Nave da sbarco a caduta libera MT/191
Le navi da sbarco a caduta libera MT/191 erano usate durante assalti combinati per abbattere i tempi di trasporto della fanteria dalle navi maggiori in orbita alla superficie del pianeta. Con un solo viaggio, potevano sbarcare un’intera compagnia di soldati d’assalto, direttamente nel mezzo della battaglia. Quando non erano in servizio come traghetti per le truppe, venivano spesso impiegati come shuttle o vascelli da carico.
Nonostante l’MT/191 fosse perfettamente in grado di avvicinarsi ad un corpo celeste attraverso la consueta propulsione subluce, esso era progettato per attraversare l’atmosfera in caduta libera, grazie alla eccezionale capacità di sovraccarico eccezionale dei motori; raggiunta la superficie,alla fine della cadutam il trasporto atterrava come un qualunque altro mezzo della sua categoria.
Prima di piombare dal cielo, speciali valvole collocate sulla superficie dell’MT/191 secernevano uno strato di VACX, una protezione aggiuntiva in grado di aumentare la resistenza termica dello scafo. Durante la caduta, il VACX si consumava completamente.
Un cannone laser, unica arma del trasporto, era montato direttamente sopra la cabina. Per risultare realmente efficace sarebbe dovuto essere rotante e separato dalla scocca ma, in questo caso, era lì per assolvere una funzione puramente intimidatoria, volta a scoraggiare assalti al veicolo durante lo sbarco dei soldati. Il laser, inoltre, risultava inutile per contrastare eventuali attacchi aerei, dato che ne era impedito il funzionamento in fase di caduta.