Operazione Mano Ombra
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L'Operazione Mano Ombra, o Strategia Mano Ombra, fu una campagna militare lanciata dal risorto Imperatore Palpatine per cercare di riconquistare la Galassia.
Storia
La sconfitta del Grand'Ammiraglio Thrawn aveva lasciato di nuovo un enorme vuoto di potere nell’Impero, che poteva tradursi in altri anni di scontri fra i vari Moff invidiosi e avidi. Subito dopo la disfatta del signore della guerra, tuttavia, emerse una più pericolosa minaccia: l’Imperatore Palpatine era risorto, sottoforma di un clone, sul pianeta Byss.
L’Operazione Mano Ombra fu elaborata dall’Imperatore in persona con i suoi nuovi Jedi Oscuri per riconquistare la galassia, con attacchi diretti particolarmente contro i Mondi del Nucleo. La caduta di Coruscant accelerò questi piani: l’Operazione Mano Ombra ebbe inizio con la 'spedizione punitiva' dei Devastatori di Mondi contro Mon Calamari e proseguì sino alla definitiva disfatta dell’Imperatore Palpatine. L’Operazione fu diretta principalmente dall’Imperatore stesso, ma direttamente dall’Oscuro Esecutore Sedriss e, dopo la sua morte, da Xecr Nist.
Inizialmente, irretito dal lato oscuro, anche Luke Skywalker servì l'[Imperatore Palpatine come Comandante Supremo delle Forze Imperiali, ma riuscì a sfuggire alla sua morsa e a tornare alla Nuova Repubblica.
L’Operazione Mano Ombra si compose degli attacchi contro Mon Calamari, Metellos, Pinnacle (la luna ove si era rifugiato il comando repubblicano), Balmorra, Ossus, Nuova Alderaan, Duro, più una serie di pianeti minori. Nel periodo dell’Operazione avvennero anche l’incursione repubblicana contro la Cittadella dell'Imperatore di Byss (che peraltro fallì) e l’attacco dell’Imperatore e di sparute forze contro Onderon per catturare il piccolo Anakin Solo.
Con la morte dell’Imperatore su Onderon e l'annientamento di tutta l’Elite del Lato Oscuro nella distruzione di Byss, ebbe termine ogni altro tentativo di eseguire l’Operazione Mano Ombra ed i pianeti riconquistati dagli Imperiali vennero gradualmente liberati dalla Nuova Repubblica, mentre l’Impero si impantanò nuovamente nella logorante guerra civile.
Schieramento di forze
Nel corso dell'Operazione, l'Impero dimostrò un arsenale bellico notevolmente rinnovato e potenziato. Non a caso, fu in grado di vincere e respingere la Nuova Repubblica più volte, tanto da riconquistare una parte considerevole della Galassia perduta.
In primis, l'Impero si dotò di due nuove, potentissime super-armi di distruzione di massa: i Devastatori di Mondi e il Cannone Galattico. In particolare quest'ultimo, dopo la distruzione dei Devastatori di Mondi, si dimostrò un'arma letale: non solo costrinse la Nuova Repubblica a spostare costantemente il proprio quartier generale per evitare di essere distrutta in un colpo solo, ma portò anche innumerevoli mondi a giurare fedeltà spontaneamente all'Imperatore.
In secondo luogo, su Byss vennero prodotti diversi nuovi Star Destroyer, ma soprattutto le due ammiraglie di Palpatine: l'Eclipse e l'Eclipse II. Questi due incrociatori stellari erano il gioiello della Marina Imperiale, tanto da far impallidire persino l'Executor. Tuttavia, entrambi vennero distrutti, e l'alto costo di produzione impedì all'Impero di crearne altri, nel tempo a venire.