Jensaarai

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Ribellione.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Nuova Repubblica.
Jensaarai 1.jpg
Jensaarai
Informazioni generiche
Fondatori

Nikkos Tyris

Leader

Saarai-kaar

Quartier generale

Susevfi

Informazioni storiche
Fondazione

Prima del 22 BBY

Informazioni aggiuntive
Epoche
"Ci nascondemmo dai Jedi e piangemmo e bruciammo i nostri morti. Ci siamo forgiati assieme, legati dalle morti. Creammo un nuovo ricordo della nostra tragedia."
―La Saarai-Kaar

Il culto di utilizzatori della Forza noto come Jensaarai era un ordine creato da alcuni Jedi rinnegati che avevano scelto di abbandonare l’Ordine Jedi per creare una nuova organizzazione che fosse lontana dai “dogmi” dei Jedi e che si inserisse nell’approfondito studio tanto del lato chiaro quanto del lato oscuro, per avere una conoscenza completa.

Storia

Conoscenze nascoste

La crisi cominciò a delinearsi quando il Cavaliere Jedi Nikkos Tyris, durante le sue assidue ricerche negli Archivi Jedi, trovò un manoscritto redatto millenni prima da Larad Noon, uno dei pochi membri della Fratellanza Sith sopravvissuti alla Grande Guerra dei Sith, e lesse degli eventi accaduti quando Exar Kun si lanciò contro la Repubblica, fino ad arrivare alle origini dei Sith e alle considerazioni di Noon sulla Forza. Benché per gran parte il manoscritto non fosse che un documento sulla storia dei Sith, Noon mentì su un fatto: affermò che i Jedi avevano appreso tutto quello che conoscevano dai Jedi Oscuri, prima di costringerli all’esilio. Ormai affascinato da Noon, Tyris credette senza esitare a questa teoria e cominciò a dubitare di quanto l’Ordine Jedi gli aveva insegnato.

Poco prima dello scoppio delle Guerre dei Cloni, Tyris organizzò attorno a sé un gruppo di Jedi influenzati dalle sue idee e abbandonò Coruscant con loro, fingendo la sua morte. Quindi, il gruppo raggiunse Susevfi, un pianeta del sistema di Suarbi dove Noon aveva soggiornato in clandestinità dopo la morte di Exar Kun. Una volta qui, Tyris nominò i suoi seguaci Jensaarai, prendendo un antica parola Sith che significava "seguaci nascosti della verità", e istituì un ordine dedito allo studio di tutti gli aspetti della Forza. Inconsapevolmente, però, Tyris e i suoi seguaci più fedeli stavano rapidamente sprofondando nel lato oscuro.

Lotta contro i Jedi

La Saarai-kaar dei Jensaarai.
Quando il Consiglio Jedi diede inizio alla ricerca del misterioso Darth Sidious, inviò tre Cavalieri — Nejaa Halcyon, Ylenic It'kla e Desertwind — a investigare su un presunto “culto Sith” di cui si vociferava su Susevfi. Qui invece incontrarono Tyris e altri due Jensaarai, che subito identificarono come i cultisti Sith: infatti, non solo Tyris era divenuto uno degli Accoliti Oscuri al servizio del Conte Dooku, in cambio dell’accesso ad un antico holocron Sith, ma i due Jensaarai con lui erano completamente corrotti dal lato oscuro. I sei iniziarono un duello all’ultimo sangue, che si concluse con la morte di Halcyon e dei tre Jensaarai; questi ultimi, una volta uccisi, sprigionarono le energie del lato oscuro nel loro corpo, che distrussero le fondamenta del tempio dell’ordine, facendolo crollare. It’kla e Desertwind, pensando di avere avuto successo nella loro missione, lasciarono Susevfi.

I Jedi erano però inconsapevoli che gli altri Jensaarai avevano assistito allo scontro e dopo il crollo del tempio vi erano rimasti intrappolati. La moglie di uno dei Jensaarai uccisi prese rapidamente il titolo di Saarai-kaar e assicurò il proseguimento dell’ordine che, mentre le Guerre dei Cloni infiammavano la Galassia, rimasero nascosti su Susevfi e aumentarono di numero reclutando le persone sensibili alla Forza che riuscirono a trovare sul pianeta. Tuttavia, la missione dei Jedi non aveva fatto altro che dare credito all’affermazione di Noon secondo cui i Jedi non erano altro che portatori di morte avidi del loro falso sapere.

L'Impero

"Nessuno di noi tradirà la nostra gente."
―La Saarai-Kaar[fonte]

Con la fondazione dell’Impero Galattico e la distruzione dell’Ordine Jedi, i Jensaarai non poterono che sentirsi liberati, tanto che Saarai-kaar inviò suo figlio ad assistere Darth Vader nello spietato svolgimento della Grande Purga Jedi, al fine di aiutare i “Sith liberatori” nella loro sacra lotta contro gli “oppressori Jedi”. La Saarai-kaar proclamò apertamente l’esistenza dell’ordine e assunse il controllo di Susevfi. Tuttavia, ben presto Vader si rese conto che il Jensaarai con lui era volto al lato chiaro e lo considerò una minaccia, uccidendolo. Subito dopo, l’Imperatore Palpatine inviò una squadra di Inquisitori a sterminare i Jensaarai. Costoro si diedero alla fuga, mentre un pugno di martiri si sacrificò, facendo credere agli Inquisitori di avere distrutto l’ordine. L’Impero ne approfittò per insediarsi sul pianeta, ma nonostante questo i Jensaarai riuscirono a nascondersi e, periodicamente, a mettere a punto alcuni raid contro le truppe imperiali.

La Battaglia di Endor fece sperare ai Jensaarai che la caduta dell’Impero fosse vicina. Scoprendo dell’esistenza di questo ordine, la Moff Leonia Tavira, che ora agiva indipendentemente, si recò su Susevfi, eliminò il governatore imperiale e fece sapere ai Jensaarai che erano finalmente liberi dall’oppressione. Tuttavia, le sue intenzioni erano di usarli per eliminare il suo rivale, Corran Horn. I Jensaarai, sapendo che era un Jedi e covando rancore per la morte di Tyris, si misero sulle sue tracce e lo trovarono. Mentre tentavano di catturarlo, vennero attaccati da Luke Skywalker, che assieme ad Horn li catturò ed apprese della loro tormentata storia, rimanendo particolarmente sorpreso della considerazione che avevano dei “Sith liberatori” e dei “Jedi oppressori”.

I Jedi aiutarono Horn a salvare sua moglie Mirax dalle grinfie di Tavira, ma dovettero fronteggiare i Jensaarai e le forze della Moff uniti. Tavira venne ben presto distolta dall’arrivo di una flotta della Nuova Repubblica, il che permise ai Jedi di sconfiggere i Jensaarai. La Saarai-kaar si aspettava ormai che i Jedi massacrassero il loro ordine, ma al contrario Luke tentò di spiegare che le loro divergenze erano errate e che la loro visione della galassia era stata distorta.

Un nuovo inizio

Un difensore Jensaarai e un Cavaliere Jedi.
Seppur lentamente e con difficoltà, a causa della profonda fede negli insegnamenti di Tyris, alla fine la Saarai-kaar accettò la verità e chiese ai Jedi di insegnare ai Jensaarai il vero lato chiaro della Forza e la realtà sui Sith. L’alleanza fra i due ordini si strinse sempre più, tanto che numerosi Jensaarai si recarono all’Accademia di Yavin IV per studiare, portando con loro la conoscenza del vecchio Ordine Jedi che fu molto preziosa ai nuovi Maestri Jedi. Grazie alle rivelazioni di Luke, i Jensaarai compirono importanti riforme di carattere teologico, in special modo mutando la loro visione dei Jedi e dei Sith, ma continuando a considerare l’apprendimento di entrambi i lati come l’unica strada per la comprensione totale della Forza.

Allo scoppio della Guerra degli Yuuzhan Vong, inizialmente i Jensaarai non ne presero parte, pur supportando la Nuova Repubblica. Quando anche il Nuovo Ordine Jedi fu gravemente in pericolo, specialmente dopo il bombardamento di Yavin IV, i Jensaarai entarono in guerra e giocarono un ruolo fondamentale più volte, come quando Kelbis Nu riuscì a raccogliere importanti informazioni sullo spostamento delle truppe Vong, prima di essere ucciso su Eriadu. Per tutta la durata del conflitto, peraltro, i Jensaarai vennero pesantemente perseguitati dalla Brigata della Pace al servizio degli invasori extra-galattici, ma non soffrirono perdite irreparabili e non vennero mai attaccati su Susevfi.

Diverso tempo dopo la fine della guerra, Jacen Solo si recò dai Jensaarai per imparare dalle loro conoscenze sulla Forza libera da qualsiasi lato. L’ordine fu ben felice di permettergli di attingere dal loro sapere, pensando che avrebbe potuto sviluppare una conoscenza più articolata e, dal loro punto di vista, corretta della Forza. Erano tuttavia inconsapevoli che le vere intenzioni di Jacen Solo erano di distaccarsi dal lato chiaro della Forza per imboccare un sentiero più oscuro, che lo avrebbe portato a divenire di lì a poco Darth Caedus, il Signore Oscuro dei Sith.

Filosofia e codice morale

I Jensaarai svilupparono la loro filosofia prevalentemente appoggiandosi sugli scritti di Larad Noon, che dichiarava di avere abbandonato il sentiero oscuro e di avere intrapreso la “retta via”, quella cioè dell’apprendimento dei segreti tanto della luce quanto dell’oscurità. Questa, tanto per Noon quanto per Nikkos Tyris, influenzato dalle idee dell’ex Sith, era l’unica via per giungere ad una comprensione completa e comprensiva della Forza in quanto tale. Infatti, Tyris sosteneva che i Jensaarai fossero i veri Jedi, in quanto a sua detta il compito del vero Jedi era conoscere tutta la Forza, lontano da schemi dogmatici che avrebbero impedito il raggiungimento di questo obiettivo. A detta di Tyris, dai Jedi occorreva trarre la nobiltà e il senso dell’onore, dai Sith la forza dell’ira. Da entrambi gli ordini trassero invece la loro organizzazione gerarchica: vi erano gli apprendisti, ovvero gli iniziati all’arte della Forza, i Difensori, cioè i guardiani della conoscenza incaricati di impartirli ai nuovi adepti, e il Saarai-kaar, signore supremo dell’ordine: non a caso, peraltro, nella lingua Sith il termine saarai-kaar significava "custode della verità".

Fonti