Insurrezione Yinchorri

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
"Siamo dalla parte del giusto, e faremo tutto ciò che è necessario... ma lo faremo spassionatamente e senza rancore, come abbiamo imparato."
Mace Windu[fonte]
Preceduta da

Guerra Civile Mandaloriana

Seguita da
Insurrezione Yinchorri
Mace and Yinchorri.jpg
Inizio

33 BBY

Fine

33 BBY

Luogo

Coruscant, Mayvitch VII, Yinchorr

Esito

Vittoria della Repubblica; demilitarizzazione del sistema Yinchorri

Battaglie principali
Schieramenti


Comandanti


L'Insurrezione Yinchorri rappresenta una serie di azioni aggressive compiute dagli Yinchorri nel 33 BBY. Dopo essersi uniti alla Repubblica Galattica nel 58 BBY, gli Yinchorri si dedicarono velocemente al commercio e alla tecnologia. Fu rapidamente sviluppata una notevole forza militare, e gli Yinchorri si lasciarono persuadere dalle prospettive di nuove conquiste. Darth Sidious, con l'aiuto di Vilmarh Grahrk, spinse gli Yinchorri ad impossessarsi delle Golden Nyss Shipyards prima di invadere la vicina luna di Mayvitch VII.

L'Ordine Jedi mandò una missione diplomatica per accertare la situazione, ma i due Jedi incaricati furono assassinati. In risposta, l'Ordine dispiegò una più ampia task force consistente in Maestri e Cavalieri Jedi ma questa fu attaccata immediatamente dopo il suo arrivo nel sistema Yinchorri. Dopo una serie di sanguinosi scontri sparpagliati su Yitheeth, Yibikkoror e il pianeta natale Yinchorri, i Jedi riuscirono a calmare gli Yinchorri con l'aiuto della Flotta Giudiziaria durante la battaglia decisiva su Uhnanayih. Successivamente, Yinchorr fu posto sotto interdizione dalla Repubblica.

Palpatine era riuscito a raggiungere tre scopi. Primo, sette Jedi (incluso un membro del Consiglio) erano stati uccisi. Secondo, gli Yinchorri - aggressivi, espansionisti, armati con il cortosis ed immuni ai trucchi mentali - avrebbero potuto essere un'ostacolo per i suoi piani di dominio della Galassia, ed era stato abile nel manipolare altri affinchè risolvessero il problema per lui. Terzo, la crisi aveva enormemente indebolito la posizione politca del Cancelliere Supremo Finis Valorum all'interno del Senato, aprendo la strada per l'ascesa al potere di Palpatine stesso.

Storia

Preludio

"Pazienza. Per il momento, per quanto ripungante possa essere, abbiamo bisogno di un'intermediario come Vilmarh Grahrk. Il nostro tempo è vicino, ma non è ancora il momento."
―Darth Sidious parla con Darth Maul[fonte]

Gli Yinchorri erano una specie di fieri rettiliani del pianeta Yinchorr, nella Regione di Espansione, che era divisa in due caste separate - una classe dirigente istruita e una classe marziale di guerrieri. Avendo sviluppato la tecnologia del volo interstellare durante le ultime decadi della Repubblica Galattica, si erano stabiliti su parecchi mondi e lune del loro sistema stellare, inclusi Yitheeth, Yibikkoror and Uhanayih. La cultura Yinchorri era meglio riassunta nell'espressione "è la forza che fà le leggi", e da ciò deriva che qualsiasi cosa fossero in grado di prendere od ottenere con la forza, questa era legittimamente loro.

Yinchorr fu mappato per la prima volta dalla Repubblica nel 475 BBY. Nel 58 BBY, gli Yinchorri divennero a pieno titolo membri della Repubblica Galattica, ed ottennero un seggio di rappresentanza in Senato. Influenzati da correnti militariste ed espansioniste, iniziarono ad aquisire tecnologie sofisticate, come navi dotate di iperguida, armi avanzate e scudi di cortosis in grado di neutralizzare le spade laser. Attorno al 33 BBY, il Signore dei Sith Darth Sidious cospirò assieme ai mercenari Vilmarh e Holmar Grahark per usare questi fattori a vantaggio dei loro scopi.

Facendo da tramite tra i Sith e gli Yinchorri, Vilmarh negoziò con il Consiglio degli Anziani Yinchorri, che includeva Sothek, Jorek e Kardek. Essi accettarono di organizzare un raid contro le Golden Nyss Shipyards per ottenere materiale bellico. Kardek propose anche un matrimonio tra Grahrk e sua figlia Vooma, così da suggellare la loro alleanza. Vilmarh ebbe successo nell'alimentare la paura e l'odio verso l'Ordine Jedi - l'antico protettore della Repubblica e nemico giurato dei Sith.

Data la loro indole aggressiva e militarista e la loro resistenza alla manipolazione mentale operata con la Forza, Sidious li vide come una potenziale minaccia per i suoi piani di dominio sulla Galassia. Egli cercò anche di indebolire l'Ordine Jedi coinvolgendo i suoi membri nel conflitto; quindi, avrebbe cercato di eliminare quanti più Jedi possibile. Oltre a ciò, Palpatine cercò di usare lo scoppio della guerra per screditare la leadership del Cancelliere Valorum, così da creare le premesse per la sua scalata al potere.

I primi successi

"Qui è Mayvitch Sette! Ci serve aiuto! Se ricevete questa trasmissio bzzz... tattate il Senato -- avvertiteli degli Yinchoraaaah!"
―Ultima trasmissione di un'ufficiale Immaliano al Consiglio Jedi, poco prima di morire[fonte]
Soldati Yinchorri attaccano le Golden Nyss Shipyards.

Collaborando con i Grahrk e i loro padroni Sith, il Consiglio degli Anziani organizzò un raid alle vicine Golden Nyss Shipyards per aquisire un gran numero di navi e caccia stellari per la loro guerra lampo. Vilmarh introdusse nei cantieri navali un contingente di Yinchorri e riuscì ad ingannare il direttore del cantiere navale, Gzin. Dopo aver raggiunto il loro obiettivo e distrutto il cantiere navale, gli Yinchorri sferrarono la loro offensiva.

Usando la loro nuova flotta da guerra, lanciarono attacchi contro numerosi mondi non-Yinchorri incluso Mayvitch VII, una delle lune del pianeta Amador nel sistema Chalenor. Su questa luna si erano insediati dei coloni Umani provenienti da Immalia per difendere le loro operazioni minerarrie dai pirati. Gli Yinchorri decimarono velocemente le difese della luna e ne annientarono la resistenza.

Un soldato di Mayvitch cercò di contattare il Tempio Jedi su Coruscant ed avvertirli sul pericolo degli Yinchorri. Tuttavia, riuscì a contattare il Tempio solo dopo quattro giorni standard. Per allora, gli Yinchorri avevano già preso il sistema Chalenor e parecchi altri mondi chiave. Quando le notizie su Mayvitch VII raggiunsero il Senato Galattico, il Cancelliere Valorum chiese al Maestro Mace Windu di mandare una squadra di Jedi su Yinchorr ad investigare sull'accaduto.

Senza discutere la richiesta con il Consiglio, Windu diede l'incarico alla Cavaliere Jedi Naeshahn e al suo Padawan, Ebor Taulk. A causa delle scarse informazioni, la coppia non era a conoscenza dell'immunità degli Yinchorri al trucco mentale, delle loro armi in cortosis e del loro atteggiamento aggressivo. La missione fu un fallimento e i Jedi furono uccisi, i loro corpi mutilati deposti sulla porta della casa di Valorum a Coruscant.

Intervengono i Jedi

"E' in momenti come questo che vorrei che questi incrociatori fossero armati!"
"E sei la figlia di un diplomatico!"
Adi Gallia e Tsui Choi[fonte]
Mace Windu aggiorna i Jedi su Coruscant riguardo la missione.

Per tutta risposta, i Jedi allestirono una seconda e ben più preparata missione per il sistema Yinchorri per verificare i rapporti sulle aggressioni degli Yinchorri contro i sistemi vicini. La task force di dodici Jedi fu divisa in tre gruppi, ciascuno assegnato ad un'incrociatore classe Consular diretto sui tre mondi abitabili del sistema Yinchorri.

Mace Windu, Saesee Tiin, Qui-Gon Jinn e il suo Padawan Obi-Wan Kenobi furono assegnati all'arido mondo natale degli Yinchorri, Yinchorr, mentre Adi Gallia, Eeth Koth, Tsui Choi e Theen Fida furono assegnati al mondo oceano di Yitheeth. A Plo Koon, Micah Giiett, Lilit Twoseas e K'Kruhk toccò Yibikkoror, un piccolo pianeta con un'atmosfera molto densa. Tutti e tre i gruppi avevano lo stesso obiettivo, individuare il centro di comando Yinchorri.

Usciti dall'iperspazio nel sistema Yinchorri, il convoglio fu attaccato immediatamente da caccia Yinchorri. I Jedi erano svantaggiati, dal momento che i loro incrociatori non erano armati. Comunque, durante l'ingaggio, l'incrociatore di Gallia riuscì a distruggere due caccia ingannandone un terzo, che fece fuoco sui compagni, prima di continuare per Yinchorr.

Nel frattempo l'incrociaotre di Windu perse gli scudi a causa del fuoco nemico. Riuscì comunque ad evitare la distruzione grazie agli sforzi di Tiin, che saltò nell'iperspazio molto vicino all'orbita del pianeta. Agli inseguitori, parve che il loro bersaglio fosse saltato nell'iperspazio dentro il pianeta. Quando riuscirono a trovarli, era ormai troppo tardi visto che la nave dei Jedi era già atterrata su Yinchorr.

Tuttavia, l'incrociatore di Giiett fallì nel tentativo di eludere i suoi inseguitori. K'Kruhk allora propose ai suoi compagni di ingannare gli Yinchorri espellendo i gusci di salvataggio, inducendoli a pensare che i Jedi avessero abbandonato la nave. Il piano funzionò alla perfezione e i caccia Yinchorri si concentrarono sui gusci, permettendo all'incrociatore di seminarli e di atterrare su una piattaforma fluttuante sul gassoso Yibikkoror. I Jedi sfuggirono agli Yinchorri con parecchie difficoltà, anche se alla fine riuscirono tutti quanti a raggiungere le loro destinazioni.

Il fronte al Tempio

"Ho convinto i clan che questo è il momento ideale per uccidere gli allievi del Tempio. Gli Yinchorri ne sono entusiasti. Uccidere il nemico è bene. Uccidere i figli del nemico è anche meglio. Perciò lo faranno."
Vilmarh Grahrk[fonte]
I Jedi tendono una trappola al commando Yinchorri

Grazie all'aiuto dei Signori dei Sith e di Vilmarh Grahrk, gli Yinchorri pianificarono di lanciare un'attacco al Tempio Jedi a Coruscant con un commando di guerrieri. In seguito all'invio della task force di Jedi nel sistema di Yinchorr per far luce in merito alle aggressioni degli Yinchorri, durante una seduta del Consiglio Jedi arrivarono i rapporti circa l'incontro della squadra con le forze Yinchorri. Il messaggio era però confuso e contraddittorio. Oltre a ciò, il Maestro Yoda avvertì nella Forza un pericolo che si avvicinava.

Avvertendo il pericolo, i Jedi si prepararono, evacuando gli allievi dai loro alloggi e passando ad uno stato d'allerta. Fuori, nelle immediate vicinanze del Tempio, gli Yinchorri erano in posizione, pronti ad attaccare. Le loro azioni erano attentamente osservate da Darth Maul, il quale informava il suo maestro, Darth Sidious. La Jedi Jude Rozess era di guardia all'esterno del Tempio quando fu improvvisamente attaccata da uno Yinchorri dotato di uno zaino a fluttuazione. Benchè fosse stata disarmata dallo Yinchorri, il quale la stava strangolando, Jude ebbe la forza di recuperare e riattivare la sua spada, messa fuori uso dallo scudo al cortosis del nemico, e a colpirlo mortalmente.

Entrati nel Tempio, la squadra Yinchorri scoprì i dormitori erano vuoti. I soldati poi entrarono in una camera, dove furono accolti da numerosi Jedi armati, incluso Yoda. Alla fine, quasi tutti gli Yinchorri furono uccisi, mentre sul campo rimasero solo due Jedi: Jude Rozess e Tieren Nie-Tan.

Yoda interrogò lo Yinchorri sopravvissuto e gli chiese l'ubicazione dell'Alto Comando Yinchorri. Questi rispose di non saperlo, dal momento che era solo un semplice soldato. Yoda si girò verso Soon Bayts, il quale portava notizie circa la posizione dei Jedi nel sistema Yinchorri. Questa momentanea distrazione diede allo Yinchorri abbastanza tempo di recuperare la sua arma e cercò di sparare al venerabile Jedi. Yoda lo scagliò contro un muro, probabilmente uccidendolo. I Jedi giunsero alla conclusione che gli Yinchorri, più che agire per sete di sangue, erano stati ingannati, e che l'attacco poteva essere ordinato da una fazione sconosiuta, più che essere opera degli Yinchorri stessi.

Dietro le linee nemiche

"A conti fatti, direi che siamo intrappolati tra il fuoco e l'abisso"
Micah Giett[fonte]
La squadra di Giiett attaccata ad pallone.

Atterrati alle loro destinazioni, i Jedi si sparpagliarono alla ricerca del centro di comando Yinchorri. La squadra di Gallia atterrò sulla luna oceanica di Yintheeth. Spacciandosi per commercianti di una fittizia camera di scambio per iperparticelle modello T-21, i quattro Jedi si spostarono verso un'insediamento vicino con degli speeder che erano sull'incrociatore. Si trovarono da subito attaccati da un gruppo di Yinchorri comandati dal nipote di Vilmarh, Olmar Grahrk. Comunque, i Jedi li respinsero e li sconfissero. Riuscirono anche a catturare Grahrk, il quale rivelò che il Comando Yinchorri non si trovava su Yitheeth. Gallia decise di recarsi sul vicino Yibikkoror ad aiutare i Maestri Koon e Giiett, anch'essi sotto attacco. Poco prima, l'incrociatore di Koon si era schiantato su una piattaforma fluttuante nell'atmosfera del planetoide.

In inferiorità numerica, Giiett richiese l'aiuto della squadra di Gallia. Il Kel Dor suggerì poi ai suoi compagni che potevano attraversare l'atmosfera con la piattaforma fluttuante. I loro inseguitori Yinchorri li seguirono e caddero in una densa sacca di gas sottostante, restando probabilmente uccisi. Sapendo che non avrebbero potuto contare sul fatto che Gallia arrivasse in tempo, i Jedi cercarono di raggiungere la parte superiore della piattaforma aggrappandosi ad un pallone aerostatico.

Raggiunta la sommità, furono attaccati da un numero ancora maggiore di Yinchorri dotati di zaini a fluttuazione, e nonostante questo, i Jedi riuscirono a combatterli fino all'arrivo dell'incrociatore di Adi Gallia. Tuttavia, la nave era troppo grande per atterrare sulla piattaforma, che era ricoperta di Yinchorri accalcati tra loro. Perciò, i quattro Jedi si impadronirono di un pallone nel tentativo di arrivare fino all'incrociatore.

Raggiunto il portellone d'attracco, i quattro furono salutati dallo Zabrak Eeth Koth, che li aiutò a salire a bordo. Tuttavia, prima che Giiett potesse entrare, fu attaccato da uno Yinchorri volante. Micah afferrò il pallone e spiccò un'altro salto mentre l'incrociatore di abbassò per consentirgli di scendere sulla piattaforma di atterraggio. Dopo una fuga rocambolesca, i Jedi viaggiarono verso Yinchorr per assistere la squadra di Windu e Qui-Gon.

Morte su Yinchorr

"Avvicinati... ti dirò la cosa più importante da sapere sui Jedi. Non abbiamo paura di morire per una giusta causa."
―Micah Giett[fonte]
Lilit Twoseas accorre in soccorso del suo Padawan K'Kruhk.

Nel frattempo, la squadra di Mace Windu atterrò sull'arido Yinchorr per cercare il Comando Yinchorri. Dopo l'atterraggio, Qui-Gon e Kenobi andarono in avanscoperta, ma invece di trovare tracce del Comando, scoprirono che gli Yinchorri avevano radunato le loro forze militari. Fuggiti a stento dagli Yinchorri, i due Jedi tornarono alla loro base improvvisata, e informarono Windu e Tiin delle loro scoperte.

Qui-Gon riferì di aver scoperto un'area militarmente preparata per un'invasione fuori dalle mura di una città. Durante l'esposizione di Jinn, il loro incrociatore esplose, segno che gli Yinchorri li avevano trovati. Per rassicurare i suoi compagni, Windu assicurò loro che Adi Gallia e gli altri rinforzi Jedi sarebbero in breve arrivati. I Jedi furono rapidamente accerchiati dagli Yinchorri, armati di zaini fluttuanti e tank.

Fortunatamente per loro, gli altri otto Jedi arrivarono con l'ultimo incrociatore classe Consular rimasto, e si unirono alla battaglia. Cinque dei nuovi arrivati riuscirono a rompere le linee degli Yonchorri e a combattere dall'interno della loro formazione, distogliendo l'attenzione degli Yinchorri dal team di Windu, e permttendo loro di contrattaccare gli Yinchorri, che ora subivano attacchi su due fronti. Windu ordinò ai suoi Jedi di ricongiungersi con gli altri cinque.

Nel farlo, Saesee Tiin si confrontò con un tank, del quale uccise il conducente con la sua spada laser prima di togliersi dalla traiettoria del tank, balzando al sicuro. Nello stesso momento, l'incrociatore si trovò sotto il fuoco incrociato di parecchi Yinchorri, compreso un tank. I Jedi cercarono di tornare al loro incrociatore, facendosi strada tra gli agguerriti Yinchorri. Durante il tragitto, Lilit fu ferita nel tentativo di proteggere il suo allievo K'Kruhk. All'arrivo all'incrociatore, i Jedi scoprirono che era stato attaccato. Tutti gli Yinchorri furono alla fine sconfitti ed uccisi, e sul campo cadde anche Theen Fida, che era stato incaricato di sorvegliare la nave. Mace Windu ammonì i compagni di accantonare il loro dolore finchè non fossero riusciti a trovare l'Alto Comando Yinchorri. Lilit morì poco dopo a causa della sua ferita.

Windu ordinò a Saesee Tiin di approntare l'incrociatore per il decollo e verificare se fosse possibile lanciare una trasmissione al Tempio Jedi per il Maestro Yoda. Entrando nella nave, scoprirono che Grahrk si era liberato ed era ai controlli, e stava cercando di comunicare con qualcuno, benchè non avessero compreso che quel qualcuno era Darth Sidious. Dopo aver arrestato Grahrk, furono in grado di trasmettere le loro scoperte dal Consiglio Jedi.

In quel momento, su Coruscant, la Maestra Yaddle rivelò agli altri membri che aveva consultato l'holocron del Maestro Tharence Wo, ed aveva così scoperto l'esistenza di una quarta luna nel sistema Yinchorri. Si trattava di un piccolo mondo, poco più che una roccia arida e sterile noto come Uhanayih, che nella lingua Yinchorri significava "Mondo Interno". Windu mandò poi un'altra trasmissione al Tempio in cui informava il Consiglio che il centro di comando nascosto doveva trovarsi su un planetoide roccioso e privo di vita molto vicino alla stella del sistema. Raccomandò anche di informare il Cancelliere Valorum.

Sul campo di battaglia, Micah Giiett era stato colpito alle spalle da un guerriero Yinchorri. Morente, disse ai suoi compagni di lasciarlo indietro e di continuare la loro missione ad ogni costo. Come i suoi compagni l'ebbero lasciato, Micah fu circondato da una squadra di Yinchorri. Disse loro di avvicinarsi così da poter svelare loro i "segreti dei Jedi". Quando questi furono vicini, Giiett disse loro che i Jedi non avevano paura di imolare sè stessi per una degna causa, questo pochi istanti prima di attivare la sua spada laser provocando un'esplosione che uccise gli Yinchorri ed il Maestro Jedi stesso, la cui morte si propagò attraverso la Forza e fu sentita dai suoi compagni Jedi in ogni angolo della Galassia. Anche Darth Sidious la percepì. Il Signore Oscuro ordinò poi a Darth Maul di chiamare Vilmarh Grahrk.

La resa dei conti su Uhanayih

"Allora accettate? Supporterete il blocco e l'embargo?"
"Se farete tutto ciò che avete promesso, allora voteremo in favore delle sanzioni contro gli Yinchorri"
―Cancelliere Valorum e un senatore Aqualish.[fonte]
L'arrivo della Marina della Repubblica.

Su Coruscant, Valorum diede inizio ai negoziati per porre un'embargo commerciale e tecnologico al sistema Yinchorri con altri senatori. Grazie all'influenza del Lato Oscuro e le macchinazioni politiche di Sidious, le deliberazioni richiesero più tempo di quanto Valorum o i Jedi si fossero aspettati. Dopo aver restituito i favori a coloro dei quali era debitore dal 38 BBY e aver fatto delle concessioni ad un gruppo di noti senatori (tra cui Tikkes, Onaconda Farr e Yarua), Valorum potè convocare il Senato per far votare ed approvare le sanzioni.

Oltre a ciò, disponeva di supporto sufficiente da poter inviare quattro gruppi da battaglia della Flotta Giudiziaria nel sistema Yinchorri ad aiutare i Jedi a porre fine all'insurrezione. Nel frattempo, i Jedi sopravvissuti lasciarono Yinchorr sul loro incrociatore e viaggiarono fin su Uhanayih per cercare il centro di comando Yinchorri. Al loro arrivo su Uhanayih, il loro incrociatore disarmato fu attaccato da un'imponente flotta Yinchorri. Per fortuna, l'aiuto arrivò stavolta nella forma di rinforzi della Repubblica consistenti in incrociatori leggeri e navi Corelliane.

Presto, la maggior parte della flotta nemica fu distrutta o neutralizzata, permettendo ai Jedi di aprirsi una via fino a Uhanayih. Windu ordinò poi a Qui-Gon di contattare l'Ammiraglio in comando delle forze della Repubblica e rischiese una scorta per la loro missione contro l'Alto Comando Yinchorri. Quindi, l'incrociatore Jedi si avvicinò alla luna ed imboccò un'enorme tunnel che conduceva alla base Yinchorri.

Al loro arrivo, videro che non c'era nessun posto in cui atterrare, e i Jedi optarono per far schiantare l'incrociatore nella sala da guerra del comando prima ancora che gli Yinchorri di guardia potessero chiudere i portelli d'accesso . Nel frattempo, nella sala da guerra, uno degli Yinchorri fece notare al suo compagno che Vilmarh aveva assicurato loro che la Repubblica non sarebbe intervenuta. Il suo amico replicò che Vilmarh e i suoi uomini se n'erano andati ed ordinò di chiudere i portelli d'accesso. Ma ormai era troppo tardi. L'incrociatore fece a pezzi la sala da guerra, causando danni ingenti agli Yinchorri. Il comandante avrebbe poi implorato i Jedi vittoriosi di non ucciderli. Windu replicò allora facendo notare come quegli Yinchorri fossero responsabili del caos che era scoppiato e chiese a Gallia cosa il Maestro Oppo Rancisis avesse detto circa la filosofia del "è la forza che fà le leggi". Gallia gli rispose che quella filosofia è "spesso bisogna ritrattare" nel momento in cui si incontra un nemico più potente.

Conseguenze

"...Ma una faccenda più incalzante, mi preoccupa. Vilmarh Grahrk... privo di motivi di istigare gli Yinchorri, lui era. Allora, per chi lavorava lui, hmmm?"
―Yoda[fonte]
Stallo nell'approvazione dell'embargo agli Yinchorri.

Essendo stati battuti dai Jedi e dalla Repubblica, i comandanti Yinchorri diffusero nuove notizie sulla loro resa, facendo cessare tutte le ostilità. Il sistema Yinchorri fu posto sotto interdizione e quarantena dalla Marina della Repubblica, impedendo qualsiasi trasporto in entrata od in uscitdal sistema. Le testimonianze di Holgrath e degli Yinchorri dimostrarono il coinvolgimento del Devaroniano Vilmarh Grahrk nel complotto. Tuttavia, il Maestro Yoda osservò come gli Yinchorri non fossero che pedine in un gioco di ben più ampia portata.

I Jedi scampati tornarono al loro Tempio su Coruscant con i corpi dei loro compagni caduti in una triste processione. Dopo una consultazione, il Consiglio Jedi nominò il cavaliere Cereano Ki-Adi Mundi quale successore di Giiett come membro del Consiglio. Dopo una valutazione della situazione, Yoda concluse che il fuggitivo Vilmarh non aveva motivi validi per sollevare gli Yinchorri contro la Repubblica, ma che aveva agito lavorando per una terza e sconosciuta fazione.

Nel lungo termine, l'Insurrezione Yinchorri finì col favorire i piani di dominio galattico di Darth Sidious. In primo luogo, essa aveva indebolito i nemici Jedi eliminandone sette, incluso un membro del Consiglio. In secondo luogo, aveva temporaneamente eliminato la minaccia degli Yinchorri dai piani del Sith. La loro aggressività, il loro atteggiamento espansionista e la loro immunità al trucco mentale avrebbe messo in pericolo il suo Nuovo Ordine.

Sul piano politico, l'insurrezione macchiò la reputazione del Cancelliere Valorum e spianò la strada per la scalata al potere di Palpatine. La sua responsabilità nella morte dei Jedi durante la crisi, la lenta reazione del Senato, e l'aver attinto al suo capitale politico per far approvare le sanzioni bloccarono l'amministrazione di Valorum. Di conseguenza, l'incidente fu il primo passo nel sentiero che portò Valorum ad essere rimosso dalla sua carica l'anno dopo durante l'Invasione di Naboo da parte della Federazione dei Mercanti.

Durante l'era dell'Impero, gli Yinchorri avrebbero attirato ancora l'attenzione di Sidious, stavolta nelle vesti di Imperatore. Attorno al 3 ABY, il Governatore Imperiale Marcellin Wessel prese in ostaggio il Consiglio degli Anziani per costringerli a consegnare la leader dei Ribelli Leia Organa nelle mani dell'Impero. Alla fine, l'Impero trucidò il Consiglio, e gli Yinchorri si ribellarono.

Come reazione, l'Impero devastò Yinchorr e ne distrusse la capitale Tol Kashorn. Palpatine fondò l'Accademia della Guardia Reale dell'Imperatore su quel lontano e devastato mondo. Il suo arido deserto ne fece un luogo ideale per il duro addestramento di queste guardie d'elitè. Dopo che il pianeta fu liberato dalla Nuova Repubblica, gli Yinchorri iniziarono a ricostruire la loro società, pur senza ricongiungersi alla comunità galattica.

Battaglie

Partecipanti

Jedi e la Repubblica

Sith ed Yinchorri

Appare in

Fonti