Qui-Gon Jinn

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Qui gon jinn 1.jpg
Qui-Gon Jinn
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Coruscant

Nascita

60 anni prima dell'Invasione di Naboo

Morte

32 anni prima della Battaglia di Yavin

Descrizone fisica
Razza

Umano

Sesso

Maschio

Altezza

1.93 mt

Capelli 

Castani

Occhi 

Azzurri

Pelle 

Chiara

Equipaggiamento
Spada laser

Verde

Informazioni storiche e politiche
Affiliazione
Maestri noti
Apprendisti noti
"C'è sempre speranza, amico mio, anche se spesso si presenta in forme inaspettate. La chiave è sapere come vederla e valutare quell'opportunità."
―Qui-Gon Jinn a Yoda[fonte]

Qui-Gon Jinn fu un venerato Maestro Jedi nato su Coruscant durante l'ultimo periodo della Repubblica Galattica. Addestrato dal Conte Dooku, veniva spesso considerato un "dissidente" dell'Ordine Jedi, in quanto non seguiva sempre i dettami del Codice Jedi e in quanto studioso della filosofia della Forza Vivente. Il suo studio gli permise di apprendere in seguito il segreto di come mantenere la propria coscienza anche dopo la morte.

Qui-Gon servì la Repubblica Galattica e l’Ordine Jedi per tutta la vita fino all’Invasione di Naboo. Fu Qui-Gon a scoprire il Prescelto (Anakin Skywalker) su Tatooine durante quella crisi e fu in gran parte responsabile di avergli fatto intraprendere l’addestramento Jedi. Persino dopo la sua morte per mano di Darth Maul giocò un ruolo importante per il futuro dei Jedi.

Biografia

Gioventù

Qui-Gon nacque su Coruscant e, una volta entrato a far parte dell'Ordine Jedi, venne addestrato alle vie della Forza dal Maestro Jedi Dooku. Jinn diventò col tempo un Cavaliere Jedi e sviluppò un atteggiamento indipendente nei confronti dell'Ordine. Veniva spesso visto come un dissidente, uno che disobbediva al Codice Jedi se gli sembrava la decisione giusta. Jinn prese un Padawan, Obi-Wan Kenobi, il quale credeva che Jinn avrebbe potuto avere un seggio nell'Alto Consiglio Jedi se avesse seguito il Codice. Jinn e Kenobi passarono un anno su Mandalore durante la sua guerra civile, a proteggere la Duchessa Satine Kryze da insorti e cacciatori di taglie. Jinn mantenne almeno qualche contatto con il suo ex Maestro Dooku a cui parlò molto bene del suo Padawan.

Le Sacerdotesse della Forza.
Ad un certo punto durante la sua vita, Jinn iniziò a scoprire i segreti del manifestare la propria coscienza dopo la morte. Viaggiò su un pianeta dalla forte connessione con la Forza, un pianeta che la leggenda diceva fosse il luogo di nascita della vita e l'origine dei midi-chlorian. Là, apprese molte cose dalle cinque Sacerdotesse della Forza, le quali avevano mantenuto la propria coscienza dopo la morte. Apprese che, quando un essere vivente moriva, la sua vita passava dalla Forza Vivente alla Forza Cosmica per diventare uno con la Forza. Dato che la Forza Vivente e la Forza Cosmica esistevano in coppia, diventava possibile mantenere la propria coscienza e manifestarsi fisicamente anche dopo la morte. Jinn fu ritenuto degno di apprendere la conoscenza della vita eterna ed iniziò segretamente il suo addestramento per svelarne tutti i misteri. Apprese anche da uno Sciamano degli Whills che acquisire l'eterna conoscenza richiedeva assoluto altruismo.

Invasione di Naboo

Freccia main.png Vedi anche: Invasione di Naboo

Ambasciatori

Qui-Gon Jinn e Obi-Wan colti nell'imboscata della Federazione dei Mercanti.
Dieci anni prima dello scoppio delle Guerre dei Cloni, su richiesta del Cancelliere Supremo Valorum, Qui-Gon e il suo Padawan viaggiarono verso Naboo per risolvere la disputa fra il pacifico pianeta e la Federazione dei Mercanti, adirata per la recente tassazione delle rotte commerciali. A bordo della Stazione da Battaglia della Federazione, i Jedi vennero colti da un’imboscata, ma riuscirono a fuggire sulla superficie di Naboo.

Nelle paludi del pianeta, Qui-Gon salvò uno sbadato Gungan esiliato dalla sua città, Jar Jar Binks, il quale giurò il suo debito di vita nei confronti del Maestro Jedi. La natura compassionevole di Qui-Gon era tale che decise di prendere il bizzarro alieno sotto la sua protezione. Con il suo aiuto, viaggiarono verso la città di Theed. Qui, liberarono la Regina Amidala e il suo entourage dalle grinfie della Federazione e partirono verso Coruscant per portarla al sicuro e permetterle di esporre al Senato la grave situazione che coinvolgeva il suo popolo.

La scoperta del Prescelto

Qui-Gon Jinn incontra Darth Maul su Tatooine.
Durante il viaggio verso la capitale, un problema all’iperguida dell'astronave reale li obbligò ad atterrare sul vicino pianeta di Tatooine. Qui, Qui-Gon scoprì un giovane schiavo di nome Anakin Skywalker, il quale sembrava avere una forte connessione con la Forza. Avvertendo il potenziale del ragazzo, Qui-Gon liberò Anakin dalla schiavitù. Durante la loro partenza da Tatooine, Qui-Gon fu quasi ucciso da un guerriero oscuro, che lui sospettò essere un Signore dei Sith.

Il Maestro Jedi proseguì il suo viaggio verso Coruscant per presentare Anakin al Consiglio Jedi. Il Consiglio, comunque, percepì che il futuro di Anakin fosse incerto e oscuro e dissero che il ragazzo era troppo grande per iniziare l’addestramento. Oltre a questo, sostenevano che fosse pericolosamente colmo di paura e collera. Si rifiutarono di permettere a Qui-Gon di addestrare Anakin, ma il Maestro Jedi prese comunque il ragazzo sotto la sua tutela durante il ritorno a Naboo.

Duello letale

Qui-Gon muore per mano di Darth Maul su Naboo.
Su Naboo, Qui-Gon e Obi-Wan si confrontarono con il Sith Darth Maul, l’attentatore di Qui-Gon nel deserto di Tatooine. Maul si dimostrò un terrificante e letale avversario. Insieme, Obi-Wan e Qui-Gon respinsero gli attacchi del Sith, ma con l’incedere del duello, il Maestro e l’apprendista vennero separati. Maul incalzò Qui-Gon, abbassando le sue difese e infine colpendolo a morte. Obi-Wan invece riuscì a sconfiggere Maul, ma non potè salvare il suo Maestro. Con il suo ultimo respiro, Qui-Gon chiese ad Obi-Wan di addestrare Anakin, una richiesta che egli non si sentì di rifiutare.

Poco dopo, il corpo del Maestro Jedi venne cremato su Naboo con una cerimonia funebre tipica dei Jedi, alla quale assisterono in molti, incluso Anakin, Obi-Wan, Jar Jar, la Regina Amidala e alcuni membri dell'Alto Consiglio Jedi.

Ritorno come spirito

Il funerale Jedi di Qui-Gon Jinn.
Anche se il suo addestramento non era completo, Jinn mise in pratica ciò che aveva imparato dalle Sacerdotesse della Forza per divenire uno con la Forza e mantenere la propria identità dopo la morte. Non aveva fatto in tempo a comprendere del tutto il mistero, così potè manifestarsi solo come voce e non fisicamente. La prima volta che Jinn comunicò tramite la Forza fu poco prima dello scoppio delle Guerre dei Cloni, quando Skywalker, tornato su Tatooine per portare in salvo la madre dai Predoni Tusken, si lasciò trasportare dalla rabbia e massacrò tutti gli abitanti del villaggio. Jinn, avvertendo il suo grande sgomento e dolore, gli parlò attraverso la Forza, voce che sentì anche Yoda durante una meditazione ma che non riuscì sul momento a comprendere. Jinn si manifestò almeno in un'altra occasione, quando Kenobi, Skywalker e Ahsoka Tano si recarono sul pianeta Mortis, attirati da tre esseri noti come il Padre, il Figlio e la Figlia. Come Jinn, questi esseri erano convinti che Anakin fosse il Prescelto. Jinn apparve a Kenobi per avvisarlo che i tre intendevano usare il Prescelto per i propri fini e, quando Kenobi gli chiese come potesse manifestarsi, il suo ex Maestro Jedi gli rispose che il pianeta fungeva da amplificatore e che era un condotto attraverso il quale la Forza fluiva. I due parlarono di Skywalker e del suo potere e Obi-Wan ebbe l'opportunità di dirgli che le sue previsioni erano vere: era più forte di ogni altro Jedi, eppure non riusciva ancora a trovare equilibrio.
Qui-Gon appare su Mortis.
Jinn lo avvertì che se Anakin era il Prescelto avrebbe potuto scoprirlo proprio su Mortis, altrimenti il pianeta si sarebbe rivelato molto pericoloso per qualcuno così potente. Jinn apparve poi anche ad Anakin e gli disse che era ancora convinto che lui potesse portare equilibrio nella Forza dopo aver affrontato i suoi demoni. Dopo che i tre Jedi fuggirono da Mortis, dove il Padre professò la sua convinzione che Anakin fosse il Prescelto, Kenobi arrivò a credere che l'apparizione di Qui-Gon fosse solo un'illusione, manifestata dai propri ricordi e dall'essere su Mortis, versione che riferì al Consiglio. Anakin, tuttavia, non ne era certo, nonostante gli insegnamenti dei Jedi secondo i quali fosse impossibile mantenere la propria identità dopo la morte. Neppure il rapporto della missione su Mortis fece cambiare idea ai Jedi e al Consiglio.

Fu solo verso la fine delle Guerre dei Cloni che Yoda ebbe la conferma che Jinn aveva mantenuto la propria coscienza dopo la morte. Sapendo che Yoda era destinato ad avere un ruolo importante nel portare equilibrio nella Forza, e che era suo destino completare l'addestramento che Jinn non era riuscito a completare, Jinn gli parlò attraverso la Forza e lo guidò sul pianeta Dagobah, la prima delle prove di Yoda per determinare se fosse pronto ad apprenderne i segreti. Jinn gli spiegò come la Forza Vivente alimentava la Forza Cosmica e di come questo gli aveva permesso di ritornare dopo la morte. All'inizio Yoda gli fece domande sulle Guerre dei Cloni e sull'identità di Darth Sidious, ma Jinn potè solo guidarlo attraverso le sue prove. In seguito, Jinn lo istruì di recarsi al pianeta delle Sacerdotesse della Forza, dove avrebbe potuto proseguire le prove.

Yoda su Dagobah è guidato dalla voce di Qui-Gon Jinn.
Yoda portò a compimento il percorso e venne ritenuto degno di apprendere il segreto dell'eterna coscienza, in quanto sarebbe stato lui un giorno la persona che avrebbe aiutato Skywalker a portare equilibrio nella Forza. Le Sacerdotesse incaricarono Jinn di guidare Yoda nell'addestramento. Dopo la fine delle Guerre dei Cloni e la caduta dell'Ordine Jedi, Yoda scelse di andare in esilio su Dagobah, dopo aver detto a Kenobi che Jinn era tornato dall'aldilà della Forza e che avrebbe potuto guidare anche lui verso l'apprendimento del segreto.

Caratteristiche e personalità

Visto come un dissidente dai suoi contemporanei, Qui-Gon Jinn era un saggio e fedele, anche se non ortodosso, membro dell’Ordine Jedi. Era uno studioso del concetto di Forza Vivente e per questo aveva la tendenza di salvare e proteggere creature considerate "inferiori". Dooku, Qui-Gon, Obi-Wan e Anakin formarono una catena di Maestri Jedi e Padawan considerati ribelli agli occhi del Consiglio Jedi. Ad esempio infatti, Obi-Wan disse a Qui-Gon che avrebbe potuto far parte del Consiglio se avesse seguito il Codice Jedi alla lettera. Qui-Gon Jinn rappresentava una grande forza e saggezza.

Mentre gli altri Jedi si concentravano sulla meditazione per capire il futuro, Jinn viveva il presente. Credeva che concentrarsi sul futuro non dovesse compromettere la concentrazione sul momento presente e credeva anche nel fidarsi dei propri istinti. Qui-Gon era noto anche per la sua a volte eccessiva compassione per tutte le forme di vita. Questa lo spinse a salvare Jar Jar Binks dalla punizione inflitta dai suoi compagni Gungan, oltre che a liberare Anakin dalla schiavitù. Il Maestro Jedi appariva molto più giovane della sua età ed aveva uno sguardo penetrante. Aveva anche una sottile attenzione ai dettagli, dimostrata fra le altre cose dal suo indossare un poncho per meglio confondersi con gli abitanti di Mos Espa.

Abilità e poteri

La spada laser di Qui-Gon Jinn.
Come gli altri Jedi, Jinn era sensibile alla Forza ed aveva con essa un'affinità particolare. Utilizzò la telecinesi e il trucco mentale in più di un'occasione, in particolare durante l'occupazione di Naboo da parte della Federazione dei Mercanti e per salvare dalla schiavitù il piccolo Anakin Skywalker. Jinn era addestrato al combattimento con la spada laser, addestramento tuttavia non sufficiente per poter avere la meglio su Darth Maul che lo ferì mortalmente.

L'abilità di manifestare la propria coscienza dopo la morte fu un potere che, per un periodo, gli altri Jedi non conobbero. Jinn tenne segreto il suo addestramento con le Sacerdotesse della Forza mentre l'Ordine Jedi continuò a credere che la morte fosse permanente e che la propria identità non potesse essere mantenuta. Solo verso la fine delle Guerre dei Cloni Jinn si manifestò a Yoda e gli disse che anch'egli avrebbe potuto apprendere questo potere. Jinn tramandò i suoi insegnamenti sia a Yoda che a Kenobi, i quali li sfruttarono per guidare Luke Skywalker verso il compimento del proprio destino.

Holoproiettore.jpg
Guarda la galleria immagini dedicata a Qui-Gon Jinn.

Dietro le quinte

Qui-Gon Jinn è interpretato da Liam Neeson le La minaccia fantasma. L'attore ha ripreso il suo ruolo per i tre episodi di Star Wars: The Clone Wars "Overlords", "Ghosts of Mortis" e "Voices". Una breve clip audio della sua apparizione ne La minaccia fantasma viene udita anche ne L'attacco dei cloni. Neeson avrebbe dovuto prestare la sua voce anche ne La vendetta dei Sith, come accennato dallo stesso attore nel 2005. La scena, nella quale Yoda doveva comunicare con la voce di Jinn, venne tagliata dal film ma venne scritta per la sceneggiatura, restando nel romanzo del film.

Le prime bozze de La minaccia fantasma prevedevano che Qui-Gon e Kenobi si riunissero molto più avanti nel film, lasciando il solo Kenobi ad essere il solo Jedi presente per la maggior parte degli eventi iniziali, come il fallito negoziato con i Neimoidiani. Inoltre, la sceneggiatura finale descriveva Qui-Gon come un sessantenne, molto più vecchio di quanto non fosse l'attore Liam Neeson al momento delle riprese.

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