Turbolaser autoalimentato MAS-2xB

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Nuova Repubblica.
Mas-2xb 1.jpg
Turbolaser autoalimentato MAS-2xB
Note di fabbricazione
Produttore
Modello

Turbolaser autoalimentato MAS-2xB

Tipo

Veicolo a repulsione

Note tecniche
Lunghezza

Il doppio di un AT-AT

Velocità massima

45 km/h

Unità motrici

nucleo energetico a fusione 4.2FC della Republic Engineering Corporation

Armi
Equipaggio

15 (compresi 6 ingegneri e tecnici)

Passeggeri

Nessuno

Utilizzo
Ruoli

Turbolaser autoalimentato

Epoche

Era della Nuova Repubblica

Affiliazione

Nuova Repubblica

Il MAS-2xB era una piattaforma aeromobile di forma ovoidale sviluppata dalle Forze della Nuova Repubblica per sferrare assalti dall’alto.

Caratteristiche

Aspetto

Il suo peso era così elevato da richiedere il sostegno di ben sette motori, che tuttavia gli fornivano una bassissima accelerazione ed una governabilità praticamene nulla. L’altitudine ottimale del MAS-2xB era di 50 metri, per una velocità massima di 45 km/h. Le sue dimensioni erano doppie di quelle del temutissimo camminatore AT-AT.

Il MAS-2xB aveva un equipaggio di 15 uomini, tra cui sei tra tecnici e ingegneri; questi ultimi erano necessari a gestire le impennate di potenza e i frequenti guasti del generatore a fusione e dei motori repulsorlift. Il rischio di sovraccarico era scongiurato da sedici pannelli di raffreddamento, metà dei quali era da sostituire dopo ogni scontro. A causa della sua forma insolita, il MAS-2xB non poteva atterrare presso le normali piattaforme ma ne dovettero essere costruite di apposite per consentirne la manutenzione.

Armi

Schema tecnico di un MAS-2xB.

La vera ragione di un veicolo così scomodo stava nell’innovativo turbolaser a impulsi, un’arma capace di distruggere anche i sistemi di difesa più sofisticati. Proprio per la potenza del loro arsenale, i MAS-2xB erano perfetti contro fortificazioni, basi, centri logistici e contro navi capitali in bassa atmosfera. L’immenso nucleo energetico a fusione 4.2FC della Republic Engineering Corporation occupava la maggior parte del mezzo e trovava posto nel goffo ellissoide centrale.

Grazie al disco amplificatore posto attorno all’attuatore del cannone, il turbolaser a impulsi concentrava i propri raggi laser fino ad ottere una gittata compresa tra dieci e trenta chilometri e una capacità perforante pari a venti metri di duracciaio, la stessa potenza di un turbolaser XX-9 da Star Destroyer.

L’energia coinvolta era così grande che il ritmo di fuoco del cannone era limitato ad un colpo al minuto. Nonostante ciò, si poteva dire che questa "perdita" fosse compensata dal rombo terrificante e sinistro prodotto dall’emettitore di impulsi durante l’attività.

Per evitare surriscaldamenti durante il combattimento, il nucleo energetico, i condensatori e l’emettitore erano circondati da quattro file di camere di raffreddamento riempite di cilindri criogenici.

La protezione da attacchi terrestri era garantita da due torrette turbolaser gemelle e da un paio di cannoni turbolaser pesanti montati sotto la cabina di comando. Come se non bastasse, lo scafo era spesso due metri ed era avvolto da uno scudo deflettore proiettato da sei generatori.

Storia operativa

Il MAS-2xB era solo l’ultimo ritrovato nella lunga storia della tecnologia turbolaser: basti pensare al camminatore SPHA-T della Rothana Heavy Engineering, al "fucile del nonno" C-316 della Speizoc Arms e al turbolaser System 1 della Loronar Corporation.

Nonostante le sue notevoli capacità, il MAS-2XB era difficile da governare e dispendioso da mantenere. Ogni singola unità costava al governo un milione di crediti, cosicché la Nuova Repubblica stabilì di produrne solo qualche centinaio, per schierarli nelle battaglie di importanza strategica.

Presente in

Fonti