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Navetta da sbarco di classe Sentinel

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Navetta da sbarco di classe Sentinel
Note di fabbricazione
Produttore
Prezzo

240.000 crediti

Note tecniche
Lunghezza

38 m

Accelerazione massima

2.400 G

Velocità atmosferica massima

1.000 km/h

Classe di iperguida

Classe 1.0

Scudi

120 SBD

Corazza

28 RS

Sistemi di navigazione

Computer di navigazione

Armi
Dotazione

Configurazione standard:

Configurazione alternativa:

Equipaggio
  • 1 pilota
  • 1 copilota
  • 3 artiglieri
Passeggeri

54 assaltatori

Sistemi di gestione del carico

180 ton

Autonomia

1 mese

Sistemi di comunicazione

Avanzati

Utilizzo
Epoche
Affiliazione

Per il trasporto di piccoli distaccamenti di stormtrooper l’Impero impiegò un mezzo realizzato in collaborazione dalla Sienar Fleet Systems e dalla Cygnus Spaceworks, la navetta da sbarco di classe Sentinel.

Fortemente ispirato al loro precedente lavoro nella realizzazione degli shuttle Lambda, come il suo più elegante cugino era dotato di tre ali dalla sezione sottile ma dall’ampia superficie, una centrale fissa, che si sviluppava a partire dalla sua superficie dorsale e due mobili sulle fiancate, che venivano sollevate nelle fasi di atterraggio.

Oltre questa apparente similitudine il Sentinel si rivelava essere un mezzo ancora più potente, ideato perchè potesse inserirsi senza problemi in azioni di combattimento serrate. La sua stiva di carico poteva accogliere fino a sei squadre, per un totale di 54 soldati, così come una dozzina di blaster a ripetizione leggeri e sei speeder bike. Era armato con quattro cannoni laser retrattili, due lanciamissili a concussione, un cannone ionico e una fila di blaster a ripetizione rotanti; a garantire la protezione del mezzo provvedevano 4 generatori di scudi deflettori ed una blindatura opzionale, all’occorrenza. I sedili della stiva erano rimovibili e ciò donava al Sentinel la possibilità di essere rapidamente riadattato in una nave-cargo pronta al combattimento. In questa configurazione, la navetta poteva trasportare svariati veicoli tra cui:

Ciascun Sentinel era attrezzato con almeno una speeder bike di ricognizione munita di terminale comunicazioni criptato; la frequenza e i codici di trasmissione erano estratti casualmente dal computer di bordo prima di ogni missione, così da prevenire eventuali intercettazioni nemiche. La navetta possedeva anche un apparato comm completo per trasmissioni alla flotta e alle unità a terra.

Per essere condotta aveva bisogno di un equipaggio di 5 elementi: il pilota, il co-pilota/addetto ai sensori e tre addetti all’artiglieria. Il capo artigliere gestiva i quattro cannoni laser retrattili montati in coppia su ogni lato dello scompartimento truppe principale. Un artigliere controllava i due lanciamissili a concussione (max 8 testate ciascuno); l’altro artigliere si occupava dei blaster rotanti a ripetizione, in genere spiegati solo in fase di sbarco per fornire copertura a mezzi e soldati, e del cannone a ioni, montato su una torretta retrattile davanti alla pinna stazionaria ed usato per allontanare o disabilitare vascelli nemici.

Le possibili modifiche da apportare alla navetta per adattarla a compiti di combattimento includevano:

  • l’aggiunta di patine corazzate allo scafo standard per renderlo fino al 25% più resistente di quello di una Lambda;
  • quattro generatori di scudi, montati in coppie a prua e a poppa, in aggiunta alla protezione fornita dallo scafo;
  • motori Cygnus HD7 (che si trovano anche sull’XG-1 Star Wing di classe Alpha) per fornire alla nave una velocità di crociera atmosferica pari a circa 1.000 km/h (la velocità subluce spaziale standard uguaglia quella di un Y-Wing);
  • unità iperguida Cygnus HD7 in grado di imprimere una propulsione iperluminale x1.

Presente in

Fonti