Palazzo Reale di Theed

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Il Palazzo Reale di Theed era una meraviglia architettonica che si trovava sull'orlo di un precipizio nella città capitale di Naboo: Theed. Era qui che risiedevano i Monarchi del pianeta.

Caratteristiche

Gli urbanisti delle città di Naboo progettarono Theed in modo che si irradiasse verso l’esterno a partire dal Palazzo Reale, a simbolo del fatto che la città traeva la sua essenza da questo edificio. Inoltre, la pianta delle strade e delle strutture è studiata in modo che il Palazzo dominasse lo skyline quando ammirato virtualmente da ogni punto della città.

Il Palazzo era un nobile edificio che da suscitava nell’osservatore un senso di forza, ed evocava lo stile architettonico tradizionale delle popolo che rappresentava. Elegante e al contempo robusto nella sua struttura, esprimeva sia l’amore dei Naboo per l’arte che la fermezza del sovrano del pianeta. Parchi e piazze pubbliche circondavano l’edificio principale e gli annessi, e giardini architettonici accuratamente scolpiti nascondevano le stazioni perimetrali della Guardia di Palazzo. Le statue dei più venerati filosofi, artisti, e monarchi del pianeta circondavano il palazzo e fiancheggiavano il viale che portava alle sue ampie gradinate.

La Regina teneva le cerimonie pubbliche sia sui gradini che nei cortili circostanti il palazzo. Quando condizioni atmosferiche inclementi lo impedivano, gli eventi avevano luogo nella hall cavernosa appena oltre il portone principale. Da questa stanza cerimoniale, alcune hall si diramavano verso l’interno del palazzo. Un posto di controllo di sicurezza efficientemente equipaggiato proteggeva ognuno di questi passaggi. L’interno dell’edificio ospitava camere di consiglio e varie sale d’udienza, oltre ai locali standard per la Regina, il suo entourage e lo staff del palazzo.

La Stanza della Torretta

Il Palazzo di Theed per intero.

Era tradizione per i monarchi appena eletti di aggiungere una nuova torre o torrione al palazzo. Il Re Veruna stabilì una grande biblioteca reale durante i suoi tredici anni di regno. La stanza della torretta fu costruita da Re Jafan, il primo monarca del Grande Tempo di Pace. Era una serie di stanze lussuose, ideate per intrattenere dignitari in visita e usata dall'Alto Consiglio Jedi durante il funerale di Qui-Gon Jinn nel 32 BBY. Le stanze erano collegate ad un piccolo tempio dove il monarca attuale si recava per rendere omaggio ai precedenti governanti.

La Sala del Trono

La stanza del trono era una sala cavernosa, con un ampio soffitto a volta. Le ampie finestre non solo offrivano una magnifica vista della città, ma permettevano alla Regina di essere inondata dalla luce del sole durante le udienze. Gli unici arredi erano il trono del sovrano, una postazione di lavoro, e i seggi per i membri del Consiglio. La semplicità dell’arredamento contrastava visibilmente con i sontuosi abiti del monarca e il suo trucco, spingendo i visitatori a concentrare le loro attenzioni sul sovrano di Naboo.

Piazza del Palazzo

Il Palazzo di Theed di notte.

L'entrata principale del palazzo si trovava sulla Piazza del Palazzo. Era un grande viale aperto dove avevano spesso luogo le celebrazioni. Di fronte al palazzo, l'Arco Trionfale portava al Cortile del Palazzo, che aveva un'area centrale circolare, attorniata da un fossato che poteva essere attraversato da un ponte. Le sue molte piante, fontane, e marciapiedi erano molto gradite dai dignitari. L'ufficio della Senatrice Amidala su trovava in uno degli edifici che racchiudevano la piazza.

Altri luoghi

Di fatto, l’intero palazzo era ammobiliato nello stesso stile austero. Le decorazioni erano scarse e tradizionali, e il mobilio era immutabilmene semplice ma funzionale. I visitatori che avevano familiarità con l’opulenza degli edifici governativi di altri pianeti non potevano fare a meno di notarlo. Ma i progettisti del palazzo svilupparono lo schema decorativo in accordo con le tradizioni della filosofia Naboo. Il concetto di base era che l’arredamento non doveva distrarre chi entrava insignito dai simboli del potere, ma concentrare la sua attenzione sui compiti che doveva svolgere.

Il Palazzo era protetto dalla Guardia Reale di Naboo, sebbene le truppe addestrate avessero rare occasioni di mobilitarsi data la natura pacifica del popolo Naboo. Fuori da un lato del Palazzo si trovava un hangar spazioso che ospitava i caccia N-1 starfighter gialli lucenti, e la splendente Nave Reale della Regina.

Un residuo di tempi meno sereni era una rete di tunnel che collegavano segretamente il cortile del palazzo alle cascate. Il movimento di resistenza Naboo, guidato dalla Regina Amidala e dal Capitano Panaka, utilizzò questi tunnel per infiltrarsi nel proprio palazzo che, durante la Battaglia di Naboo, era stato occupato dai Neimoidiani.

Storia

La sala del trono.

Nel 32 BBY, durante la Prima Battaglia di Theed, il Viceré della Federazione dei Mercanti Nute Gunray assunse il controllo di Naboo. La Regina venne confinata in un campo di detenzione, ma venne liberata dai Jedi Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi. Dopo aver domandato l'intervento del Senato Galattico sulla questione, Amidala ed il suo entourage fecero ritorno alla capitale occupata, dove incontrarono Darth Maul ad impedire loro il passaggio. Il gruppo lasciò quindi i due Jedi ad occuparsi del Sith, e si diresse ai piani superiori del palazzo tramite pistole ascensore. Alla fine la Regina riuscì a impossessarsi della sala del trono e a liberare il pianeta dall'occupazione, grazie anche all'aiuto fondamentale dei Gungan.

Dopo che furono scaduti i due termini del mandato di Amidala, avvenne una nuova elezione dove venne eletta la Regina Jamillia. Nel 22 BBY, Padmé Amidala, ora Senatrice di Naboo, tornò a palazzo per discutere del movimento Separatista e dei loro attentati nei suoi confronti. Nel 20 BBY, Jamillia iniziò a schierarsi con i Separatisti, costringendo alla Principessa di Theed, Apailana, a richiedere una nuova elezione. Padmé convinse Apailana a candidarsi, e venne eletta Regina di Naboo. Nel 19 BBY, ebbe luogo il funerale di Padmé proprio fuori dal palazzo. Migliaia di persone assistirono.

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Fonti