Rivolta Naddista
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La Rivolta Naddista fu il tentativo dei Naddisti di Onderon di rovesciare la nuova dinastia regnante pro-repubblicana e restaurare il predominio dei discendenti di Freedon Nadd.
Storia
Una difficile transizione
Con la fine della Guerra delle Belve di Onderon, si pensava che fosse finalmente giunto un tempo di pace. Arca Jeth era rimasto sul pianeta per epurare totalmente il lato oscuro, anche a discapito delle proprie forze, ma i suoi timori erano stati presi con leggerezza: qualche brandello di lato oscuro non avrebbe certo influenzato la nuova monarchia illuminata.
Tuttavia, la transizione del nuovo governo non fu semplice: si trattava di uscire da secoli di isolazionismo e unirsi alla Repubblica Galattica, pacificare i Signori delle Belve con la popolazione di Iziz e mettere fine a tanti anni di dominio oscuro. Ben presto, giunsero i primi problemi: frange di ribelli naddisti, guidati dal misterioso guerriero Warb Null e spesso sostenuti dai collaboratori del precedente regime, cominciarono a scatenare delle rivolte ad Iziz, auspicando un ritorno della precedente monarchia.
La rivolta si scatena
Per evitare che il lato oscuro potesse ancora contaminare Onderon, e per evitare che queste 'reliquie Sith' fossero rubate dai Naddisti, Arca decise di trasferire i sarcofagi di Freedon Nadd e di Amanoa sulla luna Dxun. Il giorno del trasferimento, Arca convocò i Jedi Ulic Qel-Droma, Cay Qel-Droma, Tott Doneeta e Oss Wilum a sorvegliare le attività, temendo un qualche attacco da parte dei Naddisti.
I suoi timori erano fondati: nel bel mezzo del trasferimento dei corpi allo spazioporto reale, i Naddisti guidati da Warb Null compirono un assalto e rubarono i sarcofagi, fuggendo poco dopo.
Galia consigliò ad Arca di andare a parlare con suo padre, Ommin, per tentare di ricevere consiglio. Il lato oscuro era talmente penetrato in lui che era costretto a vivere grazie ad un sistema di sostentamento. Durante il colloquio fra i due, però, apparve lo spirito di Freedon Nadd, che diede a Ommin abbastanza forza per prendere Arca e portarlo via. Frattanto, i Naddisti attaccarono nuovamente per consentire all’ex-sovrano di scappare, ma Ulic riuscì ad eliminare finalmente Warb Null, anche se non riuscì a salvare Arca.
Fu solo un contrattempo: nella battaglia, i Naddisti scatenarono un attacco micidiale, riuscendo a conquistare il palazzo reale. Oron Kira fu pertanto costretto a raccogliere le forze monarchiche e a ritirarsi nella vecchia fortezza dei Signori delle Belve.
Il Senato Galattico votò per intervenire: una flotta di incrociatori fu inviata sul pianeta per mettere fine al conflitto civile. A bordo della flotta v’era l’apprendista Jedi Nomi Sunrider, che fece appello alle proprie capacità nella Meditazione da Battaglia per stabilire le sorti del conflitto. Naturalmente, i Naddisti non poterono nulla contro i soldati della Repubblica, guidati dagli stessi Jedi. Un plotone di Cavalieri Jedi, guidato da Ulic, riuscì a trovare il nascondiglio di Ommin e a salvare Arca. A questo punto riapparve lo spirito di Nadd, che consumò Ommin definitivamente, spostando i propri interessi su Aleema e Satal Keto, due aspiranti utilizzatori del lato oscuro che avrebbero potuto essergli utili.
Epilogo
Una volta sconfitti i Naddisti, Oron Kira e Galia poterono finalmente regnare in pace e riprendere il difficile compito di ricostruire il loro mondo. D'altro canto, Aleema e Satal sarebbero stati addestrati da Freedon Nadd, che li avrebbe usati per fondare i Krath e riprendere l'opera di ricostruzione dell'Età d'Oro dei Sith.