Ma'kis'shaalas

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
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Ma'kis'shaalas
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Kintan

Morte

19 BBY, su Kessel

Descrizone fisica
Razza

Nikto

Sesso

Maschile

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione
Apprendisti noti

sconosciuto Padawan Hiitiano

"[uccidere i Sith] Sarà molto difficile, io credo. Molte guardie questo nuovo Imperatore ha. Possiamo riuscirci? Io non lo so. Dovremmo provarci? Io dico di sì!"
―Ma'kis'shaalas[fonte]

Ma'kis'shaalas, soprannominato semplicemente Ma'kis, era un Nikto che diventò un famoso guerriero Morgukai, ed in seguito un Cavaliere Jedi, negli anni che portarono alla caduta della Repubblica Galattica. La sua ferocia e la sua abilità nel combattimento fecero di Ma'kis un'eroe rispettato e temuto tra i Morgukai, ma dopo aver indossato l'armatura del guerriero per oltre un decennio, decise di andarsene, sentendo che il suo destino si sarebbe realizzato altrove. Tra la rabbia e la sorpresa dei suoi compagni, abbandonò l'ordine; secondo la tradizione Morgukai, il solo modo per suggellare questa decisione era quella di attraversare la Catena della Luna Ardente, una cerimonia alla quale nessuno era mai sopravvissuto. Lo stesso Ma'kis fu creduto morto dopo la cerimonia, invece riuscì a lasciare Kintan, e finì con l'unirsi all'Ordine Jedi.

Ma'kis diventò dunque un Jedi, e, in virtù del suo passato, si impose ben presto come uno dei più bellicosi dell'Ordine, agendo spesso in modo precipitoso, quasi sconsiderato. Odiava apertamente la burocrazia della Repubblica, e non esitava ad agire perseguendo quella che era, secondo lui, la condotta più corretta od onorevole, molto spesso senza consultare i suoi superiori. Durante la Crisi Separatista, Ma'kis, ormai un Jedi completamente formato, fece ritorno su Kintan per incontrare il suo vecchio amico Tsyr, il quale però non accettò che il suo vecchio compagno d'armi si fosse unito ai nemici dei Morgukai, e quello che doveva essere un'incontro amichevole si trasformò in un duello. Entrambi sopravvissero, ma le ferite che riportarono suggellarono la loro nuova innemicizia. Durante le Guerre dei Cloni, Ma'kis diventò un Generale Jedi al comando delle armate cloni della Repubblica, e fu uno dei pochi a sopravvivere all'Ordine 66, solo per morire, appena un mese più tardi, nel fallimentare Conclave di Kessel, dove lui e altri sette Jedi furono uccisi da Darth Vader.

Biografia

Il fiero guerriero Morgukai

Ma'kis'shaalas nacque su Kintan durante gli ultimi decenni di vita della Repubblica Galattica, e in gioventù si unì ai Morgukai, un'ordine di fieri guerrieri Nikto che vivevano in rigida osservanza del loro codice d'onore, ma che in quel periodo era ormai in decadenza, tant'è che erano ampiamente invisi agli altri abitanti di Kintan, ed alcuni li credevano addirittura estinti. Ma'kis diventò un guerriero estremamente capace, ed un'abilissimo cacciatore, tanto da guadagnarsi il diritto di indossare una delle tradizionali armature di cortosis tipiche dei Morgukai. Dodici anni dopo il suo ingresso nell'ordine, Ma'kis era diventato uno dei suoi membri più onorati ed influenti, e si era guadagnato la stima e l'amicizia di diversi altri guerrieri, come Tsyr, che spesso lo accompagnò in battaglia.

Anche se la sua condotta in battaglia e le sue capacità gli avevano portato rispetto e fama, Ma'kis iniziò, col tempo, a porsi molti dubbi circa la direzione che aveva preso la sua vita; era ormai da anni in disaccordo con molti dei precetti e degli insegnamenti dei Morgukai, e la scoperta della propria capacità di usare la Forza lo portò a prendere una decisione che pochi altri avevano preso prima di lui, ossia, di abbandondare la confraternita. Quando Ma'kis comunicò le sue intenzioni, i suoi confratelli reagirono con sdegno e rabbia, ma il giovane Nikto fu irremovibile, consegnando la sua armatura alle cure del suo amico Tsyr. La difficoltà maggiore, però, doveva ancora arrivare. I dettami dell'ordine, infatti, imponevano che il Morgukai che voleva lasciare l'ordine doveva affrontare un'ultima prova, ossia attraversare indenne la Catena della Luna Ardente—una vasta regione di Kintan ricoperta di vulcani in piena attività—cosa che significava andare incontro a morte certa. Pur essendo a conoscenza dei rischi, Ma'kis si addentrò nella Catena, per non fare ritorno. Tutti i Morgukai, incluso Tsyr, ritennero che fosse morto.

Una nuova vita tra i Jedi

Ma'kis'shaalas al raduno segreto su Kessel

A dispetto dei pericoli e delle avversità che la Catena aveva da offrire, Ma'kis riuscì invece ad attraversarla sano e salvo, e, libero da ogni legame con i Morgukai, riuscì a raggiungere Coruscant. La sua notevole connessione con la Forza gli consentì di essere accettato dall'Ordine Jedi, anche se non senza qualche riserva. Ma'kis, infatti, era ormai un'adulto, e i Jedi preferivano far iniziare il tirocinio ai loro allievi durante la prima infanzia (e non erano rari i casi di Jedi accolti dall'Ordine ancora in fasce). Il Consiglio Jedi decise che l'addestramento e le esperienze che Ma'kis aveva acquisito fino ad allora compensavano in modo più che sufficiente gli anni che non aveva vissuto al Tempio come Iniziato o Padawan. Anche la predisposizione del Nikto al lavoro manuale e la sua dedizione furono dei punti a favore dell'ammissione. L'inizio dell'addestramento provò in modo definitivo il talento di Ma'kis, specialmente per il combattimento con la spada laser. Col tempo, però, Ma'kis incontrò una crescente difficoltà ad inserirsi pienamente nell'Ordine, in parte a causa dell'età troppo matura alla quale si era unito ai Jedi, e in parte, forse maggiormente, a causa del suo passato, che Ma'kis aveva rivelato unicamente ai Maestri Yoda e Mace Windu. Il Nikto scoprì che, similmente ai Morgukai, i Jedi avevano un complesso e rigido codice morale che regolava le loro vite.

Diversi anni dopo aver raggiunto il Cavalierato, Ma'kis fece ritorno sul suo pianeta natale in missione diplomatica, sperando di poter reincontrare, tra le altre cose, il suo vecchio amico Tsyr, ora uno dei leader dei Murgukai. Se Ma'kis si era aspettato un caloroso benvenuto dai suoi ex confratelli, rimase di certo profondamente deluso; quando rivide Ma'kis abbigliato come un Jedi e con una spada laser cinta al fianco, Tsyr fu sopraffatto dalla rabbia. Ben presto i due giunsero allo scontro, duellando ferocemente, il Morgukai contro il Jedi—l'asta di cortosis contro la spada laser. Nella frenesia della lotta, si addentrarono nelle pericolose ed accidentate Creste dei Pugnali, e Tsyr perdendo l'equilibrio, cadde in un profondo burrone. Entrambi i guerrieri sopravvissero allo scontro, ma ciascuno lasciò all'avversario delle profonde cicatrici a testimonianza della battaglia; le braccia di Ma'kis erano ricoperte di lividi e scottature, mentre Tsyr fu raggiunto da un fendente della spada laser che gli lasciò una vistosa cicatrice in pieno volto.

Fu l'ultima occasione in cui Ma'kis e Tsyr ebbero modo di parlare. Il Jedi divenne ancor più restio a parlare del suo passato, e Tsyr, deluso dal "tradimento" dell'amico, divenne un mercenario assieme a suo figlio, Bok. Tsyr venne ucciso, qualche anno dopo, dal Cavaliere Jedi Quinlan Vos in seguito al fallito rapimento di Nat Secura, erede del Clan Secura.

Le Guerre dei Cloni

Ma'kis'shaalas assunse il ruolo di Generale Jedi del nuovo esercito della Repubblica quando la Crisi Separatista sfociò in un conflitto aperto. Assieme ad un giovane Hiitiano che aveva da poco preso con sè come Padawan, Ma'kis fu dislocato, poco prima della Prima Battaglia di Kamino sul natio Kintan, per indagare sugli assalti ad alcune navi lungo la Sisar Run. Su Kintan, i due Jedi appresero che i responsabili degli attacchi erano un gruppo di Nikto che appartenevano all'antichissimo Culto di M'dweshuu, un'organizzazione antica quanto l'Ordine Jedi, che nel corso della Storia era stata sciolta e ricostituita innumerevoli volte. Vennero anche in contatto con un gruppo di mercenari che gli Hutt avevano assoldato appositamente per reprimere la rinascita del Culto. Avendo un comune obiettivo, i Jedi e i mercenari decisero di unire le forze, e scoprirono che i membri del Culto stavano abbandonando Kintan a bordo di navi da guerra, ed ipotizzarono che facessero parte di una forza d'attacco Nikto più ampia.

La squadra seguì le tracce dei cultisti fin nelle vicinzanze di Sriluur, dove agenti del Culto avevano assassinato un gruppo di commercianti Vaathkree che erano stati sanzionati dalla Repubblica. Il susseguirsi degli attacchi spinse il Consiglio dei Jedi a mandare una seconda task-force in aiuto di Ma'kis, guidata dalla Maestra Kossex. Alla fine, il team individuò la base del Culto nei deserti di Sriluur, ed ingaggiò il nemico negli estesi canyon vulcanici, riusciendo alla fine a prevalere. Le operazioni dei Jedi avevano anche sollevato un'enorme interesse da parte dei media, e Ma'kis si trovò presto "assediato" da numerosi ologiornalisti d'assalto alla ricerca di fonti e dichiarazioni per le loro storie.

Morte su Kessel

La morte di Ma'kis'shaalas

Sul finire della guerra, Ma'kis rientrò su Coruscant, e al Tempio Jedi partecipò ad una riunione nella quale Obi-Wan Kenobi aggiornò i generali sulla situazione di Boz Pity e di Seleucami. Su quest'ultimo, il figlio di Tsyr, Bok, si era alleato con la Confederazione allo scopo di ricreare l'ordine Morgukai clonando migliaia di guerrieri da usare contro i Jedi. Subito dopo la riunione, Ma'kis lasciò la capitale, e stava raggiungendo le sue truppe quando ai cloni fu impartito l'Ordine 66. Mentre migliaia di Jedi venivano uccisi in tutta la Galassia, e il Cancelliere Supremo Palpatine si autoproclamava Imperatore Galattico—rivelando di essere il Signore Oscuro dei Sith Darth Sidious—Ma'kis fu uno dei pochi membri dell'Ordine che sopravvisse al massacro, e, rimasto solo, si nascose.

Dopo circa un mese, la Maestra Shadday Potkin riuscì a contattare Ma'kis, convincendolo a recarsi su Kessel, dove lo aspettava insieme ad altri sopravvissuti per cercare di pianificare il futuro dell'Ordine. In una delle miniera abbandonate, Ma'kis ritrovò Shadday Potkin, Koffi Arana, Roblio Darté, Jastus Farr, Tsui Choi, Sia-Lan Wezz e Bultar Swan. Durante l'incontro, emersero delle profonde divisioni tra i convenuti: Koffi Arana sosteneva che il solo modo per abbattere l'Impero fosse quello di uccidere i Sith che l'avevano creato sulle ceneri della Repubblica e dell'Ordine Jedi. Tsui Choi e Bultar Swan erano invece dell'idea che fosse folle affrontare direttamente una formidabile macchina bellica come l'Impero, oltre che pericolosamente lontano dagli insegnamenti dei Jedi. Come Roblio Dartè, Ma'kis aveva un'opinione più cauta, e forse più incerta; non era sicuro che uccidere i Sith fosse una cosa fattibile, ma concordava sulla necessità di fare almeno un tentativo. Molto presto, però, i Jedi persero la voglia di discutere; bastò che Shadday Potkin svelasse loro la vera natura di quell'incontro.

La Maestra Jedi era infatti venuta a sapere che Darth Vader era ossessionato dal trovare il Maestro Obi-Wan Kenobi. Aveva perciò approfittato di questa informazione facendo circolare voci circa il fatto che anche Kenobi avrebbe preso parte a quell'incontro segreto, certa che sarebbero giunte fino al Signore Oscuro. I Jedi non ebbero neppure il tempo di indignarsi o di protestare, che il nuovo apprendista di Palpatine fece irruzione nella miniera, chiedendo che Kenobi gli venisse consegnato. A quel punto, lo scontro era l'unica opzione. La prima a scagliarsi su Vader fu la giovane Sia-Lan, una prodezza che le costò la vita. Ma'kis cadde subito dopo, colpito da un rapido fendente dal Signore Oscuro in pieno petto, cosa che diede nel contempo l'occasione a Jastus Farr di ferire Vader al fianco. Sfortunatamente, tale ferita non impedì a Vader di sterminare tutti i Jedi che aveva attorno, finendo col trasformare una trappola tesagli dai Jedi in una schiacciante vittoria che la propaganda Imperiale sfruttò per diffondere ulteriore paura e sconforto nella Galassia.

Carattere e personalità

Ma'kis'shaalas era un uomo portato all'azione, influenzato certamente dagli anni in cui aveva indossato l'armatura dei Morgukai. Quando si trovò a sostituire quell'armatura con la tunica dei Jedi, iniziò a disprezzare con tutto sè stesso il Senato e le inutili, infinite discussioni che lo tenevano paralizzato su questioni spesso di infima importanza, un Senato che sembrava aver fatto della burocrazia uno stile di vita, ignorando milioni di esseri senzienti che quotidianamente soffrivano e morivano su centinaia di mondi differenti a causa di guerre, traffici illegali e leggi inadeguate. Sebbene comprendesse ed ammirasse la propensione dei Jedi per la pace e la diplomazia, Ma'kis non esitò ad uccidere quando credette che fosse la sola via per perseguire un bene più grande. Non permise che nessuna tradizione o nessun codice morale interferisse col suo destino, e ciò lo portò a diventare uno dei pochissimi Morgukai che abbandonarono l'ordine per raggiungere mondi lontani; tuttavia, non accettò mai neanche di rinnegare quelle tradizioni e quei codici, cercando di coniugare il Morgukai che c'era in lui con la vita del Jedi che aveva in seguito abbracciato, cercando anche di riallacciare i rapporti con i suoi ex-confratelli lasciati su Kintan.

Nonostante la sua ostilità per i burocrati e i politici, Ma'kis credeva fermamente negli ideali fondanti della Repubblica, reputandola, pur con i suoi difetti, la sola istituzione in grado di dare pace e stabilità alla galassia. Tuttavia faticava a tenere a freno la rabbia quando assisteva al dilagare di fenomeni come la schiavitù nei territori dell'Orlo Esterno, e al diffuso disinteresse che molti senatori sembravano nutrire per il problema. Ciò portò Ma'kis a farsi la fama di un Jedi avventato e sconsiderato, e in certi casi, addirittura di un "cane sciolto", visto che il più delle volte agiva di propria iniziativa, senza consultarsi con i suoi superiori.

Poteri e abilità

Ma'kis iniziò la prorpia vita tra i Morgukai e la terminò tra i Jedi, una situazione più unica che rara. Le esperienze accumulate militando in questi due antichissimi ordini fecero del Nikto un combattente di eccezionale abilità. La sua maestria nell'uso della spada laser era ben nota, ed era favorito dal fatto di essere ambidestro.

Dietro le quinte

Ma'kis'shaalas è stato creato per la guida Geonosis and the Outer Rim Worlds, un supplemento per lo Star Wars Roleplaying Game edito nel 2004 da Wizards of the Coast. Un Nikto non identificato appare brevemente per alcune scene in Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith, che Leland Chee ha in seguito identificato come Ma'kis'shaalas. Successivamente compare in Star Wars: Purge, in cui viene mostrato il suo destino finale.

Nel 2010, nell'episodio "Grievous Intrigue" di The Clone Wars, Ma'kis fu utilizzato come base per un'altro Nikto Jedi, che nella documentazione relativa all'episodio fu denominato "Makis Shaalas". La correlazione tra questo personaggio e Ma'kis non è ancora stata chiarita o confermata. In una delle prime sceneggiature dell'episodio "Nightsisters", Ma'kis avrebbe dovuto prendere parte alla Battaglia di Sullust, e a bordo di una delle fregate separatiste avrebbe duellato contro Asajj Ventress, dalla quale sarebbe infine stato ucciso. La sequenza tuttavia non fu inclusa nella versione finale dell'episodio, anche per evitare problemi di continuità narrativa con Purge.

Apparizioni

Fonti

Collegamenti esterni