Padmé Amidala: differenze tra le versioni

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==Vedi anche==
 
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*[[Anakin Skywalker]]
 
*[[Famiglia Skywalker]]
 
*[[Guardaroba di Padmé Amidala]]
 
*[[Spiaggia privata di Amidala]]
 
 
==Link esterni==
 
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Padme amidala.jpg
Padmé Amidala
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Naboo

Nascita

46 BBY, Naboo

Morte

19 BBY, Polis Massa

Descrizione fisica
Razza

Umana

Sesso

femminile

Altezza

1.65 metri

Capelli

castani

Occhi

marroni

Veicolo personale
Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione
"Lei era... molto bella. Dolce, ma... triste."
―Leia Organa[fonte]

Padmé Naberrie, nota pubblicamente come Padmé Amidala, fu un personaggio politico che divenne una figura influente negli anni che precedettero la caduta della Repubblica Galattica. Amidala venne eletta Regina di Naboo molto giovane e guidò il suo popolo durante l'invasione della Federazione dei Mercanti sul suo pianeta. Con l'aiuto dell'Ordine Jedi, Amidala riuscì a liberare Naboo dalla Federazione. Quando i suoi due mandati da regina terminarono, nacque un movimento a favore della modifica della legge in modo da permetterle di continuare a governare, ma lei tuttavia declinò la proposta accettando invece di diventare Senatrice di Naboo.

Nel periodo che portò alla Guerra dei Cloni, la Senatrice Amidala fu portavoce delle critiche contro la creazione di un Grande Esercito della Repubblica per combattere la Confederazione dei Sistemi Indipendenti. La guerra scoppiò comunque, tuttavia, e Amidala fu presente alla prima battaglia avvenuta su Geonosis: la Senatrice era infatti stata catturata dai Separatisti. Dopo la battaglia, Amidala sposò in segreto il Cavaliere Jedi Anakin Skywalker.

Amidala proseguì la sua rierca della pace anche dopo l'inizio della guerra, cercando di trovare una soluzione pacifica fra la Repubblica e l'Alleanza Separatista. Tuttavia, tutti i tentativi fallirono, anche se Amidala ottenne qualche vittoria come ad esempio riuscendo a fare in modo che Mandalore dichiarasse la propria neutralità nella guerra. La guerra proseguì, costringendola spesso alla sperazione con Skywalker per lunghi periodi di tempo.

Alla fine della guerra, Amidala rimase incinta di due gemelli e Anakin iniziò ad avere incubi di lei che moriva durante il parto. I suoi tentativi di salvarla lo condussero infine al lato oscuro della Forza, e divenne il Signore dei Sith Darth Vader. Nei giorni successivi, e dopo la distruzione dell'Ordine Jedi, il Cancelliere Supremo Palpatine, che in segreto era il Signore dei Sith Darth Sidious, trasformò la Repubblica in Impero Galattico. Amidala poco dopo cercò di salvare Vader dal lato oscuro ma i suoi tentativi fallirono. Perse la voglia di vivere e morì subito dopo aver dato alla luce i suoi gemelli: Luke e Leia. Leia seguì le orme della madre, diventando membro dell'Alleanza Ribelle, mentre Luke divenne un Cavaliere Jedi e redense Anakin dal lato oscuro.

Biografia

Verso l'elezione a regina

Padmé nacque su Naboo quattordici anni prima della sua invasione. Anche se i suoi genitori erano di umili origini, da bambina, Padmé era prodigiosamente talentuosa ed estremamente ben educata. Fin da piccola dimostrò il suo interesse negli affari che riguardavano il servizio pubblico. Suo padre era amico del Senatore Onaconda Farr, che rappresentava il sistema solare di Rodia nel Senato della Repubblica Galattica. Padmé era molto legata al rodiano, tanto da chiamarlo "Zio Ono." All'età di 12 anni, partecipò al Programma Legislativo Giovanile, dove incontrò un ragazzo leggermente più grande di nome Palo. I due si innamorarono, ma la loro relazione non durò e si separarono quando Palo lasciò la politica per diventare un artista. Due anni più tardi, alla tenera età di 14 anni, Padmé Naberrie venne eletta Regina di Naboo e adottò Amidala come nome d'ufficio. Anche se non fu la regina più giovane mai eletta, in seguito mise in dubbio la sua maturità al tempo dell'elezione.

L'invasione di Naboo

Padmé nelle vesti di Regina di Naboo.

Poco dopo la sua elezione si trovò a dovere affrontare una importante crisi con la Federazione dei Mercanti dei Neimoidiani, la quale impose un blocco sul pacifico pianeta pretendendo che la Regina Amidala firmasse un trattato per legittimare l'occupazione. Amidala rifiutò e venne condannata ad un campo di prigionia. Mentre veniva scortata verso l’incarcerazione, venne salvata dai due ambasciatori Jedi Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi che, inviati dal Senato Galattico per mediare la diatriba con il vicerè della Federazione Nute Gunray, erano appena sfuggiti ad un tentativo dello stesso di ucciderli. I Jedi la scortarono assieme a parte della sua fedele servitù verso Coruscant, per porre il suo caso davanti al Senato Galattico.

Tuttavia, l'astronave reale fu danneggiata durante la fuga e il motore dell'iperguida doveva essere riparato per poter raggiungere la capitale, così il gruppo decise di atterrare nel non lontano pianeta di Tatooine alla ricerca del pezzo di ricambio. La regina, incuriosita dal pianeta desertico, decise di fingersi una delle sue ancelle utilizzando il suo nome reale di Padmé per accompagnare i Jedi nella missione sul pianeta. Il gruppo si recò a Mos Espa, un luogo che Qui-Gon Jinn descrisse come "una manna per chi non vuole farsi trovare". Durante il negoziato con il rigattiere Watto per acquistare il pezzo di ricambio, il gruppo incontrò Anakin Skywalker, uno schiavo umano di 9 anni. Il ragazzo fu immediatamente affascinato dalla bellezza di Padmé e le chiese se lei fosse un angelo delle lune di Iego. A sua volta, la regina pensò che il bambino fosse un po' strano, ma affascinante.

Dato che i Jedi e la regina non avevano abbastanza denaro per acquistare le parti di ricambio, Anakin si offrì di competere nella gara di sgusci di Boonta Eve Classic per procurar loro il credito necessario. Qui-Gon accettò prontamente l'offerta ma Padmé criticò le sue azioni: anche se Anakin le piaceva, pensava che non fosse saggio mettere il destino di Naboo nelle mani di un bambino. Alla fine Anakin riuscì a vincere la gara contro ogni previsione e, grazie ad una scommessa con Watto, Anakin fu liberato dalla schiavitù e gli fu permesso di accompagnare i Jedi nel loro viaggio. Lungo la strada per Coruscant, Amidala, ancora nelle vesti dell'ancella Padmé, aiutò Anakin a far fronte alla mancanza della madre Shmi, che Watto si era rifiutato di liberare.

Liberazione di Theed

Amidala durante la liberazione di Theed.
Una volta giunta su Coruscant, Amidala riassunse il suo ruolo di regina. In preparazione alla sua apparizione pubblica davanti al Senato, ebbe un incontro con Sheev Palpatine, che rappresentava il sistema di Naboo in Senato. Palpatine la informò che l'assemblea era troppo corrotta per preoccuparsi della loro situazione, quindi la incoraggiò a proporre un voto di sfiducia per la leadership del Cancelliere Finis Valorum. Valorum era un politico di buone intenzioni e la regina inizialmente si rifiutò di fare una mossa contro di lui. Tuttavia, dopo aver assistito ai problemi dei politici durante la sessione in Senato, Amidala finì col seguire il consiglio di Palpatine e domandò che Valorum fosse rimosso dall'incarico. Venne così decisa un'elezione a cui Palpatine stesso fu candidato come successore. Anche se il senatore le chiese di restare nella capitale fino alla fine dell'elezione, Amidala decise di tornare su Naboo con l'intento di liberare il suo pianeta senza l'aiuto della Repubblica.

Durante il viaggio, la regina rivelò al preoccupato Maestro Jinn che intendeva formare un'alleanza con i Gungan, una specie di anfibi senzienti nativi di Naboo. Tuttavia, quando Jinn e il suo apprendista Kenobi avevano incontrato i Gungan all'inizio della loro avventura, i nativi avevano manifestato il loro scarso interesse nel fato degli umani di Naboo. Riassumendo di nuovo l'identità di ancella, la regina attraversò le paludi del pianeta con la sua squadra. Riuscirono a localizzare il luogo segreto in cui i Gungan si erano rifugiati dopo aver evacuato la loro città di Otoh Gunga. Inizialmente, fu la finta regina Sabé a iniziare il negoziato con Boss Nass, il leader dei Gungan. Ma dato lo scarso successo, la vera Amidala decise di rivelare la propria identità, cosa che sorprese non solo i Gungan ma anche tutti gli ignari compagni di viaggio. La regina si ingonocchiò davanti a Boss Nass, chiedendo il suo aiuto nella battaglia contro le truppe della Federazione. Impressionato dall'atteggiamento rispettoso della regina, Nass accettò di buon cuore.

Anche se il piano della regina finì per funzionare alla perfezione, non mancarono le perdite. Sulle pianure erbose di Naboo, ci furono diverse vittime Gungan, fino a quando Anakin Skywalker non distrusse la Nave Controllo Droidi della Federazione. Inoltre, il Maestro Qui-Gon Jinn rimase ucciso durante un duello con il Signore dei Sith Darth Maul. Ora che il pianeta era liberato, Amidala accolse Palpatine, che giunse per annunciare di essere appena stato eletto come Cancelliere Supremo, avendo ricevuto molti voti di simpatia per la situazione in cui versava il suo pianeta. Nell'immediato indomani dell'invasione, Amidala partecipò al funerale di Qui-Gon Jinn nel tempo di Theed. Infine, venne tenuta una grande parata nella capitale di Naboo per celebrare l'ufficiale alleanza fra gli umani e i Gungan. Durante la cerminiona, a cui partecipò il Cancelliere Palpatine, i membri del Consiglio Jedi, Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker, Amidala donò il Globo della Pace ad un entusiasta Boss Nass.

La crisi separatista

Quando il suo mandato terminò, Amidala lasciò la carica di regina e al suo posto venne eletta la Regina Jamillia. Anche se aveva ogni diritto di ritirarsi e concentrarsi sulla sua vita privata, Amidala continuava ad essere intensamente legata e appassionata al pubblico servizio. Amidala accettò quindi la proposta della Regina Jamillia di diventare Senatrice nel Senato Galattico. Amidala entrò in Senato lo stesso anno del Senatore Rush Clovis di Scipio. I due parteciparono a diversi comitati e allacciarono uno stretto rapporto, il quale si concluse bruscamente in seguito. Dieci anni dopo l'invasione di Naboo, l'ex Jedi Conte Dooku divenne il portavoce della Confederazione dei Sistemi Indipendenti, usciti dalla Repubblica in opposizione alla corruzione regnante in Senato. In risposta alla minaccia, il Senato dibattè la proposta dell'Atto di Creazione Militare che avrebbe permesso al Cancelliere Supremo Palpatine di commissionare formalmente un Grande Esercito della Repubblica. Durante questo periodo, la Senatrice Amidala divenne membro del Comitato Lealista e fu considerata leader dell'opposizione all'Atto di Creazione Militare.

Padmé subito dopo l'attentato Separatista su Coruscant.
Alla vigilia del voto per l’Atto di Creazione Militare, la nave di Amidala venne attaccata durante il suo arrivo a Coruscant. Sette persone, inclusa la sua controfigura Cordé, morirono nell’esplosione. Alcuni sospettarono che i mandanti dell’attentato fossero i minatori di spezia delle lune di Naboo, ma Amidala credeva che invece fosse il Conte Dooku ad essere dietro a tutto ciò. Come richiesto dal Cancelliere Supremo Palpatine e nonostante le rimostranze della Senatrice, Amidala venne messa sotto la protezione dei Cavalieri Jedi. In questo modo, dopo ben dieci anni, poté incontrare nuovamente Obi-Wan Kenobi e il suo apprendista Anakin Skywalker. Essendo passati parecchi anni, Anakin era nervoso di incontrare Amidala e, se da una parte lei riuscì a nascondere i suoi sentimenti, Kenobi gli fece notare che anche la Senatrice era felice di rivederli. Un secondo attentato da parte della cacciatrice di taglie Zam Wesell rivelò quanto Amidala fosse realmente in pericolo. Quella notte, infatti, Zam Wesell cercò di nuovo di ucciderla tramite due kouhun letali che fece entrare nella sua camera da letto grazie ad un droide. Skywalker e Kenobi percepirono la minaccia e si precipitarono nella stanza, dove il primo riuscì a uccidere i due kouhun e il secondo si gettò dalla finestra per afferrare il droide. I due Jedi, dopo un inseguimento nel traffico di Coruscant, riuscirono a catturare la cacciatrice di taglie, la quale, prima di poter rivelare l'identità del mandante dell'omicidio, venne uccisa da Jango Fett con un saberdardo di Kamino.
La Senatrice Amidala nei suoi appartamenti su Coruscant.
In seguito a questi continui attacchi, Anakin venne incaricato dal Consiglio Jedi di scortare Padmé a Naboo, dove sarebbero rimasti nascosti mentre Kenobi investigava sugli attentati. In quei momenti di quiete e solitudine, Anakin e Padmé si riscoprirono profondamente legati, riallacciando un’affettuosa amicizia che era stata interrotta dieci anni prima, e Anakin le confessò il proprio amore. Si trattava di un amore proibito per entrambi. Per i dettami del Codice Jedi, Anakin non avrebbe potuto vivere una relazione romantica e Padmé aveva bisogno di concentrarsi nella sua carriera politica. Nonostante i loro forti sentimenti, fu Padmé ad essere realista, respingendo le avances di Anakin mentre cercava di placare il suo stesso cuore. Durante la permanenza sul pianeta, Anakin iniziò ad avere visioni di sua madre in pericolo. Convinto che fosse suo dovere salvarla, decise di recarsi a Tatooine. Amidala andò con lui e, al suo arrivo alla fattoria dei Lars, Anakin scoprì che la madre era stata rapita dal Predoni Tusken. Anakin riuscì a trovarla ma fu troppo tardi e la donna morì fra le sue braccia. Poco dopo, Skywalker confessò ad Amidala la sua disperazione e la sua collera per quanto aveva fatto per salvare la madre, mentre Padmé non poté fare altro che guardare il giovane ferito e in lacrime e lasciare che la compassione guidasse il suo cuore mentre cercava di dargli conforto.

Guerra e matrimonio

Amidala nell'Arena delle Esecuzioni di Geonosis.
Poco dopo, Anakin e Padmé viaggiarono verso Geonosis, per salvare Obi-Wan che, nel frattempo, era stato catturato dalle forze Separatiste durante le sue indagini, grazie alle quali aveva scoperto che c'era il Conte Dooku dietro ai tentativi di omicidio della Senatrice. Fu Padmé a decidere di andare in suo soccorso, in quanto sperava di sfruttare le sue doti diplomatiche per discutere con i Separatisti, ma sia lei che Anakin vennero catturati dai Geonosiani. Sottoposti a processo per spionaggio, Amidala e Anakin vennero condannati a morte.

Messa di fronte all’evidenza di una morte imminente, Padmé abbassò la sua guardia emozionale e dichiarò il suo amore ad Anakin. I due poi vennero portati all’interno dell’Arena delle Esecuzioni assieme ad Obi-Wan e tre bestie letali furono liberate al suo interno, tutto per divertire gli spettatori Geonosiani. Nonostante subì una ferita provocata dagli artigli di un feroce nexu, Padmé riuscì a tenergli testa, scontentando Nute Gunray e gli altri leader separatisti, che attendevano con impazienza la sua morte. Lo spettacolo venne interrotto con l’arrivo dei rinforzi Jedi e conseguentemente con lo scoppio della prima battaglia della Guerra dei Cloni. Skywalker, Kenobi e Amidala inseguirono il Conte Dooku su una cannoniera repubblicana, ma Amidala e un soldato clone furono sbalzati fuori dal veicolo. Riuscirono a chiamare aiuti ma arrivarono troppo tardi per impedire al conte Dooku di scappare, dopo essere sfuggito da un duello con i Jedi nonostante l'intervento di Yoda.

Il matrimonio di Anakin e Padmé su Naboo.
Dopo la Battaglia di Geonosis, Anakin scortò nuovamente Padmé su Naboo. Lì, nello stesso luogo in cui il loro amore proibito aveva iniziato a sbocciare, i due si sposarono in segreto in una cerimonia i cui testimoni furono solamente C-3PO e R2-D2.

Guerra dei Cloni

Negoziati con gli Hutt

Padmé liberata dai soldati clone nel locale di Ziro.
Qualche tempo dopo la Battaglia di Geonosis, Amidala discusse con il Cancelliere delle nuove misure di sicurezza adottate da Naboo a causa delle nuove battaglie scoppiate nell'Orlo Esterno. Amidala fu poi informata che Jabba lo Hutt credeva che Skywalker avesse rapito suo figlio Rotta, e che si stava rifiutando di negoziare con la Repubblica. Amidala si offrì di negoziare con Jabba attraverso suo zio, Ziro, che viveva a Coruscant. Il suo scopo era quello di convincere Ziro a schierarsi con i Jedi e convincere Jabba che dietro al rapimento di suo figlio c'era il Conte Dooku. Ziro tuttavia non aveva interesse in quello che diceva la Senatrice e la fece scortare fuori. Amidala però riuscì a eludere l'unità IG ed udì di nascosto una conversazione di Ziro con il Conte Dooku, i quali stavano cospirando contro Jabba. Amidala venne scoperta e imprigionata, ma riuscì a comunicare la sua situazione a C-3PO tramite il comlink. 3PO guidò una squadra di soldati clone al salvataggio della Senatrice e alla cattura di Ziro, che venne in questo modo smascherato. Amidala quindi contattò Jabba, il quale stava per giustiziare Anakin e Ahsoka, e gli spiegò che in realtà era stato proprio suo zio Ziro assieme al Conte Dooku, a rapire il piccolo Rotta. Amidala quindi potè negoziare con il signore del crimine Hutt il passaggio delle navi repubblicane attraverso lo Spazio Hutt.

Trappola sulla Malevolence

Successivamente, Amidala venne inviata in missione da Palpatine per negoziare con un rappresentante del Clan Bancario il suo ritiro dalla guerra. Insieme a C-3PO viaggiò verso il punto di incontro, tuttavia, Amidala scoprì che si trattava di una trappola, in quanto uscì dall'iperspazio proprio nel mezzo di una battaglia fra la flotta della Repubblica e l'incrociatore Malevolence della Confederazione. Cercò di sfuggire al raggio traente dell'incrociatore ma alla fine venne catturata. Nonostante avesse comunicato alla flotta repubblicana di continuare il loro attacco, suo marito ordinò il cessate il fuoco. Lei e C-3PO riuscirono a sfuggire al Generale Grievous e a ricongiungersi con Skywalker e Kenobi, che erano giunti in loro soccorso.

Il gruppo tuttavia venne separato e Skywalker e Amidala si diressero verso il ponte della nave per programmare il navicomputer della Malevolence in modo da farla schiantare su una luna. Tutto il gruppo riuscì infine a mettersi in fuga, per poi essere attaccato da Grievous a bordo del suo caccia, il Soulless One, durante il tragitto verso la flotta della Repubblica. Poco dopo la Malevolence si schiantò sulla luna e, in netta minoranza, Grievous fu costretto alla fuga, permettendo così a Amidala e al resto del suo gruppo di atterrare sani e salvi su una nave della Repubblica.

Crisi su Rodia

Amidala in missione su Rodia.
La Senatrice Amidala, insieme all'onorevole Jar Jar Binks e C-3PO si recò in missione diplomatica su Rodia per convincere i suoi abitanti a non lasciare la Repubblica Galattica. Il Senatore di Rodia, Onaconda Farr, vecchio amico di Padmé al quale si rivolgeva col nomignolo di "zio", vedeva ormai spacciato il rapporto che legava Rodia alla Repubblica, avendo quest'ultima mancato di aiutare il pianeta nel momento del bisogno. Padmé venne tuttavia presa come prigioniera da Nute Gunray, il quale aveva stretto un'accordo con Farr, pur quest'ultimo ancora dubbioso riguardo alla scelta di allearsi con i separatisti. Padmé venne rinchiusa in una cella, mentre Farr si convinse sempre di più di voler fare la cosa giusta. Jar Jar, che in qualche modo era riuscito a sfuggire in qualche modo alla cattura, decise di salvare Padmé, insieme ad un riluttante quanto dubbioso C-3PO. Jar Jar si infilò un lungo mantello con cappuccio e, senza volerlo fece credere ai separatisti di essere uno Jedi. Con una serie di mosse maldestre quanto fortunate, riuscì a salvare Padmé, la quale riuscì a convincere una volta per tutte dello sbaglio che Farr stava commettendo. Lavorando insieme, riuscirono a prevalere e a catturare Gunray che, di lì a poco, venne messo su un incrociatore della Repubblica per essere condotto alla giustizia.

Pianeta natale minacciato

Amidala e i cloni all'interno del laboratorio segreto.
Amidala e Binks vennero poi richiamati a Naboo dalla Regina Neeyutnee. La regina li informò che una squadra di droidi era stata trovata sul pianeta e chiese ad Amidala di domandare aiuto al Senato. Amidala però sapeva che sarebbero state necessarie prove concrete prima che il Senato o i Jedi si decidessero ad intervenire, così, si recò per conto suo fra le paludi di Naboo alla ricerca di presenze separatiste.

Amidala e Binks trovarono una botola che non riuscirono ad aprire e, poco dopo, furono circondati da droidi da battaglia e catturati. Vennero scortati da dottor Nuvo Vindi, uno scienziato separatista, il quale rivelò loro di aver appena perfezionato il letale Virus Ombra Blu, che intendeva diffondere nella galassia. Fortunatamente, poco dopo arrivarono sul pianeta gli Jedi Skywalker, Kenobi e Tano, i quali riuscirono a localizzare il laboratorio segreto. Quando Anakin e le sue truppe giunsero in soccorso di Padmé, Vindi minacciò di uccidere lei e Binks. Dopo una scaramuccia con lo scienziato e i suoi droidi, il gruppo riuscì a catturarlo per consegnarlo alla giustizia su Coruscant. Sfortunatamente Amidala scoprì che mancava una delle bombe con cui Vindi intendeva disperdere il virus.

Come avevano sospettato, il virus era venuto in possesso del droide assistente di Vindi, che lo rilasciò all'interno del laboratorio, provocando la chiusura del laboratorio con al suo interno Tano, Amidala, Binks e diversi soldati cloni, che attaccarono i droidi che tentavano di uscire dal laboratorio per liberare il virus. Durante la scaramuccia, la tuta contenitiva indossata da Amidala si ruppe e venne infettata dal virus. Amidala e Tano comunicarono all'esterno di non entrare per impedire la fuga del virus. Anakin, tuttavia, si rifiutò di lasciar morire la moglie e, insieme a Kenobi, riuscì a entrare nel laboratorio con l'antidoto e liberare così sopravvissuti, oltre che assicurare che Naboo e la galassia fossero salvi dal virus.

L'incidente della Bestia Zillo

Amidala salvata da Anakin durante l'attacco della bestia Zillo.
Amidala poi discusse con Kenobi della Bestia Zillo che era stata portata a Coruscant. Amidala sperava di sfruttare la sua relazione con Skywalker e Palpatine per far liberare la creatura. Durante l'incontro, però, la belva fuggì dal suo confinamento e si diresse verso il Senato per vendicarsi di Palpatine, colpevole di aver ordinato la sua condanna a morte. Amidala, Skywalker, Palpatine e i droidi C-3PO e R2-D2 scapparono a bordo dello shuttle personale del Cancelliere, per poi essere afferrati dalla belva. Grazie all'intervento di Yoda e Aayla Secura, la belva fu avvelenata con una tossina fatale e tutti scamparono sani e salvi dall'incidente.

Ultimi giorni

Padmé confessa ad Anakin la sua gravidanza.
Nel 19 BBY, Amidala si trovava su Coruscant quando il Generale Grievous e l'esercito Separatista attaccarono la capitale e rapirono il Cancelliere Palpatine. La Senatrice guigò l'evacuazione del Complesso Appartamenti Senatoriali, e poco dopo, assistita dalle Maestre Jedi Shaak Ti e Stass Allie, Amidala e i Senatori Bail Organa e Mon Mothma riuscirono a procurarsi un piccolo trasporto che li portasse in un rifugio nel Complesso del Senato. Durante la strada, dovettero ingaggiare un combattimento con caccia droidi, e Amidala si dimostrò ancora una volta molto valente nell'impugnare un blaster.

Dopo che Palpatine fu portato in salvo da Skywalker e Kenobi, Padmé si riunì finalmente con il marito, ed aveva importanti notizie da comunicargli: stava per diventare padre. Di nascosto nell'edificio degli Uffici Esecutivi Repubblicani, confessò ad Anakin della sua gravidanza. Padmé temeva che se qualcuno l'avesse scoperto, la Regina di Naboo non le avrebbe permesso di proseguire il suo mandato in Senato, e che Anakin sarebbe stato espulso dall'Ordine Jedi. Quest'ultimo la rassicurò dicendole che quel bambino era un miracolo, non un problema. Poche ore dopo, Amidala iniziò a progettare di crescere loro figlio su Naboo, lontano dalla guerra.

Gli anni di guerra videro la Repubblica trasformarsi continuamente. Per contrastare efficacemente i Separatisti sui numerosi fronti, il Cancelliere Palpatine emanò un decreto esecutivo che prevedeva un ulteriore accentramento dei poteri nelle sue mani, strappando via da quelle del Senato le ultime tracce di autorità. Molti videro di buon occhio questo provvedimento, soprattutto i più corrotti, ma Padmé divenne il vertice morale di tutti i Senatori più idealisti, preoccupati degli emendamenti di Palpatine. I Senatori Bail Organa e Mon Mothma iniziarono a discutere segretamente di alternative drastiche da contrapporre alla politica del Cancelliere. Padmé faceva parte di questo gruppo di idealisti, assieme agli altri Senatori Fang Zar, Giddean Danu, Chi Eekway, Terr Taneel, e Bana Breemu. Essi giurarono di mantenere l’assoluto riserbo sulle loro conversazioni, anche nei confronti delle persone che erano a loro più vicine: persino la famiglia. Padmé accettò, anche se temeva che Anakin avrebbe percepito la sua doppiezza…e probabilmente l’avrebbe anche male interpretata.

La Senatrice Amidala presenta le preoccupazioni della Delegazione dei 2000 al Cancelliere Palpatine.
Sebbene ogni discussione sulle azioni da intraprendere contro Palpatine fosse espressa e misurata con cautela in modo da non sconfinare mai in atti estremi di sedizione, Padmé era a favore di una soluzione diplomatica entro i limiti di legge. Chiese persino ad Anakin di sfruttare il suo rapporto con Palpatine per suggerirgli una soluzione pacifica alla guerra, ma il marito, assillato da tali questioni, si rifiutò di farlo. Voleva che queste problematiche venissero discusse solamente nei luoghi politici, ai quali appartenevano. I dubbi di Padmé sul sistema turbarono Anakin. Alle sue orecchie, ella stava iniziando a parlare come una Separatista.

Così, Padmé iniziò raccogliere gli impegni e le promesse di quei Senatori che divennero poi la Delegazione dei 2000, un gruppo di politici in contrasto con la politica di Palpatine.

Padmé presentò le preoccupazioni della Delegazione dinnanzi a Palpatine, il quale se ne curò ben poco. Palpatine piantò poi i semi del dubbio sulle intenzioni di Padmé nella mente di Anakin, anche se continuava ad alimentare contemporaneamente le sue paure di perderla.

Anakin era infatti tormentato da terribili incubi di Padmé morente durante il parto. Dati i suoi sogni profetici che predissero la morte della madre, queste visioni lo sconvolsero nel profondo. Non poteva pensare di perdere Padmé, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per rimanere al suo fianco. Una via per i poteri oscuri che poteva preservare innaturalmente la vita giunse alle sue orecchie: esisteva infatti un potere che poteva essere acquisito solamente alleandosi con Darth Sidious, Signore Oscuro dei Sith.

Padmé, come il resto della Repubblica, non sapeva che il Cancelliere Palpatine era in realtà un Signore dei Sith. Attirò Anakin verso il lato oscuro, e Skywalker si inginocchiò dinnanzi a lui, divenendo Darth Vader, il suo apprendista. Come Vader, Anakin guidò un’imboscata all’interno del Tempio Jedi, e viaggiò verso Mustafar per assassinare i leader Separatisti, portando così la Guerra dei Cloni al termine.

Obi-Wan rivela a Padmé la verità sul passaggio al lato oscuro di Anakin.
Fu Obi-Wan a rivelare a Padmé la verità. Aveva visto la prova del tradimento di Anakin. Padmé era sconvolta. Incapace di accettare questa verità oscura, ella si diresse immediatamente su Mustafar per vedere Anakin. Padmé però non sapeva che Obi-Wan Kenobi si era introdotto furtivamente a bordo della sua nave.

Era proprio come Obi-Wan aveva detto. Padmé non riuscì a ragionare con Anakin. Nelle sue distorte percezioni, aveva compiuto questi atti malvagi per fare in modo che la galassia fosse migliore per la loro unione, per trasformare una Repubblica corrotta in un Impero per i loro figli. Accecato dal potere, Anakin le promise persino che avrebbe deposto l’Imperatore, e che avrebbe trasformato la galassia esattamente come Padmé avrebbe voluto che fosse.

Padmé era completamente devastata dalla trasformazione di Anakin. Quando il marito in collera vide Obi-Wan emergere dalla sua nave, saltò subito alle peggiori conclusioni. Anakin non potè fare altro che vedere una lunga striscia di tradimenti: sua moglie aveva portato il suo vecchio mentore su Mustafar per ucciderlo. Anakin sollevò la sua mano e iniziò a soffocare telecineticamente Padmé. Padmé iniziò ad soffocare, e la sua vita iniziò a scivolarle via.

Il funerale di Amidala su Naboo.
Anakin lasciò la sua presa per concentrarsi su Obi-Wan, e Padmé cadde a terra priva di sensi. Mentre Kenobi e Skywalker duellavano nel complesso di Mustafar, C-3PO e R2-D2 la portarono a bordo della nave. Nonostante la piccola stanza medica della nave, e un centro medico completamente attrezzato sul remoto rifugio di Polis Massa, i suoi segni vitali continuarono a peggiorare.

Padmé non vide mai cosa Anakin era diventato. Non vide mai le ferite da lui subite per via della lama di Kenobi o della lava di Mustafar. Sentiva comunque che c’era ancora del buono in lui. Con il suo ultimo respiro, cercò di convincere di questo Obi-Wan.

Prima di morire, Padmé raccolse abbastanza forza da dare alla luce i suoi bambini. Nello strano complesso alieno in cui Anakin l’aveva veduta nei suoi incubi, nacquero due gemelli: Leia e Luke Skywalker. Obi-Wan Kenobi, Yoda, e Bail Organa si accordarono per tenere i bambini al sicuro.

Il corpo di Padmé venne riportato a Naboo. Durante il funerale di stato che le fu tributato, migliaia di cittadini si riunirono per rendere omaggio alla loro amata rappresentante. Il corpo di Padmé, apparentemente gravido, sfilò in silenzio lungo i viali della capitale, tra le lacrime dei parenti e il dolore composto dei vecchi amici di sempre. Fra gli altri, alla cerimonia parteciparono Boss Nass, Jar Jar Binks, Sio Bibble e la Regina Apailana.

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