Soldato d'assalto Zero-G

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Spacetroopers 5.jpg
Soldato d'assalto Zero-G
Informazioni generiche
Branca di

Corpi d'Assalto Imperiali

Informazioni tecniche
Arma principale
  • cannone blaster leggero
Armi secondarie
  • lanciamissili a protoni in scala ridotta
  • lanciagranate
  • fucile laser
Equipaggiamento
  • corazza spaziale pesante MARK I
  • cannone blaster leggero
  • Lanciagranate
  • Lancia mini-missili Protonici
  • trapano laser
  • proiettori a getto
  • comlink a lungo raggio (100 km) incorporato nel casco
  • siringa automatica al bacta
  • unità di repulsione
  • accoppiatori magnetici
  • batteria da 4 ore per l’alimentazione di tutti i sistemi
  • miscela respirabile da 10 ore
Informazioni aggiuntive
Affiliazione

Impero Galattico

Le unità d'assalto imperiali più armate e corazzate erano gli assaltatori Zero-G, identificati comunemente con il nome di soldati spaziali (o space troopers). Questi soldati d’elite indossavano grandi armature a propulsione, in grado di fornire loro la potenza di fuoco di un carro armato leggero. Sebbene la tipica armatura da assaltatore fornisse una minima protezione contro il vuoto spaziale, solamente questi uomini erano stati addestrati ed equipaggiati per le operazioni nello spazio.

Gli spacetrooper erano commando di prim’ordine, secondi solo alle Guardie Reali dell'Imperatore. La loro missione principale era quella di catturare le astronavi nemiche mantenendole intatte, e sedare gli equipaggi ribelli. Gli spacetrooper venivano schierati dagli shuttle d'assalto di classe Gamma in unità di 40 soldati. Questo plotone era in grado di sorprendere le navi capitali con assalti decisi.

Soldato spaziale in azione.
L’armatura di uno Zero-G fungeva da personale veicolo spaziale e d’attacco; dopo aver indossato la corazza standard da assaltatore, il soldato spaziale si inseriva nella tuta Mark I, un più ampio set di placche in grado di trasformarlo in un colosso alto più di 2 metri. A causa della loro mole, gli spacetroopers venivano chiamati spesso “carri armati ambulanti”.

La Mark I era dotata di potenti armamenti. Sulle spalle trovava posto una coppia di lanciagranate alimentata da un caricatore, in grado anche di sparare proiettili a concussione, stordenti o a gas. Sul guanto destro si trovava un potente cannone blaster, mentre su quello sinistro c’era un lanciamissili a protoni in scala ridotta. Il guanto era implementato con un trapano laser o manicotti rotanti, che permettevano allo spacetrooper di penetrare gli scafi corazzati.

La corazza degli Zero-G era troppo ingombrante per essere usata entro campi gravitazionali planetari. Nel corso degli anni furono sviluppati diversi modelli di armatura: la Mark II e l’armatura spacetrooper leggera, un prodotto molto più snello e manovrabile rispetto alle prime iterazioni.

Storia

Gli Zero-G furono un lascito delle Guerre dei Cloni. All’epoca, infatti, i Marines Galattici stavano testando un prototipo di tuta spaziale pressurizzata, poi impiegata nella Battaglia di New Bornalex. In quell’occasione, tuttavia, gli armamenti non funzionarono correttamente e i marines furono costretti al corpo a corpo, ma vinsero lo stesso. L’Impero portò avanti il progetto e corresse il problema con una nuova corazza, curata dal Dottor Nashiak Llalik e basata sui neonati schemi della celebre armatura Sunder 9, ideata da Llalik stesso.

Durante la campagna di Thrawn, iniziò a circolare un nuovo equipaggiamento da spacetrooper, più ergonomico, in aggiunta a quello classico e ingombrante. Questo modello aveva l’aspetto di una comune armatura da stormtrooper, sebbene un pò più voluminosa; garantiva una maggiore flessibilità ma riduceva di molto la capacità di fuoco e la protezione. Non è chiaro se questo modello abbia poi rimpiazzato i vecchi Mark o se fosse solamente una variante.

La lista dei soldati spaziali famosi ha in testa Rom Mohc, lo sviluppatore del Soldato oscuro.

Presente in

Fonti