Prototipo della Morte Nera

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Ribellione.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Nuova Repubblica.
Morte nera prototipo 1.jpg
Prototipo della Morte Nera
Informazioni di produzione
Produttore

Dipartimento Imperiale di Ricerca Militare

Modello

Stazione da battaglia prototipo Morte Nera

Classe

Stazione da battaglia

Specifiche tecniche
Lunghezza

120 chilometri

Larghezza

120 chilometri

Altezza/profondità

120 chilometri

Armamenti

Superlaser Concavo a Raggio Composito

Equipaggio
Riserve

2 mesi

Informazioni di ubicazione

Sistema

sistema di Kessel

Utilizzo
Ruolo
Era
Affiliazione

Impero Galattico

Distrutta

11 ABY

Presenza in battaglie/eventi

Seconda Battaglia dell'Installazione Maw

Il prototipo della Morte Nera fu un banco di prova per la prima Morte Nera. Fu costruito dall'Impero Galattico nella segreta Installazione Maw.

Storia

Il prototipo della Morte Nera costituisce il primissimo tentativo di sperimentare la tecnologia del superlaser. Infatti, la stazione, assemblata nell’installazione imperiale segreta dell'Ammasso Maw, fu prodotta solo per vedere se questa terrificante superarma potesse essere effettivamente costruita. Non appena il laser si dimostrò funzionante, il prototipo venne ancorato e lasciato in disuso nell’installazione del Maw. Non fu mai completato.

Tol Sivron lo usò per attaccare la Nuova Repubblica nel 11 ABY. Lo stesso anno, Kyp Durron distrusse il prototipo lasciando che uno dei buchi neri del Maw lo annientasse con il suo intensissimo campo gravitazionale.

Caratteristiche

Il prototipo della Morte Nera era solo un telaio di duracciaio con un reattore nel mezzo, il superlaser, motori e una sala di controllo. Fu costruito da Bevel Lemelisk e dalla sua equipe di ingegneri sulla base di progetti geonosiani per l’"Arma Risolutiva".

Schemi del prototipo della Morte Nera.

Il prototipo della Morte Nera misurava 120 kilometri di diametro e il suo superlaser poteva distruggere unicamente il nucleo di un pianeta, così da renderlo inabitabile, senza però disintegrarlo. L’arma richiedeva un grandissimo apporto di energia, tale da mettere a dura prova le batterie del reattore. Inoltre, ci volevano ore perché queste e il superlaser si ricaricassero. Il sistema di puntamento del prototipo non fu mai calibrato, il che compromise pesantemente l’accuratezza del cannone. La stazione non ospitava stanze o hangar, tranne una piccola sala di controllo all’interno della quale trovavano posto tutti i computer per l’amministrazione dei sistemi operativi. In tal modo, un piccolo equipaggio poteva gestire l’intera stazione. Gli altri spazi eventualmente destinati ad ambienti abitabili erano occupati dai motori iperspaziali e altri componenti.

Presente in

La distruzione del prototipo della Morte Nera.

Fonti