Lusankya

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Ribellione.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Nuova Repubblica.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era del Nuovo Ordine Jedi.
Lusankya 1.jpg
Lusankya
Note di fabbricazione
Modello

Star Dreadnought di classe Executor

Tipo
Note tecniche
Sistemi modificati
  • Più sistemi difensivi di puntamento
Lunghezza

19.000 metri

Utilizzo
Ruoli
Epoche
Ingresso in servizio

1 ABY

Distruzione

27 ABY, Borleias

Presente a
Affiliazione
Flotta di appartenenza
Proprietari noti

Ysanne Isard

Comandanti noti

La Lusankya era un Super Star Destroyer di classe Executor utilizzato da Ysanne Isard come prigione privata, poi come sua nave ammiraglia durante il colpo di stato e la seguente insurrezione di Thyferra. Successivamente alla Guerra del Bacta su quel pianeta, la nave fu catturata dalla Nuova Repubblica, e servì nella sua flotta per più di due decenni.

Storia

Un ruolo inquietante

La Lusankya fu il secondo Super Star Destroyer di classe Executor ad essere costruito. Era lungo 19.000 metri, dodici volte uno Star Destroyer di classe Imperial I. Poteva trasportare più di 5000 armi, almeno 12 squadriglie, duecento (se non più) altre navi da battaglia e di supporto, due basi imperiali prefabbricate, e abbastanza truppe d'assalto e AT-AT da imporre il volere dell’Impero su qualsiasi sistema stellare.

La Lusankya fu fabbricata contemporaneamente alla sua nave-sorella, l’Executor. Nella fase di costruzione, entrambe le navi si chiamavano Executor così da far sembrare che la nave realizzata fosse solamente una. In ogni caso, mentre l’Ammiraglia di Darth Vader entrò subito in servizio, la Lusankya fu portata su Coruscant e nascosta dall’Imperatore Palpatine in un bacino di carenaggio situato sotto Imperial City. Una serie di enormi celle elevatrici esagonali mantenevano la nave pronta per lo schieramento. Grazie al lato oscuro della Forza, Palpatine nascose alla popolazione la deliberata distruzione di vaste aree della superficie di Coruscant, le operazioni di completamento della nave e la sua sepoltura sotto i livelli superiori della città.

La nave venne ultimata appena prima della Battaglia di Endor. La prima persona che l’Imperatore lasciò salire a bordo fu Ysanne Isard, la quale rimase decisamente impressionata. Molti dei sistemi interni della nave furono dotati di speciali comandi che autorizzavano l’accesso alla sola Isard. Dopo la morte di Palpatine ad Endor, Isard usò la mastodontica dreadnought per rinchiudervi i prigionieri di guerra dell’Impero, inclusi Jan Dodonna, Tycho Celchu e Corran Horn, o i propri nemici personali, come Paltr Carvin.

La Lusankya lascia Coruscant.

Quando il virus krytos fu sconfitto e Tycho Celchu fu assolto dall’accusa di omicidio nei confronti di Corran Horn, Isard sapeva che la Nuova Repubblica avrebbe presto trovato lei e la Lusankya; così, decise che era tempo di abbandonare Coruscant. Fece uso dei turbolaser della Lusankya per distruggere gli edifici che la circondavano, poi usò le celle elevatrici per far uscire la nave dal suo nascondiglio. Nella fuga devastò 259 km² della superficie del pianeta, causando milioni di vittime. Distrusse quindi gli scudi planetari e abbandonò Coruscant per dirigersi su Thyferra. La Lusankya fu assegnata a Joak Drysso, che cercò di distruggere la stazione spaziale utilizzata dalla squadriglia Rogue vicino Yag'Dhul. Egli fuggì, tornando a Thyferra. Durante la battaglia che si svolse su quel pianeta, alla quale prese parte la Squadriglia, Isard utilizzò la nave come centro comando. Ciononostante, la sorpresa di avere l’Avarice – ora sotto il controllo della Nuova Repubblica ma ancora comandata da Sair Yonka – e la Virulence – ora comandata da Booster Terrik – che cominciarono a sparare alla Star Dreadnought lasciarono la Lusankya gravemente danneggiata.

Drysso minacciò di speronare la nave e di farla precipitare su Thyferra, ma fu ucciso da uno dei suoi tenenti. Il sotto-ufficiale, Waroen, si arrese a Wedge Antilles e all’equipaggio fu permesso di disertare o abbandonare il servizio imperiale.

Al servizio della Nuova Repubblica

Wedge, comandante de facto dell’enorme vascello, colse l’occasione per sposare Corran Horn e Mirax Terrik a bordo della Lusankya, impedendo qualsiasi opposizione da parte di Booster Terrik, padre di Mirax. Il relitto della nave fu spostato in diversi cantieri navali neorepubblicani finché non fu finalmente collocato in un bacino di carenaggio a Bilbringi, dopo che i cantieri furono riconvertiti a seguito della morte del Grand'Ammiraglio Thrawn.

Nonostante la cancellazione dei comandi speciali nei computer della nave, molti dei codici impostati da Ysanne Isard rimasero dov’erano. Ysanne Isard riapparve prima che gli ultimi algoritmi venissero cancellati del tutto, nel vano tentativo di riprendere il controllo della nave. Booster, Mirax, e Iella Wessiri riuscirono ad anticipare i movimenti della Isard ed la attesero con uno schieramento di soldati armati fino ai denti. Ysanne rimase uccisa in un combattimento con Iella, mentre la Lusankya restò nelle mani della Nuova Repubblica. Durante la sua riparazione, furono rinvenute diverse camere segrete, poi appositamente modificate dagli ingegneri della Nuova Repubblica per servire da aree di biocontenimento. Così, la Lusankya divenne meno nave da guerra e più nave da ricerca.

Wedge Antilles fu assegnato al comando della nave per svolgere un compito a lui assegnato, ma egli ritenne che dovesse comandare solo i caccia. Wedge comandò la mastodontica nave nella difesa del pianeta Phaeda contro il Comandante Vivant e la Steadfast. Successivamente Antilles fu sconfitto dall’Ammiraglio Gilad Pellaeon nella Battaglia di Orinda, dove la Lusankya fungeva da nave comando della flotta della Nuova Repubblica.

Guerra agli Yuuzhan Vong

La Lusankya nella sua ultima missione.

Durante l’invasione galattica da parte degli Yuuzhan Vong, la Lusankya fece parte della flotta di difesa assegnata a Coruscant. Quando la capitale fu presa dagli invasori, il Comandante Eldo Davip scampò alla distruzione e riorganizzò una piccola flotta a Borleias. Dopo aver difeso con successo il pianeta dagli attacchi iniziali degli Yuuzhan Vong, Davip e Antilles cominciarono a smontare la nave per ciò che sarebbe diventata famosa come “Operazione Lancia dell'Imperatore”.

Gli armamenti furono rimossi e collocati su navi più piccole e ampie parti dell’interno vennero sventrate. Il risultato fu uno smisurato speronatore a forma di ago. Quando la difesa finale di Borleias sopravanzò, la Lusankya subì ingenti danni che ne bucherellarono la superficie rivelando a poco a poco la sua vera natura. Il Comandante Davip usò poi tutta l’energia che restava ai motori per spingere la Star Dreadnought contro la nave-mondo Yuuzhan Vong. Appena prima dell’impatto, Davip fuggì a bordo di un piccolo shuttle. La Lusankya si conficcò a fondo nella nave Vong, causando un’enorme quantità di danni prima che entrambi i vascelli esplodessero.

Dietro le quinte

Il nome Lusankya viene da due influenze storiche: per la prigione, dalla Lubyanka, famigerata prigione del KGB a Mosca; per la nave, da Lusitania, un incrociatore britannico della Prima Guerra Mondiale.

Presente in

Fonti