Pulce lavica

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Versione del 18 lug 2010 alle 15:53 di Blackstar (Discussione | contributi) (Caratteristiche e fisiologia)

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Lavaflea 2.jpg
Pulce lavica
Intelligenza

non senziente

Pianeta d'origine

Mustafar

Altezza media da adulto

4.3 mt.

Le pulci laviche erano artropodi alti circa quattro metri originarie del pianeta Mustafar, dove venivano usate come monta dai nativi Mustafariani.

Caratteristiche e fisiologia

A prova della resistenza e della tenacia delle forme di vita galattiche, un pianeta così inospitale come Mustafar ha prodotto una varietà di forme di vita ben adattate in grado di vivere sopra e sotto la superficie. I nativi Mustafariani hanno addomesticato una enorme specie di atropodi dal durissimo guscio. Queste pulci laviche erano in grado di camminare sulle superfici incrostate delle correnti di lava e sulle rocce del pianeta vulcanico.

Era così semplice e diminutivo il nome "pulce lavica" (un nome dato dagli stranieri in quanto il termine nativo era completamente impronunciabile per gran parte degli umanoidi) che pochi avrebbero pensato che questa creatura avesse aperto la via del pianeta ai Mustafariani.

La pulce lavica si era evoluta sottoterra, nelle fresche cavità delle montagne non ancora invase dal magma. Il suo ciclo vitale iniziava nello stato larvale, come bachi vermiformi con esoscheletro cristallino. Questi vermi, di circa mezzo metro in lunghezza, inghiottivano polvere rocciosa ricca di minerali dalle caverne interne, usando enzimi acidi per scindere la roccia nei necessari nutrimenti. Nel giro di un anno, questi vermi crescevano fino ad un metro, e si rinchiudevano all’interno di un guscio cristallino per divenire una crisalide. In un mese, emergevano come una pulce a 6 zampe.

Alcune pulci laviche su Mustafar.
Le giovani pulci laviche erano solo di un metro di altezza, ma cibandosi di roccia tenera, erano in grado di metabolizzare gli elementi nutritivi direttamente dalla lava raffreddata attraverso un canale digerente corazzato. Crescendo, mudavano, perdendo i loro gusci protettivi. I nativi Mustafariani del nord usarono questi gusci di scarto come armature quando fecero i loro primi passi al di fuori delle loro caverne. Il materiale isolante e protettivo gli permise di esplorare la superficie. Addomesticando queste mobili creature, i Mustafariani iniziarono ad espandere i loro domini.

Nonostante il loro aspetto tozzo, le pulci laviche erano agili. Erano abbastanza leggere da camminare sulla fragile crosta di un lento fiume di lava, e le loro potenti zampe gli permettevano di saltare fino a 30 metri, scavalcando completamente i fiumi più attivi.

Nonostante la tecnologia moderna giunta su Mustafar grazie alla Tecno Unione e all’Impero Galattico, i Mustafariani, per la maggior parte, evitavano i repulsorlift meccanici preferiti invece dagli stranieri. Si fidavano delle pulci laviche per raggiungere la loro destinazione, e, avendo assistito a numerosi incidenti meccanici, e le loro inevitabilmente fatali conseguenze, la loro inclinazione era comprensibile.

Sono stati fatti alcuni tentativi di esportazione delle pulci laviche, ma con poco successo. I minerali specifici di cui si cibavano erano troppo costosi per essere replicati o inviati al di fuori del pianeta, ed il processo biologico che gli permetteva di metabolizzare questi minerali li rendeva senza valore, limitando così i tentativi di riciclaggio del materiale. Esistono report che vedono signori del crimine ed altre organizzazioni senza scrupoli responsabili di una tratta di questi animali nello stato larvale, per sfruttare l’acido di cui erano ricchi i vermi come terrificante mezzo di tortura e di eliminazione dei cadaveri.

Presente in

Una pulce lavica.

Fonti