Star Destroyer di classe Victory II
Star Destroyer di classe Victory II | |
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Note di fabbricazione | |
Produttore | |
Serie | |
Modello |
II[1] |
Tipo | |
Prezzo |
Non disponibile al pubblico[1] |
Note tecniche | |
Lunghezza |
900 metri[1] |
Larghezza |
578 metri |
Altezza |
248 metri (torre inclusa) |
Peso |
36.200.000 tonnellate |
Accelerazione massima | |
Unità motrici |
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Iperguida | |
Sistema di iperguida | |
Potenza |
3.6x1024 Watt |
Alimentazione | |
Scudi | |
Corazza |
1.360 RU[2], accialluminio rinforzato al titanio |
Sensori |
Presente[1] |
Sistemi di navigazione |
Presente[1] |
Computer principale | |
Armi |
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Dotazione |
In aggiunta: oppure |
Hangar |
2 |
Equipaggio |
5.881[1]
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Equipaggio minimo |
2.100[1] |
Passeggeri |
1.600 (soldati)[1] |
Capacità di carico |
8.100 tonnellate [1] |
Autonomia | |
Utilizzo | |
Ruoli |
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Epoche | |
Esordio | |
Affiliazione |
Lo Star Destroyer di classe Victory II , noto anche come Torpediniera di classe Victory II , fu una versione migliorata dello Star Destroyer di classe Victory I.
Caratteristiche
Mentre il Victory I era principalmente un vascello da assalto planetario, il Victory II era esplicitamente progettato per il combattimento spaziale. Munito di tre potenti propulsori Hoersch-Kessel, questo modello surclassava nettamente il predecessore in quanto a manovrabilità e velocità subluce.[1] Il suo arsenale era privo di lanciamissili, ma includeva venti cannoni a ioni e proiettori di raggio traente potenziati. Combinate in opportune strategie, queste armi riuscivano solitamente ad avere la meglio sulle astronavi nemiche, lasciandole in balia della furia distruttrice dei turbolaser. Le sue baie d'attracco erano larghe a sufficienza per due squadriglie di caccia TIE. La quasi totalità dei pochi Victory II esistenti prestava servizio come pattuglia di settore; in coppia o con altri modelli, monitoravano punti caldi o aree sospettate di ospitare attività illecite o Ribelli, contribuendo al mantenimento dell'ordine.[1]
Non necessitando più delle prestazioni planetarie del progenitore, il Victory II era privo delle derive a farfalla e dei sistemi di volo atmosferico. Molti degli esemplari di serie Victory che videro l'azione durante la Guerra Civile Galattica e oltre erano con tutta probabilità Victory originali aggiornati al modello seguente; pertanto, disponevano delle nuove armi e dei motori Hoersch-Kessel ma mantenevano le derive a farfalla e - forse - anche le capacità atmosferiche.Storia
Il grosso dei Victory II uscì dai cantieri Rendili a Guerre dei Cloni ormai concluse: il conseguente crollo della domanda bellica fece sì che solo pochi esemplari videro il completamento. Nell'era di Imperial e di Executor che seguì, tuttavia, i Victory II furono in grado di ricavarsi il proprio spazio vitale.[1]
Presente in
- Dark Lord: The Rise of Darth Vader (solo citazione)
- The First to Strike
- Star Wars: Rebellion
- Star Wars: X-wing Alliance
- Star Wars: TIE Fighter
- romanzo "L'ombra dell'Impero"
- X-wing: The Bacta War
- X-wing: Solo Command
- I, Jedi
- Dark Tide II: Ruin
Fonti
- La vendetta dei Sith: Dentro le astronavi
- Star Wars: Complete Cross-Sections
- Imperial Sourcebook
- Imperial Sourcebook, Second Edition
- Star Wars Sourcebook
- Star Wars Sourcebook, Second Edition
- Starships of the Galaxy (2001)
- Starships of the Galaxy (2007)
Note e riferimenti