivelando così di aver pianificato la trappola nel dettaglio. Sfortunatamente, Vader uccise la Maestra Jedi spezzandole il collo, e con la lama di cortosis mise fuori uso le spade di Arana, Dartè e Jastus. Tsui Choi e Bultar Swan si unirono al combattimento solo in quell'istante; Choi mozzò la mano di Vader, quella che reggeva il pugnale, mentre Bultar riuscì a ferirlo. A quel punto, Vader si arrese, ma sfruttò i pochi istanti di confusione che la sa resa scatenò tra i Jedi per uccidere Arana, che aveva a sua volta ucciso Bultar Swan per ottenere la sua spada laser. Solo a quel punto, Choi, prima contrario allo scontro, capì che Vader non meritava di essere lasciato in vita. Dartè e Farr unirono i loro poteri a quelli del piccolo Maestro Jedi, scagliando contro Vader i detriti che erano sparsi nella miniera.

I tre sarebbero probabilmente riusciti ad uccidere Vader, se un plotone di soldati della 501esima Legione non fosse giunto in soccorso del Signore Oscuro. Dartè sollevò un pesante ed ampio pezzo di lamiera, usandolo come scudo per i colpi di blaster nemici, intimando a Choi e a Farr di fuggire. Jastus fu però troppo lento, finendo con l'essere falciato dal fuoco nemico, e Choi si lanciò contro Vader e i cloni, in un'ultimo disperato tentativo di eliminare il Sith, trovando però solo la morte. Dartè fu l'ultimo a cadere, ucciso dai blaster imperiali mentre cercava inutilmente di soccorrere il piccolo Maestro Jedi.

Carattere e personalità

Farr viene crivellato di colpi dagli stormtrooper

Jastus Farr era un'alto e corpulento umanoide dalla pelle blu. Dopo aver combattuto come Generale Jedi durante le Guerre dei Cloni, Jastus fu uno delle poche decine di Jedi che scamparono all'emanazione dell'Ordine 66, che nell'arco di poche ore spazzò via l'intero Ordine Jedi. Quando Shadday Potkin lo convocò su Kessel, Farr ricordò uno dei più famosi precetti dei Jedi sul Lato oscuro, ossia che una volta abbracciato non esisteva alcuna speranza di ripudiarlo, e si domandò se fosse effettivamente una verità assoluta, o se invece non fosse possibile "addomesticare" l'oscurità per metterla al servizio del Bene. Nonostante i suoi dubbi, dimostrò un grande coraggio quando Vader—che aveva già ucciso quattro Jedi—chiese che gli fosse consegnato il Maestro Kenobi, e Farr, assieme a Tsui Choi e Roblio Darté, gli rispose che anche se avesse saputo dove si trovava Obi-Wan avrebbe portato quel segreto nella tomba.

Poteri e abilità

Jastus Farr era un'eccellente spadaccino, e negli ultimi anni dell'Ordine Jedi era noto per essere uno dei pochi a brandire una spada laser a lama doppia. Quando i Jedi riuniti su Kessel affrontarono Vader, Farr riuscì a ferire il Signore Oscuro, che scoprì il fianco mentre uccideva il povero Ma'kis'shaalas. Farr era anche abile nell'uso della telecinesi, usandola in combinazione ai Maestri Choi e Dartè per colpire Vader.

Dietro le quinte

Jastus Farr è stato creato nel 2005 appositamente per Star Wars: Purge, scritto da John Ostrander e disegnato da Douglas Wheatley. L'aspetto fisico di Farr ricorda molto quello dei "Jedi bruti" comparsi nel videogioco di Episodio III. Benchè Purge sia ambientato nel 19 BBY, ad appena un mese di distanza dagli eventi de La vendetta dei Sith, Leland Chee, intervendo sull'Holocron continuity database nel 2006 ha affermato che la morte di Farr è avvenuta nel 18 BBY.

Apparizioni

Fonti

Collegamenti esterni